65^ emissione del 16 Settembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato a SAVERIO TUTINO, nel centenario della nascita

65^ emissione del 16 Settembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato a SAVERIO TUTINO, nel centenario della nascita, dal valore indicato B, corrispondente ad €1.25.

  • data emissione: 16 Settembre 2023
  • dentellatura: 11   effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 X 40 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 250.020
  • valore:  B  = €1,25
  • colori: due
  • bozzettistaa cura di Laura Morandini – Studio Grafico CDM Associati e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel 4568_ YT _______ SANS__3976_
  • Il francobollo: raffigura, in alto a sinistra, un profilo di Saverio Tutino delimitato in basso da un riquadro in cui campeggia la sua firma. Completano il francobollo le legende “SAVERIO TUTINO” e “1923 – 2011”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
  • Nota: la fotografia raffigurante Saverio Tutino è riprodotta per gentile concessione dell’autore Luigi Burroni, e della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale dove è conservata.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo, lo puoi acquistare, al prezzo di € 1,90,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

Saverio Tutino (Milano, 7 luglio 1923 – Roma, 28 novembre 2011) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Biografia

Nasce a Milano nel 1923 e da ragazzo si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma deve interrompere gli studi a causa della seconda guerra mondiale. Per sfuggire alla chiamata alle armi si rifugia in Svizzera dove ha i primi contatti con i gruppi antifascisti. Si arruola tra le file partigiane con il nome di battaglia Nerio, e partecipa ad azioni della Resistenza in Valle d’Aosta e nel Canavese. Questa esperienza segnerà per sempre non solo la vita personale di Saverio ma anche quella professionale. È stato Commissario politico della 76ª brigata Garibaldi e poi della VII divisione Garibaldi “Aosta”.

Nel dopoguerra ha lavorato dapprima a Il Politecnico di Elio Vittorini e quindi nella stampa: Vie Nuove e poi l’Unità, come corrispondente dalla Cina, da Parigi e poi da Cuba, da cui fu testimone della Rivoluzione cubana.

Nel 1950 viene invitato a visitare la nuova Cina post rivoluzionaria insieme alla prima delegazione di giornalisti occidentali. Sarà poi inviato in Francia negli anni della Guerra d’Algeria, e in questo periodo scrive e pubblica il suo primo libro: Gollismo e lotta operaia, per Einaudi. Nel 1954 si sposa con Orsetta Elter.

Diventerà, come inviato speciale de L’unità a Cuba proprio negli anni della Revoluciòn, uno dei principali esperti occidentali della Rivoluzione cubana e, più estesamente, dei fermenti rivoluzionari dell’America latina degli anni Settanta. Questo sarà uno dei momenti più importanti per il suo lavoro e darà vita a diversi libri, tra cui Guevara al tempo di Guevara, Cicloneros e Gli anni di Cuba. Attraverso il suo racconto e il suo sguardo innamorato della rivoluzione e dell’idea del comunismo che aveva ispirato le lotte partigiane, poi disilluse dalla restaurazione, crea “il mito cubano” in Italia.

Nel Pioniere dell’Unità del 1963 e del 1965 furono pubblicati suoi racconti: “I Becados Ragazzi di Cuba, Ricordi di un balilla, Battaglia nel castello, la lunga marcio di Noel Mohammed e Sfido i pescecani per salutare la prima nave Sovietica”.

Nel 1975 ha partecipato alla nascita del quotidiano La Repubblica, nel quale ha lavorato fino al 1985. Subito dopo, tornò a lavorare per L’Unità, occupandosi di America Latina e sostenendo tesi molto diverse da quelle promosse quando era agli ordini di Scalfari, per esempio sui sandinisti. Dal gennaio 1987, tornò a iscriversi al PCI.

Nel 1984 ebbe l’idea di creare uno spazio culturale in cui accogliere le scritture diaristiche e autobiografiche degli italiani: fonda così l’Archivio Diaristico Nazionale, la cui sede sarà Pieve Santo Stefano, e pensa subito di creare un concorso per la scrittura di diari. Nell’archivio sono oggi raccolte memorie private e memorie di rilevanza storica e pubblica, donate liberamente e custodite per essere consultate da chiunque ne abbia voglia. Nel 1998 Saverio Tutino fonda ad Anghiari, insieme a Duccio Demetrio, la Libera Università dell’Autobiografiae comincia a pubblicare a Pieve Santo Stefano la rivista semestrale Prima Persona della quale è stato direttore.

Al momento della morte, era direttore culturale del Premio Pieve e della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale. A lui è oggi dedicato il Piccolo museo del diario, fondato nel 2013 proprio a Pieve Santo Stefano. Nonostante l’archivio sia oggi autosufficiente, la famiglia Tutino dispone spesso donazioni di testi e oggetti d’epoca. Muore di ictus in una clinica romana il 28 novembre 2011, ma era ammalato da tempo (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Testo bollettino

Saverio Tutino è stato un giornalista e scrittore, nato a Milano il 7 luglio 1923 e vissuto a Roma. Esule in Svizzera dopo l’8 settembre del 1943, nell’estate del 1944 rientra in Italia per partecipare alla Resistenza. Ha fatto l’inviato per l’Unità in varie parti del mondo, a partire dalla Cina. È diventato corrispondente da Parigi dove si è trasferito negli anni della guerra in Algeria, ha poi seguito l’evoluzione dell’antifranchismo in Spagna. Ma sono i suoi reportage da Cuba a renderlo noto al grande pubblico. Rientrato in Italia nel 1968 lascia l’Unità e continua la sua attività di giornalista collaborando con Le Monde e scrivendo libri. Partecipa poi alla nascita del quotidiano la Repubblica con Eugenio Scalfari di cui divenne una firma di richiamo, quale esperto di politica internazionale, inviato in Spagna e poi ancora in America Latina. 

Negli anni Ottanta una pesante operazione al cuore lo costringe a una vita più sedentaria. Scopre l’Alta Valle del Tevere e fonda a Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, l’Archivio diaristico nazionale che ad oggi raccoglie più di 10.000 diari, memorie ed epistolari di gente comune. Un presidio di memoria in un piccolo centro toscano il cui abitato, nell’agosto del 1944, era stato distrutto dall’esercito tedesco in ritirata che minò sistematicamente Pieve e fece saltare in aria il suo centro storico. Dalle macerie del paese cancellato nasce una capitale di memoria riconosciuta in tutta Italia e oltre, che oggi ospita anche il Piccolo museo del diario, nato nel 2013, a due anni dalla scomparsa di Saverio Tutino e a lui dedicato.

Prof. Alessandro Casellato

Membro del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Saverio Tutino

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo, lo puoi acquistare, al prezzo di € 1,90,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

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