32^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 16 giugno, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Patrimonio Artistico e Culturale Italiano” dedicato all’ARENA di VERONA OPERA FESTIVAL, per la 100° edizione

32^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 16 giugno, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Patrimonio Artistico e Culturale Italiano” dedicato all’ARENA di VERONA OPERA FESTIVAL, per la 100° edizione, dal valore indicato in B Zona 2, corrispondente ad €2,40.

  • dentellatura:  11  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 350.010
  • valoreB zona 2
  • colori: tre
  • bozzettistaa cura della Fondazione Arena di Verona e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: il francobollo riproduce un particolare di un manifesto promozionale della 100ª edizione dell’Arena di Verona Opera Festival raffigurante una “gonghista” sul palco che con i suoi segnali annuncia al pubblico l’avvicinarsi dell’inizio dello spettacolo. L’immagine rielabora una fotografia ispirandosi allo stile illustrativo dei primi manifesti del Festival lirico areniano a opera di Plinio Codognato. Completano il francobollo le legende “ARENA DI VERONA OPERA FESTIVAL”, “100ª EDIZIONE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 2”. 
  • Prodotti filatelici correlati:
  • Bollettino illustrativo: € 11,00, tiratura 500 esemplari numerati, cod. 1060014829.
  • Busta Primo Giorno: € 3,70, cod. 1060014830.
  • Cartolina non obliterata: € 1,30, cod. 1060014831.
  • Cartolina obliterata: € 3,70, cod. 1060014832.
  • Folder: € 30,00, formato A4 3 ante, tiratura 5.000 esemplari numerati, cod. 1060014833.
  • Tessera: € 3,70, tiratura 1.200 esemplari numerati, cod. 1060014834

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 4,50; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

Il Festival lirico areniano, conosciuto anche come Arena di Verona Opera Festival, è una manifestazione di musica operistica tenuta durante i mesi estivi nell’Arena di Verona dal 1936.

locandina dell’anniversario

In Arena si svolgono anche concerti di opere non melodrammatiche, come la Messa di Requiem e Te Deum di Verdi, lo Stabat Mater di Gioachino Rossini e numerosi balletti (Coppélia di Léo Delibes, Il lago dei cigni e La bella addormentata di Pëtr Il’ič Čajkovskij). Fu proprio l’Arena a vedere il debutto italiano di Maria Callas, nella Gioconda di Amilcare Ponchielli diretta da Tullio Serafin con Elena Nicolai, Nicola Rossi-Lemeni, Richard Tucker e Carlo Tagliabue il 2 agosto 1947.

I primi spettacoli che utilizzavano l’arena

«Grande trionfo dell’Aida, nell’anfiteatro romano di Verona, consacrato dal delirante entusiasmo di una folla cosmopolita»

(L’Arena – 12 agosto 1913)

Prima della nascita dell’ente autonomo, l’arena fu utilizzata per diversi spettacoli organizzati da privati. La prima rappresentazione del 10 agosto 1913 fu promossa dal tenore veronese Giovanni Zenatello, che ne assunse il rischio finanziario, e dall’impresario teatrale Ottone Rovato, per celebrare i 100 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi. Un’idea nata dalle discussioni di Rovato, Zenatello, Cusinati e Fagiuoli, fu un’esecuzione di vari cantanti e artisti (alla bacchetta vi era Tullio Serafin, Aida era Ester Mazzoleni, Amneris Maria Gay, Radames Giovanni Zenatello, Ramfis Mansueto Gaudio ed Amonasro Giuseppe Danise). La prima fu un evento importante importante poiché segnò la nascita di un nuovo stile scenografico: si abbandonarono le scene dipinte tipiche dei teatri tradizionali, adottando invece nuovi elementi tridimensionali. L’invenzione viene utilizzata per quasi tutte le opere rappresentate nell’anfiteatro.

Tale novità fu ben accetta dal pubblico, e anzi ne favorì il successo, tanto che ci furono litigi e risse tra persone che volevano partecipare alla prima dell’Aida. L’anfiteatro era completamente pieno: tra il pubblico accorso si trovavano anche americani, argentini, russi e molti tedeschi. Alla prima parteciparono personaggi importanti come Giacomo Puccini, Arrigo Boito, Pietro Mascagni e Franz Kafka.

Dall’anno successivo diversi privati gestirono le stagioni areniane, tra i quali ancora Zenatello, la società Lyrica Italica Ars (1919-1920), l’editore musicale Sonzogno di Milano (1921-1922) e l’impresario Gino Bertolaso dal 1923 al 1926. Un cambiamento negli allestimenti scenici si ebbe poi con la gestione dell’Ente Fiera di Verona nel 1930 e 1931, mentre nel 1934 nacque l’Ente Comunale degli Spettacoli che organizzò il Festival estivo di quell’anno.

L’AIDA all’Arena

Nascita dell’Ente Autonomo Spettacoli Lirici Arena di Verona

Nel 1936 venne creato l’Ente Autonomo Spettacoli Lirici Arena di Verona (Ente Lirico Arena di Verona), che da allora gestisce le rappresentazioni con un sovrintendente, al quale dal 1967 è stato aggiunto un direttore artistico.

Il festival si assentò con le due guerre mondiali per dieci anni.

Alle 17:20 del 12 agosto 1962, a tre giorni dalla conclusione della stagione lirica, scoppiò un incendio che distrusse la scenografia di Un ballo in maschera e danneggiò una parte delle gradinate. L’incendio fu domato dopo alcune ore. Il restauro venne completato sette anni più tardi, nell’inverno 1969-1970.

Dal 1976 l’Ente Lirico veronese ha espanso la propria attività artistica allestendo da ottobre a maggio spettacoli sinfonici, lirici e di balletto al Teatro Filarmonico, istituendo i complessi artistici e tecnici stabili che danno vita agli spettacoli areniani.

Nel 1998, a seguito del decreto legislativo n. 367 del giugno 1996, l’Ente lirico si è trasformato in Fondazione di diritto privato, dando così vita alla Fondazione Arena di Verona.

Dal 2010 al 2015 a inizio giugno è stata realizzata una serata di anteprima televisiva del festival areniano trasmessa da Rai 1 nelle prime 5 edizioni (nel 2013 e 2014 anche in Eurovisione), con la conduzione di Antonella Clerici, e da Canale 5 nella sesta e ultima edizione con la conduzione di Paolo Bonolis, Belén Rodríguez e Elena Santarelli.

In correlazione con il festival del giugno 2012 venne fondato il museo dell’opera AMO, chiuso dopo varie vicissitudini, che presentava la storia della lirica e la struttura di un’opera. Il Festival compie 100 anni celebrando l’apertura della Stagione lirica del 2013, il 14 giugno, con un’avveniristica messa in scena di Aida diretta da La Fura dels Baus e riproponendo la ricostruzione dell’Aida originale (con l’edizione storica del 1913 curata da Gianfranco De Bosio) proprio il 10 agosto. Essendo anche il bicentenario verdiano e wagneriano vengono proposte per lo più opere di Giuseppe Verdi e tenuto un gala in onore di Richard Wagner, la cui ultima opera eseguita in Arena risale ad un Lohengrin nel 1963. Nel 2014, durante il Festival del Nuovo Secolo, vengono eseguiti per la prima volta i Carmina Burana di Carl Orff, riscuotendo grande successo di pubblico e critica.

Nel 2020, in seguito all’epidemia di Covid-19, le opere liriche previste vengono posticipate all’anno successivo, e la rassegna estiva si concentra in una serie di concerti e di gala dal titolo “Nel cuore della musica”, con l’orchestra spostata al centro dell’Arena.

Cenni  sull’Arena

L’Arena di Verona è un anfiteatro romano situato nel centro storico di Verona, icona della città veneta insieme alle figure di Romeo e Giulietta. Si tratta di uno dei grandi fabbricati che hanno caratterizzato l’architettura romana ed uno degli anfiteatri antichi giunto a noi con il miglior grado di conservazione, grazie ai sistematici restauri eseguiti fin dal Cinquecento; proprio per questo motivo, nonostante le numerose trasformazioni subite, esso consente al visitatore di poter facilmente comprendere la struttura di questo genere di edifici, rigorosamente soggetti alla funzione cui erano destinati ma dotati comunque di una essenziale bellezza.

Durante i mesi estivi ospita il celebre festival lirico areniano, le cui stagioni si svolgono ininterrottamente dal 1913 mentre il resto dell’anno è meta di molti cantanti e musicisti internazionali.

Storia breve sull’Anfiteatro

Controversie sulla data di costruzione

L’Arena di Verona vista dall’alto

La mancanza di fonti scritte circa l’inaugurazione dell’anfiteatro rende molto difficile fornire una cronologia sicura, tanto che in passato sono state proposte datazioni che vanno dal I al III secolo, anche se ormai è stato dimostrato che non può essere stato costruito dopo il I secolo. In particolare lo storico Pirro Marconi proponeva una datazione compresa tra il secondo ed il terzo decennio del I secolo, cioè tra la fine del periodo augusteo e l’inizio di quello tiberiano, mentre più recentemente Luigi Beschi propendeva per la metà dello stesso secolo. Per riuscire a giungere a fornire una datazione più precisa dell’Arena la si è confrontata con l’anfiteatro di Pola, visto che quest’ultimo è il più simile a quello veronese sia per l’aspetto stilistico che per quello tecnico, ed inoltre appartiene alla stessa area geografica e culturale: le somiglianze sono tali da far pensare addirittura che i due siano opera dello stesso architetto e delle stesse maestranze. Per l’anfiteatro di Pola in genere la costruzione viene datata nel periodo augusteo, per cui è probabile che l’Arena sia stata realizzata all’incirca negli stessi anni.

Altri elementi che hanno aiutato a definire la possibile datazione sono le decorazioni dell’anfiteatro e, soprattutto, l’elmo che racchiude la testa in tufo a grandezza naturale di un gladiatore: nell’elmo si aprono due fori rotondi dai quali si intravedono gli occhi del combattente, mentre la celata è costituita da due parti che si uniscono esattamente nella metà del viso. Queste paragnatidi partono all’altezza delle orecchie abbastanza sottili ma si allargano fino a coprire tutto il viso, tranne gli occhi, e sembrano tenute assieme tramite due corregge incrociate sotto il mento. Questo tipo di elmo si diffonde alla fine dell’età augustea, ovvero circa tra il 10 ed il 20 d.C., in quanto già dopo il 40 questo tipo di elmo si modifica: questo riduce l’arco di tempo in cui può essere stato costruito l’anfiteatro tra la fine del regno di Augusto e l’inizio di quello di Claudio. Considerando che le statue venivano realizzate alla fine della costruzione dell’edificio si può supporre che l’Arena fosse già completa verso il 30 d.C., come conferma lo storico Pirro Marconi.

L’anfiteatro, quindi, fece molto probabilmente parte dell’opera di monumentalizzazione compiuta a Verona nell’età giulio-claudia, che previde la realizzazione di nuove costruzioni nel foro veronese e nelle aree adiacenti, oltre alla ristrutturazione e rinnovamento delle facciate delle porte urbiche. Sia l’anfiteatro di Verona sia quello di Pola sono quindi precedenti alla costruzione del Colosseo: questi furono due episodi importanti nello sviluppo di questo genere di edificio da spettacolo e furono fondamentali per affinare le tecniche costruttive che avrebbero permesso successivamente di realizzare il più grande anfiteatro dell’Impero a Roma (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Testo bollettino

L’Arena di Verona Opera Festival nasce nel 1913 con una serie di rappresentazioni di Aida di Verdi, per iniziativa del tenore veronese Giovanni Zenatello con Ottone Rovato e altri coraggiosi imprenditori. Non era scontato che l’esperimento funzionasse, in un anfiteatro romano concepito quasi duemila anni prima per ben altri spettacoli, né che rispondesse un pubblico vastissimo: funzionò e, da allora, la magia dell’Opera sotto le stelle si è ripetuta ogni estate con titoli diversi, nuovi allestimenti, prime assolute. La numerazione progressiva delle stagioni è stata interrotta solo dalle due guerre mondiali e dalla recente pandemia: è così che nel 2023 l’Arena di Verona festeggia il suo Festival numero 100. 

In 100 edizioni, i più grandi artisti in ogni campo del Teatro in Musica sono passati dall’Anfiteatro e vi hanno trovato casa, amatissimi dal pubblico, come il regista e scenografo Franco Zeffirelli. Altri, ancora giovani e sconosciuti, hanno avuto il proprio battesimo artistico proprio fra le millenarie pietre dell’Arena: è il caso, per esempio, di Maria Callas. Sono solo due nomi fra le migliaia di eccellenze che hanno dato vita a serate uniche e irripetibili: li ricordiamo entrambi per tutti con immensa gratitudine, la stessa che ebbero per l’Arena, proprio in quello che sarebbe stato il loro centesimo compleanno.

Con il cartellone più ricco di sempre e una grafica nuova, il Festival 2023 guarda al futuro e insieme omaggia la sua storia anche nell’immagine scelta, che in colori e proporzioni cita il manifesto di Plinio Codognato per la primissima Aida. Protagoniste allora e oggi, l’Opera e l’Arena, con l’inconfondibile “ala” che si staglia sulle gradinate. Forse in nessun altro posto al mondo l’Opera è ancora uno spettacolo genuinamente “popolare” come avviene qui: i capolavori immortali di grandi maestri come Verdi, Puccini, Bizet, Rossini rivivono ogni sera ed emozionano migliaia di spettatori, tanto gli appassionati quanto chi li scopre per la prima volta. E per tutti, anche per noi che la prepariamo e realizziamo, ogni volta è indimenticabile come la prima.

Cecilia Gasdia

Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 4,50; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

/ 5
Grazie per aver votato!

You may also like...