POSTE ITALIANE 19^ emissione anno 2019 del 07 Maggio di una busta postale ordinaria dedicata alla Fondazione Banco Alimentare nel 30°anniversario dell’istituzione
Il Ministero dello Sviluppo e le Poste Italiane hanno emesso il 7 maggio 2019 una busta postale ordinaria appartenente alla serie tematica “il Senso civico” dedicata alla fondazione Banco Alimentare, nel 30° anniversario della istituzione relativo al valore della tariffa B corrispondente ad €1.10.
La Fondazione Banco Alimentare è una ONLUS italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze alimentari della produzione agricola e industriale e della loro ridistribuzione a strutture caritative sparse sul territorio che svolgono un’attività assistenziale verso le persone più indigenti. La Fondazione Banco Alimentare Onlus è membro della Federazione Europea dei Banchi Alimentari (FEBA, European Food Banks Federation) ed affiliata alla CDO Opere sociali (della Compagnia delle Opere). La sede della Fondazione è a Milano e ci sono 21 organizzazioni Banco Alimentare presenti a livello regionale.
Storia
Secondo il sito ufficiale la fondazione è nata in Italia nel 1989 per iniziativa di Danilo Fossati, all’epoca patron dell’azienda alimentare Star, e di monsignor Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale Comunione e Liberazione. Molte fonti giornalistiche affermano invece che sia stata fondata da Don Mauro Inzoli. Attuale presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus è Andrea Giussani,eletto la prima volta nel 2012 e rieletto nel 2016 per altri 3 anni.
Il PEAD
Da oltre venti anni, aderisce al PEAD, Programma per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, istituito nell’inverno eccezionalmente rigido del 1986/1987, quando le eccedenze alimentari dell’Unione Europea furono affidate agli enti di beneficenza e caritatevoli degli Stati membri per essere donate gratuitamente ai poveri più bisognosi. Nel 2009, a causa dello scarso raccolto agricolo e della mancanza di scorte alimentari da distribuire, il Presidente della Commissione UE, Barroso, mise a disposizione 500 milioni di euro, per l’acquisto di nuovo prodotti sul mercato. Tale istituto resta da oltre venti anni il principale strumento di politica sociale comunitaria ed è nato sotto la guida della Direzione Agricoltura e, di riflesso, dell’Agea, settore del Ministero dell’Agricoltura competente, a garanzia che il sostegno agli indigenti permanesse di tipo alimentare. Alcuni Paesi chiedono che la competenza gestionale passi alla Direzione Servizi Sociali dell’Unione. Il PEAD ha terminato di esistere nel 2013, sostituito dal FEAD- European Fund for Aid to Most Deprived (nato dal Regolamento “base” n. 223/2014 del Parlamento e Consiglio di Europa), per l’erogazione di assistenza non economica, quali alimenti e beni primari (vestiario, prodotti di igiene e pulizia, ecc.): valido fino al 2020 e nell’ambito della Strategia Europa 2020, che ha l’obiettivo dichiarato di ridurre di circa 20 milioni di unità il numero del poveri del continente, cui deve fare seguito un programma operativo di attuazione da parte di ogni Stato membro.
Finalità e dati in dettaglio
Basata sul concetto di dono e condivisione, l’attività del Banco Alimentare – di cui esistono esperienze analoghe in tutta Europa ed anche negli Stati Uniti – si estrinseca nella raccolta – che avviene anche attraverso l’AGEA, la speciale Agenzia per le erogazioni in agricoltura – delle eccedenze di produzione alimentare agricola e industriale (specificatamente riso, pasta, olio d’oliva, latte). Tali eccedenze vengono poi redistribuite agli enti caritativi (prevalentemente centri d’ascolto parrocchiali, mense per i poveri, associazioni di recupero dalle tossicodipendenze, emanazioni dei comuni operanti nell’ambito dello stato sociale) nelle quantità rapportate alle persone assistite. Il Banco Alimentare opera attraverso quattro canali principali di raccolta:il recupero delle eccedenze presso l’industria alimentare e la grande distribuzione, raccogliendo generi alimentari invenduti o non più commercializzabili;
Ad affiancare l’intero progetto – di tradizione cattolica ma al quale danno il loro supporto anche esponenti della società civile laica – sono poi una serie di manifestazioni – concerti, mostre, ecc. – a supporto dell’attività di volontariato e raccolta fondi per sostenere lo svolgimento dell’attività. La consegna diretta dei “sub-sidi” ai bisognosi consente di instaurare un “rapporto personale” di collaborazione, supporto e inclusione sociale. Sottoposta a rigorosi controlli in termini di sicurezza alimentare (legge sull’HACCP), l’opera del Banco Alimentare si avvale prettamente dell’attività di volontariato (il personale che, a tempo pieno, opera dietro compenso è una minima parte) atta a mettere a punto ogni fase post-produttiva della filiera alimentare: dalla raccolta, alla conservazione e sicurezza, fino alla movimentazione e trasporto degli alimenti da e verso i magazzini decentrati. La raccolta e distribuzione di generi primari non alimentari è anch’essa parte integrante degli obbiettivi per gli aderenti al Nuovo PEAD europeo fino al 2020.
La storia dei banchi alimentari ha iniziato a fine anni sessanta quando a Phoenix, Arizona, nasce la St. Mary’s Food Bank. Il modello statunitense è stato poi adottato anche in Europa, dove i banchi alimentari esistenti sono oltre centocinquanta, suddivisi in dodici paesi (Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Irlanda, Polonia, Lettonia, Ucraina) e riuniti nella European Food Banks Federation. In Germania esiste una rete di mense per indigenti, nota come Tafel e.V. Nel Regno Unito, nel 2013, la Croce Rossa per la prima volta dalla seconda guerra mondiale ha avviato la raccolta di donazioni alimentari volontarie da parte dei cittadini all’uscita dei supermercati, senza contributi statali del Governo conservatore di David Cameron, poi consegnati alle mense dell’organizzazione FareShare per la distribuzione ai poveri.
La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
Nell’ultimo sabato del mese di novembre si tiene dal 1997 la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare. In questo giorno in molti supermercati di tutta Italia è possibile “fare la spesa” per i poveri acquistando prodotti destinati specialmente all’infanzia, ma non solo, e consegnandoli alle squadre di volontari posti all’esterno del punto vendita con la classica pettorina gialla indossata. Il primo responsabile nazionale della Colletta Alimentare (fino al 2010) è stato Vitaliano Bonacina. Sorta nel 1987 in Francia, la Colletta Alimentare si è via via espansa in tutti i paesi in cui è presente un Banco Alimentare. Dalle quasi 1 700 tonnellate raccolte nel 1997, anno della prima Colletta Alimentare in Italia, si è passati nel 2017 a quota 8 200 tonnellate grazie alla collaborazione di oltre 13 000 supermercati e 145 000 volontari.
Se sei interessato all’acquisto della busta la puoi acquistare al prezzo di € 1.50. Inviami una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com
POSTE ITALIANE 19th edition of the year 2019 of May 7th of an ordinary postal envelope dedicated to the Banco Alimentare Foundation on the institution’s 30th anniversary
The Banco Alimentare Foundation is an Italian NGO that deals with the collection of foodstuffs and the recovery of food surpluses from agricultural and industrial production and their redistribution to charitable facilities spread throughout the territory that carry out a welfare activity towards the most needy people. The Banco Alimentare Onlus Foundation is a member of the European Federation of Food Banks (FEBA, European Food Banks Federation) and affiliated to the CDO Social Works (of the Compagnia delle Opere). The headquarters of the Foundation is in Lombardy, in Milan and there are 21 Food Bank organizations present at the regional level.
History
According to the official website, the foundation was founded in Italy in 1989 by Danilo Fossati, at the time patron of the Star food company, and by Monsignor Luigi Giussani, founder of the ecclesial movement Communion and Liberation. Many journalistic sources affirm instead that it was founded by Don Mauro Inzoli. The current president of the Banco Alimentare Onlus Foundation is Andrea Giussani, elected for the first time in 2012 and re-elected in 2016 for another 3 years.
The PEAD
For over twenty years, it adheres to the PEAD, Program for the distribution of foodstuffs to the needy, established in the exceptionally harsh winter of 1986/1987, when the food surpluses of the European Union were entrusted to charities and charities of the Member States for be given free to the poorest in need. In 2009, due to the poor agricultural harvest and the lack of food supplies to be distributed, EU Commission President Barroso made 500 million euros available for the purchase of new products on the market. This institute has been the main instrument of community social policy for over twenty years and was born under the guidance of the Agriculture Directorate and, consequently, of the Agea, the sector of the competent Ministry of Agriculture, to guarantee that the support for the indigent permanent food. Some countries request that management competence pass to the Social Services Department of the Union. The PEAD ended in 2013, replaced by the FEAD- European Fund for Aid to Most Deprived (born of the “base” Regulation No. 223/2014 of the Parliament and Council of Europe), for the provision of non-economic assistance, such as food and primary goods (clothing, hygiene and cleaning products, etc.): valid until 2020 and within the framework of the Europe 2020 Strategy, which has the declared objective of reducing the number of the continent’s poor by around 20 million units , which must be followed by an operational implementation program by each Member State.
Purposes and data in detail
Based on the concept of gift and sharing, the activity of the Food Bank – of which there are similar experiences throughout Europe and also in the United States – is expressed in the collection – which also takes place through the AGEA, the special Agency for disbursements in agriculture – of agricultural and industrial food production surpluses (specifically rice, pasta, olive oil, milk). These surpluses are then redistributed to the charitable institutions (mainly parish listening centers, canteens for the poor, drug addiction recovery associations, emanations of the municipalities operating in the welfare state) in the quantities reported to the assisted persons. The Food Bank operates through four main collection channels: the recovery of surpluses in the food industry and large retailers, collecting unsold or no longer marketable foodstuffs;
Alongside the entire project – of Catholic tradition but also supported by members of the lay civil society – there are also a series of events – concerts, exhibitions, etc. – to support voluntary work and fundraising activities to support the performance of the activity. The direct delivery of the “sub-sidi” to the needy allows for the establishment of a “personal relationship” of collaboration, support and social inclusion. Subjected to rigorous controls in terms of food safety (HACCP law), the work of the Food Bank uses purely voluntary work (the staff who, full-time, work for a small fee is a small part) capable of putting to fine-tune each post-production phase of the food supply chain: from collection, to conservation and safety, to the handling and transport of food to and from decentralized warehouses. The collection and distribution of primary non-food items is also an integral part of the objectives for the members of the New European PEAD until 2020.
The history of food banks began in the late sixties when St. Mary’s Food Bank was born in Phoenix, Arizona. The US model was also adopted in Europe, where the existing food counters are over one hundred and fifty, divided into twelve countries (Italy, Greece, Spain, Portugal, France, Switzerland, Belgium, Luxembourg, Ireland, Poland, Latvia, Ukraine) and gathered in the European Food Banks Federation. In Germany there is a network of soup kitchens, known as Tafel e.V. In the United Kingdom, in 2013, the Red Cross for the first time since World War II started collecting voluntary food donations from citizens at the exit of the supermarkets, without state contributions from the conservative government of David Cameron, then delivered to the canteen of the FareShare organization for distribution to the poor.
The National Food Collection Day
On the last Saturday of November the National Food Collection Day is held since 1997. On this day in many supermarkets throughout Italy it is possible to “do the shopping” for the poor by purchasing products intended especially for children, but not only, and delivering them to teams of volunteers placed outside the store with the classic yellow bib worn . The first national manager of the Food Collection (until 2010) was Vitaliano Bonacina. Founded in 1987 in France, the Food Collection has gradually expanded in all the countries where there is a Food Bank. From almost 1 700 tonnes collected in 1997, the year of the first Food Collection in Italy, in 2017 the quota was 8 200 tonnes thanks to the collaboration of over 13 000 supermarkets and 145 000 volunteers.
If you are interested in buying the envelope, you can buy it for € 1.50. Send me a request to the email: protofilia1@gmail.com
- data/date 07 Maggio 2019
- stampato I.P.Z.S. Roma
- tiratura 50.000
- formato busta 229 x 114 mm
- costo/price B = €1.10 a busta/ a envelop