M.I.S.E. 48^ EMISSIONE 2022, del 24 Ottobre, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato all’Olio extravergine di Oliva

M.I.S.E. 48^ EMISSIONE 2022, del 24 Ottobre, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato all’Olio extravergine di Oliva, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1.20.

  • data: 24 ottobre 2022
  • dentellatura: 9 con fustellatura
  • dimensioni francobollo:  48 x 40 mm
  • stampa: in rotocalcografia
  • tipo di cartabianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco)
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 320.000
  • valoreB = € 1,20
  • colori: sei
  • bozzettistaF. Del Curatolo
  • num. catalogo francobolloMichel 4441 YT 4201 UNIF ________
  • Il francobollo: La vignetta raffigura un’oliva con le sue caratteristiche foglie e un cucchiaio che versa olio extravergine su una fetta di pane. Completano il francobollo le legende “I PRODOTTI DELLA TERRA D’ITALIA” e “OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,80; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

L’olio di oliva è un olio alimentare estratto dalle olive, ovvero i frutti dell’olivo (Olea europaea). Il tipo vergine si ricava dalla spremitura meccanica delle olive. Altri tipi merceologici di olio derivato dalle olive, ma con proprietà dietetiche e organolettiche differenti, si ottengono per rettificazione degli oli vergini e per estrazione con solvente dalla sansa di olive. È caratterizzato da un elevato contenuto di grassi monoinsaturi.

Prodotto originario della tradizione agroalimentare del Mediterraneo, l’olio di oliva è prodotto anche nelle altre regioni a clima mediterraneo.

Olio di oliva “extra vergine”

La normativa europea (Regolamento CEE n. 2568/91 e successivi aggiornamenti) ha fissato gli standard qualitativi minimi che l’olio di oliva deve presentare per poter essere commercializzato con la dicitura “Olio Extra Vergine”. Deve essere ottenuto tramite estrazione con soli metodi meccanici. L’acidità di un olio extra vergine non deve mai superare lo 0,8%. Infatti l’acidità, cioè la concentrazione di acidi grassi liberi, è uno dei parametri fondamentali per valutare qualitativamente l’olio.

In Italia è stata creata una Carta di identità dell’olio extravergine di oliva.

Classica e gustosa “Prova assaggio” dell’EVO su una fetta di pane

Olio di sansa di oliva

La sansa di olive è ciò che resta dopo l’estrazione dell’olio e da essa è possibile estrarre ancora olio residuo: infatti la sansa, a seconda del tipo di frantoio, contiene dal 3% al 6% di olio. La sansa proveniente da frantoi tradizionali (con presse) contiene circa il 6% di olio mentre la sansa da frantoi moderni, i cosiddetti frantoi “continui”, ne contiene circa il 3%. Questo olio, detto olio di sansa grezzo, viene estratto industrialmente nei “sansifici” per mezzo di solventi chimici e non è commestibile: attraverso un trattamento di raffinazione si ricava l'”olio di sansa di oliva raffinato”, che ancora non è commestibile; solo dopo l’aggiunta di una percentuale non meglio specificata di olio di oliva vergine esso diviene commestibile ed è denominato “olio di sansa di oliva”. Questo prodotto è l’unico olio derivante dalle olive a subire il processo di estrazione con solventi ed è quindi l’unico olio derivante dalle olive che può essere paragonato alla gran parte degli oli di semi che si trovano in commercio. Difatti la gran parte degli oli di semi in commercio viene estratto utilizzando lo stesso processo. Tuttavia l’olio di sansa di oliva mantiene invariata la composizione in acidi grassi rispetto all’olio di oliva, cioè con un alto tenore di MUFA (mono unsatured fatty acid) con percentuali del 60-85%.

Raccolta delle olive

Le olive sono tradizionalmente raccolte su reti, in alcune regioni battendo i rami con bastoni flessibili, in modo da provocare il distacco dei frutti, oppure in altre, attendendo la completa maturazione e quindi la loro caduta naturale dalla pianta. In Italia si raccoglie nel periodo che va da metà ottobre a fine dicembre. Una tecnica più moderna prevede l’utilizzo di abbacchiatori  meccanici che scuotono i rami e provocano la caduta delle olive su una rete predisposta a terra che permette poi di raccoglierle più rapidamente e con minore fatica.

La raccolta a mano, con pettini e sacche a tracolla su lunghe scale a pioli di legno, è ancora praticata in molte zone d’Italia. Questa tecnica è sicuramente la più dispendiosa e lunga, ma dà la possibilità di scegliere i frutti, consentendo di raccogliere frutti integri e al giusto grado di maturazione. È ancora preferibile per le olive da conserva, ma rappresenta il primo degli elementi fondamentali per ottenere un olio extra vergine di oliva fragrante e privo di odori sgradevoli.

Esistono metodi di raccolta interamente meccanizzata tramite macchine scuotitrici con intercettatori delle olive a ombrello. Modernamente, in impianti di oliveto coltivati allo scopo (superintensivi) si raccoglie anche con macchine scuotitrici adatte anche alla raccolta meccanica dell’uva (vendemmiatrici).

Non meno importante al fine di ottenere un olio vergine esente da difetti è il metodo di stoccaggio delle olive. L’ideale è che le olive siano raccolte in bin di plastica e in sacchi e che siano conservate lontano da fonti di calore e molite nel giro di 24-48 ore dalla raccolta. Questo garantisce che le olive non fermentino in modo anaerobico dando origine alla formazione di “alcoli alifatici” che produrrebbero nell’olio difetti quali “riscaldo” e, in casi estremi, muffa.

Estrazione

La produzione dell’olio di oliva di maggiore importanza si basa su processi di estrazione esclusivamente meccanici. In questo modo si distinguono merceologicamente gli oli “vergini” da quelli ottenuti mediante processi basati su metodi fisici e chimici (oli di semi, oli di oliva rettificati e raffinati, oli di sansa). Esistono due tecniche di estrazione più utilizzate: quella classica, per pressione, e quella moderna, per centrifugazione.
Altre tecniche prevedono l’impiego di metodi fisici e chimici a cui deve seguire un processo di raffinazione per rendere l’olio così prodotto commestibile; tuttavia, le norme e gli standard di qualità stabiliscono che un olio di oliva possa essere definito “vergine” solo se per la sua produzione sono stati impiegati esclusivamente metodi meccanici di pressione o centrifugazione.[7] Pertanto l’olio ottenuto con il ricorso a metodi chimici e fisico-chimici è identificato con tipi merceologici differenti e distinti dal “vergine”.

Le linee di lavorazione nell’estrazione meccanica differiscono per i metodi usati nelle singole fasi; esistono pertanto tipi di impianto differenti. Oltre che per le caratteristiche tecniche, gli impianti differiscono in modo marcato per la capacità di lavoro, il livello di meccanizzazione, l’organizzazione del lavoro, la resa qualitativa e quantitativa, i costi di produzione. In generale la linea di produzione di un oleificio comprende cinque fasi fondamentali:

  • operazioni preliminari;
  • molitura;
  • estrazione del mosto di olio;
  • separazione dell’olio dall’acqua;
  • stoccaggio, chiarificazione e imbottigliamento.

Per la molitura (o frangitura) delle olive possono essere utilizzati diversi sistemi come, ad esempio:

  • molazze o macine;
  • frangitori a martelli;
  • frangitori a dischi dentati;
  • frangitori a coltelli.

Anche nella fase di separazione dell’olio dall’acqua possono essere utilizzati sistemi diversi, come ad esempio:

  • sistema a pressione;
  • sinolea (percolamento);
  • separazione centrifugo decanter.

In linea generale la resa delle olive può avere notevoli variazioni, da un minimo circa di 8–9 kg di olio extra vergine per 100 kg di olive pressate fino a un massimo di 22–28 kg di olio extra vergine per 100 kg di olive. Le variazioni sono imputabili a diversi fattori: l’esposizione degli olivi al sole, la disponibilità idrica nel periodo vegetativo e nel corso dell’accrescimento delle olive, l’epoca della raccolta (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

Nel mondo filatelico, la raccolta delle olive e l’estrazione “dell’oro gastronomico”, è stato oggetto di pubblicazione e relative emissioni di francobolli da parte di alcune nazioni produttrici. Ecco uno stralcio di alcuni francobolli:

Simbolo dell’Olivo è stato rappresentato in questo francobollo del 1948 “Posta Aerea – Torre del Campidoglio” dal significato della pace e dal progresso

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,80; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com

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