M.I.S.E. 3^ EMISSIONE 2022 di un francobollo ordinario dedicato a Pirelli & C. S.p.a., nel 150° anniversario della fondazione

Il Ministero dello Sviluppo Economico, emette il 28 gennaio 2022, un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicato a Pirelli & C. S.p.a., nel 150° anniversario della fondazione, con indicazione tariffaria B, corrispondente ad €1,10, distribuito dalle Poste Italiane.

  • data: 28 gennaio 2022
  • dentellatura: 11
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
  • stampa: rotocalcografia
  • tipo di cartacarta bianca, patinata gommata, autoadesiva, non fluorescente
  • colori: cinque
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura: 300.000
  • valoreB = € 1.10
  • bozzettista a cura del Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
  • num. catalogo francobolloMichel _4396_ YT _______ UNIF _4239_
  • Il francobollo: La vignetta riproduce, il manifesto pubblicitario degli pneumatici Pirelli Stella Bianca, realizzato nel 1931 da Renzo Bassi. Completano il francobollo la legenda “150 anni”, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.

Se sei interessato all’acquisto di questo francobollo lo puoi acquistare al prezzo di € 1,50 inviandomi una richiesta alla mia email: protofilia1@gmail.com

Pirelli & C. S.p.A. è una multinazionale con sede in Italia, che opera nel settore automobilistico come produttore di pneumatici per automobili, moto e biciclette. Quotata alla Borsa di Milano dal 1922 è attualmente presente negli indici FTSE MIB e FTSE Italia Brands. Nel 2015 era stata ritirata dal listino per tornarvi il 4 ottobre 2017 con una capitalizzazione di 6,5 miliardi di euro. Pirelli è stata selezionata e introdotta nell’indice Dow Jones per la prima volta nel 2002, ed è stata inclusa anche nell’indice mondiale Dow Jones Sustainability World. Prima del delisting Pirelli era inclusa anche negli indici di sostenibilità FTSE Global and Europe e ASPI Eurozone.

logo della Pirelli

È tra i principali operatori mondiali nel settore degli pneumatici in termini di fatturato, dietro a Bridgestone, Michelin, Continental, Goodyear, Sumitomo e Hankook  e opera in tutto il mondo con una presenza commerciale in oltre 160 nazioni. In passato la società è stata presente anche nel settore dell’abbigliamento maschile e femminile, dei materassi e in quello energetico (con particolare attenzione alle fonti rinnovabili di energia e alla mobilità sostenibile) con Pirelli Ambiente.

Storia

La fondazione

La “Pirelli & C.” fu fondata a Milano nel 1872 dall’ingegnere Giovanni Battista Pirelli, per produrre “articoli tecnici” di caucciù vulcanizzato. Sostanzialmente si trattava di tele gommate, cinghie di trasmissione, manicotti e raccorderie in gomma.

Immediatamente venne avviata la costruzione del primo opificio, nell’area adiacente via Ponte Seveso, poi rinominata via Fabio Filzi, dove oggi sorge il Grattacielo Pirelli, soprannominato “Pirellone”. La struttura era costituita da due fabbricati a due piani di diversa dimensione: quello più grande adibito alla lavorazione e l’altro per negozio, uffici e servizi. L’originaria dotazione di macchinari consisteva in depuratore, masticatore, mescolatore e calandra, costruiti in Francia, oltre a caldaie di vulcanizzazione di costruzione italiana. La produzione ebbe inizio nel giugno 1873.

Data l’estrema duttilità del materiale, con l’entrata in società dell’esperto commerciante Francesco Casassa, furono previsti vari impieghi e la gamma produttiva fu ampliata con altre applicazioni, come cavi telegrafici sottomarini, giocattoli, tappeti, impermeabili, materiale per sale chirurgiche e imbottiture anatomiche da applicare a reggiseni e culotte.

All’inizio degli anni novanta del XIX secolo, dopo l’invenzione dello pneumatico per bicicletta, Pirelli sfruttò immediatamente il know-how acquisito nella produzione di manicotti in tela gommata per sperimentare quel nuovo tipo di manufatto, in collaborazione con la Bianchi, e realizzarlo per il mercato. Nel 1885 Giuseppe Loretz, un dipendente della Società, vinse il primo campionato italiano di ciclismo su strada, su una bicicletta che montava pneumatici della Pirelli.

Pirelli fu anche all’avanguardia per l’interesse verso l’organizzazione scientifica del lavoro, di cui iniziò ad occuparsi fin dagli anni Venti del Novecento, ma come molte altre industrie italiane, fu solamente negli anni Trenta che introdusse i metodi psicotecnici. A sviluppare il laboratorio di psicotecnica della Pirelli furono i medici del lavoro: Achille Mizzi, Calogero Di Naro con la collaborazione del sig. Mapelli e Silvio Graziadio Cusin, psicologo, che introdusse l’uso dei test di personalità per la valutazione del personale.

La crescita

Terminata la primigenia fase della “produzione di sviluppo”, nel 1897 fu brevettato lo pneumatico per bicicletta tipo “Flexus”. Due anni dopo la Pirelli pose in vendita i suoi primi pneumatici per veicoli a motore, in questo caso per motocicletta, seguiti nel 1901 da quelli per autovettura. Il primo treno di pneumatici sperimentali per automobile fu realizzato dalla Pirelli nel 1900, su commissione della Prinetti & Stucchi, per equipaggiare un loro prototipo di quadriciclo quadrimotore, progettato da Ettore Bugatti.

A partire dal 1899, tutti gli pneumatici Pirelli furono contrassegnati con il logo in rilievo, rappresentante una stella a cinque punte iscritta in un cerchio e, per questo motivo, furono a lungo popolarmente chiamati “pneumatici marca stella”.

La produzione di questi articoli, per l’epoca tecnologicamente avanzatissimi, riscosse un grande successo di vendite, tanto da costringere l’azienda a costruire un nuovo stabilimento in zona Bicocca e trasferirvi, nel 1906, buona parte della produzione. Nel 1918 viene acquistato anche il villino della Bicocca degli Arcimboldi, utilizzata dapprima come sede del museo della gomma e scuola materna, successivamente come sede di rappresentanza dell’azienda stessa.

Nel 1907 arriva la prima affermazione sportiva di grande rilievo, con la Itala 35/45 HP, nel raid Pechino-Parigi. All’inizio del Novecento, inoltre, ha inizio l’espansione internazionale, prima in Spagna (1902), poi anche nel Regno Unito (1914) e in Argentina (1920).

Negli anni venti ha inizio la presenza nelle gare automobilistiche, che prosegue tuttora con l’impegno in Formula 1, nel GranTurismo, nei Rally, nel campionato motociclistico Superbike.

Nel 1922 è una delle prime società italiane a quotarsi alla Borsa di Milano.

Nel settore pneumatici, è da ricordare l’introduzione, agli inizi degli anni cinquanta, del radiale Cinturato e negli anni ottanta quella dello pneumatico ribassato.

Nel comparto dei cavi, le principali tappe tecnologiche arrivarono nel 1927, con la produzione del primo cavo con isolamento in olio, e negli anni ottanta con la realizzazione dei cavi a fibre ottiche.

Negli anni settanta il gruppo diede vita a una fusione con la britannica Dunlop, successivamente sciolta.

Nel 1983 viene costituita Pirelli Coordinamento Pneumatici S.p.A, poi ribattezzata Pirelli Tyre S.p.A. nel 2006, e controllata da Pirelli & C. al 100%, nella quale sono confluite tutte le attività produttive e commerciali di pneumatici e affini.

Nel 1990 tentò invano di acquistare la tedesca Continental. Fallita l’operazione, nel 1992, Marco Tronchetti Provera succede al suocero Leopoldo Pirelli alla guida del gruppo, posizione che mantiene anche in seguito ai cambi d’azionariato dell’azienda.

Sede della Pirelli a Milano

La diversificazione

Agli inizi degli anni novanta, il management di IACI (Iniziative Agricole Commerciali Italiane) e quello di Vitruvio, società immobiliare del gruppo Pirelli, riuniscono le loro attività immobiliari in un’unica società, che prende il nome di Milano Centrale. Nel 2001 la società assume la denominazione di Pirelli & C. Real Estate e nel giugno 2002 viene quotata alla borsa valori di Milano.

Nel 2000 la divisione Pirelli Optical Technologies è venduta alla statunitense Corning (azienda del vetro di Corning) e la divisione Pirelli Optical Systems è venduta alla statunitense Cisco Systems.

Nel 2001 crea con la famiglia Benetton, Banca Intesa e Unicredito la società Olimpia SpA che ottiene, attraverso il controllo di Olivetti, la maggioranza relativa (circa il 18%) delle azioni di Telecom Italia, partecipazione che sarà poi ceduta nel corso del 2007.

Nel 2002 comincia la produzione di abbigliamento, orologi, occhiali con marchio Pirelli, attività che oggi è portata avanti da Pirelli Design con prodotti su licenza.

Nel 2005 Pirelli Cavi viene ceduta alla banca americana Goldman Sachs, che le cambia il nome in Prysmian. Sempre nel 2005 Pirelli inaugura il primo impianto per la produzione di pneumatici in Cina, nella provincia dello Shandong, in quello che diventerà il polo produttivo del gruppo nel Paese.

Nel 2006 Pirelli apre a Slatina il suo primo impianto per la produzione di pneumatici in Romania, ampliato nel 2011.

Nel 2008 prende il via il progetto per realizzare il polo industriale di Settimo Torinese, nato dall’integrazione di 2 fabbriche e diventato oggi il sito tecnologicamente più avanzato del gruppo.

La focalizzazione sul core business

Nel 2010, Pirelli, a seguito della volontà di focalizzarsi esclusivamente sul settore pneumatici, cede le attività di Pirelli Broadband Solutions e scorpora Pirelli Real Estate, che viene rinominata Prelios S.p.A. Nello stesso anno, dopo 19 anni di assenza, Pirelli torna alla Formula 1, divenendone a partire dalla stagione 2011 fornitore esclusivo.

Sempre nel 2010 la famiglia Malacalza entra come azionista di minoranza di Camfin – l’allora azionista di Pirelli – uscendone nel 2013, anche in seguito a divergenze di vedute con Tronchetti Provera.

Nel 2011 Pirelli espande la propria presenza produttiva alla Russia attraverso una joint venture con Rostec (già Russian Technology) e rafforza quella in Argentina ampliando lo stabilimento di Merlo.

Nel 2012 Pirelli sigla un accordo con Astra OtoParts per la costruzione di una fabbrica per pneumatici moto in Indonesia, inaugurata nel 2015. Sempre nel 2012 viene inaugurato lo stabilimento di Silao, il primo del gruppo in Messico, focalizzato sulla produzione di pneumatici Premium, destinati al servizio di tutta l’area Nafta.

Nel 2014 Pirelli cede le proprie attività steelcord a Bekaert, gruppo leader nelle tecnologie di trasformazione e rivestimento di cavi in acciaio.

L’acquisizione da parte di ChemChina

Nel 2015 viene annunciata la vendita del pacchetto di maggioranza di Pirelli da Camfin alla società cinese ChemChina. In seguito al successo dell’OPA obbligatoria, con il conseguente delisting del titolo, Marco Polo Industrial Holding S.p.A., società controllata da ChemChina e partecipata da Camfin e da Long Term Investments Luxemburg, fondo d’investimento di proprietà della russa Rosneft, diventa l’azionista unico di Pirelli.

Ad aprile 2016 viene annunciata l’apertura di una seconda fabbrica all’interno del polo industriale ‘Puerto Interior’ di Silao, nello Stato di Guanajuato, in Messico. L’investimento per il prossimo triennio è di 200 milioni di dollari.

Dopo la fusione del giugno 2016 della controllante Marco Polo Industrial Holding S.p.A. in Pirelli & C. S.p.A., l’unico socio diventa la Marco Polo International Holding Italy S.p.A..

Nel marzo 2017, Pirelli si è focalizzata sulla produzione di pneumatici destinati alle autovetture. Le due aree di attività – Consumer e Industrial – sono state separate in due distinte società controllate dall’allora azionista comune Marco Polo International Holding Italy S.p.A., in seguito all’assegnazione a quest’ultimo da parte di Pirelli, delle azioni di TP Industrial Holding, la società in cui sono confluiti gli asset Industrial di Pirelli (l’ex Pirelli Industrial poi ribattezzata Prometeon Tyre Group).

Dal 4 ottobre 2017, con il ritorno di Pirelli in Borsa, Marco Polo International Italy S.p.A. (società in cui è stata fusa la Marco Polo International Holding Italy S.p.A.) si scioglie ed il principale azionista diventa direttamente la ChemChina con il 45%.

Il 30 marzo 2020 la Brembo di Alberto Bombassei, leader mondiale nei sistemi frenanti, ha annunciato di avere acquisito il 2,43% della Pirelli. Lo stesso giorno il miliardario cinese Yishun Niu, fondatore e proprietario della Hixih Rubber Industry Group, già partner di Pirelli con una joint venture del 2005, ha comprato a termine attraverso un derivato il 5% della Bicocca, probabilmente ceduto dall’azionista di maggioranza ChemChina.

Produzioni diverse

Nel corso della propria esistenza, Pirelli ha tentato di espandersi in mercati nei quali la gomma fosse un elemento costruttivo fondamentale, lanciando linee di prodotti a proprio marchio. Nel settore della nautica, a metà del novecento, dopo aver fornito imbarcazioni all’esercito, Pirelli progettò il battello Nautilus. Progettato nell’impianto manufatturiero dell’ Azienda Seregno, già specializzata nel lattice, nel 1958, il Nautilus veniva proposta in una versione predisposta per il motore fuoribordo. La svolta avvenne però con il vero e proprio gommone, il Laros, che – nel 1963 – apriva la stagione degli anni sessanta e settanta, dei gommoni venduti smontati (pagliolato e parte gonfiabile) e che potevano essere trasportati – dalla città – smontati,in auto, senza bisogno di un carrello, direttamente sul mare, dove sarebbero stati gonfiati e assemblati con facilità. Il motore fuoribordo staccabile veniva ugualmente posizionato in auto, e innestato sul gommone solo all’arrivo. Motore la cui potenza poteva essere scelta – nei limiti dell’omologazione di ogni scafo – dal proprietario (all’epoca, peraltro, erano utilizzabili – per precisa scelta del legislatore – senza patente nautica, gommoni di medie dimensioni e motori fino a 25 cavalli. Data la leggerezza dello scafo, il loro utilizzo era estremamente divertente, favorendo così ulteriormente la diffusione del sistema).La famiglia dei Laros (inizialmente composta dal 10 e dal 25), si espanse verso l’alto e verso il basso, fino al Laros 40 Sport del 1969 , che poteva trasportare 8 persone, con un motore da 50 cv . L’evoluzione proseguì con sofisticazioni tecniche e progettuali sempre maggiori, mentre la gamma di colori (dall’arancione iniziale) si ampliò, a partire dal grigio, proposto dalla fine degli anni 60. Negli anni ottanta, mezzi come il 40M del 1983, il “Commando”, il Dinghy 240 a remi, e il Laros Jet motorizzato Piaggio, costituirono l’ultima evoluzione di un sistema il cui settore era oramai in declino, complice il cambio delle mode, delle abitudini estive, ed il fatto che i gommoni, oramai non più smontabili, avevano di fatto le stesse caratteristiche di una qualunque imbarcazione a chiglia rigida. La produzione fu quindi interrotta. Nel 2006, con un accordo di licenza, hanno iniziato ad essere commercializzati nuovi gommoni – di grandi dimensioni – con marchio Pirelli Pzero, e più piccoli tender, chiaramente diversi per caratteristiche e tipologia alla generazione in house degli anni 60-80.

Scarpe e sneakers sono state ugualmente prodotte in proprio e ,più recentemente, in partnership con aziende del settore calzaturiero quali la Puma. Lo stesso nel settore dei materassi, successivamente ceduti in licenza (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia).

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