POSTE VATICANE 26^ EMISSIONE del 22 novembre 2023, emissione di DUE francobolli, dedicati  al SANTO NATALE MMXXIII

POSTE VATICANE 26^ EMISSIONE del 22 novembre 2023, emissione di DUE francobolli, dedicati  al SANTO NATALE MMXXIII, rispettivamente di €1.25 e €1.30 inseriti in un libretto

I francobolli vaticani dedicati al Natale 2023 celebrano il Presepe di Greccio, di cui ricorre l’800° anniversario. Quella che è la prima

rappresentazione del Presepe al Mondo affonda infatti le sue radici nel 1223, quando San Francesco, recatosi a Greccio, decide di rappresentare

la natività in quel luogo a lui tanto caro, la notte di Natale, ricreando la mistica atmosfera del Natale di Betlemme. Proprio nella grotta in cui,

San Francesco rappresentò la Natività di Gesù è stata edificata nel 1228, anno della canonizzazione del Santo, la piccola Cappella del

Presepio, nucleo originario dell’attuale Santuario del Presepe di Greccio, conosciuto in tutto il mondo come la Betlemme Francescana, ove

ogni anno, dal 1973, viene rievocato fedelmente l’evento. I francobolli componenti la serie natalizia, dai porti di € 1,25 e € 1,30, riproducono

due opere del pittore Piero Casentini raffiguranti rispettivamente “San Francesco celebra a Greccio la festa del presepe” realizzata nel 2004

e l’“Adorazione dei Magi” del 2006. Il libretto associato, contenente due serie di francobolli, riproduce sulla copertina un particolare del dipinto

Miracolo di Greccio, eseguito nel 1902 dal frate francescano Michelangelo Cianti e conservato nel convento francescano di San Bonaventura,

a Frascati.

  • Stampa: Offset 4 colori
  • Stamperia: Printex (Malta)
  • Serie
  • Valori facciali: € 1,25 – € 1,30
  • Prezzo della serie: Euro 2,55
  • Formato: 40 x 30 mm
  • Dentellatura: 13 x 13 ¼
  • Foglio da: 10 esemplari
  • Dimensione: 104 x 174 mm
  • Tiratura: 51.000 serie
  • Libretto
  • Numero di valori: 4
  • Valori facciali: € 1,25 – € 1,30
  • Prezzo del libretto: Euro 5,10
  • Dimensione libretto: 200 x 100 mm (aperto)
  • Tiratura: 15.500 libretti

Se sei interessato all’acquisto di questi francobolli li puoi acquistare, al prezzo di € 3,70, oppure per il libretto €10,00; basta inviare una richiesta alla email:  protofilia1@gmail.com

Il Presepe di Greccio è la tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi, attribuiti a Giotto. Fu dipinta verosimilmente tra il 1295 e il 1299 e misura 230×270 cm.

Rappresenta il primo presepio vivente della Storia, allestito da San Francesco a Greccio (provincia di Rieti)

Storia

Questo episodio appartiene alla serie della Legenda di san Francesco: “Come il beato Francesco, in memoria del Natale di Cristo, ordinò che si apprestasse il presepe, che si portasse il fieno, che si conducessero il bue e l’asino; e predicò sulla natività del Re povero; e, mentre il santo uomo teneva la sua orazione, un cavaliere scorse il <vero> Gesù Bambino in luogo di quello che il santo aveva portato.”

Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio (in provincia di Rieti, sulla strada che da Rieti prosegue verso la parte nord-occidentale della provincia omonima, di fronte al Monte Terminillo che si trova dalla parte esattamente opposta) Francesco rievocò la nascita di Gesù, organizzando una rappresentazione vivente di quell’evento. Secondo le agiografie, durante la Messa, sarebbe apparso nella culla un bambino in carne ed ossa, che Francesco prese in braccio. Da qui ebbe origine la tradizione del presepe.

Nonostante le fonti, Giotto pone la scena nel presbiterio che ricorda la Basilica inferiore di Assisi.

Già tra gli affreschi meno leggibili del ciclo, fu restaurato una prima volta nel 1798 dal Fea (resoconto pubblicato nel 1820).

Greccio (Rieti), 26 dicembre 2016. Il Santuario Francescano di Greccio. Il presepe vivente ai piedi del Santuario.

Descrizione

La scena, oltre che una delle più famose, è uno straordinario documento dell’epoca. Nessun pittore si era mai spinto a tanto realismo: lo spettatore osserva dalla parte di solito riservata ai soli sacerdoti e religiosi (da un ipotetico punto di vista nell’abside), dove sono rappresentati con minuzia e vivace descrittività le caratteristiche dell’ambiente oltre il tramezzo che lo separa dalla navata: un ciborio che ricorda quelli di Arnolfo di Cambio, i frati che cantano nel coro guardando al reggilibro in alto, un pulpito visto dal lato dell’ingresso ed una croce lignea sagomata appesa, vista dal dietro, con tutti i rinforzi, e sapientemente raffigurata obliqua mentre pende verso la navata.

Una folla di persone assiste alla scena in primo piano di Francesco con il santo Bambino tra le mani (provvisto pure lui di aureola) posto accanto ad una mangiatoia affiancata dal bue e l’asino, ma le donne non possono entrare e osservano dalla porta. Molto reale è la collocazione dei personaggi nello spazio, che appaiono su piani diversi senza dare l’effetto di librarsi nell’aria o di schiacciarsi l’uno sull’altro, come nelle tavole di pittori di poco più antiche. Solo i frati sporgono in alto perché sono in piedi sugli stalli del coro di cui si intuisce la presenza solo da un piccolo dettaglio accanto alla porta. Essi hanno le bocche aperte perché stanno cantando e lo sguardo diretto al badalone (leggio) con un codice che riporta le parole e la musica.

La stesura dimostra un ampio ricorso ad aiuti di bottega. Molte delle vesti dei personaggi, a tempera, avevano originariamente colori ben diversi da quelli oggi visibili. Gli studi recenti di Bruno Zanardi e Federico Zeri leggono nel particolare modo di eseguire gli incarnati un intervento di Pietro Cavallini.

Se sei interessato all’acquisto di questi francobolli li puoi acquistare, al prezzo di € 3,70, oppure per il libretto €10,00; basta inviare una richiesta alla email:  protofilia1@gmail.com

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