POSTE ITALIANE 5^ EMISSIONE DEL 13 FEBBRAIO 2021 DI UN FRANCOBOLLO commemorativo di Camillo d’Errico nel bicentenario della nascita
Il Ministero dello Sviluppo unitamente con le Poste Italiane emette il 13 febbraio 2021 un francobollo commemorativo di Camillo d’Errico nel bicentenario della nascita, relativo al valore della tariffa B, corrispondente ad €1.10.
- data: 13 febbraio 2021
- dentellatura: 11
- stampa: rotocalcografia
- tipo di carta: carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente
- colori: 5 (cinque)
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 500.000
- dimensioni: 30 x 40 mm
- valore: B = €1.10
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo: Michel_4282 YT __4042_ UNIF 4125
- La vignetta: riproduce un particolare del dipinto di Giacomo Di Chirico di Venosa “Camillo d’Errico anziano”, conservato nella Pinacoteca e Biblioteca Camillo d’Errico del Comune di Palazzo San Gervasio. Completano il francobollo le leggende “CAMILLO D’ERRICO”, “1821 – 1897” , “PATRIOTA E SINDACO”, “PALAZZO SAN GERVASIO (PZ)” la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1.50 inviandomi una richiesta alla mia: email:protofilia1@gmail.com
Camillo d’Errico nasce a Palazzo San Gervasio il 13 febbraio 1821 da Agostino d’Errico e Marianna Vigilante.
Agostino d’Errico appartiene ad una ricca e potente famiglia i cui membri, insediati nei posti chiave dell’Amministrazione e dell’economia, hanno svolto un ruolo importante nella storia del Nord-Est della Basilicata. Essi erano stati parte attiva in ogni movimento liberale sviluppatosi nell’area, avevano aiutato lo sviluppo economico del territorio grazie alle loro aziende agricole e alla buona amministrazione di cui furono capaci.
Le agiate condizioni della famiglia, appartenente al ceto dei Galantuomini, consentirono a Camillo di studiare a Napoli, dove completò gli studi giuridici e formò i suoi studi artistico-letterari frequentando i più vivaci centri culturali della capitale.
A Palazzo San Gervasio inoltre, la sua famiglia manteneva rapporti con importanti esponenti della cultura locale e nazionale: pare che Cesare Malpica e Theodor Mommsen fossero spesso ospiti in casa di Agostino, ed è proprio Malpica che offre in un suo manoscritto una immagine del giovane Camillo:
Nel 1848 tutta l’Europa è percorsa da un’ondata rivoluzionaria senza precedenti: anche Camillo, allora ventisettenne, partecipa attivamente al movimento insurrezionale liberale.
Accusato di cospirazione e attentato alla sicurezza interna dello Stato, è posto sotto sorveglianza di polizia. Con lui continua quella intensa partecipazione alla vita politica locale e nazionale per cui si era contraddistinta l’intera famiglia fin dagli anni della Repubblica Partenopea.
Con la fine del periodo insurrezionale, iniziano per i d’Errico gli anni più difficili durante i quali spesso i membri della famiglia sono oggetto di sospetti, vessazioni e frequenti processi. Proprio in quel 1849, alla Gran Corte Criminale di Potenza si apre un processo che coinvolge Agostino, Michele, Vincenzo, Giuseppe e anche lo stesso Camillo, prosciolto grazie alla sovrana indulgenza.
LA VITA PUBBLICA
Nel 1861 Camillo diventa sindaco di Palazzo San Gervasio, carica che ricoprirà all’incirca per 35 anni. Pare che fosse un amministratore attento e scrupoloso come testimonia il suo biografo napoletano Domenico Amato:
“La sua amministrazione e` un modello di legalità e di ordine […] un esempio di rettitudine e correttezza […] gentile con tutti […] insignito dal Re del grado onorifico di Cavalier dell’Ordine della Corona d’Italia […] non risplende di eroismo come i generali sui campi di battaglia, ma rifulge di quelle rare virtù civili che tornano tanto proficue all’umanità”.
Come sindaco Camillo promuove la realizzazione di importanti opere pubbliche: la costruzione del primo impianto di illuminazione elettrica a forza idraulica, la pavimentazione delle strade comunali e il completamento dei lavori dei giardini pubblici. Viene istituito un servizio di vigilanza urbana e rurale, nel 1871 nasce la prima Banda Municipale e nel 1882 la prima Società di mutuo soccorso. Nel 1892 è inaugurata la linea ferroviaria Rocchetta-Gioia del Colle. Il primo ottobre 1893 viene inaugurata la Biblioteca Popolare intitolata a Vincenzo d’Errico, la quale disponeva allo stato nascente di 600 libri, in parte acquistati e in parte avuti in dono da soci generosi, tra cui Camillo d’Errico e Giustino Fortunato, propensi a incoraggiare la “nascente istruzione”. Nel 1897 è istituito un patronato scolastico e si aprono gli uffici postale e telegrafico. Viene rilanciata l’attività delle fiere, pubblicizzate in tutto il circondario, persino fino a Napoli. ( n.d.r. testo tratto dal sito www.pinacotecaderrico.it)
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