66^ emissione del 20 Settembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato alla traslazione delle spoglie del T.V.M.O.V.M. Andrea BAFILE nel Sacrario militare di Guardiagrele, nel 100° anniversario

66^ emissione del 20 Settembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato alla traslazione delle spoglie del T.V.M.O.V.M. Andrea BAFILE nel Sacrario militare di Guardiagrele, nel 100° anniversario, dal valore indicato B, corrispondente ad €1.25

  • data emissione: 20 Settembre 2023
  • dentellatura: 11   effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 X 40 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 250.020
  • valore:  B  = €1,25
  • colori: cinque
  • bozzettistaM.C. Perrini
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: raffigura un ritratto di Andrea Bafile, eroe di guerra caduto sul Piave nel corso della Prima guerra mondiale, in primo piano sul Sacrario Militare di Guardiagrele, nella località “Bocca di Valle” all’interno della Montagna Madre “la Majella”, dove riposano le spoglie del Tenente di Vascello e su cui sono deposte in suo onore la bandiera del tricolore italiano e una corona di alloro con nastro tricolore. Completano il francobollo le legende “TRASLAZIONE DELLE SPOGLIE DEL T.V.M.O.V.M. ANDREA BAFILE NEL SACRARIO MILITARE DI GUARDIAGRELE”, “100° ANNIVERSARIO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo, lo puoi acquistare, al prezzo di € 1,90,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

Andrea Bafile (Monticchio di Bagno, 7 ottobre 1878 – Cortellazzo, 12 marzo 1918) è stato un militare italiano.

Tenente di Vascello Andrea Bafile

Pluridecorato tenente di vascello della Regia Marina, prese parte alla prima guerra mondiale dove si distinse particolarmente. Fu comandante di un treno armato, della torpediniera Ardea, e dopo aver preso parte come osservatore al bombardamento aereo delle Bocche di Cattaro insieme a Gabriele D’Annunzio (4/5 ottobre 1917), nei primi mesi del 1918 assunse il comando interinale del Reggimento fanteria di marina San Marco. Cadde in combattimento a Cortellazzo il 12 marzo dello stesso anno, venendo insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Biografia

Primo dei dodici figli del medico Vincenzo e di Maddalena Tedeschini-D’Annibale, fratello del cardinale Corrado, nacque a Monticchio di Bagno (oggi nel comune dell’Aquila) il 7 ottobre 1878. Nel settembre del 1896 entrò presso la Regia Accademia Navale di Livorno. Nominato guardiamarina il 21 dicembre 1899, fu destinato all’imbarco sulla nave da battaglia Lepanto, allora nave ammiraglia della Squadra Navale. Promosso sottotenente di vascello nel 1902, effettuò numerosi imbarchi su altre navi (nave da battaglia Sicilia, avviso Messaggero, incrociatore corazzato Varese, la nave idrografica Eridano, l’esploratore Aquila, l’incrociatore torpediniere Iride) durante i quali si dedicò all’artiglieria navale, tanto da ricevere dal Consiglio Superiore di Marina, nel 1908, un pubblico encomio per il suo Studio sui congegni di mira. Ufficiale della Regia Marina dal 1902, venne promosso tenente di vascello nel 1907.

Prestò servizio sul incrociatore protetto Elba per quasi due anni (agosto 1908 – aprile 1910) e sulla nave da battaglia Vittorio Emanuele per i successivi 12 mesi. Trasferito nel luglio 1911 all’Arsenale di Venezia, in qualità di Ufficiale Dirigente la 1ª sezione tecnica della Direzione di artiglieria ed armamenti, fu incaricato di seguire i lavori dell’esploratore Quarto, varato nello stabilimento militare lagunare nell’agosto di quell’anno. Imbarcato quale direttore del tiro sulla medesima nave, la salvò dall’incendio divampato a bordo il 23 luglio 1913, che rischiava di farla esplodere; per quest’azione fu insignito della Medaglia d’argento al valor militare il seguente 27 luglio, onorificenza conferitagli da S.M. Re Vittorio Emanuele III.

Rinunciò alla promozione a capitano di corvetta e ad un incarico presso lo Stato Maggiore per poter continuare ad imbarcarsi sui navigli leggeri, dapprima come comandante in seconda del cacciatorpediniere Audace e poi come comandante della torpediniera Ardea fino al giugno 1917. Dal 4 al 18 agosto 1916 comandò un treno armato della Regia Marina operativo sulla linea adriatica. Tra il 4 e il 5 ottobre 1917 prese parte come osservatore all’attacco eseguito da 14 bombardieri trimotori Caproni Ca.33, del Distaccamento A.R. guidati dal maggiore Armando Armani e da Gabriele D’Annunzio, contro le Bocche di Cattaro, riportando una lesione alla cornea dell’occhio sinistro che ne pregiudicò l’attività aviatoria. Per questa impresa gli fu conferita la Medaglia di bronzo al valor militare. Nonostante la sua parziale infermità, verso la fine del 1917 ottenne di essere inviato sul Piave al comando del battaglione di fucilieri Monfalcone e poi del Battaglione d’assalto Caorle nel Reggimento San Marco.

Partecipò alla difesa di Venezia, minacciata dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto: nella notte tra l’11 e il 12 marzo 1918 riuscì ad oltrepassare il Piave con altri quattro marinai per eseguire una ricognizione ma, nel riattraversare il fiume, nei pressi di Cortellazzo (Jesolo) fu scoperto e ferito. Riuscito a rientrare nelle linee italiane, morì poco dopo per la gravità delle ferite riportate in combattimento. La tragica fine di Andrea Bafile suscitò grande emozione nell’opinione pubblica e segnò profondamente l’animo degli uomini al fronte: all’indomani della morte, il Capitano di vascello Alfredo Dentice di Frasso avanzò la proposta di conferire una Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Il 9 aprile 1918 il Battaglione Monfalcone venne reintitolato ad Andrea Bafile, prima medaglia d’oro del reggimento.

Sepolto nel cimitero di Ca’ Gamba a Jesolo, il suo corpo fu poi riesumato e trasportato con onori solenni in Abruzzo.  Dal 20 settembre 1923 le sue spoglie mortali riposano in un sacrario, opera di Felice Giuliante, scavato fra le rocce della Maiella a Bocca di Valle, presso Guardiagrele (Chieti), realizzato a partire dal 1920 per commemorare i caduti abruzzesi della prima Guerra mondiale. Il sacrario presenta pregevoli pannelli in ceramica realizzati da Basilio Cascella e restaurati da Bozzelli Luigi, ed un’ara scolpita nella roccia da Felice Giuliante.

Oltre a un liceo scientifico all’Aquila, gli è stato intitolato un bivacco (2,40 × 2,80 m di lato con 9 posti letto) posizionato a quota 2669 sulla cresta sud-est della Vetta Centrale del Corno Grande del Gran Sasso d’Italia. Il rifugio fu inaugurato il 18 settembre 1966 dalla Sezione del CAI dell’Aquila.

La Marina Militare ha intitolato nel 1968 alla sua memoria una nave da sbarco indicata con il distintivo ottico L 9871 che restò in servizio fino al 1981. Posta in disarmo nel 1985 venne in seguito radiata nel 1988 e demolita nel 1990.

Nave da sbarco “Andrea Bafile”

Gli è stata intitolata la Compagnia Operazioni Speciali del Reggimento San Marco e una caserma di lagunari a Malcontenta di Mira (VE)

Hanno preso il suo nome una strada di Roma, la via principale del Lido di Jesolo e tantissime altre strade di città e paesi italiani.

Prese il suo nome il primo battaglione del Reggimento San Marco, ricostituito nel 1943 ed attivo durante tutta la successiva guerra di liberazione (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia)..

Testo bollettino

Andrea Bafile nasce a Bagno, in provincia di L’Aquila, il 7 ottobre 1878. Compiuti gli studi scolastici, viene ammesso all’Accademia Navale di Livorno. Promosso Tenente di Vascello nel 1907, è destinato all’Arsenale di Venezia. Nel 1913, gli viene conferita una Medaglia d’Argento per aver spento un incendio divampato sulla R.N. “Quarto”, che minacciava i depositi delle munizioni. Allo scoppio della Grande Guerra è assegnato al comando del Torpediniere “Ardea”, in servizio nell’Adriatico, a cui segue un’esperienza sui treni armati.

Nell’ottobre 1917, prende parte al bombardamento aereo del porto di Cattaro assieme a Gabriele D’Annunzio. L’impresa segnerà una svolta nella storia dell’aviazione e gli varrà il conferimento della Medaglia di Bronzo. Dopo la rotta di Caporetto, viene destinato sul Piave, al comando di quelle valorose unità di terra che riescono a fermare l’avanzata nemica; da quelle formazioni nascerà poi il “Battaglione San Marco”.

La notte tra il 10 e l’11 marzo 1918, alla vigilia di una vasta controffensiva decisa dai comandi italiani, si lancia in una rischiosa missione di ricognizione sull’altra sponda del Piave. Ferito a morte, prima di spirare ha il tempo di descrivere le reali consistenze del nemico e di scongiurare l’avvio dell’azione, evitando così un inutile spargimento di sangue. Per questa ragione, il 13 giugno 1918, gli viene assegnata la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Dal 20 settembre 1923, le sue spoglie mortali riposano nel Sacrario Militare di Guardiagrele ove giungono al termine di una solenne cerimonia di traslazione che, partita da Jesolo, fa tappa a Venezia ed Ancona, per poi snodarsi lungo le strade d’Abruzzo, in una lunga marcia commemorativa. La risonanza dell’evento è tale da meritare la prima pagina della Domenica del Corriere.

Donatello Di Prinzio                                     Comm. Alessandro Biondo

Sindaco di Guardiagrele                                Presidente del Gruppo ANMI di Pescara 

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