3^ emissione del 07 febbraio 2024, di un francobollo commemorativo di Giuseppe TATARELLA, nel 25° anniversario della scomparsa

3^ emissione del 07 febbraio 2024, di un francobollo commemorativo di Giuseppe TATARELLA, nel 25° anniversario della scomparsa, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1.25

  • data emissione: 07 febbraio 2024
  • dentellatura:   11 effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 250.020
  • valoreB
  • colori: tre
  • bozzettistaa cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: raffigura un ritratto di Giuseppe Tatarella, deputato dal 1979 fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1999, affiancato, in alto a sinistra, dal tricolore italiano. Completano il francobollo la legenda “GIUSEPPE TATARELLA”, le date “1935 1999”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

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Giuseppe Tatarella, detto Pinuccio (Cerignola, 17 settembre 1935 – Torino, 8 febbraio 1999), è stato un politico, avvocato e giornalista italiano. Deputato di lunga data, negli anni 1994-1995 è stato vicepresidente del Consiglio e ministro e brevemente europarlamentare per quasi tre mesi nel 1989.

Giuseppe Tatarella, detto Pinuccio

Biografia

Avvocato e giornalista per formazione,  esercitò la professione legale, fu anche pubblicista e caporedattore di riviste. Tatarella dichiarò di essersi iscritto al Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale non perché fosse un nostalgico del fascismo, ma perché era un acceso anticomunista. Fu segretario provinciale del Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori a Foggia, e tra i fondatori nel 1954 della Giovane Italia dove fece parte dell’esecutivo nazionale. Negli anni universitari fu dirigente del FUAN con il quale fu eletto all’Unuri.

Tatarella in una foto di repertorio con l’allora Segretario del MSI On. Almirante

Allievo di Ernesto De Marzio, nel 1962 diviene consigliere comunale di Bari e nel 1970 consigliere regionale in Puglia, riconfermato nel 1975.

Fu eletto alla Camera dei deputati nella circoscrizione di Bari-Foggia nel 1979 con il MSI, sempre rieletto fino alle elezioni del 1996. Esponente dell’area moderata del MSI che avrà il nome di Destra Protagonista, fu l’artefice nel 1987 della vittoria al congresso di Sorrento che portò Gianfranco Fini al vertice del MSI.

Tra i fondatori del progetto di Alleanza Nazionale, fu Ministro delle poste e delle telecomunicazioni della Repubblica Italiana nel 1994 durante il primo Governo Berlusconi, di cui fu anche vice presidente del Consiglio dei ministri. Fu depositario di un ddl sulle frequenze televisive, ma la caduta improvvisa del governo fece naufragare la proposta. Capogruppo alla Camera di AN dal 1995 alla sua scomparsa. Nella legislatura successiva fu vice presidente della Commissione parlamentare bicamerale per le riforme istituzionali presieduta da Massimo D’Alema.

Fu il promotore del nuovo sistema elettorale regionale, detto appunto tatarellum. Amava definirsi il numero uno-bis di AN. Per il suo ruolo di mediazione come Vicepresidente del Consiglio dei Ministri durante il governo Berlusconi I, si autodefinì «ministro dell’Armonia», e con tale appellativo continua ad essere ricordato tuttora. Sua passione fu anche il giornalismo e negli anni ’60 fondò il quotidiano della sera “Puglia oggi” e diresse dal 1997 alla morte Il Roma di Napoli.

La locandina della manifestazione che avverrà il 07 febbraio p.v.

Il suo seggio, dopo le elezioni suppletive, andò al fratello Salvatore, che ha promosso un fondazione a lui intitolata (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Testo bollettino

Pinuccio Tatarella nasce il 17 settembre del 1935 a Cerignola (FG). Dichiarò di essersi iscritto al MSI non perché nostalgico del fascismo, ma perché anticomunista. Impegnato da giovanissimo nelle organizzazioni giovanili della destra, nel 1962 viene eletto Consigliere comunale di Bari, rieletto sino al 1990. Nel 1970 viene eletto Consigliere regionale in Puglia, riconfermato nel 1975.  Nel 1979 è il primo degli eletti alla Camera con il MSI-DN nella circoscrizione Bari-Foggia e deputato ininterrottamente fino alla sua scomparsa. Esponente dell’area moderata del MSI fu l’artefice nel 1987 della vittoria al congresso di Sorrento che portò Fini al vertice del partito.

Con la crisi della Prima Repubblica è il regista della nascita di Alleanza nazionale (AN), la destra moderna, europea e di governo. Considerato il padre della destra democratica e il precursore del centrodestra fonda e dirige le riviste “Repubblica presidenziale” (1990) e  “Centro Destra” (1994) per dare alla nuova destra una configurazione di tipo conservatore.

Nel primo Governo di centrodestra guidato da Berlusconi nel 1994 fu Vicepresidente vicario del Consiglio dei ministri e Ministro delle poste e telecomunicazioni. È il primo esponente della destra italiana nel dopoguerra a presiedere un Consiglio dei ministri. Per la sua capacità di dirimere i contrasti, capire le ragioni dell’avversario si guadagna il titolo di “Ministro dell’Armonia” e come tale viene ricordato da tutti ancora oggi.

Capogruppo alla Camera di AN dal 1995 alla sua scomparsa, amava definirsi numero uno-bis di AN. Promotore del nuovo sistema elettorale regionale, “Tatarellum”, animatore di diverse riviste negli anni ’60 fondò il quotidiano “Puglia oggi” e riportò in edicola nel 1997 “Il Roma”, il più antico quotidiano del Mezzogiorno.

Nel 1997 è stato Vicepresidente della Commissione Bicamerale per le Riforme Istituzionali e anche assessore alla Cultura del Comune di Bari.

In quegli anni lavorò al laboratorio politico di “Oltre il Polo”, la casa comune di tutti gli italiani non di sinistra. La morte prematura, avvenuta a Torino l’8 febbraio del 1999, gli impedì di realizzare il suo disegno: Tatarella, la sua riflessione culturale e il suo percorso politico conservano intatto il loro rilievo nella storia italiana del dopoguerra.

Fabrizio Tatarella

Il nipote

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