M.I.S.E. 32^ EMISSIONE 2022, del 06 Agosto, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato alla Passione di Sordevolo.
M.I.S.E. 32^ EMISSIONE 2022, del 06 Agosto, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Patrimonio artistico e culturale italiano” dedicato alla Passione di Sordevolo, con valore indicato in B, corrispondente ad € 1.20
- data: 06 agosto 2022
- dentellatura: 9
- dimensioni francobollo: 48 x 36 mm
- stampa: in rotocalcografia
- tipo di carta: su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 300.000
- valore: B = € 1,20
- colori: quadricromia
- bozzettista: M. C. Perrini
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ________
- Il francobollo: la vignetta raffigura un’interpretazione artistica de La Passione di Sordevolo, una rappresentazione di teatro popolare che da oltre duecento anni viene allestita, con cadenza quinquennale, dalla popolazione del comune piemontese. Suggella la vignetta, in alto a sinistra, il logo dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo. Completano il francobollo la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.
Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,70 e il Folder ( emesso il 18.06.2022) al prezzo di €12.00; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com
La Passione di Sordevolo è una rappresentazione di teatro popolare che da oltre duecento anni viene allestita, con cadenza quinquennale, dalla popolazione del comune piemontese di Sordevolo (BI).
Narra quello che può essere considerato come il momento centrale della cristianità – cioè la Passione di Gesù Cristo – ed è sicuramente uno fra i più grandi ed articolati spettacoli corali allestiti in Italia. Ad interpretarlo sono attori dilettanti di ogni età.
La rappresentazione ha fatto guadagnare alla località della Valle Elvo il soprannome di Città della Passione, richiamando spettatori da ogni dove. Viene organizzata ed allestita da un’associazione appositamente costituita, l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo, che ha ereditato dal 1991 l’impegno assunto nel 1816 da quello che fu l’antico Teatro Popolare Comitato Passione di Sordevolo.
La Passione di Sordevolo viene rappresentata ogni fine settimana da giugno a settembre per un totale di circa 40 repliche ad edizione, il venerdì ed il sabato sera e la domenica pomeriggio (rinviata l’edizione 2020 a causa della Pandemia da Coronavirus, la prossima si terrà nel 2022). In un’ampia arena all’aperto di circa quattromila metri quadrati, un anfiteatro dotato di tutte le più moderne tecnologie e intitolato a Giovanni Paolo II, è riprodotta la Palestina.
Allestimento teatrale
Soluzioni architettonicamente efficaci consentono la ricostruzione – in punti staccati tra loro ma raccordati all’interno dello stesso format scenico – dei vari punti topici: la reggia del re Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Ponzio Pilato, l’orto dei Getsemani, il Cenacolo, il monte Calvario, situato – nella visione scenografica dell’insieme – in maniera oltremodo suggestiva su un’altura artificiale che ha come fondale unicamente il cielo sopra Sordevolo e le valli del biellese.
In quasi tre ore di spettacolo viene raccontata – articolata in un prologo e ventinove scene – la parte finale della vita terrena di Gesù Cristo: l’ultima Cena, il tradimento di Giuda, il processo davanti agli scribi del Sinedrio capeggiati da Anna e Caifa, e poi sotto Erode e Ponzio Pilato, la flagellazione, la Via Crucis, la crocifissione, la deposizione, la sepoltura, fino alla resurrezione.
Alla messa in scena – che include l’uso di cavalli e persino di una biga romana che irrompe nell’anfiteatro subito dopo il prologo – partecipano una moltitudine di attori, mimi e figuranti (fra cui il maligno accompagnato da una turba di diavoletti vestiti – com’è comprensibile – di rosso, un orso e una salamandra quali elementi simbolici di contrapposizione tra il male ed il bene), in tutto oltre 400 persone, ovvero quasi un terzo dell’intera popolazione di Sordevolo, che per cinque anni prepara minuziosamente uno spettacolo di grande suggestione, arricchito e valorizzato dalla cura dei movimenti scenici e dall’accuratezza dell’apparato scenografico e dei costumi.
Origine del testo
Il testo in versi messo in scena con accompagnamento musicale è basato su quello di una rappresentazione analoga risalente alla fine del XV secolo e che viene attribuita allo scrittore fiorentino messer Giuliano Dati, cappellano della Chiesa dei Santi Quaranta Martiri in Trastevere, a Roma (e autore nel 1493 di quella che forse può essere considerata la prima opera letteraria sulla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo: il poemetto La scoperta di Colombo. La lettera dell’isole che ha trovato nuovamente el Re di Spagna).
Dal 1490 circa al 1539, cioè all’epoca della riforma luterana, l’azione scenica veniva rappresentata il Venerdì Santo al Colosseo dalla Compagnia dell’Arciconfraternita del Gonfalone con la partecipazione del popolo, di pellegrini e viaggiatori che si recavano appositamente nella città culla del Cristianesimo.
La rappresentazione venne sospesa su ordine di papa Paolo III, appunto in coincidenza con il grande scisma.
Per molti versi misteriose rimangono le strade che hanno portato il testo da Roma a Sordevolo, dove nei primi anni del XIX secolo, la Passione di Cristo ha trovato nuova vita. Secondo alcune fonti il testo potrebbe essere giunto nella cittadina piemontese grazie ai rapporti che la locale Confraternita di Santa Lucia teneva con la Confraternita del Gonfalone, a cui era affiliata; altre sostengono che semplici contatti commerciali tra clienti romani e la famiglia di mercanti Ambrosetti di Sordevolo (tessitori di “panni fini”, secondo la nomenclatura ottocentesca) sarebbero stati il tramite di questo recupero testuale, che si pone – a giusta ragione – a metà strada fra drammatizzazione teatrale e momento di raccolta e intima spiritualità.
Testo bollettino
In Valle Elvo a Sordevolo si ricorda ogni 5 anni l’evento che segnò la storia
dell’umanità: la Passione di Cristo. Riconosciuta poi fin dal XIX secolo come la
Passione di Sordevolo, forma rara di teatro corale popolare, è una tradizione
documentata a Sordevolo fin dal 1816 e tramandata ininterrottamente per due secoli
di generazione in generazione. L’unicità è data anche dalla doppia versione dello
spettacolo: la Passione degli adulti e la Passione dei bambini. Tutti provano con
impegno e dedizione per onorare una tradizione secolare.
Nel panorama delle rappresentazioni popolari, quella di Sordevolo è assolutamente
unica a livello mondiale. Si tratta infatti di un vero e proprio spettacolo realizzato
ogni 5 anni con serietà e professionalità da tutti i suoi abitanti, bambini compresi, e
che va in scena per tutta l’estate con ben 40 repliche. Per quattro mesi quindi un
intero paese, mosso da uno spirito di partecipazione e da un forte attaccamento alle
proprie radici culturali e religiose, diventa una “grande famiglia teatrale”: operai e
professionisti, commercianti e impiegati, pensionati e studenti, tutti rigorosamente
volontari e cittadini di Sordevolo, danno vita ad una rappresentazione interpretata da
attori dilettanti che lavorano e si preparano per circa un anno con estrema dedizione.
Un’attività all’insegna della gratuità totale: l’Associazione Teatro Popolare di
Sordevolo, custode della tradizione della Passione, non ha scopo di lucro e
l’eventuale utile dello spettacolo, per antica consuetudine, fin dal 1850 è devoluto ad
attività sociali presenti sul territorio.
Lo spettacolo della Passione, come lo conosciamo oggi, nasce a Sordevolo duecento
anni fa, ma le sue origini sono ben più remote. A Roma, tra la fine del Quattrocento e
l’inizio del Cinquecento, la Compagnia della Confraternita del Gonfalone recita nel
Colosseo un testo della Passione, il cui manoscritto è oggi conservato nell’Archivio
Apostolico Vaticano. La prima edizione a stampa esce sempre a Roma nel 1496. Il
testo è del fiorentino Giuliano Dati e, nei secoli, è probabilmente arrivato in Piemonte
attraverso i rapporti che la Confraternita di Santa Lucia di Sordevolo aveva, in qualità
di diretta affiliata, con la Confraternita del Gonfalone di Roma, oppure per i contatti
commerciali che teneva con i clienti romani la famiglia Ambrosetti, tessitori e
mercanti di “panni fini” a Sordevolo.
Per la sua doppia natura – sia artistica che propriamente religiosa – l’evento risulta
molto gradito tanto ad un pubblico appassionato di arte, letteratura e teatro popolare
(ma non necessariamente credente), quanto a fedeli attirati dalla natura
specificamente religiosa della proposta. Per la sua straordinaria carica scenica, il
grande numero di personaggi coinvolti e l’efficace e maestosa scenografia, la
Passione ben si presta ad essere apprezzata tanto dagli adulti quanto dalle famiglie.
La tradizione della Passione a Sordevolo è oggi ancora vivissima anche tra le nuove
generazioni. Da segnalare, tra l’altro, le due date dedicate alla Passione dei Bambini,
rappresentazione curata e gestita interamente dai ragazzi di Sordevolo che mettono in
scena la stessa recita in piena autonomia. La Passione rappresenta per Sordevolo la
continuazione di un’opera che ha preso vita molti secoli fa ma che viene ancora oggi
tramandata all’interno delle famiglie.
Stefano Rubin Pedrazzo
Presidente dell’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo
Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,70 e il Folder ( emesso il 18.06.2022) al prezzo di €12.00; basta inviare una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com