Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 81^ EMISSIONE 2022, del 30 Novembre, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Palazzo Piacentini, nel 90° anniversario dell’inaugurazione
Ministero delle Imprese e del Made in Italy, 81^ EMISSIONE 2022, del 30 Novembre, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “il patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato a Palazzo Piacentini, nel 90° anniversario dell’inaugurazione, dal valore indicato B, corrispondente ad €1.20
- data: 30 novembre 2022
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- stampa: in rotocalcografia
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 300.015
- valore: B
- colori: cinque
- bozzettista: S. De Marco
- num. catalogo francobollo: Michel 4474 YT 4234 UNIF ________
- Il francobollo: il francobollo raffigura un particolare di Palazzo Piacentini di via Veneto in Roma, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che si evidenzia sul numero “90”, a rappresentare gli anni trascorsi dalla sua inaugurazione. Completano il francobollo le legende “PALAZZO PIACENTINI”, “VIA VENETO”, “ROMA” e “SEDE MINISTERO DELLE IMPRESE E DEL MADE IN ITALY”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di €1,80 ; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com
Palazzo Piacentini è stato inaugurato il 30 novembre 1932 come Ministero delle corporazioni.
Storia
Il palazzo venne realizzato tra il 1928 e il 1932 da Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro come sede del Ministero delle corporazioni, su un terreno originariamente occupato dal convento e dall’orto dei frati cappuccini della chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini. Inizialmente concepito come sede della Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali, fu invece destinato al neoistituito Ministero delle corporazioni come risultato degli accordi intercorsi tra il ministro Giuseppe Bottai e l’architetto Marcello Piacentini. I costi ammontarono a circa 32 milioni di lire per la costruzione e l’arredamento, oltre a un milione e mezzo per le opere artistiche. Nelle decorazioni e nelle opere d’arte furono coinvolti vari artisti, tra cui Mario Sironi, Antonio Maraini, Ercole Drei, Ferruccio Ferrazzi per gli arazzi e Giovanni Prini per il portale in bronzo.
Non è da confondersi con il palazzo di via Arenula, sede del Ministero della giustizia, che fu realizzato in un tardivo stile neorinascimentale da Pio Piacentini fra il 1913 e il 1920.
Nel dopoguerra è divenuto sede del Ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato, dal 1999 del Ministero delle attività produttive, dal 2006 del Ministero dello sviluppo economico e dal 2022 Ministero delle imprese e made in Italy .
Il palazzo è stato progettato dagli architetti Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro in ogni suo dettaglio secondo una visione moderna, unitaria e con un legame inscindibile con la missione istituzionale, esaltandone la monumentalità architettonica, semplice ed austera, simbolo dell’autorità e dell’identità pubblica legata al riconoscimento delle principali attività economiche dell’epoca. I lavori sono iniziati nel 1929 e dopo solo 3 anni l’edificio è stato inaugurato.
Nel palazzo sono conservate numerose opere di artisti del Novecento italiano, come la vetrata policroma “Carta del Lavoro” di Mario Sironi, gli arazzi del salone d’onore (oggi salone degli arazzi) di Ferruccio Ferrazzi, i dipinti “Madonna dell’Aria” di Enrico Prampolini e “Sintesi Veneziana” di Fortunato Depero, le sculture bronzee del portone di Via Veneto di Giovanni Prini e quelle dell’atrio di Carlo Pini.
La stessa applicazione dei concetti di funzionalità e modernità presenti nell’architettura ha trovato larghissimo spazio anche nell’arredamento, negli elementi di illuminazione, nelle boiseries originali di cui è un esempio il “Parlamentino”, ambiente ad emiciclo ancora utilizzato per le riunioni del Dicastero (articolo estrapolato dal sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e da Wikipedia).
Testo bollettino
Inaugurato il 30 novembre 1932, Palazzo Piacentini-Vaccaro è uno dei massimi esempi dell’architettura del Novecento italiano. Concepito e realizzato in forma organica, viene progettato in ogni suo dettaglio in modo unitario e secondo un legame inscindibile con la propria missione istituzionale. L’applicazione dei concetti di funzionalità e modernità presenti nell’architettura dell’edificio trova larghissimo spazio anche nell’arredamento, negli elementi di illuminazione, nelle boiseries originali, nelle decorazioni di cui si hanno esempi nella sala d’attesa del Ministro, nello studio del Capo di Gabinetto, negli Uffici dei Dirigenti Generali e nel Parlamentino, tipico ambiente ad emiciclo delle costruzioni pubbliche del periodo.
Oggi sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Palazzo occupa un’area di circa 5000 metri quadrati tra via Veneto, via Molise e via di San Basilio sul terreno già occupato dal seicentesco convento e dall’orto dei frati Cappuccini di Santa Maria della Concezione. Negli anni tra il 1870 e il 1900 Roma, lo ricordiamo, è interessata da un’ampia trasformazione urbanistica che coinvolge anche l’intera zona di proprietà del principe Rodolfo Boncompagni Ludovisi, che nel 1886 firma la vendita al Comune di Roma per la lottizzazione della zona. Nel 1925, all’asta dei 10 lotti di terreno adiacenti Piazza Barberini, la Confederazione Nazionale dei Sindacati ne acquista il più prestigioso, sul quale vuole edificare la sede delle Corporazioni. L’anno successivo viene affidato l’incarico agli architetti Marcello Piacentini e Giuseppe Vaccaro, per la costruzione dell’edificio destinato a essere la sede del nascente Ministero delle Corporazioni.
Numerosi sono gli artisti che hanno realizzato importanti opere tuttora conservate nel Palazzo. Tra questi spiccano Mario Sironi, Ferruccio Ferrazzi, Enrico Prampolini, Fortunato Depero, Pio e Silvio Eroli, Giovanni Prini, Antonio Maraini, Carlo Pini.
Gianfrancesco Romeo
Direttore Generale
Direzione Generale per le risorse, l’organizzazione, i sistemi informativi e il bilancio
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