21^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del 09 maggio, di un francobollo celebrativo di Europa 2023

21^ EMISSIONE 2023, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un francobollo celebrativo di Europa 2023, dal valore indicato in B zona 1, corrispondente ad €1.25.

  • dentellatura: 11 effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 300.015
  • valoreB zona 1
  • colori: cinque
  • bozzettistaa cura delle Poste di Lussemburgo e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel 4524 YT 4284 UNIF ________
  • Il francobollo: il francobollo riproduce il disegno vincitore del concorso filatelico EUROPA 2023 con soggetto tematico la “Pace” indetto da PostEurop raffigurante, in grafica stilizzata, due mani che si annodano formando geometricamente due cuori policromatici, ispirato al simbolo celtico che rappresenta l’amore con un nodo. In alto a sinistra, è riprodotto il logo di PostEurop. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di €1,90; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

La Comunità economica europea (CEE) è stata un’organizzazione di Stati europei istituita il 25 marzo 1957, contestualmente alla Comunità europea dell’energia atomica, mediante la sottoscrizione del Trattato di Roma, entrato in vigore il 1º gennaio 1958. Ad essa presero parte i sei Stati già appartenenti alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio, segnatamente Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Considerata la più importante delle tre Comunità europee, il Trattato di Maastricht del 1992 ne dispose la trasformazione in Comunità europea (CE), concepita alla stregua di “Primo pilastro” dell’azione dell’Unione europea (UE). Con l’adozione del Trattato di Lisbona il 1º dicembre 2009 essa, formalmente, non esiste più essendo stata assorbita dall’Unione europea.

Le Comunità europee

I Trattati di Roma del 1957 hanno sancito la costituzione della CEE, insieme alla Comunità europea dell’energia atomica (anche nota come Euratom). La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) era stata invece in precedenza istituita con il Trattato di Parigi del 1951.

La Comunità europea

È il nome che ha avuto la CEE (Comunità Economica Europea.) dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht (1º novembre 1993) fino all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1º dicembre 2009) che l’ha formalmente soppressa. La sigla della Comunità europea era CE. La contrazione del nome dell’organizzazione internazionale tramite l’eliminazione del termine “Economica” fu dovuta ad un chiaro intento di espansione delle competenze della Comunità, non più legata meramente all’aspetto economico, ma intesa in modo che potesse abbracciare, col tempo, molte e diverse discipline verso l’anelata – ma mai, finora, compiuta – unione politica.

La Comunità economica europea

La CEE aveva nei suoi obiettivi l’unione economica dei suoi membri (Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, e Germania Ovest), fino a portare ad un’eventuale unione politica. Lavorò per il libero movimento dei beni, dei servizi, dei lavoratori e dei capitali, per l’abolizione dei cartelli e per lo sviluppo di politiche congiunte e reciproche nel campo del lavoro dello stato sociale, dell’agricoltura, dei trasporti, del commercio estero.

Nel 1956 il Regno Unito propose che il Mercato Europeo Comune (MEC) fosse esteso in una più ampia area di libero scambio europea. Nel novembre 1958, però, la Francia mise il veto sulla creazione della nuova area, così il Regno Unito, insieme alla Svezia, si fecero promotori dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), concretizzatosi nel 1960, insieme ad altri paesi non membri della CEE come (Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito).

Dal 1973, con l’ingresso di Regno Unito, Irlanda e Danimarca nella CEE, EFTA e CEEA negoziarono una serie di accordi per assicurare uniformità nelle politiche economiche delle due organizzazioni, sfociata infine nell’accordo per lo Spazio economico europeo (SEE). Dal 1995 solo 4 membri che non sono entrati nell’UE rimangono nell’organizzazione.

Obiettivi e politiche

Secondo il Trattato di Maastricht, la Comunità europea ha l’obbligo di promuovere nell’insieme della Comunità:

  • uno sviluppo armonico, equilibrato e sostenibile delle attività economiche
  • un livello elevato di occupazione e di protezione sociale e pari opportunità tra donne e uomini
  • una crescita duratura e non inflazionistica
  • un elevato livello di competitività e di convergenza dei risultati economici
  • un livello elevato di protezione e di miglioramento della qualità dell’ambiente, l’innalzamento del livello e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati membri

Per perseguire tale risultato, la CE elabora un insieme di politiche settoriali, in particolare in questi settori:

  • Ambiente
  • Consumatori e salute
  • Cultura, istruzione e gioventù
  • Occupazione e diritti sociali
  • Economia, finanza e concorrenza
  • Energia e risorse naturali
  • Libertà, sicurezza e giustizia
  • Politiche industriali e mercato interno
  • Regioni e sviluppo locale
  • Relazioni esterne e immigrazione
  • Scienza e tecnologia
  • Trasporti

L’Unione economica e monetaria (UEM) è considerata la politica di integrazione più avanzata all’interno del primo pilastro dell’UE.

Istituzioni

La CEE/CE è formata da quattro istituzioni principali:

  • Assemblea, composta dai rappresentanti dei popoli degli Stati membri la cui elezione era a suffragio universale diretto.
  • Consiglio, composto dai rappresentanti degli Stati membri. Il suo compito consisteva nel coordinare le politiche economiche generali degli Stati membri. Disponeva di un potere decisionale pari a un potere legislativo.
  • Commissione, inizialmente composta da 9 membri scelti dai governi degli Stati membri in base alla loro competenza, era l’istituzione sopranazionale.
  • Corte di giustizia, assicurava il rispetto del diritto nell’interpretazione e applicazione del Trattato.

Funzionamento

La CE rappresenta il primo pilastro dell’Unione Europea che è caratterizzato dal “Metodo comunitario” che ne definisce il modo di funzionamento istituzionale. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, il metodo funziona su una logica d’integrazione ed è caratterizzato da questi elementi:

  • monopolio del diritto d’iniziativa della Commissione
  • ricorso generalizzato al voto a maggioranza qualificata in sede di Consiglio.
  • ruolo attivo del Parlamento europeo (pareri, proposte di emendamento, ecc.).
  • uniformità di interpretazione del diritto comunitario a cura della Corte di giustizia.

Il metodo comunitario si contrappone al “Metodo intergovernativo”, funzionante nel secondo e nel terzo pilastro dell’UE.

Fonti del diritto comunitario

Le fonti del diritto comunitario derivanti dall’attività della Comunità europea possono produrre atti vincolanti e non vincolanti. Gli atti non vincolanti sono le raccomandazioni CE (ossia degli inviti rivolti agli stati membri ad assumere un certo comportamento) e i pareri (espressione del punto di vista di un organo europeo su una determinata questione). Quelli vincolanti sono invece i Regolamenti, le Direttive e le Decisioni.

Regolamenti CEE

 Regolamenti hanno le caratteristiche tipiche delle leggi nell’ordinamento interno degli stati. Sono generali, ossia non sono rivolti a soggetti determinati, ma hanno la caratteristica della generalità e dell’astrattezza. Sono obbligatori, ossia, salvo diversa disposizione del Regolamento stesso, devono essere applicati nella loro totalità dagli stati membri. Il fatto che siano atti di applicabilità diretta implica che non sia necessario, e neppure ammesso, un atto dello stato che ne ordini l’esecuzione nell’ordinamento nazionale.

Direttive CEE

Una Direttiva è un atto normativo non generale, ma rivolto in particolare ad uno (o più) degli Stati membri. Pone allo Stato a cui è rivolta l’obbligo del raggiungimento di un determinato risultato o standard, lasciando discrezionalità agli organi nazionali in merito ai mezzi da utilizzare. Molto spesso, comunque, la Direttiva detta discipline particolareggiate e precise, al fine di limitare la totale discrezionalità dello Stato.

Decisioni CEE

Le Decisioni hanno le caratteristiche tipiche del procedimento amministrativo nell’ordinamento degli stati. Tutti gli elementi di una Decisione sono obbligatori e direttamente applicabili, come i Regolamenti ma, a differenza di questi ultimi, sono rivolti a specifici soggetti, come uno Stato membro o una persona giuridica.

Paesi dell’Unione europea

1º gennaio 1958:  Belgio,  Francia,  Germania,  Italia,  Lussemburgo e  Paesi Bassi (6 membri)

  • 1º gennaio 1973:  Regno Unito,  Danimarca e  Irlanda (9 membri)
  • 1º gennaio 1981:  Grecia (10 membri)
  • 1º gennaio 1986:  Portogallo e  Spagna (12 membri)
  • 1º gennaio 1995:  Austria,  Svezia e  Finlandia (15 membri)
  • 1º maggio 2004:  Cipro,  Malta,  Ungheria,  Polonia,  Slovacchia,  Lettonia,  Estonia,  Lituania,  Rep. Ceca e  Slovenia (25 membri)
  • 1º gennaio 2007:  Romania e  Bulgaria (27 membri)
  • 1º luglio 2013:  Croazia (28 membri)
  • 1º febbraio 2020 CET: uscita del  Regno Unito (27 membri) (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia)

 

Testo bollettino

Pace. In queste quattro lettere è racchiuso il sogno dell’umanità di ogni tempo e di ogni luogo. Pace – shalom in ebraico – come ci insegna la Bibbia è non soltanto l’assenza della guerra e un freno alla violenza. È piuttosto la sintesi di tutto ciò che è veramente desiderabile nella vita umana: prosperità, solidarietà, giustizia, equità, libertà… È un sogno costante nella storia del nostro mondo, così come ne sono all’ordine del giorno anche i tradimenti. Guerra, violenza, ingiustizia, violazione dei diritti umani… tutte realtà che sono negazione della pace, perché sono il rifiuto della dignità dell’essere umano. 

Francesco d’Assisi, da giovane, aveva creduto che la violenza e la guerra fossero uno strumento utile a promuovere la libertà, la giustizia… la pace! Ma la cruda realtà e l’incontro con gli ultimi, con gli esclusi, gli hanno cambiato la mente e il cuore e gli hanno fatto scoprire che ogni uomo, ogni donna erano suo fratello, sua sorella. 

Ciò lo aiuta a comprendere allora che ogni vero cammino di pace è sempre scandito da due passi, uno personale e un altro sociale. Non si può essere persone di pace – neanche nei propri ambienti di vita e di lavoro – se non si è in grado di gestire la brama dell’avere, dell’apparire e del potere che abitano il cuore di ciascuno; allo stesso tempo però non si può essere uomini e donne di pace senza vivere e costruire relazioni di pace, a livello comunitario e perfino istituzionale. 

Anche l’emissione filatelica Europa 2023 ci offre l’occasione per richiamare il tema della pace: ne abbiamo troppo bisogno per permetterci il lusso di non ricordarcelo con costanza. 

Francesco d’Assisi, uomo di pace e fratello universale, sia fonte di ispirazione per tutte e per tutti, affinché siamo artefici, ciascuno nelle proprie concrete possibilità, di un umanesimo di giustizia, equità, libertà e solidarietà. Shalom!

fra Marco Moroni OFMConv

Custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi

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