Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 1^ EMISSIONE 2023, del 29 Gennaio, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo sport” dedicato alla Marcialonga, nel 50° anniversario

Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 1^ EMISSIONE 2023, del 29 gennaio, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo sport” dedicato alla Marcialonga, nel 50° anniversario, dal valore indicato ” B “, corrispondente ad €1,20

  • data: 29 gennaio 2023
  • dentellatura:  11 effettuata con fustellatura
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 300.015
  • valoreB
  • colori: quadricromia
  • bozzettistaM.Berg
  • num. catalogo francobolloMichel 4487 YT 4247 UNIF ________
  • Il francobollo: il francobollo riproduce, un manifesto promozionale della Marcialonga, la Regina delle Granfondo italiane che si svolge nelle Valli di Fiemme e Fassa incorniciate dalle maestose Dolomiti. In alto a destra, si incastona il logo ufficiale della manifestazione personalizzato per la 50ª edizione. Completano il francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di €1,80 ; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

La Marcialonga, conosciuta anche come Marcialonga di Fiemme e Fassa o Marcialonga skiing, è la più importante e famosa competizione granfondo di sci di fondo in Italia e si disputa sulle nevi delle Valli di Fiemme e Fassa (Trento), l’ultima domenica di gennaio.

Il comitato organizzatore della Marcialonga ha sede a Predazzo, presso lo Stadio del salto “Giuseppe Dal Ben”.

Locandina della 50° edizione della Marcialonga

Storia

Nell’estate del 1970 quattro amici (Mario Cristofolini, Giulio Giovannini, Roberto Moggio e Nele Zorzi) decisero di organizzare in Val di Fiemme una maratona sciistica che ricalcasse, in qualche maniera, la leggendaria Vasaloppet, storica e conosciuta competizione svedese di sci di fondo, a cui avevano partecipato il precedente inverno.

Il 7 febbraio 1971 si tenne così la prima edizione della Marcialonga di Fiemme e Fassa: i quattro organizzatori che avevano creduto nel progetto si aspettavano circa cento partecipanti, invece arrivarono ben 1.157 sciatori a sfidarsi lungo i 70 km del percorso immerso nelle valli trentine. La prima gara fu vinta da Ulrico Kostner davanti al favorito Franco Nones, oro nelle Olimpiadi Invernali di Grenoble 1968.

Le prime 6 edizioni furono riservate ai soli uomini, anche se già a partire dal 1972 alcune donne cercarono di partecipare alla gara, camuffandosi anche con baffi finti o utilizzando nomi falsi. Nel 1977 furono ben 14 le donne squalificate al traguardo, dove fu esposto un cartello con scritto “Marcialonga vietata alle donne: perché?“. Così, a partire dal 1978 la maratona fondistica fu ufficialmente aperta anche alla categoria femminile, in cui vinse la francese Dominique Robert.

A causa della mancanza di neve, la manifestazione non si svolse negli anni 1975, 1989 e 1990, mentre in molte altre edizioni il percorso è stato accorciato. Nel 1994 si svolse la Marcialonga con il percorso più corto, di appena 45 km con arrivo a Predazzo: in quella edizione il tedesco Johann Mühlegg e l’italiano Silvano Barco tagliarono il traguardo esattamente con lo stesso tempo e furono pertanto dichiarati entrambi vincitori a pari merito. Nel 1999 lo stesso Johann Mühlegg (che nel frattempo aveva cambiato nazionalità) vinse una seconda volta ex aequo con connazionale spagnolo Juan Jesús Gutiérrez, questa volta sul percorso completo di 70 km.

Nel 2004 la Marcialonga fu inserita nella Coppa del Mondo di sci di fondo: tra le donne, per Gabriella Paruzzi, è stata decisiva l’affermazione nella gara trentina per la conquista della coppa di cristallo. Alcuni atleti di punta non parteciparono, temendo di esaurire le loro energie in vista del prosieguo della stagione.

Il 22 febbraio 2003, la Provincia autonoma di Trento ha deciso di premiare, in segno di ringraziamento ed omaggio, con il sigillo di San Venceslao i quattro “padri fondatori” della Marcialonga.

Nel 2013, anno memorabile in cui la Val di Fiemme ospitò per la terza volta i campionati mondiali di sci nordico e le gare di sci di fondo della XXVI Universiade invernale, si registrò il maggior numero di partecipanti, con 7.570 atleti. Altra particolarità sempre della 40ª edizione fu l’allungamento del percorso (72 km, anziché i classici 70 km) per consentire il transito nei centri abitati di Canazei e Predazzo.

A causa della pandemia di COVID in Italia, nel 2021 la 48ª edizione è stata organizzata per evitare gli assembramenti di atleti o tifosi: la partenza dalla piana di Moena è avvenuta in maniera ordinata e distanziata sui binari tracciati nella neve, il percorso è stato modificato per evitare l’attraversamento dei paesi e gli eventi collaterali sono stati annullati.

Percorso

Il tracciato della Marcialonga (percorribile con gli sci di fondo durante tutta la stagione invernale e a piedi, con gli skiroll, in bicicletta e a cavallo nei mesi estivi) attraversa tutta la val di Fassa e poi quella di Fiemme ed è lungo 69,38 km, con un dislivello complessivo di circa 1.030 metri. Il tempo di percorrenza medio è di circa 3 ore e 13 minuti alla velocità media di 21,5 km/h.

Si parte dalla cosiddetta “piana di Moena”, situata a quota 1.150 metri sul livello del mare alle porte della città nei pressi dello stadio comunale. La partenza mattutina è uno dei momenti più spettacolari della competizione e avviene in linea e per scaglioni: primi a partire sono i “senatori” (coloro che hanno partecipato ininterrottamente a tutte le edizioni fin dal 1971) e gli atleti professionisti più forti, al centro gli sciatori che nelle precedenti edizioni hanno ottenuto un buon piazzamento, mentre in coda vi sono tutti i restanti sportivi amatoriali, affettuosamente chiamati “i bisonti”.

Dopo la partenza, alla destra del torrente Avisio, gli atleti affrontano la prima salita verso il Centro addestramento alpino di Moena della Polizia di Stato e risalgono tutta la Val di Fassa. Nei pressi di Soraga di Fassa si attraversa il torrente Avisio e si giunge a Vigo di Fassa dove, in località San Giovanni, vi è la seconda salita, breve ma se inequivocabilmente soprannominata Spacagiames, ovvero “spacca gambe”) Successivamente si toccano i paesi di Pozza di Fassa, Mazzin, Campitello di Fassa fino al punto di controllo di Canazei (1.430 metri s.l.m.), dove avviene il primo giro di boa.

Si torna quindi indietro, finalmente in discesa, da Canazei di nuovo fino a Soraga di Fassa, dove si affronta la terza salita, chiamata “l’Infinita” per la sua lunghezza che richiede un notevole impegno, considerando che, dopo la lunga discesa da Canazei di parecchi chilometri, i muscoli si sono raffreddati. Scendendo dalla frazione di Someda, si attraversa tutto il centro di Moena, proseguendo dritti verso la successiva Val di Fiemme. Si giunge così ai paesi di Predazzo (dove c’è il traguardo di metà gara e della Marcialonga light, nei pressi della ex stazione ferroviaria) e Ziano di Fiemme, dove lungo la piccola salita del Diaol del Gaso gli atleti vengono calorosamente incoraggiati dal pubblico.

Arrivati nel fondovalle di Fiemme, si attraversano i territori di Panchià, di Tesero (con passaggio allo Stadio del fondo di Lago di Tesero) e di Masi di Cavalese (la Cascata), fino al secondo punto di controllo di Molina di Fiemme, situato nel punto con la minor altitudine (800 metri slm): qui avviene il secondo giro di boa in direzione di Cavalese.

Si ritorna indietro alla località “Cascata”, dove inizia il tratto considerato più duro e selettivo della gara: da lì partono infatti gli ultimi 2,5 km dell’impegnativa rampa finale, chiamata Full Gas o semplicemente salita della cascata, che con i suoi 144 metri di dislivello (con pendenze che arrivano fino al 12%) porta fino all’arrivo in Viale Mendini a Cavalese. Giunto al traguardo, il vincitore viene accolto con una corona d’alloro.

Lungo l’intero percorso, oltre ai numerosi tifosi ed appassionati che incitano gli sciatori, sono organizzati vicino ai centri abitati numerosi punti di ristoro con cibo e bevande calde, infermerie, aree tecniche attrezzate per la sciolinatura e la sostituzione dei bastoncini da sci danneggiati.

Gli atleti che non intendono giungere fino al traguardo finale di Cavalese possono fermarsi al 45º km nei pressi di Predazzo, dove è collocato il traguardo della classifica della Marcialonga light.

Nel 2007, nel 2015 e nel 2017, a causa della scarsità di neve, la gara è stata accorciata a 57 km (partenza da Mazzin in direzione Canazei e ritorno fino a Cavalese), grazie all’utilizzo di neve artificiale. Il costo dell’innevamento programmato, che prevede la produzione, lo spostamento e la preparazione di oltre 70-80.000 metri cubi di neve, è costato circa 200.000 euro nel 2015; tuttavia è stato stimato che il giro d’affari complessivo della manifestazione ammonti a circa 8 milioni di euro spesi da partecipanti, accompagnatori e spettatori.

Concorrenti

Ogni anno partecipano alla Marcialonga molte migliaia di concorrenti (nel 2020 erano iscritti più di 7000 atleti).

I vincitori delle categorie maschile e femminile vengono accolti all’arrivo dalla Soreghina, una ragazza originaria dei paesi attraversati dalla Marcialonga e che veste il costume della propria cittadina. La Soreghina è incaricata di premiare i vincitori con una grande corona d’alloro, infilata (o a volte lanciata in velocità) sulle spalle dell’atleta. Tuttavia, anche il concorrente che giunge per ultimo all’arrivo di Cavalese al buio della sera viene calorosamente accolto con un’identica corona d’alloro e festeggiato al pari del vincitore.

Dal momento che il punto di partenza ed arrivo sono situati in località differenti (rispettivamente Moena e Cavalese), prima della partenza gli atleti inseriscono gli oggetti personali in una sacca personale numerata (corrispondente al numero del proprio pettorale di gara), che viene consegnata all’organizzazione, la quale provvederà a riconsegnarla all’arrivo.

Si stima che durante la gara ogni concorrente consumi mediamente 4.648 calorie.

Tecnica

La gara si svolse nelle prime edizioni con la tecnica classica, la sola utilizzata all’epoca: in seguito si passò alla tecnica libera: nel 1985 Giorgio Vanzetta vinse la Marcialonga utilizzando per la prima volta il passo pattinato.

Dal 2003 si è tornati alla tecnica classica, che permette di sfruttare meglio la larghezza della pista in una gara che vede alla partenza almeno 5.000 concorrenti.

Lo stesso anno, tuttavia, i fratelli Auckland introducono per la prima volta in Italia il cosiddetto “stile ibrido”, ovvero l’evoluzione della spinta scivolata (chiamata anche spinta a braccia o doppia spinta: in inglese: double poling): tale nuova tecnica, inventata da Staffan Larsson nel 1993 e ancora formalmente considerata all’interno della tecnica classica, consiste nello spingere ripetitivamente busto-gambe rigidi sugli sci paralleli solo con la forza delle braccia e con entrambi i bastoncini (più lunghi rispetto a quelli normali) anch’essi paralleli, per tutti i 70 km della maratona sciistica, inclusa la terribile salita finale della Cascata. Per limitare l’uso della spinta scivolata, che di fatto ha snaturato la tecnica classica, in passato è stata ipotizzata la variazione del percorso della Marcialonga, proponendo l’inclusione della ripidissima salita dell’Alpe Cermis (già utilizzata nelle gare del Tour de Ski); tale proposta è stata però molto criticata, soprattutto dagli sciatori amatoriali.

Immagine del francobollo emesso nel 1986, dedicato alla Marcialonga

Albo d’oro

Il primo sciatore a vincere la Marcialonga nel 1971 fu l’altoatesino Ulrico Kostner, davanti al favorito Franco Nones.

L’atleta che ha conseguito più vittorie in assoluto nella Marcialonga è stata l’italiana Maria Canins, che oltre alle 10 vittorie consecutive dal 1979 al 1988 ha sempre inflitto distacchi molto pesanti alle sue rivali. Guidina Dal Sasso ha invece vinto cinque edizioni.

Nella categoria maschile, gli sciatori con più vittorie sono stati l’italiano Maurilio De Zolt e il norvegese Jørgen Aukland, con 4 vittorie ognuno. Peraltro, nel 2008 e 2012 i fratelli Aukland, giunti al primo e secondo posto, hanno dato vita ad una singolare “doppietta in famiglia”, molto rara per questo genere di competizioni. Tord Asle Gjerdalen è l’unico uomo ad aver vinto per tre edizioni consecutive.

Nel 1994 e 1999 si sono avuti due vincitori maschili a pari merito con lo stesso tempo (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

TESTO BOLLETTINO

Nelle valli di Fiemme e Fassa, ogni anno, l’ultima domenica di gennaio si accendono i riflettori sulla Marcialonga.  

È l’evento che detta l’agenda di tutta una comunità. È una festa per la popolazione e una tradizione che si rinnova, ogni volta, da 50 anni. È una storia corale fatta di uomini e donne, di atleti e di “bisonti”, di volontari, di aneddoti e di racconti, di leggende. Ma soprattutto di tanta passione e di amore per lo sport, per il territorio e per la neve.  

Marcialonga dalla sua prima edizione nel febbraio 1971 è cresciuta e si è affermata in Italia e nel mondo come assoluto riferimento tra le granfondo e non solo, ed è oggi obbiettivo imprescindibile per qualsiasi sciatore. Non sono solo le tante storie sportive e gli avvenimenti successi che hanno fatto grande Marcialonga ma anche e soprattutto il legame con il territorio, il Trentino e con i propri abitanti.  

In queste 50 edizioni, anche i numeri hanno fatto sì che oggi sia considerata la “regina delle Granfondo” a partire da quelli dei partecipanti totali: 263.931 da 61 differenti nazioni, un evento unico che attrae ogni ultima domenica di gennaio oltre 10.000 partecipanti da tutto il mondo e più di 60.000 spettatori in festa assiepati lungo il percorso al cospetto delle Dolomiti che si snoda sinuoso lungo le sponde dell’Avisio e all’interno delle piazze e delle strade dei paesi delle due valli in cui la pista e gli sci per un giorno prendono il posto delle auto, per un sensazionale interesse mediatico misurabile anche dalla trasmissione in diretta televisiva in Italia e su altri 18 canali televisivi in altrettante nazioni. 

Dopo il 2021 anno in cui sono stati celebrati i 50 anni di vita del comitato Marcialonga, il 2023 è l’anno della 50^ edizione: oltre mezzo secolo di storia, raccontata anche grazie alla lunga collezione di annulli filatelici emessi annualmente a partire dal 1971 e al primo francobollo emesso nel 1986 in occasione della quindicesima edizione di Marcialonga.  

Questa nuova emissione vuole essere per Marcialonga un ulteriore punto all’interno della storia che inevitabilmente segnerà anche un primo passo verso le edizioni future.

Angelo Corradini

Presidente comitato Marcialonga di Fiemme e Fassa

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