93-94-95 e 96^ emissione del 16 Dicembre 2023, di francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ” le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicati a lo Spazio e il Futuro: i Programmi Spaziali italiani, Piero Angela, Agenzia Spaziale Italiana, gli Astronauti italiani

93-94-95 e 96^ emissione del 16 Dicembre 2023, di francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ” le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, inseriti in un FOGLIETTO, dedicati a lo Spazio e il Futuro: i Programmi Spaziali italiani, Piero Angela, Agenzia Spaziale Italiana, gli Astronauti italiani, dal valore indicato per ciascun francobollo B zona 3, corrispondente ad € 3.20 ciascuno.

  • data emissione: 16 dicembre 2023
  • dimensioni foglietto: 140 x 120 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: duecentomila esemplari di foglietti, pari a ottocentomila francobolli.
  • valore singolo francobollo: B zona 3
  • colori: cinque
  • num. catalogo foglietto: Michel ______ YT _______ UNIF ________
  • Caratteristiche del foglietto: Raffigura per l’intera superficie il medesimo particolare del cosmo con stelle e pianeti presente sullo sfondo del francobollo dedicato a Piero Angela. In basso a sinistra, è riprodotto il logo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Completa il foglietto, in alto, la legenda “SPAZIO E FUTURO”. In basso a destra, è presente il codice a barre per la rilevazione automatica dei francobolli.
  • I quattro francobolli, disposti su due colonne in coppia, raffigurano rispettivamente:
  • Programmi spaziali italiani: la Terra con i satelliti COSMO – SkyMed in orbita intorno ad essa, rappresentativi del più importante sistema civile e militare di satelliti radar per l’osservazione terrestre.
  • Piero Angela: un ritratto di Piero Angela, giornalista italiano specializzato in ambito scientifico, in primo piano su un particolare del cosmo con stelle e pianeti.
  • Agenzia Spaziale Italiana: una reinterpretazione di una veduta satellitare della penisola italiana su cui campeggia, al centro, il logo dell’Agenzia Spaziale Italiana.
  • Astronauti italiani: una reinterpretazione di un astronauta italiano durante una passeggiata nello spazio.
  • Completano i francobolli le legende “PROGRAMMI SPAZIALI ITALIANI” “COSMO – SKYMED”, “PIERO ANGELA”, “1928 – 2022” e “ASTRONAUTI ITALIANI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 3”.
Foglietto Spazio base
  • data emissione: 16 dicembre 2023
  • dentellatura: 11  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 200.000
  • valoreB zona 3
  • colori: cinque
  • bozzettistaP. Gaviraghi
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: Programmi spaziali italiani: la Terra con i satelliti COSMO – SkyMed in orbita intorno ad essa, rappresentativi del più importante sistema civile e militare di satelliti radar per l’osservazione terrestre.
Foglietto Spazio base
  • data emissione: 16 dicembre 2023
  • dentellatura: 11  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 200.000
  • valoreB zona 3
  • colori: cinque
  • bozzettistaa cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: un ritratto di Piero Angela, giornalista italiano specializzato in ambito scientifico, in primo piano su un particolare del cosmo con stelle e pianeti.
Foglietto Spazio base
  • data emissione: 16 dicembre 2023
  • dentellatura: 11  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 200.000
  • valoreB zona 3
  • colori: cinque
  • bozzettistaP. Gaviraghi
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: Agenzia Spaziale Italiana: una reinterpretazione di una veduta satellitare della penisola italiana su cui campeggia, al centro, il logo dell’Agenzia Spaziale Italiana.
  • nota: 
Foglietto Spazio base
  • data emissione: 16 dicembre 2023
  • dentellatura: 11  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 200.000
  • valoreB zona 3
  • colori: cinque
  • bozzettistaF. Abbati
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: una reinterpretazione di un astronauta italiano durante una passeggiata nello spazio.
  • nota: 

Se sei interessato all’acquisto di questo foglietto, lo puoi acquistare, al prezzo di € 20,00,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

Questi sono alcuni prodotti correlati all’emissione del francobollo e precisamente: Folder, Cartoline Filateliche, Tessere filateliche e Bollettino Illustrativo. Se siete interessati ad uno o più di questi prodotti, contattatemi alla email: protofilia1@gmail.com e vi sarà confermato la disponibilità del prodotto

Foglietto Spazio base

ll 10 gennaio 2024 partirà Ax-3 di Axiom Space, missione fortemente voluta dal Ministro Guido Crosetto. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale il Colonnello Walter Villadei dell’Aeronautica Militare condurrà esperimenti scientifici con ASI Spazio e centri ricerca, università e industrie nazionali.

I Piloti scelti per la prossima missione nel 2024


La missione permetterà a università, centri di ricerca, e imprese grandi e piccole, di portare e testare le proprie attività a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre, consentirà al Sistema Paese, nell’ambito dello sviluppo della Strategia italiana per lo Spazio, di cogliere le opportunità offerte dalla New Space Economy e aumentare nel contempo la proiezione dell’Italia verso una presenza sempre più attiva nel campo della difesa e sicurezza. L’Italia, infatti, è stata una delle prime nazioni a sviluppare tecnologie e capacità nel settore Spazio, con il programma San Marco di cui nel 2024 si celebreranno i sessant’anni dal lancio“. Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto in merito all’annuncio della partenza di Ax-3, uno sforzo congiunto di Ministero della Difesa, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, oltre che dell’Aeronautica Militare e dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Per le ulteriori imprese spaziali che saranno svolte dall’Italia nell’anno 2024 bisognerà andare a vedere i programmi previsti dall’ASI e dall’ESA (articolo estrapolato da Internet).

Piero Domenico Angela (Torino, 22 dicembre 1928 – Roma, 13 agosto 2022) è stato un divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano, con una breve carriera professionistica iniziale anche come musicista jazzista e pianista.

Il grande Piero Angela con lo sfondo della sua creatura televisiva

Iniziò la carriera come cronista radiofonico, divenendo poi inviato e affermandosi successivamente come conduttore del telegiornale Rai, tuttavia resta noto soprattutto come ideatore e presentatore di trasmissioni di divulgazione in stile anglosassone, con cui ha dato vita a un filone documentaristico della televisione italiana, e per il suo giornalismo scientifico, espresso anche in numerose pubblicazioni saggistiche. Ha ricevuto riconoscimenti ufficiali per l’importante opera di avvicinamento del pubblico al mondo della cultura e della scienza svolta nell’arco di gran parte della propria vita.

Biografia

«Il mio corpo è come una macchina: il motore avrà anche 80 000 chilometri, ma il guidatore ha solo 45 anni» (Piero Angela)

Figlio del medico psichiatra ed antifascista Carlo Angela, insignito della medaglia dei Giusti tra le nazioni, e di Maria Luigia Maglia, aveva una sorella di nome Sandra. Angela scrisse che la razionalità gli fu insegnata proprio da suo padre; secondo il collega Gigi Marzullo: «il suo perfetto autocontrollo e la sua compassata cordialità riflettono in parte la sua indole schiva e in parte sono iscritte nel codice genetico di questo piemontese educato alla razionalità e alla tolleranza». Lo stesso Angela dichiarò di aver ricevuto «un’educazione molto piemontese: molto rigida, con principi molto severi, tra cui quello di tenersi un passo indietro sempre, mai esibire». D’altro canto, con riferimento alla propria istruzione scolastica, egli scrisse:

«Personalmente, mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino “ludendo docere”, cioè “insegnare divertendo”.»

Pur avendo frequentato solo scuole laiche, l’unico insegnante di cui ebbe un buon ricordo fu un sacerdote, don Carlo Ughetti, che tra la quarta e quinta elementare realizzava esperimenti scientifici in classe:

«Portava lui stesso degli strumenti per spiegarci i vasi comunicanti, la produzione di gas idrogeno per elettrolisi, o per mostrarci il funzionamento di una pila, con la produzione di elettricità. Cose che certamente mi hanno lasciato un segno. »

Frequentò i licei classici Vittorio Alfieri e Massimo d’Azeglio a Torino e successivamente ingegneria al Politecnico di Torino, interrompendo gli studi prima della laurea una volta assunto in Rai.

Piero Angela era agnostico. Sposatosi nel 1955 a Torino presso la Chiesa della Madonna degli Angeli con Margherita Pastore (1934), ebbe da lei i figli Christine (1958) e Alberto (1962).

Giornalismo

Il primo incarico nell’ente radiotelevisivo di Stato fu quello di cronista, nel 1951, come collaboratore del Giornale Radio Rai. Nel 1954, con l’avvento della televisione, Angela passò al Telegiornale, per il quale fu corrispondente, prima da Parigi e poi da Bruxelles, dal 1955 al 1968. Insieme con Andrea Barbato, nel 1968 fu il conduttore della prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13:30 e nel 1976 fu il primo conduttore del TG2.

Lavorò diverse volte come inviato di guerra. Nel 1967 si recò in Iraq durante la Guerra dei sei giorni, dove fu arrestato insieme ad altri giornalisti e successivamente rilasciato lo stesso giorno. Nel 1968 fu invece in Vietnam, dove intervistò soldati americani e contadini.

Influenzato dalla lezione documentaristica di Roberto Rossellini, nel 1968 realizzò una serie di documentari dal titolo Il futuro nello spazio, sul tema del programma Apollo; durante le riprese effettuate negli Stati Uniti realizzò anche numerosi collegamenti in diretta per la Rai in occasione del lancio del vettore Saturn V che portò i primi astronauti sulla Luna. Iniziò quindi una lunga attività di divulgazione scientifica che negli anni successivi lo portò a produrre numerose trasmissioni di informazione tra cui Destinazione Uomo (dieci puntate), Da zero a tre anni (tre puntate), Dove va il mondo? (cinque puntate), Nel buio degli anni luce (otto puntate), Indagine sulla parapsicologia (cinque puntate), Nel cosmo alla ricerca della vita (cinque puntate).

Durante la carriera in Rai, Angela divenne molto amico del presentatore Enzo Tortora; sulla tragica vicenda giudiziaria di quest’ultimo disse:

«quando fu protagonista di quella triste pagina, proprio perché lo conoscevo e sapevo che tipo di uomo per bene fosse, ho avuto paura che accadesse lo stesso a me. Da quel giorno ho iniziato a tenere un diario dettagliato di tutto quello che facevo durante il giorno, ora per ora, minuto per minuto. Così, se mi avessero arrestato, sarei stato in grado di dimostrare, nero su bianco, la mia giornata. »

Nel febbraio 2006, alla vigilia delle elezioni politiche in Italia, il Corriere della Sera chiese ai lettori con un sondaggio sul proprio sito web quale personalità del giornalismo avrebbero preferito per moderare l’imminente dibattito televisivo tra i due leader delle maggiori coalizioni, Romano Prodi e Silvio Berlusconi. I votanti diedero nettamente la propria preferenza a Piero Angela, che precedette una folta schiera di giornalisti politici. Intervistato dal Corriere, Angela disse di considerare il risultato come un’attestazione di fiducia verso il proprio lavoro, ma di non sentirsi idoneo a un simile incarico. I due moderatori furono poi Clemente Mimun e Bruno Vespa.

Divulgazione scientifica

Dall’inizio degli anni settanta Angela si dedicò anche alla realizzazione di programmi televisivi dedicati alla divulgazione. Il primo di essi fu Destinazione uomo (1971), una delle prime trasmissioni televisive di tale genere rivolta a un pubblico generalista. A partire dal 1981 ebbe inizio la serie Quark.

«Il titolo Quark è un po’ curioso e lo abbiamo preso a prestito dalla fisica, dove molti studi sono in corso su certe ipotetiche particelle subnucleari chiamate appunto quark, che sarebbero i più piccoli mattoni della materia finora conosciuti. È quindi un po’ un andare dentro le cose.»

(Piero Angela, presentando la prima puntata del programma nel 1981)

La formula di Quark era al tempo particolarmente innovativa: si misero in campo tutti i mezzi tecnologici a disposizione e le risorse della comunicazione televisiva per rendere familiari i temi trattati, come i documentari della BBC e di David Attenborough, i cartoni animati di Bruno Bozzetto usati per spiegare i concetti più difficili, le interviste con gli esperti esposte nel linguaggio più chiaro possibile compatibilmente con la complessità degli argomenti, le spiegazioni in studio. Dal programma-base nacquero diversi spin-off, alcuni dei quali tuttora prodotti: documentari naturalistici (Quark speciale e Il mondo di Quark), finanziari (Quark Economia) e politici (Quark Europa).

Del 1984 è il suo progetto Pillole di Quarkclip di trenta secondi su argomenti tecnici, scientifici, educativi, sociali, medici, in onda a orari variabili su Rai 1. Nello stesso anno Angela realizzò il primo talk show con finalità di intrattenimento misto a divulgazione scientifica: sei prime serate in diretta col pubblico dal Foro Italico, con personaggi del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo e dello sport sul palco a interagire con la platea.

Nel 1986 e nel 1987, dal Palazzetto dello Sport di Torino, davanti a ottomila spettatori, condusse due prime serate su Rai 1 sui problemi del clima: atmosfera e oceani, cui fecero seguito tre serie televisive che sfruttavano le nuove tecnologie di rappresentazione grafica tramite computer: un viaggio dentro il corpo umano (La macchina meravigliosa, in otto puntate), nella preistoria (Il pianeta dei dinosauri, in quattro puntate), e nello spazio (Viaggio nel cosmo, in sette puntate). Queste serie, realizzate con la collaborazione di suo figlio Alberto, furono tradotte in inglese e vendute in oltre quaranta paesi europei, americani e asiatici, paesi arabi e Cina inclusi.

Del 1988 è anche Quark italiani, una serie di documentari di natura, ambiente, esplorazione, mondo animale prodotti e realizzati da autori italiani, tra cui lo stesso Alberto Angela, che realizzò alcuni documentari in Africa.

Nella sua autobiografia descrisse le circostanze che portarono a Superquark, quando per contrastare la concorrenza con Mediaset era necessario avere in prima serata un programma forte che arrivasse fino al Telegiornale della notte: «Alcuni programmi “pigliatutto” erano già cominciati da tempo, e Brando Giordani, allora direttore di Rai 1, mi telefonò chiedendomi di fare un “Quark” di due ore, anziché di una.»

Nel 1995 nacque infatti Superquark, nel corso del quale, il 4 giugno 1999, vennero celebrate le duemila puntate del Progetto Quark e relative filiazioni. Nello stesso anno vennero prodotti anche gli Speciali di Superquark, serate monotematiche su argomenti di grande interesse sociale, psicologico e scientifico, e la collaborazione al programma televisivo Domenica in, nel quale ricoprì il ruolo di conduttore di uno spazio dedicato alla cultura. Nel 1997 nacque Quark atlante – Immagini dal pianeta.

Piero ed Alberto il passato ed il futuro nella programmazione scientifica televisiva sulla RAI

A partire dal 2000, insieme al figlio Alberto, fu autore di Ulisse, programma a puntate monografiche riguardanti scoperte storiche e scientifiche.

Parallelamente all’attività divulgativa in televisione, Angela svolse l’attività editoriale, sempre a contenuto informativo. Per lungo tempo curò la rubrica «Scienza e società» sul settimanale TV Sorrisi e Canzoni e del mensile Quark, di cui fu anche supervisore, da lui stesso fondato nel 2001 e sciolto nel 2006 per mancanza di fondi. Il mensile, ispirandosi all’omonima trasmissione televisiva, trattava temi scientifici in maniera accessibile al pubblico. Piero Angela scrisse inoltre oltre trenta libri, molti dei quali vennero tradotti in inglese, tedesco e spagnolo, con una tiratura complessiva di oltre tre milioni di copie.

La morte

Piero Angela morì nella sua abitazione romana il 13 agosto del 2022, all’età di 93 anni, in seguito a una lunga malattia. A darne per primo l’annuncio è stato il figlio Alberto sui social. Al momento della morte di Angela era in onda la ventinovesima stagione di SuperQuark, le cui ultime puntate erano state registrate poche settimane prima, quando il celebre divulgatore era ormai malato: la sera di quel giorno venne trasmessa una di queste puntate inedite, preceduta dal messaggio che Angela stesso aveva scritto poco prima di spirare.

La mattina del 16 agosto venne allestita la camera ardente presso la sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio in Campidoglio, dove lo stesso giorno fu celebrato il funerale con rito laico. La salma venne poi portata presso il cimitero Flaminio per la cremazione.

L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) è un ente governativo italiano, istituito nel 1988, che ha il compito di predisporre e attuare la politica aerospaziale italiana. Dipende e utilizza i fondi ricevuti dal Governo italiano per finanziare il progetto, lo sviluppo e la gestione operativa di missioni spaziali, con obiettivi scientifici e applicativi.

Logo dell’ASI

Gestisce missioni spaziali in proprio e in collaborazione con i maggiori organismi spaziali internazionali, prima tra tutte l’Agenzia spaziale europea (dove l’Italia è il terzo maggior contribuente dopo Francia e Germania, e a cui l’ASI corrisponde una parte del proprio budget), quindi la NASA e le altre agenzie spaziali nazionali. Per la realizzazione di satelliti e strumenti scientifici, l’ASI stipula contratti con le imprese, italiane e non, operanti nel settore aerospaziale.

Ha la sede principale a Roma e centri operativi a Matera (sede del Centro di geodesia spaziale Giuseppe Colombo) e Malindi, Kenya (sede del Centro spaziale Luigi Broglio). Il centro di Trapani-Milo, usato per i lanci di palloni stratosferici dal 1975, non è più operativo dal 2010.

Ha un organico di circa 393 dipendenti (al 2023), e un budget annuale al 2019 di circa 1,075 miliardi di euro. Le attività di ricerca vengono svolte in cooperazione con le Università, il CNR, gli osservatori astronomici, ecc. I campi di studio sono le “scienze dell’universo, le scienze della Terra, le scienze della vita” e la tecnologia aerospaziale.

A giugno 2023 Teodoro Valente è stato nominato Presidente dell’Agenzia.

La politica spaziale italiana prima dell’ASI

Le attività dell’Agenzia spaziale italiana affondano le radici in una tradizione che fa dell’Italia uno dei primi al mondo ad essersi occupato di questo settore, già da inizio Novecento, con studi, esperimenti e personaggi di rilievo internazionale; alcuni di loro sono citati di seguito.

  • Giulio Costanzi, un cui articolo sulla navigazione spaziale e la propulsione nucleare pubblicato nel 1914 è considerato il primo contributo italiano allo studio del volo nello spazio.
  • Luigi Gussalli, pioniere dell’astronautica, scienza cui si dedicò fin dagli anni Venti, intrecciando una corrispondenza con i padri mondiali delle attività spaziali, come Oberth e Goddard. Da ricordare il suo motore a doppia reazione, saggi sui razzi pluristadio e, soprattutto, due pubblicazioni nelle quali anticipava idee a quei tempi di là da venire: “Si può tentare un viaggio dalla Terra alla Luna?” del 1923 e “I viaggi interplanetari per mezzo delle radiazioni solari”, del 1946.
  • Gaetano Arturo Crocco, pioniere sia nel settore aeronautico che in quello spaziale, al quale si deve la prima camera di combustione a liquido italiana e, soprattutto, la formulazione della “fionda gravitazionale” o gravity assist, manovra oggi utilizzata in numerose missioni interplanetarie americane, europee e russe per accelerare le sonde con un ridotto dispendio di carburante.
  • Luigi Crocco, universalmente riconosciuto come uno dei maggiori studiosi mondiali nel campo dell’aerodinamica teorica e della propulsione a razzo.
  • Aurelio Robotti, esperto di propulsione a liquido e padre del primo razzo a liquido italiano a volare con successo (AR3).
  • Luigi Broglio, unanimemente considerato padre dell’astronautica italiana, per il suo straordinario contributo che portò l’Italia a diventare il terzo Paese al mondo ad avere un proprio satellite in orbita (il San Marco 1), il primo al mondo ad avere una base di lancio equatoriale (il Centro spaziale Luigi Broglio) e il primo al mondo ad effettuare un lancio equatoriale.
  • Carlo Buongiorno, allievo di Broglio e primo direttore generale dell’Agenzia spaziale italiana.

Dopo la fase pionieristica le attività spaziali italiane trovano una prima sistematizzazione nel 1959, con la creazione, all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della commissione per le ricerche spaziali, e nel 1963 venne creato, all’interno del Consiglio Nazionale delle Ricerche, un Istituto di ricerche spaziali, quale strumento di coordinamento della ricerca fondamentale e di quella applicativa per l’attuazione dei programmi spaziali nazionali.

Il primo risultato di quegli sforzi fu, nel 1964, il lancio del satellite artificiale San Marco 1, partito dalla base statunitense di Wallops Island, in Virginia, in virtù di un primo accordo con gli Stati Uniti in materia spaziale. Poco dopo questo lancio, l’Italia si dotò anche di una propria base di lancio rilevando una vecchia piattaforma da sbarco dell’esercito americano (la San Marco) e una vecchia piattaforma petrolifera dell’Eni (la Santa Rita) nei pressi di Malindi, in Kenya, e attrezzando nei dintorni anche un segmento di terra. Nasceva così il Centro spaziale Luigi Broglio, da cui sarebbero partiti negli anni successivi altri quattro satelliti della serie San Marco (San Marco 2 nel 1967, San Marco 3 nel 1971, San Marco 4 nel 1974, San Marco D/L nel 1988).

Immagine presentata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la “Giornata Nazionale dello Spazio”

Nel corso degli anni sessanta, l’Italia iniziò a giocare un ruolo chiave anche nella politica spaziale europea, che proprio allora andava prendendo forma. Nel 1964 aderì infatti alle prime organizzazioni spaziali europee, ELDO (European Launcher Development Organization, per la costruzione dei lanciatori) ed ESRO (European Space Research Organization, per la realizzazione di satelliti scientifici).

Nel 1970 l’Istituto di Ricerche Spaziali del CNR diventò il Servizio Attività Spaziali, nell’ambito della cui attività fu progettato, realizzato e lanciato in orbita, il 26 agosto 1977, il satellite sperimentale pre-operativo per telecomunicazioni SIRIO. Nel frattempo, nel 1975, nasceva l’Agenzia spaziale europea, di cui l’Italia fu tra i Paesi fondatori e di cui è tuttora il terzo paese contribuente dopo Francia e Germania.

Nel 1980 allo scopo di rafforzare il ruolo italiano nel settore, veniva istituito il Piano Spaziale Nazionale, la cui gestione scientifica, tecnica e amministrativa era interamente affidata al CNR. La costante crescita di importanza del settore spazio, del ruolo italiano e la necessità di una sua razionalizzazione, spinsero però alla creazione di un ente a sé stante, appunto l’Agenzia spaziale italiana, nata nel 1988.

Space economy italiana

ASI ricopre un ruolo chiave nella space economy nazionale.

Con il decreto-legge n. 35 del 14 marzo 2005 viene avviato l’iter di costituzione dei Distretti Tecnologici regionali i partnership sia con gli enti del governo centrale come il MIUR che con partner privati. Il 25 febbraio 2018 entra in vigore la nuova normativa sulla Space Economy. Viene istituito il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale. In base agli obiettivi della legge, la norma sancisce che il Presidente del Consiglio dei ministri, “con proprio decreto da adottare entro quindici giorni” dalla data di entrata in vigore della disposizione, “individua il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche spaziali e aerospaziali e l’ufficio della Presidenza del Consiglio responsabile delle attività di supporto, coordinamento e segreteria del Comitato“.

L’Agenzia Spaziale Europea valuta che, in Italia, per ogni euro investito nello spazio, l’economia registra 7 euro di ritorni economici, mentre tale ritorno economico, secondo uno studio effettuato dalla stessa ASI con il dipartimento di Economia dell’Università di Roma Tre, ammonterebbe a 11 euro.

In Italia, le circa 250 imprese del settore danno lavoro a circa 6300 persone (+3% degli occupati dal 2014) e nel 2017 hanno prodotto un fatturato di 1,9 miliardi di euro. L’Italia è attualmente il terzo finanziatore dell’Agenzia Spaziale Europea ed uno dei primi dell’attuale European Astronaut Corps, nonché, realizzando sia lanciatori che satelliti, uno dei pochissimi paesi al mondo a disporre di una filiera di prodotto completa nel settore.

Nel settembre 2015 la NASA ha annunciato la selezione di 13 micro-satelliti che faranno parte della missione Artemis 1 tra i quali figura, unico tra le proposte europee, ArgoMoon, realizzato dall’azienda italiana Argotec in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana. Un altro microsatellite di Argotec che parteciperà a una missione DART della NASA sarà LiciaCube (Light Italian cubesat for imaging of asteroids) progetto di un cubesat italiano coordinato dall’ASI. Questo satellite farà parte della missione DART e si separerà dalla sonda principale poco prima dell’impatto di quest’ultima con il meteorite per documentare gli effetti dell’impatto.

Viene inoltre approvato il programma multimissione PLATiNO (Piccoli Satelliti ad Alta Tecnologia), per sviluppare la capacità industriale nel settore dei satelliti di piccola massa. Il 7 agosto 2019, l’azienda Sitael ha firmato un contratto con l’Agenzia Spaziale Italiana per la realizzazione di una piattaforma satellitare, “Platino-1” che ha lo scopo di validare le tecnologie che compongono il satellite, compresa la micro-antenna SAR realizzata da Thales Alenia Space.

Base Italiana a Malindi, Kenya

Nel 2020 nasce Primo Space, il primo fondo di venture capital italiano specializzato nel settore spaziale, promosso dalla società Primomiglio Sgr ed a cui partecipa Cassa Depositi e Prestiti. Il nuovo fondo nasce con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana e della Fondazione E. Amaldi, principale advisor di Primo Space nella valutazione tecnica. Il fondo ha ricevuto 30 milioni di finanziamento dal Fondo europeo d’investimenti (FEI) nell’ambito del programma pilota InnovFin Equity Space, a sua volta inserito nel programma Ue Horizon 2020.

Ad Ottobre 2020, l’azienda Sitael ha anche vinto un bando straordinario dell’Agenzia Spaziale Europea per fronteggiare l’emergenza COVID-19 con tecnologie spaziali. Sitael realizzerà un treno-ospedale con postazioni di terapia intensiva connesse via satellite per servizi di tele-medicina anche in movimento. Il progetto si chiama ICUTRAIN (Intensive Care Unit TRAIN), ed è stato selezionato dall’ESA come vincitore del bando “Space in response to COVID-19 outbreak“, fra gli oltre 130 inizialmente selezionati. ICUTRAIN è un’idea di Sitael, proposto dall’ASI.

A fine 2021 nasce inoltre il programma Iride, una nuova costellazione formata da una cinquantina di satelliti di varie dimensioni e caratteristiche, il cui primo membro è programmato nel 2025, per l’osservazione con strumentazione radar e ottica al servizio anche dell’amministrazione pubblica e della protezione civile.

Il 16 giugno 2022, l’amministratore NASA, Bill Nelson ha firmato un accordo nell’ambito del Comitato interministeriale per le politiche relative allo Spazio e alla ricerca aerospaziale (COMINT) con cui siglava l’accordo operativo tra ASI e NASA per uno studio relativo ad un modulo abitativo per la superficie lunare, proposto dall’Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito degli “Artemis Accords” siglati il 13 ottobre 2020.

Alla ministeriale di novembre 2022, in cui sono selezionati i diciassette nuovi membri del programma astronauti europeo vengono selezionati tra le riserve del programma due italiani Anthea Comellini e Andrea Patassa. Nello stesso incontro viene inoltre confermata la presenza di un astronauta italiano sulla futura stazione spaziale Lunar Gateway, ed i nomi più papabili sono Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano. L’Italia ha inoltre sottoscritto l’avvio del nuovo programma, Moonlight, mirato allo sviluppo di un sistema di telecomunicazioni e navigazione lunari con i servizi associati, come nuovo contributo europeo al programma Artemis della NASA e del programma Future EO, che prepara alle prossime missioni e sviluppa i nuovi strumenti tecnologici di osservazione europei. È stato definito il bilancio economico di questa tornata ministeriale che ha portato ad un contributo totale complessivo di 16,9 miliardi di euro. L’impegno italiano è superiore ai tre miliardi di euro nei successivi cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Tale ammontare rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 stati membri e conferma il posizionamento dell’Italia al terzo posto dopo Germania e Francia.

Settori di attività

Fin dalla sua nascita l’ASI ha organizzato il suo lavoro e i suoi investimenti su cinque direttrici principali: lo studio scientifico dell’Universo, l’osservazione della Terra da satellite, le telecomunicazioni, l’abitabilità nello spazio, lo sviluppo di mezzi per l’accesso allo spazio e la meteorologia.

Grande valore per la messa in pratica di queste attività sono la collaborazione con istituti di ricerca e università italiane, ne è un esempio l’esperienza prodotta con il programma UniSat presso la Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università di Roma “La Sapienza” raccolta poi da aziende private come GAUSS.

Samantha Cristoforetti (Milano, 26 aprile 1977) è un’astronauta e aviatrice italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale.

Samantha Cristoforetti

Con la missione ISS Expedition 42/Expedition 43 del 2014-2015 ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni), quest’ultimo superato nel settembre 2017 dalla statunitense Peggy Whitson a sua volta superato nel 2019 dalla collega Christina Koch.

Biografia

Nata a Milano nel 1977, è originaria di Malé (Trento), comune in cui cresce. Nel 1994 decide di approfondire il proprio percorso scolastico trasferendosi negli Stati Uniti d’America dove, grazie al programma Intercultura, frequenta per un anno la Saint Paul Central High School di Saint Paul, Minnesota. Compie gli studi superiori prima a Bolzano e poi a Trento, consegue la laurea magistrale in ingegneria meccanica all’Università tecnica di Monaco di Baviera, in Germania nel 2001.

Nel 2001 inizia la sua carriera di pilota militare venendo ammessa all’Accademia Aeronautica, di Pozzuoli. Completati gli studi, ha passato un periodo negli USA per conseguire la combat readiness, e quindi tre anni presso il reparto, arrivando fino al grado di Capitano.

Nell’ottobre 2004 Samantha consegue la laurea triennale in Scienze Aeronautiche presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università Federico II di Napoli con 110/110 e lode.

Nel maggio 2009 è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e, dopo 5 anni, è diventata la prima astronauta di nazionalità italiana ad effettuare un volo spaziale.

L’11 giugno 2015 dopo 199 giorni e qualche ora sulla Stazione Spaziale Internazionale è avvenuto il rientro sulla Terra, in Kazakistan, alle 15:44 ora italiana.

Nel settembre 2015 è stata nominata ambasciatrice UNICEF durante un evento organizzato dall’Aeronautica Militare.

Ha due figli con il compagno Lionel Ferra, di nazionalità francese e anch’egli ingegnere.

Il 14 settembre 2022, l’ESA ha comunicato che avrebbe presto ricoperto il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale. Il passaggio di consegne da Oleg Artem’ev è avvenuto il 28 settembre seguente

Carriera

Pilota militare

Nel 2001 è ammessa all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, uscendone nel 2005 come ufficiale del ruolo navigante normale e con laurea in scienze aeronautiche presso l’Università Federico II a Napoli. Durante l’accademia si distingue come allieva modello, ricevendo il premio della sciabola d’onore, assegnato a chi viene riconosciuto come primo della classe per tre anni consecutivi.

Successivamente, nel 2005 e 2006, si specializza negli Stati Uniti d’America con il programma Euro-NATO Joint Jet Pilot Training (ENJJPT) presso la Sheppard Air Force Base di Wichita Falls in Texas, dove diventa pilota di guerra e viene assegnata al 132º Gruppo Volo del 51º Stormo di Istrana in Italia.

Nel suo curriculum operativo figurano i servizi presso il 61º Stormo di Galatina, il 32º Stormo di Foggia(Aeroporto di Amendola) e il 51º Stormo di Istrana, prima nell’ambito della Squadriglia Collegamenti (2007-2008) e poi del 132º Gruppo Cacciabombardieri (2009), e l’abilitazione al pilotaggio degli aeromobili Aermacchi SF-260, Cessna T-37 Tweet, Northrop T-38 Talon, Aermacchi MB-339A, Aermacchi MB-339CD e AMX International AMX.

A dicembre 2019 ha annunciato il congedo dall’Aeronautica Militare, in concomitanza col termine della ferma obbligatoria di 19 anni.

Astronauta

A maggio 2009 è selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prima donna italiana e terza europea in assoluto dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001), risultando tra i sei migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8 500 tra uomini e donne.

La prima missione a cui Cristoforetti prende parte, della durata di circa 6-7 mesi, è denominata ISS Expedition 42/43 Futura e prevede, il 23 novembre 2014, il raggiungimento della Stazione spaziale internazionale a bordo di un veicolo Sojuz; si tratta della prima missione di una donna italiana nello spazio e del settimo astronauta italiano, preceduta sulla Stazione spaziale internazionale (ISS) da Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Roberto Vittori e Luca Parmitano.

Nel programma della missione vi sono esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa 3D in assenza di peso in modo da sperimentare anche la possibilità di stampare pezzi di ricambio per la stazione stessa senza dover dipendere dagli invii da terra.

 Samantha Cristoforetti testa in prima persona i dispositivi innovativi del programma Drain Brain sviluppati dal prof. Paolo Zamboni del Centro Malattie Vascolari dell’Università degli Studi di Ferrara sulla diagnosi gravitazionale del ritorno venoso cerebrale in telemedicina.

Luca Parmitano

Luca Salvo Parmitano (Paternò, 27 settembre 1976) è un militare e astronauta italiano.

È stato il primo italiano ad effettuare un’attività extraveicolare il 9 luglio 2013, con 6 ore e 7 minuti di passeggiata spaziale. È il primo italiano (e il terzo europeo) al comando della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) durante la Expedition 61.

Biografia

Parmitano si è diplomato al liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania nel 1995, ha frequentato il quarto anno all’estero negli Stati Uniti, in California, grazie a una borsa di studio offerta da Intercultura. È entrato in Aeronautica Militare nel ’95 con il corso Sparviero IV frequentato presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Si è laureato in Scienze politiche all’Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1999.

Ha quindi portato a termine l’addestramento base con la U.S. Air Force alla Euro-Nato Joint Jet Pilot Training 80th Flying Training Wing presso la Sheppard Air Force Base in Texas nel 2001. Al termine dell’addestramento di base come pilota, Parmitano viene assegnato agli AMX con il 13º Gruppo, 32º Stormo, ad Amendola dal 2001 al 2007. Durante questo periodo, ha ottenuto tutte le qualificazioni con tale velivolo, comprese Combat ReadyFour Ship Leader e Mission Commander/Package Leader.

Ha completato il corso JCO/CAS con la USAFE a Sembach in Germania nel 2002. Nel 2003 si è qualificato come ufficiale di guerra elettronica (EWO) al Re.S.T.O.G.E. di Pratica di Mare. Come membro del 13º Gruppo ha ricoperto il ruolo di Capo Sezione Addestramento e di Comandante della 76ª Squadriglia volo. È stato EWO del 32º Stormo. Ha completato il Programma di Leadership Tattica (TLP) a Florennes in Belgio nel 2005.

Nel 2017 gli è stato dedicato l’asteroide 37627 Lucaparmitano.

Il 17 marzo 2022 ha ricevuto dall’Università LUMSA la laurea magistrale honoris causa in Economia e Management “per aver votato la sua vita interamente a svolgere attività fondamentali alla frontiera dell’innovazione, dell’esplorazione e della tecnologia a livello globale giungendo ad abbracciare l’economia e il management delle attività aerospaziali nella gestione di persone, processi e strutture in progetti a elevata creatività in situazioni ad altissimo rischio. Con il suo fulgido esempio e con l’attenzione agli effetti estremi del cambiamento climatico e la tensione al sostegno agli studi dei giovani meno fortunati, ha sviluppato meriti scientifici e sociali che Lo rendono una personalità carismatica di elevato valore umano e professionale”.

Nel 2023 ha ricevuto alla Camera dei Deputati il Premio America della Fondazione Italia USA.

L’incidente dell’11 maggio 2005

Proprio durante il corso in Belgio, l’allora capitano Parmitano impattò con il suo AMX l’11 maggio 2005 contro un grosso volatile mentre volava sulla Manica. Attraverso lo studio delle piume rimaste incastrate nell’aereo si scoprì che il capitano si scontrò con una cicogna. Pur con l’abitacolo quasi distrutto dall’urto, senza ausilio della radio, colpito dal flusso aerodinamico e tra grosse difficoltà, riuscì comunque a riportare il velivolo a terra, rinunciando a eiettarsi e colpendo con la sua impresa la comunità aviatoria. Per l’episodio venne decorato con la Medaglia d’argento al valore aeronautico.

La carriera come sperimentatore

Nel 2007 è stato assegnato al Reparto Sperimentale di Volo e selezionato dall’Aeronautica Militare per diventare pilota collaudatore sperimentatore. Si è diplomato come Pilote d’Essai Expérimental alla EPNER, la scuola piloti sperimentatori francese a Istres.

Nel luglio del 2009 Parmitano ha conseguito un master in Ingegneria del Volo Sperimentale presso l’Istituto Superiore dell’Aeronautica e dello Spazio di Tolosa in Francia.

Parmitano è colonnello dell’Aeronautica Italiana. Ha accumulato più di 2 000 ore di volo, si è qualificato su oltre 20 tipi tra aerei ed elicotteri militari e ha volato su oltre 40 tipi diversi di velivoli.

La carriera come astronauta

È stato selezionato come astronauta ESA nel maggio 2009. Viene incluso nell’equipaggio di riserva della missione Expedition 34, e infine selezionato come ingegnere di volo per le missioni Expedition 36 ed Expedition 37. Il 28 maggio 2013 è partito con la Sojuz TMA-09M dal Cosmodromo di Bajkonur, Kazakistan, in direzione della Stazione spaziale internazionale. È il suo primo viaggio nello spazio ed è rimasto fino a novembre dello stesso anno insieme ai suoi compagni Fëdor Nikolaevič Jurčichin e Karen Nyberg. La missione prevedeva la partecipazione di Parmitano ad almeno due passeggiate spaziali, la prima delle quali ha avuto luogo il 9 luglio 2013 ed ha avuto una durata di 6 ore e 7 minuti: Parmitano è diventato così il primo astronauta italiano a svolgere attività extraveicolari.

La seconda attività extraveicolare ha avuto luogo il 16 luglio 2013, ma si è interrotta anzitempo a causa di un problema tecnico: poco dopo l’inizio della sessione Parmitano ha riportato di avere dell’acqua all’interno del casco della tuta Extravehicular Mobility Unit. Dato che l’acqua continuava ad aumentare ed aderiva al volto di Parmitano causandogli difficoltà di visione e di respirazione (si stima che nel casco si fosse accumulato circa un litro e mezzo d’acqua), il direttore di volo David Korth ha ordinato ad entrambi gli astronauti di rientrare nel Joint Airlock. Nel complesso la seconda EVA ha avuto una durata di 92 minuti. Un’inchiesta è stata aperta per investigare le possibili cause del problema e la NASA ha dichiarato che non saranno programmate ulteriori attività extraveicolari finché l’origine del problema non sarà stata chiarita. L’indagine ha permesso di appurare che l’allagamento del casco era dovuto ad un malfunzionamento della centrifuga che separa il flusso d’aria che circola verso il casco dall’acqua. Successivamente le tute da EVA sono state dotate di apposito boccaglio per consentire la respirazione dell’astronauta anche in caso di casco allagato.

A maggio del 2018 l’ESA ha selezionato Parmitano per le missioni Expedition 60 (seconda parte) ed Expedition 61. Il lancio di Parmitano verso la ISS è avvenuto il 20 luglio del 2019 a bordo della navicella Soyuz Ms-13, insieme all’americano Andrew Morgan (primo volo spaziale) ed al russo Alexander Skvortsov (terza missione spaziale). Nella seconda parte della missione, Parmitano ha ricoperto il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale, per la prima volta assegnato ad un italiano e solo per la terza volta ad un astronauta dell’ESA in 18 anni di operazioni della stazione orbitante. Il nome della missione (Beyond, in italiano Oltre), è stato annunciato dallo stesso Parmitano il 27 settembre 2018 nel giorno del suo 42º compleanno durante un incontro organizzato dall’ESA a Frascati.

Il 15 novembre 2019 ha condotto la prima delle quattro attività extraveicolari programmate per la riparazione e modifica dell’Alpha Magnetic Spectrometer (AMS). La preparazione dell’area di lavoro sullo spettrometro è proseguita il 22 novembre durante la seconda passeggiata spaziale, mentre con la terza, condotta con successo il 2 dicembre, si è provveduto alla sostituzione delle pompe in avaria dello strumento con l’innesto di un nuovo impianto di refrigerazione. Il 25 gennaio 2020, durante un delicato intervento atto a riparare l’AMS, ha superato il record europeo di permanenza extraveicolare (EVA) cumulativa precedentemente detenuto dal collega svedese Christer Fuglesang con 31 ore e 54 minuti.

Il 6 febbraio 2020 è ritornato sulla Terra regolarmente.

Umberto Guidoni

Umberto Guidoni (Roma, 18 agosto 1954) è un astronauta, astrofisico, scrittore ed ex politico italiano.

Ha partecipato a due missioni NASA a bordo dello Space Shuttle. Nel 2001 è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale. È stato europarlamentare dal 2004 al 2009.

Biografia

Sposato, con un figlio, Umberto Guidoni è nato a Roma (di origini ciociare – Acuto). Diplomatosi presso il liceo Gaio Lucilio nel 1973, Guidoni ha conseguito la laurea con lode in fisica con specializzazione in astrofisica all’Università «La Sapienza» di Roma nel 1978, ottenendo una borsa di studio presso il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN), di Frascati.

Nel 1983 si occupa di studi sulle celle fotovoltaiche come ricercatore dell’Ente Nazionale Energie Alternative (ENEA). L’anno successivo lavora per l’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario (IFSI) di Frascati, un istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Collabora allo studio e alla progettazione del Tethered Satellite System (TSS) in cui riveste il ruolo di co-PI di RETE, Research on Electrodynamic Tether effects, uno degli esperimenti scientifici del TSS e tra il 1985 e il 1988 ne realizza il Ground Support Equipment e, inerentemente alla camera al plasma, si occupa dello sviluppo dei Plasma Contactors apparecchiature che prevengono l’accumulo di energia elettrostatica sulle navicelle spaziale attraverso l’espulsione di gas ionizzati, per applicazioni spaziali nella ionosfera. Nel 1989 diventa responsabile scientifico di RETE e organizza i test scientifici del Satellite Tethered.

Nel 1990 viene selezionato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dalla NASA come candidato astronauta per la prima missione del Satellite Tethered (STS-46/TSS-1). Viene trasferito a Houston, presso il Centro Astronauti del Johnson Space Center, dove inizia l’addestramento per le operazioni scientifiche del Satellite Tethered a bordo della navetta Atlantis.

Nel 1994 viene scelto come membro dell’equipaggio della missione STS-75 e, dopo un addestramento di oltre un anno, effettua il suo primo volo nello spazio a bordo della navetta Columbia. Il suo lavoro nello spazio è incentrato sul controllo degli esperimenti elettrodinamici del Satellite Tethered che dimostrano, per la prima volta, la possibilità di generare potenza elettrica dallo spazio. Lanciato il 22 febbraio 1996 ed atterrato al Kennedy Space Center il 9 marzo 1996, il Columbia completa 252 orbite, percorrendo 10 milioni di chilometri in 377 ore e 40 minuti.

Nell’agosto dello stesso anno comincia il Corso Internazionale di Formazione per Specialista di Missione ([Astronaut Group 16]), della durata di due anni, in preparazione per le operazioni a bordo dello Space Shuttle e della futura Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Completato il corso, nell’aprile 1998, entra a far parte del Corpo Astronauti Europeo dell’ESA, con base presso lo European Astronaut Centre (EAC) di Colonia, Germania. Lavora nella Divisione Robotica dell’Ufficio Astronauti per lo Space Shuttle e la ISS presso il Johnson Space Center della NASA.

La sua seconda esperienza nello spazio è a bordo dello Endeavour, impegnato in uno dei voli di assemblaggio della Stazione Spaziale. La missione comprende il volo inaugurale del modulo Raffaello, uno dei 3 Moduli Logistici Pressurizzati (MPLM) italiani per il supporto logistico della ISS. A bordo c’è anche il braccio robotico canadese Canadarm2. Nel corso della missione, vengono effettuate due uscite extraveicolari per agganciare il braccio canadese al laboratorio Destiny e vengono trasferite 4 tonnellate di rifornimenti ed esperimenti scientifici dal modulo Raffaello alla ISS. Lanciato il 19 aprile 2001 ed atterrato alla Edwards Air Force Base in California, il 1º maggio, l’Endeavour completa 186 orbite, percorrendo circa 8 milioni di chilometri in 285 ore e 30 minuti.

Con questa missione, Guidoni diventa il primo astronauta europeo a salire a bordo della ISS. Per l’occasione, oltre alla bandiera italiana, porta a bordo lo stendardo della Presidenza della Repubblica Italiana consegnatogli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Dal 2001 al 2004, come esperto di operazioni in orbita, svolge attività di supporto per gli esperimenti scientifici del modulo europeo Columbus, presso lo European Space Research and Technology Centre (ESTEC) di Noordwijk, Paesi Bassi.

L’astronauta Paolo Nespoli

Paolo Angelo Nespoli (Milano, 6 aprile 1957) è un ex astronauta, ingegnere e militare italiano.

Biografia

Cresciuto a Verano Brianza, si diploma nel 1977 al Liceo Scientifico Frisi di Desio, poi divenuto Liceo Ettore Majorana.

Nel 1977 entra nella Scuola Militare di Paracadutismo di Pisa, dove ottiene la qualifica di sottufficiale istruttore di paracadutismo. Nel 1980 fa il suo ingresso nelle Forze speciali italiane, ottenendo la qualifica di incursore paracadutista presso l’allora 9º Battaglione d’assalto paracadutisti “Col Moschin”. Viene inviato in Libano nella Forza Multinazionale di Pace, dal 1982 al 1984. Col grado di maggiore, è un ufficiale della riserva dell’Esercito Italiano.

Ottiene a New York un Bachelor of Science in Aerospace Engineering nel 1988 e un Master of Science in Aeronautics and Astronautics nel 1989 presso il Politecnico della New York University. Nel 1990 consegue la laurea in Ingegneria meccanica presso l’Università degli Studi di Firenze.

Nel 1991 viene assunto dall’ESA.

Il 23 ottobre 2007 parte con lo Space Shuttle Discovery, STS-120, in qualità di specialista di missione (missione Esperia per l’ESA). Durante la missione si occupa del coordinamento delle attività extraveicolari (cosiddette «passeggiate nello spazio») relative all’assemblaggio del Node 2, o Harmony, nuovo componente multi-funzionale della Stazione Spaziale Internazionale prodotto da industrie italiane. Durante la missione, svolta con successo nonostante le complessità e i numerosi imprevisti, l’astronauta ha avuto modo di parlare, oltre che con alcune scuole italiane, anche con il Presidente della Repubblica Italiana Napolitano.

Il 15 dicembre 2010 torna sulla Stazione Spaziale Internazionale con la Sojuz TMA-20 per la missione MagISStra dell’ESA, l’ente spaziale europeo, come ingegnere di volo. Dopo 157 giorni trascorsi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, il 23 maggio 2011 alle 4:27 ora italiana rientra sulla Terra a bordo della Sojuz, insieme al russo Dmitri Kondratyev e alla statunitense Catherine Coleman, atterrando nelle steppe del Kazakistan e concludendo con successo l’Expedition 27.

Il 26 giugno 2015 è assegnato all’equipaggio di Expedition 52/53 insieme al cosmonauta Fëdor Jurčichin e all’astronauta NASA Jack Fischer. I tre vengono ingaggiati anche come equipaggio di riserva per l’Expedition 50/51.

Il 28 ottobre 2016 il comandante Fëdor Jurčichin e l’ingegnere di volo Jack Fischer sono sostituiti dal cosmonauta Sergej Rjazanskij e dall’astronauta NASA Randolph Bresnik a causa della decisione di Roscosmos di ridurre i propri cosmonauti presenti sulla ISS.

Il 28 luglio 2017 Paolo Nespoli torna nello spazio per la terza volta, partendo da Bajkonur alle 17.41, ora italiana, a bordo della Sojuz MS-05 alla volta della Stazione Spaziale Internazionale. Alle 23.54, ora italiana, la capsula Sojuz attracca e infine all’1.57, ora italiana, Nespoli fa il suo ingresso nella stazione. Il 14 dicembre 2017 alle 9.27, ora italiana, dopo 139 giorni sulla ISS Nespoli atterra a bordo della Sojuz MS-05 nella steppa del Kazakistan, la città più vicina al sito d’atterraggio è Dzhezkazgan.

In totale, nelle tre missioni del 2007, del 2010-2011 e del 2017 Paolo Nespoli è rimasto nello spazio per 313 giorni, 2 ore e 36 minuti.

In seguito al ritiro dalla sua carriera da astronauta, dal 2023 insegna al Politecnico di Milano presso il corso di Space Engineering la materia Human Spaceflight and Operations.

Roberto Vittori

Roberto Vittori (Viterbo, 15 ottobre 1964) è un astronauta italiano dell’Aeronautica Militare e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Carriera

Ha frequentato l’Accademia Aeronautica italiana dal 1985 al 1989 con il Corso Eolo IV e ha conseguito il brevetto di pilota militare negli Stati Uniti d’America nel 1986. Ha volato con i Tornado nell’Aeronautica Militare dal 1991 al 1994 presso il 155º Gruppo Electronic Warfare Tactical Suppression (ETS) del 50º Stormo di Piacenza, raggiungendo la qualifica di Combat Ready. Ha conseguito il brevetto di pilota collaudatore sperimentatore nel 1995 presso la United States Navy Test Pilot School di Patuxent River, nel Maryland. Ha prestato servizio presso il Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare come pilota collaudatore per lo sviluppo della nuova piattaforma aerea europea, l’Eurofighter Typhoon. Ha al suo attivo circa 2000 ore di volo su più di 40 diversi aeromobili, tra cui l’F-104 Starfighter, il Tornado GR.1, l’F/A-18, l’AMX, Mirage 2000, G.222 e P180.

Nel luglio del 1998 è stato selezionato come astronauta dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con l’European Space Agency (ESA).

Nell’agosto del 1998 ha iniziato presso il Johnson Space Center a Houston, Texas il programma di formazione per missioni a bordo dello Space Shuttle e della Stazione Spaziale Internazionale.

Nell’agosto del 2001 ha iniziato l’addestramento come ingegnere di bordo presso il Centro Sperimentale Statale di Ricerca Scientifica per l’Addestramento Cosmonauti “Yuri Gagarin” di Città delle Stelle (Oblast’ di Mosca).

Missioni

Dal 25 aprile (TM-34) al 5 maggio 2002 (TM-33), Roberto Vittori ha partecipato alla missione volo taxi “Marco Polo” presso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), nell’ambito di un accordo di programma tra l’Agenzia Spaziale Russa Roskosmos, l’Agenzia Spaziale Italiana, e l’ESA. Durante la sua permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale ha lavorato a fianco al resto dell’equipaggio e seguito quattro esperimenti scientifici per il programma europeo.

Il 15 aprile 2005 ha partecipato ad un secondo volo-taxi “Eneide” pilotando la navetta Sojuz (TMA-6) all’approccio con la ISS, dove ha condotto degli studi per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, tra cui Lazio (Low altitude zone ionization observatory)], patrocinato dalla regione Lazio: una serie di esperimenti di affaticamento fisico e germinazione di semi di piante erbacee per una possibile fonte di cibo spaziale. Vittori diviene il primo astronauta europeo a visitare due volte la ISS e ritorna a Terra il 24 aprile dello stesso anno a bordo della capsula Sojuz TMA-5. È stato il primo astronauta europeo a conseguire la qualifica di comandante Soyuz.

Il 16 maggio 2011 è decollato con la missione Shuttle STS-134 nel ruolo di mission specialist.

(TUTTI gli articoli sono stati parzialmente estrapolati dal sito Wikipedia)

Testo bollettino

COSMO-SkyMed è la prima missione di Osservazione della Terra concepita per scopi duali, civili e militari. I suoi satelliti di prima e seconda generazione sono ‘occhi’ in grado di scrutare la Terra dallo spazio di giorno e di notte, con ogni condizione meteo. Sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana in cooperazione con il Ministero della Difesa, COSMO-SkyMed si basa su un sistema di satelliti dotati di radar ad apertura sintetica (SAR) che lavorano in banda X. Ad oggi sono cinque i satelliti in orbita ed operativi.  Il sistema COSMO-SkyMed, gioiello italiano per il monitoraggio del nostro Pianeta, è caratterizzato da funzionalità e prestazioni elevate e da flessibilità di utilizzo, che permettono innovativi servizi ed applicazioni per la crescita economica e sociale del nostro Paese. In particolare l’alta qualità delle immagini e la dettagliata risoluzione spaziale e temporale sono un importante strumento per monitorare il movimento del suolo e osservare infrastrutture strategiche come dighe, ponti o edifici. I dati forniti dalla costellazione rappresentano una risorsa fondamentale anche per la salvaguardia dell’ambiente marino e la sua sicurezza. In questo programma l’industria italiana gioca un ruolo di primo piano, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio, insieme ad un numero significativo di piccole e medie imprese.

L’Italia e l’Agenzia Spaziale Italiana vantano un’importante esperienza nel settore del volo umano nello spazio. Dal 1992 ad oggi sono state 13 le missioni che hanno visto coinvolti 7 astronauti con il tricolore sulla tuta a cui si aggiungerà, a inizio 2024, un ottavo italiano nello spazio. Al primo, Franco Malerba, hanno fatto seguito sei del corpo astronauti dell’ESA di nazionalità italiana: Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Gen. Aeronautica Militare (AM) Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Col. AM Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti a cui si aggiungerà il Col. AM Walter Villadei. Ad oggi, tranne i primi due, hanno tutti soggiornato, per voli di breve o di lunga durata, sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) collezionando complessivamente ben oltre mille giorni di permanenza in orbita terrestre. Grazie ad un accordo con la NASA firmato nel 1997, l’ente spaziale americano ha ripagato il contributo industriale italiano per la realizzazione della ISS con tre voli di corto periodo e tre di lungo periodo. Da sottolineare il forte contributo italiano per la ISS: oltre il 40% della parte occidentale della Stazione è stato realizzato negli stabilimenti torinesi della Thales Alenia Space Italia. La Stazione è la più grande opera ingegneristica orbitale mai realizzata dall’uomo ed è un grande laboratorio spaziale.

Nata nel 1988, l’Agenzia Spaziale Italiana è un ente pubblico nazionale con il compito di preparare e attuare la politica spaziale italiana in accordo con le linee guida del Governo. L’Agenzia si è affermata come uno dei più importanti attori mondiali sulla scena della scienza spaziale, delle tecnologie satellitari, dello sviluppo di mezzi per raggiungere ed esplorare il cosmo. L’ASI ha oggi un ruolo di primo piano tanto a livello europeo quanto a livello mondiale. Ha uno stretto e continuo rapporto di collaborazione con la NASA, che l’ha portata a partecipare a molte delle più interessanti missioni scientifiche degli ultimi anni. Uno dei progetti più affascinanti è stato la costruzione e l’attività della Stazione Spaziale Internazionale, dove gli astronauti italiani sono ormai di casa.

Oltre al suo quartier generale di Roma, l’ASI ha costituito diverse basi e centri operativi: Centro Spaziale ASI  di Matera, principale centro operativo che si occupa di geodesia spaziale, telerilevamento, telecomunicazioni quantistiche; SSDC, Space Science Data Center, infrastruttura di ricerca dedicata alle operazioni scientifiche, elaborazione, archiviazione e distribuzione di dati, il cui scopo è quello di fornire supporto alle missioni spaziali scientifiche in cui è coinvolta l’Italia; Centro Spaziale Luigi Broglio a Malindi in Kenya, dedicato ad attività di controllo di satelliti da terra; SDSA, Sardinia Deep Space Antenna, ubicato presso il Sardinia Radio Tele¬scope (SRT) a San Basilio (CA) e gestito dall’Istituto Nazionale di Astro¬fisica, che ha l’obiettivo di fornire servizi di navigazione e comunicazione per le missioni Deep Space e Near Earth, di esplorazione robotica ed umana e di supportare ambiziosi esperimenti scientifici.

Ufficio Stampa ASI

Piero Angela (Torino, 22 dicembre 1928 – Roma, 13 agosto 2022) è stato giornalista e musicista. Ha cominciato a lavorare come cronista del giornale-radio a Torino nel 1952. Nel 1955 fu inviato dalla Rai a Parigi come cronista radiofonico. Con l’arrivo della TV cominciò a lavorare per il telegiornale italiano da Parigi, seguendo tutti gli eventi degli anni tra il 1955 e il 1964, compresi quelli della guerra in Algeria. Tra il 1964 e il 1968 è stato corrispondente della Rai da Bruxelles, per seguire i lavori di costruzione dell’Unione Europea.  Nel 1968 è rientrato in Italia, a Roma, come primo conduttore del telegiornale realizzato in video da giornalisti. Seguì dalla NASA tutto il progetto Apollo, che portò i primi uomini sulla Luna.

Autore di innumerevoli programmi televisivi dedicati alla scienza, alla storia e all’economia fra i quali Quark e Superquark. Angela è stato protagonista di un’intensa attività, sempre a contenuto divulgativo, scrivendo una quarantina di libri (alcuni dei quali tradotti in varie lingue) ed effettuando centinaia di conferenze in teatri, scuole e università. Egli ha inoltre ideato ed elaborato i contenuti di numerose iniziative periodiche di successo. Un’opera di divulgazione scientifica che ha formato generazioni di italiani.

Negli ultimi anni ha prestato particolare attenzione ai giovani realizzando alcune produzioni televisive e cicli di conferenze con la partecipazione di autorevoli studiosi al Politecnico di Torino, all’Università di Roma Tor Vergata e all’Università di Trento, intitolate “Prepararsi al futuro”. Tra i numerosi premi e onorificenze ha ottenuto 11 lauree Honoris Causa da altrettante università italiane, il prestigioso premio Kalinga dell’Unesco, la medaglia d’oro di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e la medaglia d’oro per la cultura dal Presidente della Repubblica.

Se sei interessato all’acquisto di questo foglietto, lo puoi acquistare, al prezzo di € 20,00,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

/ 5
Grazie per aver votato!

You may also like...