Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 83^ EMISSIONE 2022, del 03 Dicembre, di un francobollo appartenente alla serie tematica” le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato alla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, nel 140° anniversario della fondazione

Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 83^ EMISSIONE 2022, del 03 Dicembre, di un francobollo appartenente alla serie tematica” le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato alla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, nel 140° anniversario della fondazione, dal valore indicato B, corrispondente ad €1.20.

  • data: 03 dicembre 2022
  • dentellatura:  11 effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo:  40 x 30 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 300.015
  • valoreB
  • colori: quadricromia
  • bozzettistaE. L’Abate
  • num. catalogo francobolloMichel 4476 YT 4236 UNIF ________
  • Il francobollo: il francobollo al centro di un vortice cromatico a rappresentare, in chiave allegorica, la creatività, raffigura, in grafica stilizzata, un pentagramma, una pellicola e un libro rappresentativi della musica, del cinema e della letteratura, alcune delle attività artistiche per le quali la SIAE tutela e protegge il diritto d’autore e di riproduzione. In primo piano è riprodotto il logo del 140° anniversario della fondazione della SIAE. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di €1,80 ; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

La Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) è un ente pubblico economico a base associativa, preposto alla protezione e all’esercizio dell’intermediazione del diritto d’autore in Italia, dichiaratamente in forma di società di gestione collettiva senza scopo di lucro.

Svolge inoltre funzioni connesse con la protezione delle opere dell’ingegno e può assumere, per conto dello Stato, di enti pubblici o privati, servizio di accertamento e riscossione di tasse (percezione e ripartizione dei proventi) contributi e altri diritti.

Logo della SIAE

Storia

La Società Italiana degli Autori nacque a Milano alle ore 16 del 23 aprile 1882 nella sala dell’Orologio di Palazzo Marino. Qui si erano riuniti il giorno precedente alcuni esponenti della cultura, dello spettacolo, dell’editoria e delle arti italiane per discutere un disegno unitario di tutela del diritto d’autore. In 181, tra cultori di scienze, lettere ed arti, aderirono al sodalizio, e con l’approvazione del primo statuto nacque la SIA, la Società Italiana degli Autori per la tutela della proprietà letteraria e artistica.

Sede della SIAE a Roma – EUR

Contesti e premesse

Nell’Ottocento crebbe in Europa la necessità degli autori di garanzie a protezione delle loro opere. Se in Francia Balzac lamentava che “per il difficile prodotto dell’intelligenza, il diritto comune è sospeso in Europa“, secondo Enrico Rosmini “la teoria di una vera proprietà assoluta e perpetua a favore degli autori non ebbe mai in Italia molti seguaci“; nasceva una sorta di manualistica di settore per il teatro, in cui si rappresentava maggiormente il melodramma, che analizzava tutti gli aspetti delle professioni teatrali, senza mai citare gli autori e i loro diritti; tuttavia la materia cominciava ad essere oggetto di alcune legislazioni interne e delle prime convenzioni internazionali, fra le quali quella del 22 maggio 1840 fra l’imperatore d’Austria e il re di Sardegna. Nel 1865 fu emanata la prima legge italiana sul diritto d’autore, la n. 2337/1865, poi emendata dieci anni dopo dalla n. 2652/1875 e rimasta in vigore sino al 1925. Riassume il Rosmini che, con la nuova legge, “chi intende valersi dei diritti d’autore garantiti dalla legge deve presentare al Prefetto della provincia, insieme alla dichiarazione di riservarsi questi diritti, due esemplari dell’opera che pubblica“.

Nel 1878, nell’imminenza dell’Esposizione Universale, Victor Hugo volle con intensità che la SGDL, insieme al centenario di Voltaire, contribuisse con enfasi al Congresso  letterario internazionale, previsto fra le celebrazioni. Fra gli italiani che parteciparono al Congresso letterario internazionale, ci furono Edmondo De Amicis, Tullo Massarani, Edoardo Sonzogno e Giuseppe Garibaldi. Il Congresso produsse in forma di risoluzione diversi principi fra i quali il riconoscimento del diritto d’autore non come concessione della legge, ma come una delle forme della proprietà. Contemporaneamente Hugo partecipava alla fondazione della Association Littéraire et Artistique Internationale (ALAI).

In quel periodo c’erano autori, anche di fama, che vivevano una vecchiaia di ristrettezze e proprio in occasione del II Congresso Drammatico del 24 febbraio 1878 da questo Congresso scaturì una Commissione incaricata di studiare la costituzione di una Società di Autori. La Commissione, presieduta dal drammaturgo Paolo Ferrari, con la  presenza di figura politiche, di giuristi, di artisti e musicisti , oltre ai letterati  e agli accademici. Ancora più ristretto era il Comitato che nel 1881 aveva avuto l’incarico definitivo di provvedere alla costituzione della Società: sotto la presidenza di Cesare Cantù, avevano lavorato alla bozza dello Statuto una quarantina di personaggi. Nel frattempo, il ministro di Grazia e Giustizia Giuseppe Zanardelli (poi socio egli stesso) emanava una circolare ai Procuratori per richiamare l’attenzione dei magistrati sulla opportunità di procedere d’iniziativa, anche prima di ricevere querele di parte, per assicurare efficace tutela alla proprietà letteraria: “si muovono da ogni parte continui e vivi reclami per le molte e svariate contraffazioni che vanno ripetendosi con frequenza sempre maggiore, e che attestano come la proprietà letteraria non sia ancora presso di noi tenuta in quel rispetto al quale ha incontestabile diritto“.

Fondazione

La neocostituita SIA ebbe in Cesare Cantù il presidente onorario e nel letterato-pittore Tullo Massarani il primo presidente effettivo. La Società era infatti amministrata da un Consiglio, composto da un Presidente effettivo e venti Consiglieri eletti fra i Soci. Nel Consiglio i musicisti erano rappresentati da Giuseppe Verdi, gli scrittori da Edmondo De Amicis e Giosuè Carducci, i drammaturghi da Paolo Ferrari, i giornalisti e letterati da Leone Fortis, tutti affiancati dalla competenza dei giuristi Luigi Gallavresi e Napoleone Perelli. Aderirono in molti al sodalizio: tra i soci fondatori ci sono Arrigo e Camillo Boito, Ermanno Loescher, Cesare Lombroso, Terenzio Mamiani, Gerolamo Rovetta, Edoardo Sonzogno, Antonio Stoppani, Giovanni Verga e tre ministri dell’epoca (Domenico Berti, Pasquale Stanislao Mancini e Giuseppe Zanardelli). La sede era dislocata in due stanze a Palazzo Pullè, a Milano, in via Brera 19. Si legge nell’art. 2 dello Statuto che “La Società ha per scopo 1) la difesa mutua dei diritti d’autore spettanti ai soci; b) l’appoggio morale e materiale ai soci“.

Potevano essere ammessi alla Società “tutti gli scrittori ed autori di opere scientifiche, letterarie ed artistiche, italiani o residenti in Italia; e quindi uomini di lettere, pittori, scultori, musicisti, ingegneri, architetti, ecc.; gli editori, i capi-comici, tutti coloro che giustifichino d’essere in possesso di diritti d’autore; ed in genere tutti i cultori delle scienze, delle lettere e delle arti che facciano adesione allo Statuto della Società“. La quota di adesione era di lire 10, il contributo annuo di lire 20. Le domande di ammissione in qualità di socio, indirizzate al Consiglio, erano firmate dal candidato e controfirmate da due membri della Società, i quali ne assumevano la presentazione. Negli anni successivi si aggiunsero ai fondatori nomi come Antonio Fogazzaro, Giacomo Puccini, Sabatino Lopez, Tito Ricordi, Pietro Mascagni. Tra i soci più attivi della SIA, c’erano anche nomi noti dell’editoria libraria e musicale, da Giulio Ricordi (consigliere dal 1889) a Emilio Treves (primo vicepresidente della SIA), da Ermanno Loescher ad Ulrico Hoepli ed Edoardo Sonzogno.

Il primo quadriennio di vita della SIA vide i soci fondatori impegnati a radicare il sodalizio nei rapporti nazionali e internazionali. La pubblicazione di Atti e Notizie permise alla Società di farsi conoscere all’estero, con un crescente numero di accordi bilaterali stipulati con omologhe realtà straniere.

Il 18 maggio 1882 entrò in vigore la legge n. 756 che rese procedibili d’ufficio le azioni penali previste dalla legislazione vigente in materia di diritto d’autore e inasprì le pene pecuniarie in caso di rappresentazioni o esecuzioni abusive o nel caso che le opere venissero presentate al pubblico con “aggiunte, riduzioni o varianti”.

Il riconoscimento del carattere mutualistico dell’Ente si ebbe (a seguito della riforma della regolamentazione sugli enti morali) nel 1891, con il Regio Decreto del primo febbraio 1891, proprio a ridosso della Convenzione di Berna, che si pose a tutela della opere letterarie ed artistiche ispirandosi al pensiero di Hugo, da poco scomparso, secondo cui i Paesi civili devono tutelare i loro autori al modo più uniforme possibile. Nel 1887 fu creato il primo nucleo di agenti controllori con l’ausilio dell’editore di musica Giulio Ricordi, che mise a disposizione un certo numero di suoi rappresentanti.

Gli anni di Praga

il 28 giugno 1896 fu nominato Direttore Generale della SIA Marco Praga, commediografo e critico teatrale, che rimase in carica fino al 1911 per poi tornare come Presidente nel primo Dopoguerra. Fu lui ad organizzare una rete territoriale, per garantire una sempre più capillare tutela degli autori.

Parallelamente, nel 1903 istituì il Mutuo Soccorso per sostenere i soci in difficoltà e, nello stesso anno, avviò una politica di intervento per rafforzare la presenza di SIA nel mondo della produzione artistica italiana; in quei contesti infatti erano ancora di grave portata il malcontento e il disagio degli autori, i cui diritti non venivano riconosciuti dagli impresari. Ad esempio nel teatro, questa criticità era tale che ancora molti anni dopo, secondo una definizione che ne diede Eduardo De Filippo “la voce «diritto d’autore» o non si calcolava o si escludeva dalla trattativa”.

Lo sviluppo

Le successive vicende della SIAE possono essere così riassunte:

  • La società ottiene nel 1921 dallo stato il servizio di accertamento e riscossione delle imposte sugli spettacoli teatrali, poi esteso a spettacoli di tipo diverso, successivamente rinnovata fino al 1999, anno in cui tale imposta viene abolita.
  • Tra il 1896 e il 1929, la società si trasforma pian piano in organizzazione che opera espressamente in campo economico, prefigurando il suo ruolo di intermediazione tra autori ed esecutori. Infatti nel 1926/1927 trasferisce la sua sede a Roma, diventa Società Italiana degli Autori ed Editori, entra nella Confederazione internazionale delle Società di Autori e Compositori (CISAC).
  • 1942: diventa ente pubblico e prende il nome di Ente Italiano per il Diritto d’Autore (EIDA) (ma solo fino al 1945, poi torna alla denominazione SIAE).
  • Nel 1970, a partire da gennaio, rileva i diritti di riproduzione meccanica dalla Sedrim
  • Nel 1999, il decreto legislativo n. 419 la definisce ente pubblico a base associativa.
  • Nel 2008, la legge n. 2 del 9 gennaio la definisce ente pubblico economico a base associativa.

Il 13 febbraio 2006 entrò in vigore il decreto legislativo n.118 relativa al “diritto d’autore di un’opera d’arte sulle successive rivendite dell’originale” e venne chiesto di valutare l’opportunità, di stabilire che il decreto ministeriale dovesse essere adottato, oltre alla S.I.A.E, anche le organizzazioni sindacali di categoria degli autori, in modo da tutelare l’interesse di quest’ultimi in modo più diretto. Tale osservazione non fu accolta poiché si ritenne che si dovesse sentire il parere della SIAE, che secondo legislazione, rappresenta già in maniera compiuta ed istituzionale gli interessi degli autori.

La SIAE è sottoposta alla vigilanza congiunta del Consiglio dei ministri e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, sentito il Ministero delle Finanze per le materie di propria competenza, come previsto dalla legge n. 2/2008.

Attività

Le attività della SIAE consistono essenzialmente:

  • nella concessione di autorizzazioni e licenze per l’utilizzo, a carattere economico e non, delle opere tutelate;
  • nella raccolta dei proventi derivanti da dette autorizzazioni e licenze;
  • nella ripartizione dei proventi tra gli aventi diritto;
  • nella corresponsione dei proventi così come ripartiti;
  • nelle varie attività di verifica, controllo, quantificazione delle utilizzazioni delle opere tutelate;
  • nelle varie attività di identificazione e repressione delle illecite utilizzazioni delle opere tutelate;
  • nelle varie attività di promozione, incoraggiamento, finanziamento, mantenimento della cultura;
  • nella promozione di forme di assistenza a favore degli autori;

La Società fornisce inoltre servizi per enti terzi, ad esempio di natura fiscale, e agisce anche d’iniziativa su materie connesse ai suoi compiti d’istituto, come per esempio nel caso del c.d. “secondary ticketing (bagarinaggio)” (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Testo bollettino

La data del 23 aprile 1882 assume un’importanza fondamentale per la tutela del diritto d’autore per tutto il nostro Paese perché veniva fondata a Milano la Società Italiana degli Autori, che successivamente sarebbe diventata l’attuale SIAE. Ai blocchi di partenza c’era un nucleo molto qualificato di intellettuali grazie ai quali la Società assunse immediatamente prestigio nel mondo degli addetti ai lavori.

Oggi SIAE è una società di gestione collettiva del diritto d’autore, cioè un ente pubblico economico a base associativa senza scopo di lucro che si occupa dell’intermediazione dei diritti di coloro che liberamente decidono di attribuirle la gestione economica del proprio repertorio. Gli autori e gli editori che detengono i diritti sulle loro opere possono infatti affidarne la tutela a SIAE che raccoglie le somme spettanti agli associati e le distribuisce a ciascuno di essi. Attualmente gli iscritti alla Società sono circa 100.000.

Con una rete di uffici dislocati su tutto il territorio nazionale, ogni anno SIAE rilascia più di 1,2 milioni di licenze per l’utilizzo di opere da essa tutelate, facilitando il riconoscimento dei diritti da parte di tutti coloro che intendono utilizzare quelle opere e garantendo agli autori e agli editori il pagamento del giusto compenso per il loro lavoro.

È importante sottolineare che l’impegno della Società Italiana degli Autori ed Editori nei confronti della creatività non si limita al rispetto del diritto d’autore. Da anni SIAE sostiene infatti la cultura nel nostro Paese con contributi economici per decine di iniziative artistiche, sempre con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani autori, che si sommano a numerose attività sociali e di solidarietà per migliorare le condizioni di disagio anche nei momenti di emergenza.

Con la sua attività, nel tutelare i diritti del singolo associato, SIAE promuove dunque il diritto alla crescita culturale dell’intera comunità dei cittadini e svolge un’azione fondamentale per la filiera creativa del nostro Paese.

Giulio Rapetti Mogol

Presidente Onorario

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