POSTE ITALIANE 41^ emissione del 09 agosto 2019 di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Ruggiero Leoncavallo, nel centenario della scomparsa.

POSTE ITALIANE 41^ emissione del 09 agosto 2019 di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Ruggiero Leoncavallo, nel centenario della scomparsa.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il 9 agosto 2019 un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “Il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Ruggiero Leoncavallo, nel centenario della scomparsa, relativo al valore della tariffa B, corrispondente da € 1.10.

  • data / date 09 Agosto 2019
  • dentellatura / serration 11
  • stampa / printing fustellatura/rotocalco
  • tipo di carta / paper type bianca patinata neutra
  • stampato / printed I.P.Z.S. Roma
  • tiratura / edition 400.000
  • fogli / sheet 28
  • dimensioni / dimension 40 x 48 mm
  • costo / price B = € 1,10
  • bozzettista/ designer Gennaro Pascale
  • num. catalogo MI 4138 YT 3899 UN 3981

Ruggero Leoncavallo (Napoli, 23 aprile 1857 – Montecatini Terme, 9 agosto 1919) è stato un compositore italiano, autore di opere liriche e operette. Ruggero Leoncavallo fu uno degli esponenti più importanti del melodramma verista: ebbe, soprattutto nei Pagliacci, forte senso drammatico e generosa ispirazione melodica, di immediata efficacia; tuttavia, pur avendo basi culturali più solide di altri veristi (era infatti laureato in lettere, cosa che gli permise di scrivere da sé i libretti di alcune sue opere), rimase confinato nella problematica della “giovane scuola” italiana, tra influssi di Bizet, di Verdi e lontani echi di Wagner. Tentò di svincolarsi dal verismo, ad esempio nella Bohème (1897), dalla vena comico-sentimentale, negli Zingari (1912), di gusto esotico, in Goffredo Mameli (1916) e in Edipo re (1920), ma non fu più in grado di ritrovare quella concisione, quel vigore espressivo e quella vena melodica impetuosa ed incisiva che caratterizzano il suo capolavoro, Pagliacci, quintessenza del verismo musicale.

Biografia

Ruggiero Leoncavallo, nato il 23 aprile 1857 nel quartiere Chiaia di Napoli, da bambino si trasferì con la famiglia in varie località del Sud Italia tra cui Sanza, Castellabate, Eboli, Cava de’ Tirreni, Montalto Uffugo e Potenza. Trascorse a Castellabate, i primi anni della propria vita. Il padre Vincenzo magistrato regio allarmato dalle gravi condizioni fisiche della consorte, Virginia D’Auria, per giunta in stato di avanzata gravidanza, volle consultare il dottor Costabile Cilento, la cui fama gli era giunta fino a Sanza, sua residenza. Questi, prescrisse alla gestante, fra gli altri rimedi, il cambiamento di clima. Fu per questo motivo, oltre che per motivi lavorativi, che Vincenzo Leoncavallo chiese ed ottenne il trasferimento da Sanza a Castellabate, dove rimase fino al 29 novembre 1860 (trasferito poi ad Eboli).

Anni dopo si trasferì con la famiglia in provincia di Cosenza, a Montalto Uffugo, dove il padre fu pretore.  A Montalto Uffugo, Ruggiero Leoncavallo, trascorse gli anni della sua spensierata fanciullezza, anni in cui iniziò ad avvicinarsi alla musica e agli studi, non trascurando i giochi e le esperienze che ne avrebbero caratterizzato il personaggio. Fu proprio qui, infatti, che il piccolo Ruggiero conobbe e apprezzò le bellezze del territorio che lo circondavano, dalle splendide colline agli abitanti del posto e dei paesi vicini, come i sontuosi abiti della festa delle “Rosetane” e delle donne Arbëreshë di San Benedetto Ullano, peculiarità locali che Leoncavallo portò sempre nel suo cuore e nei suoi ricordi. A Montalto Uffugo, restò legato per tutta la vita, ricco è l’elenco di eventi, richieste e iniziative che lo vedono protagonista nei confronti dei montaltesi e della città che nel 1903 gli conferì la cittadinanza onoraria.

Con il maestro Sebastiano Ricci ebbe inizio la vita musicale di Leoncavallo che, sui tasti della spinetta (attualmente conservata a Montalto), mosse i primi passi verso il meraviglioso mondo che di li a poco lo avrebbe avuto come protagonista. A Montalto Uffugo, insieme alle tante belle esperienze, il piccolo Ruggiero ne visse anche una drammatica, allorquando, la sera del 4 marzo 1865, assistette all’omicidio del suo accompagnatore e domestico di casa Leoncavallo, il giovane Gaetano Scavello che, all’uscita del convento domenicano, dove si erano recati per assistere ad una rappresentazione teatrale, fu mortalmente ferito dai fratelli D’Alessandro. Questo episodio sconvolse la vita del paese e anche quella di Ruggiero che 27 anni dopo (1892) riuscì a trasformarla in una delle opere liriche più belle e più rappresentate al mondo: “Pagliacci. “. Esattamente nel punto dove ebbe inizio la vicenda di “Pagliacci”, all’interno dell’ex convento domenicano (XV sec.), attuale sede del Municipio, è stato realizzato il Museo Ruggiero Leoncavallo, unico in Italia, dedicato completamente alla vita e alle opere di Ruggiero Leoncavallo, al cui interno sono conservate testimonianze importanti tra cui il pianoforte di Leoncavallo (donato dalla famiglia Ciseri), la sua bacchetta, numerosi spartiti, lettere autografe, dischi e cimeli di ogni genere. Tra le testimonianze più importanti, il museo conserva alcuni dipinti, detti bozzetti, dell’artista montaltese, il pittore Rocco Ferrari, opere che furono prodotte e inviate a Parigi, su richiesta del Maestro Leoncavallo, per la realizzazione delle scene, in occasione della prima rappresentazione parigina di Pagliacci (1902).

Nel 1873 il padre venne trasferito a Potenza subito dopo la morte della madre, Virginia. Ruggero rimase a studiare a Napoli, recandosi a Potenza nei periodi estivi insieme al fratello Leone. Nel 1876, come risulta da molti telegrammi inviati alla Ricordi, lavorò a Potenza dando lezioni di piano ai piccoli del posto. Studiò pianoforte al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida di Beniamino Cesi, e dopo il periodo potentino a Bologna, dove ebbe modo di conoscere Richard Wagner, che nel dicembre del 1876 era arrivato in città per la rappresentazione di Rienzi e del quale Leoncavallo era un ammiratore, e un giovane Pascoli. Cominciò a lavorare ad un progetto che chiamò Crepusculum (un richiamo al wagneriano Götterdämmerung), una trilogia ispirata al Rinascimento, ma presto l’abbandonò in favore del Chatterton, un’opera di soggetto romantico di cui scrisse musica e libretto in pochi mesi, ma che non fu rappresentata per parecchi anni poiché l’impresario che doveva metterla in scena non mantenne l’impegno.  Dopo gli studi bolognesi Leoncavallo rientrò per un paio di mesi a Potenza per il servizio di leva e subito dopo tornò a Bologna per cercare di vendere la sua prima opera. Rientrato a Potenza dopo la delusione patita a Bologna, iniziò a scrivere Pagliacci, come risulta da un documento del 1912, suonando un pianoforte a parete attualmente situato nel Teatro Stabile della città lucana. Rimase a Potenza oltre un anno per poi ripartire per l’Egitto.

A seguito di questa delusione, si spostò per breve tempo in Egitto, quindi a Parigi, dove soggiornò per 6 anni a partire dal 1882: qui lavorò come insegnante di canto e conobbe varie personalità dell’epoca, tra cui Sybil Sanderson, che studiò con lui, Alexandre Dumas e Victor Maurel. Conobbe inoltre Berthe Rambaud, un’allieva che in seguito sposò, e poté riprendere il progetto del Crepusculum, scrivendo il libretto della prima parte della trilogia, I Medici. Nel 1888 si spostò a Milano, dove l’editore Giulio Ricordi gli propose un contratto per la composizione di quest’opera: terminata in poco tempo, avrebbe dovuto essere rappresentata nel 1891, ma Ricordi cambiò idea e la rappresentazione fu rinviata. Sulla scia del grande successo riportato nel 1890 dalla Cavalleria rusticana di Mascagni, Leoncavallo compose un’opera verista destinata a grande fortuna, Pagliacci. Ne scrisse parole e musica in cinque mesi e la presentò a Ricordi, che però non ne fu convinto; presentò allora il libretto a Edoardo Sonzogno, che acquistò la proprietà dell’opera. Fu rappresentata per la prima volta il 21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano, sotto la direzione di Arturo Toscanini e riscosse un successo immediato ed è, forse, l’unica creazione di Leoncavallo che non sia mai uscita dal grande repertorio lirico. La sua aria più celebre, Vesti la giubba, registrata da Enrico Caruso, fu il primo disco al mondo a toccare il milione di copie di vendita.

Sonzogno comprò da Ricordi i diritti de I Medici e l’opera fu rappresentata per la prima volta il 9 novembre 1893 sempre al Teatro Dal Verme, ma non ripeté il successo dei Pagliacci, poiché i critici ne rilevarono l’eccessiva dipendenza dai motivi wagneriani. Neanche la successiva opera, Chatterton, rappresentata a Roma nel 1896, ottenne il successo sperato.

Anche La bohème, rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel 1897, dopo un buon avvio iniziale, fu messa in ombra dalla crescente notorietà dell’opera omonima di Puccini (1896), con cui condivide il titolo e il soggetto, basato sul romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger.

Dopo un periodo giovanile ricco di viaggi, verso la fine del XIX secolo Leoncavallo approdò a Brissago (Svizzera). Nel 1903 egli affidò all’architetto Bernasconi il compito di costruirgli una villa a Brissago, Villa Myriam. Lì il Maestro visse fino al 1916, anno in cui dovette venderla per far fronte alle ristrettezze finanziarie. Fino ad allora, la sua villa fu un punto di ritrovo per direttori di teatro, scrittori, cantanti, editori (Toscanini, Caruso, Sonzogno…). I brissaghesi, consapevoli del suo attaccamento al loro villaggio, gli concessero nel 1904 la cittadinanza onoraria.

Successivamente Leoncavallo compose Zazà (1900), ricordata solo per due arie rimaste in repertorio. Tra le molte romanze da lui composte, la più famosa è Mattinata scritta per la Gramophone Company e prevista per la voce di Caruso. Lo stesso Leoncavallo suonò il pianoforte durante la prima incisione della romanza avvenuta l’8 aprile del 1904 e interpretata da Caruso.

Al Teatro Reinach di Parma vanno in scena La reginetta delle rose il 30 dicembre 1914, La candidata il 10 gennaio 1916 e Prestami tua moglie il 18 aprile 1917.

Il compositore morì a Montecatini Terme nel 1919. Fu seppellito a Firenze nel cimitero delle Porte Sante. Le sue spoglie mortali, assieme a quelle di sua moglie Berthe, dando seguito al suo desiderio, verranno traslate a Brissago (Canton Ticino-Svizzera) sul Lago Maggiore nel 1989. La tomba è situata nel portico del XVII secolo, accanto alla chiesa rinascimentale della Madonna di Ponte.

Nel 1921 Prestami tua moglie ebbe la prima al Teatro La Fenice di Venezia.

Se sei interessato all’acquisto del francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,50. Inviami una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

ITALIAN POSTE 41st issue of 09 August 2019 of an ordinary stamp belonging to the thematic series “The Italian artistic and cultural heritage” dedicated to Ruggiero Leoncavallo, in the centenary of his death.

Ruggero Leoncavallo (Naples, 23 April 1857 – Montecatini Terme, 9 August 1919) was an Italian composer, author of operas and operettas. Ruggero Leoncavallo was one of the most important exponents of verist melodrama: he had, especially in Pagliacci, a strong dramatic sense and generous melodic inspiration, of immediate effect; however, despite having more solid cultural bases than other realists (he was in fact a graduate in literature, which allowed him to write the librettos of some of his works by himself), he remained confined to the problematic of the Italian “young school”, among Bizet’s influences, by Verdi and distant echoes of Wagner He tried to free himself from verismo, for example in the Bohème (1897), from the comic-sentimental vein, in the Zingari (1912), of exotic taste, in Goffredo Mameli (1916) and in Oedipus king (1920 ), but was no longer able to find that concision, that expressive vigor and that impetuous and incisive melodic vein that characterize his masterpiece, Pagliacci, the quintessence of musical realism.

Biography

Ruggiero Leoncavallo, born April 23, 1857 in the Chiaia district of Naples, as a child moved with his family to various locations in Southern Italy including Sanza, Castellabate, Eboli, Cava de ‘Tirreni, Montalto Uffugo and Potenza. He spent the first years of his life in Castellabate. His father Vincenzo, a royal magistrate alarmed by the serious physical condition of his wife, Virginia D’Auria, who was in a state of advanced pregnancy, wanted to consult Dr. Costabile Cilento, whose fame had reached him as his residence in Sanza. He prescribed climate change among the other remedies. It was for this reason, as well as for work reasons, that Vincenzo Leoncavallo asked and obtained the transfer from Sanza to Castellabate, where he remained until November 29, 1860 (later transferred to Eboli).

Years later he moved with his family to the province of Cosenza, to Montalto Uffugo, where his father was a praetor. In Montalto Uffugo, Ruggiero Leoncavallo, spent the years of his carefree childhood, years in which he began to approach music and studies, not neglecting the games and experiences that would have characterized the character. It was precisely here, in fact, that the little Ruggiero knew and appreciated the beauties of the territory that surrounded him, from the splendid hills to the inhabitants of the place and neighboring countries, such as the sumptuous clothes of the feast of the “Rosetane” and of the Arbëreshë women of San Benedetto Ullano, local peculiarities that Leoncavallo always carried in his heart and in his memories. In Montalto Uffugo, he remained tied up for life, rich is the list of events, requests and initiatives that see him as a protagonist towards the Montaltesi and the city that in 1903 gave him honorary citizenship.

With the maestro Sebastiano Ricci the musical life of Leoncavallo began which, on the keys of the spinet (currently preserved in Montalto), took the first steps towards the wonderful world that a little later would have had him as a protagonist. In Montalto Uffugo, together with the many beautiful experiences, the little Ruggiero also experienced a dramatic one, when, on the evening of March 4, 1865, he witnessed the murder of his companion and the household of the Leoncavallo house, the young Gaetano Scavello who, at the exit of the Dominican convent, where they had gone to attend a theatrical performance, he was mortally wounded by the D’Alessandro brothers. This episode upset the life of the town and also that of Ruggiero who 27 years later (1892) succeeded in transforming it into one of the most beautiful and most represented operas in the world: “Pagliacci.”. Exactly where the “Pagliacci” affair began, the Ruggiero Leoncavallo Museum, the only one in Italy, dedicated entirely to life and to the works by Ruggiero Leoncavallo, in which important testimonies are preserved including the piano by Leoncavallo (donated by the Ciseri family), his baton, numerous scores, autograph letters, records and memorabilia of all kinds. Among the most important testimonies, the museum preserves some paintings, called sketches, by the Montaltese artist, the painter Rocco Ferrari, works that were produced and sent to Paris, at the request of the Master Leoncavallo, for the realization of the scenes, on the occasion of the first Parisian representation of Pagliacci (1902). In 1873 his father was transferred to Potenza immediately after his mother’s death, Virginia. Ruggero remained studying in Naples, going to Potenza in summer with his brother Leone. In 1876, as appears from many telegrams sent to Ricordi, he worked in Potenza giving piano lessons to local children. He studied piano at the Conservatory of San Pietro a Majella in Naples under the guidance of Beniamino Cesi, and after the Potentino period in Bologna, where he got to know Richard Wagner, who in December 1876 had arrived in the city for the performance of Rienzi and of which Leoncavallo was an admirer, and a young Pascoli. He began working on a project he called Crepusculum (a reference to the Wagnerian Götterdämmerung), a trilogy inspired by the Renaissance, but soon abandoned it in favor of Chatterton, a work of romantic subject of which he wrote music and libretto in a few months, but that it was not represented for several years because the impresario who had to put it on stage did not keep the commitment. After studying in Bologna, Leoncavallo returned to Potenza for a couple of months for the military service and immediately returned to Bologna to try to sell his first work. Returning to Potenza after the disappointment suffered in Bologna, he began to write Pagliacci, as shown in a document of 1912, playing a wall piano currently located in the Teatro Stabile of the city of Lucania. He remained in Potenza for over a year and then left for Egypt.

Following this disappointment, he moved briefly to Egypt, then to Paris, where he stayed for 6 years starting in 1882: here he worked as a singing teacher and knew various personalities of the time, including Sybil Sanderson, whom he studied with he, Alexandre Dumas and Victor Maurel. He also met Berthe Rambaud, a pupil who later married, and was able to resume the Crepusculum project, writing the libretto of the first part of the trilogy, I Medici. In 1888 he moved to Milan, where the publisher Giulio Ricordi proposed him a contract for the composition of this work: finished in a short time, it should have been represented in 1891, but Ricordi changed his mind and the representation was postponed. In the wake of the great success reported in 1890 by Mascagni’s Cavalleria rusticana, Leoncavallo composed a realistic work destined for great fortune, Pagliacci. He wrote words and music in five months and presented it to Ricordi, who was not convinced; he then presented the libretto to Edoardo Sonzogno, who acquired the ownership of the work. It was performed for the first time on May 21, 1892 at the Teatro Dal Verme in Milan, under the direction of Arturo Toscanini and was immediately successful and is perhaps the only creation by Leoncavallo that has never left the great lyric repertoire. His most famous air, Vesti la giubba, recorded by Enrico Caruso, was the first record in the world to touch the million sales copies.

Sonzogno bought from Ricordi the rights of the Medici and the work was performed for the first time on November 9, 1893, again at the Teatro Dal Verme, but did not repeat the success of Pagliacci, as critics pointed out its excessive dependence on Wagnerian motifs. Not even the subsequent work, Chatterton, represented in Rome in 1896, achieved the desired success. Even La Bohème, represented for the first time at the Teatro La Fenice in Venice in 1897, after a good initial start, was overshadowed by the growing notoriety of the homonymous opera by Puccini (1896), with which it shares the title and subject, based on the novel Scènes de la vie de Bohème by Henri Murger. After a youthful period rich in travel, towards the end of the nineteenth century Leoncavallo landed in Brissago (Switzerland). In 1903 he entrusted the architect Bernasconi with the task of building a villa in Brissago, Villa Myriam. There the Master lived until 1916, the year in which he had to sell it to face financial hardship. Until then, his villa was a meeting place for theater directors, writers, singers, editors (Toscanini, Caruso, Sonzogno …). The Brissaghesi, aware of his attachment to their village, granted him honorary citizenship in 1904. Subsequently Leoncavallo composed Zazà (1900), remembered only for two arias left in the repertoire. Among the many romances he composed, the most famous is Mattinata written for the Gramophone Company and planned for the voice of Caruso. The same Leoncavallo played the piano during the first etching of the romance that took place on April 8th 1904 and played by Caruso. At the Reinach Theater in Parma, La reginetta delle rose will be staged on December 30, 1914, The candidate on January 10, 1916 and Lend me your wife on April 18, 1917. The composer died in Montecatini Terme in 1919. He was buried in Florence in the Porte Sante cemetery. His mortal remains, along with those of his wife Berthe, following his wish, will be transferred to Brissago (Canton Ticino-Switzerland) on Lake Maggiore in 1989. The tomb is located in the portico of the 17th century, next to the Renaissance church of Madonna di Ponte. In 1921, your wife Lent her first at the Teatro La Fenice in Venice.

If you are interested in buying the stamp you can buy it for € 1.50. Send me a request to the email: protofilia1@gmail.com

  • data / date 09 Agosto 2019
  • dentellatura / serration 11
  • stampa / printing fustellatura/rotocalco
  • tipo di carta / paper type bianca patinata neutra
  • stampato / printed I.P.Z.S. Roma
  • tiratura / edition 400.000
  • fogli / sheet 28
  • dimensioni / dimension 40 x 48 mm
  • costo / price B = € 1,10
  • bozzettista/ designer Gennaro Pascale
  • num. catalogo MI 4138 YT 3899 UN 3981
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