83^ emissione del 18 Novembre 2023, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze del sapere” dedicato al CONSIGLIO NAZIONALE delle RICERCHE, nel 100° anniversario dell’istituzione

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in data 18 novembre 2023 ha previsto l’83^ emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze del sapere” dedicato al CONSIGLIO NAZIONALE delle RICERCHE, nel 100° anniversario dell’istituzione, dal valore indicato B, corrispondente ad € 1.25

  • data emissione: 18 Novembre 2023
  • dentellatura: 9  effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 48 x 40 mm.
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 200.004
  • valore:  B  = € 1,25
  • colori: cinque
  • bozzettistaa cura di Gloria Cavallini, Unità Comunicazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e ottimizzato dal Centro Filatelico della Produzione dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel 4587 YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: riproduce il logo del centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche, simbolo di un Ente presente in tutta Italia, e, in alto, a sinistra, raffigura un particolare del palazzo di Roma in piazzale Aldo Moro che ospita la sede centrale del CNR, su cui si stagliano i colori rappresentativi del logo. Completano il francobollo la legenda “CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo, lo puoi acquistare, al prezzo di € 1,90,  inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

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Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (in sigla CNR) è il principale ente pubblico di ricerca italiano.

Logo dell’Istituto

Sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’università e della ricerca, ha il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca scientifica e tecnologica nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni, favorendo il progresso scientifico, tecnologico, economico e sociale.

Secondo la rivista scientifica Nature, nel 2018 il CNR si è classificato al decimo posto tra gli enti pubblici di ricerca più innovativi al mondo per numero di articoli scientifici pubblicati su una ottantina di riviste monitorate dalla stessa rivista.

Storia

Costituito il 18 novembre del 1923 e trasformato nel 1945 in organo dello Stato ha svolto prevalentemente attività di formazione, di promozione e di coordinamento della ricerca in tutti i settori scientifici e tecnologici.

Subito dopo lo scoppio della guerra in molti paesi europei gli scienziati cercarono di dar vita ad organismi in grado di aggregare tutte le attività relative alle invenzioni e alla ricerca. Nel 1916 venne costituito il Comitato nazionale scientifico tecnico per lo sviluppo e l’incremento dell’industria italiana (CNST) con il compito di “stringere maggiormente i legami fra la Scienza e le sue applicazioni”; mentre nel 1917 venne autorizzata, con decreto del 25 novembre, una spesa straordinaria di 3 milioni di lire per “gli impianti e gli arredamenti degli Istituti Superiori di fisica, chimica e le loro applicazioni tecniche”; sempre nel 1917 venne costituito l’Ufficio invenzioni e ricerche.

Attraverso queste iniziative cominciava a farsi avanti una maggiore sensibilità verso il tema della scienza, confermata dalla costituzione nel novembre del 1918 di un Consiglio internazionale delle ricerche (CIR), al quale l’Italia prese parte con Vito Volterra assieme a rappresentanti di Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Belgio. Ma soprattutto da un decreto presidenziale del 17 febbraio 1919, che istituiva una commissione “con l’incarico di preparare un progetto di costituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche”, il quale in un articolo precisava che “il Consiglio Nazionale delle Ricerche deve avere per fine di organizzare e promuovere ricerche a scopo scientifico industriale e per la difesa nazionale”. Con questo atto veniva sancito il punto d’inizio ufficiale del processo di costituzione del CNR, che si sarebbe concluso con l’emanazione del decreto del 18 novembre 1923.

Il 23 dicembre 1987 il CNR registra il primo dominio internet italiano: cnr.it Archiviato il 27 ottobre 2013 in Internet Archive.

Logo del CNR realizzato in occasione del 100° anniversario, con l’edificio della Sede

Nel 1999, a seguito del decreto legislativo 30/01/1999 n. 19 (“Riordino del Consiglio nazionale delle ricerche”) il CNR è divenuto “ente nazionale di ricerca con competenza scientifica generale e istituti scientifici distribuiti sul territorio, che svolge attività di prioritario interesse per l’avanzamento della scienza e per il progresso del paese”.

Negli ultimi anni il CNR è stato oggetto di critiche per la preponderanza dell’apparato amministrativo di gestione rispetto all’attività di ricerca: infatti, secondo una relazione della Corte dei Conti, nel 2010 il 70% delle risorse di bilancio sono state destinate ad affitti, manutenzione della sede romana e retribuzioni del personale. Una valutazione periodica dei risultati conseguiti, decisa nel 2011, è entrata però in vigore solo dal 2017. Nel 2021, con l’insediatura di Maria Chiara Carrozza, per la prima volta una donna ottiene l’incarico di presidente del CNR, ruolo fino ad allora esercitato solamente da uomini.

Descrizione

Finalità

Svolgere attività di ricerca nei propri laboratori, sia promuovendo l’innovazione e la competitività del sistema industriale, sia fornendo tecnologie e soluzioni capaci di dare risposte ai bisogni emergenti, individuali e collettivi. Promuovere l’internazionalizzazione del sistema della ricerca; fornire attività di consulenza al Governo e ad altre istituzioni su temi strategici per il Paese e la collettività; contribuire alla qualificazione delle risorse umane. La cooperazione con le Università e il mondo industriale è la scelta sistematica che ha lo scopo di “creare valore per il paese attraverso le competenze della ricerca scientifica” dell’Ente.

Le strutture

La rete scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche è strutturata attualmente in sette Dipartimenti, con funzioni essenzialmente di programmazione, ai quali afferiscono gli Istituti; è in questi ultimi che si svolgono le attività di ricerca vere e proprie (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Testo bollettino

Istituito il 18 novembre 1923 presso l’Accademia dei Lincei grazie alla capacità di visione di Vito Volterra, il Consiglio Nazionale delle Ricerche è il più grande Ente pubblico di ricerca italiano. Sotto l’egida del Ministero dell’Università e della Ricerca, il CNR svolge progetti di ricerca multi e transdisciplinare nei principali campi del sapere, sostiene lo sviluppo e l’innovazione e rilancia la competitività del sistema industriale migliorando i meccanismi di trasferimento tecnologico.

Con una comunità di circa 10 mila persone distribuite in oltre duecento sedi in tutta Italia, il CNR è presente nelle zone di frontiera della ricerca – dall’Artide all’Antartide, dalle profondità marine allo spazio – e dispone di infrastrutture avanzate.

Il percorso di divulgazione scientifica per le celebrazioni del Centenario, organizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Patrocinio di RAI articolato in dodici mesi e circa duecento iniziative in Italia e all’estero, si è intrecciato con l’attuazione del Piano di Riorganizzazione e Rilancio. Oggi, il CNR ha l’occasione di ridefinire gli equilibri fra scienza e società facendosi propulsore di una nuova leadership scientifica, collaborando con università, istituzioni e imprese per attrarre e valorizzare i giovani talenti e restituire alla ricerca fondamentale il compito di ‘motore’ dirompente di innovazione.

Fortemente impegnato nella costruzione di un nuovo domani, anche grazie al ruolo di primo piano assunto nella cruciale sfida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il CNR è grato alle tante persone che nei suoi primi 100 anni hanno contribuito a scrivere la storia della ricerca italiana e lavora instancabilmente per rappresentare e promuovere la ricerca ‘venuta dal futuro’.

Maria Chiara Carrozza

Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche

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