22^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 10 maggio, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato a INDUSTRIA MAIMERI S.p.a., nel 100° anniversario della fondazione

22^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 10 maggio, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato a INDUSTRIA MAIMERI S.p.a., nel 100° anniversario della fondazione, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1.20.

  • dentellatura: 11 effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 270.000
  • valoreB
  • colori: quadricromia
  • bozzettistaa cura del Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel 4525 YT 4285 UNIF ________
  • Il francobollo: il francobollo riproduce un particolare di un dipinto di Gianni Maimeri, storico fondatore di Industria Maimeri, raffigurante alcuni tubetti di colori, opera utilizzata per un manifesto pubblicitario degli anni ’30. Svetta, in alto, il logo dell’azienda. Completano il francobollo la legenda “100”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di €1,80; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

Storia  dal 1923 ad oggi.

Nel 1923 vide la luce una delle prime fabbriche italiane di colori e vernici per  Belle Arti: la Fratelli Maimeri. La sua fondazione derivò dall’incontro degli interessi artistici e tecnici del pittore Gianni Maimeri (1884-1951) e le conoscenze chimiche del fratello Carlo (1886-1957). Il progetto per una fabbrica di colori e i primi accordi avvennero contestualmente alla scelta  del sito e alle prime produzioni sperimentali, che si effettuarono nello storico stabilimento ex Mulino Blondel, alla Barona, nella periferia di Milano.In seguito il 27 gennaio1925 venne costituita la F.lli Maimeri s.a. Insieme a Giovanni Ticozzi e al Barone Silvio a Prato.

un artistico listino prezzi dei Fratelli Maimeri del 1931

Quando i due fratelli Maimeri, Gianni e Carlo, fondarono l’omonima azienda, nel 1923, il panorama in Italia della produzione di colori per Belle Arti era assai limitato e prevalentemente espresso da piccole produzioni di natura quasi artigianale, spesso legate a colorifici storici. Già dalla fine dell’Ottocento si erano tentate diverse produzioni industriali, come quelle della ditta di Alfredo Piola (1898), F.lli Bassolini (assorbito nel 1905 dal Colorificio Italiano), Il Colorificio Italiano (1895, poi MaxMeyer) e Ferrario (1919), tuttavia penalizzate dagli eventi economici connessi alla Prima Guerra Mondiale. Notevolmente consistente, da parte di rivenditori e artisti, era il debito verso l’importazione dall’estero, dove industrie, già strutturate da decenni, erano in grado di offrire una vasta gamma di prodotti principalmente legati all’ambito della pittura. Questa situazione era ben nota ai fratelli Maimeri che, nel dattiloscritto in cui ufficializzavano i loro primi intenti (Progetto di una fabbrica di colori macinati all’olio per uso artistico, settembre 1923) già asserivano: «Desta meraviglia che il paese che si può dire la culla dell’arte della pittura, sia tutt’ora tributario dell’estero per ciò che riguarda il rifornimento delle materie che usa. I Fratelli Gianni e Dott. Carlo Maimeri, che si trovano nella favorevolissima condizione di poter studiare il problema dalle due facce, tecnica e scientifica, credono di poter colmare col presente progetto questa lacuna». Nello stesso documento, i due fratelli, informano che l’industria, per ottenere un prodotto pronto all’uso e alle esigenze del mercato moderno, spesso si avvaleva di cere, balsami e olii essenziali di diverso tipo, mentre essi erano convinti che la migliore formula dovesse «mantenere la coesione tra pigmento e olio eliminando tutte quelle sostanze nocive, con la sola tecnica dell’impasto e con l‘ausilio delle proprietà dei colloidi». Il proponimento dei due fratelli consisteva nel dare ai colori un impasto omogeneo, stabile, plastico e di consistenza variabile, con la sola miscela di oli siccativi e pigmenti minerali. La formula “olio più pigmento e basta” è alla base di tutta la ricerca dei due Maimeri che, a partire dal 1924, immetteranno sul mercato degli oli oltre 20 tonalità di colori inalterabili alla luce, al trascorrere del tempo e perfettamente mescolabili tra loro. Lo stesso anno la F.lli Maimeri ottenne presso l’Exhibition of Modern Art Industries la medaglia d’oro e il titolo Grand Prize per la qualità dei suoi prodotti. Successivamente, presso la Prima Fiera Campionaria Internazionale di Roma (1925), le furono consegnate la medaglia d’oro e la Gran Targa d’onore.

La produzione, grazie a un fine utilizzo delle nascenti strategie pubblicitarie, diverrà presto stabile e regolare. La prima serie di colori a olio, la SERIE A, fu immessa sul mercato. Sull’etichetta vi compariva già il tetraedro, il marchio di fabbrica, rimasto quasi inalterato fino ad oggi, ideato e disegnato dallo stesso Gianni. L’improvvisa crescita dell’’azienda e la crisi del ’29, porranno alcuni problemi finanziari ai due fratelli che però, liquidata la precedente società, continueranno la produzione con il marchio F.lli Maimeri & C. (1929), insieme al nuovo socio Sante Faccini che rimase fino al 1947.

In breve, in una decina d’anni la F.lli Maimeri giungerà a produrre e distribuire nell’intera nazione sette differenti serie di colori a olio, a tempera e ad acquerello, oltre a pigmenti in polvere per artisti, una serie di circa venticinque prodotti ausiliari (vernici, olii, essenze, medi e diluenti), cassette con colori e tavolozza e numerosi altri accessori. Subito dopo gli anni della grande crisi, complice anche il regime protezionista, l’industria chimica italiana fu favorita e, così, anche la nuova società Maimeri. Nel 1936 la ditta dovette lasciare l’ormai insufficiente Mulino Blondel per stabilirsi in via Ettore Ponti, lungo la roggia Carlesca.

Allo scoppio della guerra l’attività della fabbrica “(ora una società in accomandita semplice: Fratelli Maimeri & Co)” non si arrestò, anzi, la mancanza di forti concorrenti le permise addirittura di migliorare le vendite. La produzione inoltre non subiva arresti in caso di carenze energetiche, in quanto poteva avvalersi dell’energia prodotta dalla ruota del proprio mulino. Un altro (l’ultimo) impegno industriale di Gianni Maimeri fu la formulazione della TEMPERA GRASSA MAIMERI, una ricostruzione della tempera all’uovo degli Antichi Maestri, realizzata però con ingredienti sintetici.

La morte del fondatore comportò un altro cambiamento nella compagine societaria dell’azienda. Al giova­ne Leone fu affiancato Mario Agostoni, valido chimico e prezioso aiuto. Nel corso degli anni ’50 Leone Maimeri riuscirà a estendere la produzione industriale al settore della grafica e della pubblicità, della decorazione e dell’hobbistica, in forte crescita anche in Italia. Nascono così, tra gli anni ‘60 e ’70, nuove linee per specifiche tecniche artistiche, tra cui i nuovi colori in emulsioni acquose di resine sintetiche, ovvero i colori acrilici. La crescita della domanda e i nuovi ritmi produttivi imposero la ricerca di nuovi spazi. Su un terreno, in località Bettolino nel comune di Mediglia, sorse, nel 1969, il nuovo stabilimento.

Gli anni ’80 videro l’’ingresso in azienda (dal 1980 una s.r.l.) del giovane Amatore Marchesi (era per maggior precisione il 1979), destinato a divenire il formulatore coinvolto in molti successi tecnici e attualmente responsabile del laboratorio e della produzione. Contemporaneamente il marchio originale apparve inadeguato al gusto dell’epoca e Leone, avvalendosi del grafico d’avanguardia Pagliani, decise di affrontare il delicato restyling. Le indicazioni però furono ferree, doveva sopravvivere il concetto del tetraedro concepito dal fondatore.

Dal 1984 la F.lli Maimeri divenne una società a responsabilità limitata e negli anni ’90 progressivamente s’inserì, a fianco di Leone, allora Amministratore unico, Gianni Maimeri jr., nipote dell’omonimo fondatore e attuale Amministratore delegato. In questi anni Gianni Maimeri jr. si impegnò all’ampliamento e diffusione del marchio Maimeri nel mondo, in una sfida ambiziosa che trovava ragione nella consapevolezza di fattori vincenti quali: la qualità del prodotto, l’’esperienza aziendale, il made in Italy, la tradizione familiare e la storia dell’azienda. Gianni inoltre promosse, dal 1996, la nascita della Fondazione Maimeri, destinata a diffondere la figura del fondatore, studi di ambito scientifico sulla storia del colore e sull’azienda, nonché l’attività di giovani artisti e la promozione culturale in genere.

i caratteristici tubetti ad olio della Maimeri

Il 31 marzo 2014 Maimeri Spa si unisce a FILA Fabbrica Italiana Lapis ed Affini per dare vita a un progetto comune per lo sviluppo di un gruppo leader nel settore della creatività artistica con un’offerta che soddisfa le esigenze a partire dai bambini fino al livello professionale. Sorge Industria Maimeri SpA con l’intento di perseguire quei valori che hanno determinato il successo e il prestigio del brand Maimeri nel mondo, in linea con la storica vocazione e la specificità nel settore delle Belle Arti. Essere partner di un player internazionale di successo come FILA è una straordinaria opportunità di crescita per la società e per lo sviluppo del marchio Maimeri nei principali mercati mondiali.

Attualmente la sede dello stabilimento è a Via Gianni Maimeri n.1, Bettolino di Mediglia (MI)(notizie estrapolate dal sito istituzionale).

Testo bollettino

Nel 1923 vide la luce, a Milano, una delle prime fabbriche italiane di colori a uso artistico, nata dalle esigenze dell’artista Gianni Maimeri (1884-1951) e di suo fratello Carlo, valente chimico. Gianni, già affermato pittore di successo, sognava di riuscire a creare e produrre colori coniugando le tradizionali formule dei Grandi Maestri, stravolte dall’imporsi dei processi d’industrializzazione, a un elevato standard che solo moderni macchinari potevano garantire.

La piccola industria diede origine alla produzione presso l’ex Molino Blondel nella zona Barona di Milano. I risultati non tardarono: la F.lli Maimeri S.A. con la sua prima serie di colori a olio, la SERIE A, tutt’ora in produzione, ottenne nel 1924 la medaglia d’oro e il titolo Grand Prize alla Exhibition of Modern Art Industries. Sull’etichetta di questi tubetti compariva il marchio di fabbrica ideato e disegnato dallo stesso Gianni: un tetraedro, simbolo rimasto fino ai nostri giorni.

In una decina d’anni dalla fondazione la F.lli Maimeri giungerà a produrre e distribuire nell’intera nazione cinque differenti serie di colori a olio, a tempera e ad acquerello, oltre a pigmenti e vernici, oli, essenze, medi e diluenti.

Nel 1936 la ditta dovette trovare più ampi spazi trasferendosi poco distante, lungo la roggia Carlesca, in una più grande cascina con mulino in via Ettore Ponti.

Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’attività della fabbrica non si arrestò grazie all’energia fornita dal mulino e alla mancanza di forti concorrenti che permisero addirittura di migliorare le vendite.

Negli anni del dopoguerra la domanda di prodotti per Belle Arti continuava a salire e aumentarono così le produzioni per numero e tipologia.

Nel 1947 Leone, il figlio di Gianni Maimeri, entrò nella direzione dell’azienda. Pochi anni dopo Gianni Maimeri moriva, era il 25 novembre del 1951, lasciando la società nelle mani del giovane Leone. A quest’ultimo, persona dotata di grande carisma e intraprendenza, si deve la delicata gestione della trasformazione dalla brillante, ma piccola realtà, alla dinamica industria attuale.

La crescita della domanda, sia sul fronte interno che nei mercati internazionali, e i conseguenti ritmi produttivi imposero la ricerca di nuovi spazi molto più ampi.

Nel 1969, nelle vicinanze di Milano, nel comune di Mediglia, fu costruito un nuovo, moderno ed efficiente stabilimento. Dimostrando una spiccata sensibilità per l’ambiente, la sicurezza e l’innovazione Leone volle dotare la fabbrica, tra le prime in Italia, di un impianto di depurazione delle acque reflue, di un sistema di movimentazione semiautomatico delle merci e di un sistema informatico di gestione aziendale.

A partire dagli anni ’90, progressivamente s’inserì a fianco di Leone, Gianni Maimeri, nipote dell’omonimo fondatore e attuale Amministratore Delegato.

Nel 1993 il successo commerciale impose la trasformazione della società in una S.p.A. In questi anni Gianni Maimeri si è impegnato nella diffusione del marchio Maimeri nel mondo, in una sfida ambiziosa che trovava ragione nella consapevolezza dei fattori vincenti: la qualità del prodotto, l’esperienza aziendale, il Made in Italy, la tradizione familiare e la storia dell’azienda; in sintesi Cultura, Arte e Industria. 

Gianni promosse dal 1997 la nascita della Fondazione Maimeri, destinata a diffondere, promuovere e rafforzare il legame tra cultura, arte e industria attraverso mostre d’arte, convegni, rassegne e attività a impatto sociale collaborando con istituzioni, università, accademie, musei e in generale col mondo dell’arte e della cultura.

Nel 2017 Leone, con grande intuito e lungimiranza, realizzò la prima serie di colori a olio monopigmento che volle chiamare Maimeri Puro, concetto applicato nel corso degli anni ad altre gamme.

Nel mese di marzo del 2014 per meglio affrontare i nuovi scenari, si è costituita Industria Maimeri S.p.A., una joint venture tra Maimeri S.p.A. e F.I.L.A. (Fabbrica Italiana Lapis e Affini). L’obbiettivo della partnership tra le due aziende è quello di creare un gruppo leader nel settore dei prodotti dedicati alla creatività artistica, con un’offerta in grado di soddisfare un’ampia varietà di esigenze: da quelle dei più piccoli a quelle dei professionisti.

Ancora una volta il marchio e l’azienda Maimeri, scegliendo i partner più affidabili, nel segno della continuità di più generazioni, si apprestano ad affrontare le sfide di allargati orizzonti, nella convinzione che creatività ed espressione artistica siano un’insopprimibile esigenza dell’uomo, in cui, nel segno del colore, si può e si deve porre la massima fiducia per il futuro.

Gianni Maimeri

CEO Industria Maimeri

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