94 – 104^ emissione del 17 Ottobre 2024, di n.11 francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ” le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicati all’imprenditoria italiana: CARTIERE PAOLO PIGNA – FONDERIA di CAMPANE MARINELLI (centenario della concessione del titolo Pontificio ) – DAMIANI (nel centenario della fondazione) – PINEIDER ( nel 250° anniversario della fondazione) – BALMA, CAPODORI & C. ( nel centenario della fondazione) – ERIDANIA ITALIA (nel 125° anniversario) – PELLEGRINI – COOPERATIVA CERAMICA d’IMOLA ( nel 150° anniversario della fondazione) – AMARO LUCANO – DE NIGRIS 1889 (nel 135° anniversario della fondazione) e ELI LILLY ITALIA












94 – 104^ emissione del 17 Ottobre 2024, di n.11 francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ” le Eccellenze del sistema produttivo ed economico” dedicati all’imprenditoria italiana: CARTIERE PAOLO PIGNA – FONDERIA di CAMPANE MARINELLI (centenario della concessione del titolo Pontificio ) – DAMIANI (nel centenario della fondazione) – PINEIDER ( nel 250° anniversario della fondazione) – BALMA, CAPODORI & C. ( nel centenario della fondazione) – ERIDANIA ITALIA (nel 125° anniversario) – PELLEGRINI – COOPERATIVA CERAMICA d’IMOLA ( nel 150° anniversario della fondazione) – AMARO LUCANO – DE NIGRIS 1889 (nel 135° anniversario della fondazione) e ELI LILLY ITALIA, ognuno dal valore indicato in B, corrispondente ad €1,25

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: tre
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4475____
- Il francobollo: riproduce la copertina di uno dei quaderni d’epoca prodotti dalla Cartiere Paolo Pigna S.p.A. che ha contribuito ad alfabetizzare l’Italia e ormai diventati autentici prodotti cult.In particolare, il quaderno Bella Copia, progettato nel 1951 e ispirato al boom economico italiano di quegli anni. Il personaggio racchiuso in basso in un tondo intende rappresentare la creatività. Completa il francobollo la legenda “CARTIERE PAOLO PIGNA DAL 1839”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: a cura di Damiani e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS __4477___
- Il francobollo: riproduce su fondino beige, riproduce il gioiello denominato “Eternal Blue”, design ideato da Giorgio Grassi Damiani e realizzato dalla celebre Maison Damiani, delimitato, in alto, dal logo dell’azienda. Completa il francobollo la legenda “100 ANNI DI PASSIONE ITALIANA”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: due
- bozzettista: a cura di Pineider 1774 Srl e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS __4478___
- Il francobollo: riproduce

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: C. Giusto
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4480____
- Il francobollo: raffigura un armonico contesto familiare in cui mamma e figlia preparano insieme una torta utilizzando lo zucchero Eridania, rappresentato dal caratteristico e iconico pacco rosso in cui si staglia, in bianco, un grifone che regge la lettera “E”; la composizione è delimitata, in basso, dalla scritta “ERIDANIA” che campeggiava nelle confezioni di zucchero degli anni ’60, in alto, dal claim “125 ANNI DI DOLCEZZA”, tratto dal logo del 125° anniversario. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: due
- bozzettista: a cura dello Studio FM di Milano e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4482____
- Il francobollo: riproduce, al centro, il logo del centocinquantesimo anniversario della fondazione di Cooperativa Ceramica d’Imola, player globale nei pavimenti e rivestimenti in ceramica, simbolo del Made in Italy nel mondo. Il tutto inserito su sfondo fatto a griglia modulare, composta da elementi stilizzati di ceramica che riflettono sia la solidità che l’adattabilità al presente e quindi la propensione a rinnovarsi nel tempo dell’azienda imolese. Suggella la vignetta il pay-off “150 YEARS YOUNG”. Completa il francobollo la legenda “COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA DAL 1874”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4483____
- Il francobollo: riproduce una delle etichette più iconiche nella storia dell’Amaro Lucano raffigurante la Pacchiana, la donna simbolo degli usi e costumi lucani che indossa il suo caratteristico vestito composto da diversi elementi: un’aquila, animale fiero e regale, che fra gli artigli reca un nastro su cui campeggia il motto dell’azienda “LAVORO ED ONESTÀ”, lo stemma della Real Casa Savoia, di cui la famiglia Vena con il suo Amaro Lucano divenne fornitore ufficiale, e una serie di medaglie che rappresentano i riconoscimenti ottenuti dall’azienda alle varie fiere e kermesse di settore. La composizione è delimitata in alto dalla scritta “AMARO LUCANO”. Completa il francobollo la legenda “DAL 1894”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: G. Milite
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4476____
- Il francobollo: raffigura alcune delle fasi della lunga e complessa realizzazione delle campane secondo tecniche millenarie in uso nella Fonderia Marinelli di Agnone; a sinistra, alcuni operatori sono intenti a governare la materia incandescente durante la fusione del bronzo.In primo piano, spicca la campana commemorativa del centenario della concessione dello stemma Pontificio alla Fonderia Marinelli, dietro, in successione, modelli rappresentativi delle varie fasi di lavorazione. Completano il francobollo le legende “FONDERIA DI CAMPANE MARINELLI”, “CENTENARIO DEL TITOLO PONTIFICIO” e “AGNONE”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: a cura della Società ICS Comunicazione e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS __4479___
- Il francobollo: raffigura, in primo piano, la cucitrice Zenith 548 e la confezione dei punti metallici Zenith 130/E con, sullo sfondo, il logo del centenario del marchio Zenith, che coincide con quello dell’azienda produttrice Balma, Capoduri & C. S.p.A. con sede a Voghera, Pavia.Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: cinque
- bozzettista: E. L’Abate
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4481____
- Il francobollo: riproduce una macchina per scrivere Underwood modello 5 delimitata in alto, rispettivamente a destra e a sinistra, dall’acronimo “GP”, tratto dal logo dell’azienda, e dalla scritta “Pellegrini”, ricavata dalla storica insegna esterna della sede di Venezia San Bartolomeo; suggella la vignetta il pay-off collegato alla società “IL FUTURO IN ANTICIPO. DAL 1924”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: sei
- bozzettista: M. Paladino
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4484____
- Il francobollo: raffigura, su campitura viola, un’aquila, elemento distintivo del marchio De Nigris che caratterizza l’identità del brand, immagine allegorica ed evocativa che intende rappresentare un legame tra la tradizione ormai secolare con una visione di un futuro più verde e sostenibile. La composizione è delimitata, in alto, dal logo dell’azienda De Nigris con il claim “MAESTRI ACETIERI DAL 1889” e in basso dal pay-off “OLTRE CENTO ANNI DI SAPORE NEL MONDO”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

- data emissione: 17 Ottobre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B
- colori: uno
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4485____
- Il francobollo: su un fondino rosso, rappresentativo del colore dell’azienda che ne caratterizza il logo ufficiale riprodotto in alto a sinistra con il claim “A MEDICINE COMPANY”, è raffigurata una goccia di sangue in trasparenza che esemplifica la misurazione della glicemia, necessaria per la diagnosi e il controllo del diabete, oggi trattabile grazie all’insulina che Lilly ha commercializzato come prima azienda al mondo. Sulla destra, il profilo dell’Italia rappresenta il radicamento dell’azienda nel nostro Paese da 65 anni con uno dei più importanti siti produttivi farmaceutici al mondo a Sesto Fiorentino, Firenze. Completa il francobollo la legenda “IN ITALIA DAL 1959”. Sul francobollo la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.











Se sei interessato all’acquisto di questi francobolli, li puoi acquistare, al prezzo di €1,90 S.V.V., inviando una richiesta alla email: protofilia1@gmail.com oppure l’intera serie al prezzo di €21,00













































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CARTIERE PAOLO PIGNA
Cartiere Paolo Pigna Spa è un’azienda nata nel 1839 in provincia di Milano; già subito nel 1868, per volontà del fondatore, Paolo Pigna, l’azienda si trasferisce ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, sulle sponde del fiume Serio, dov’è tutt’oggi.


Negli anni ottanta ideò la linea di quaderni e accessori Quablock.
Storia
Gli inizi
1675: le origini dello stabilimento produttivo di Alzano Lombardo risalgono alla seconda metà XVII secolo, quando era attiva l’antica cartiera Stefanini, come dimostra un’antica lapide, che recita: “OPUS EX LAPIDE – PRIMUM – ALZANI ACTUM – ANNO 1675”.
Ottocento
1839: la storia recente di Cartiere Paolo Pigna inizia nell’anno 1839 e precisamente il 30 aprile, giorno in cui viene istituita, con scrittura privata, una società per la fabbricazione di carta fra i signori Tomaso Pastori e l’Ing. Paolo Pigna (Varese 1802 – Milano 1888), quali soci collettivi, e la ditta Turati e Radice, socia accomandante (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Cartiere Paolo Pigna S.p.a. celebra 185 anni di eccellenza!
Fondata nel 1839, la nostra Azienda rappresenta uno dei marchi storici più longevi e prestigiosi dell’industria italiana. Icona di stile e di qualità, Pigna è da sempre sinonimo di tradizione e di innovazione. I nostri quaderni coloratissimi e la nostra gamma di prodotti sono simboli dell’italianità, nonché veri e propri compagni di studio e di lavoro.
Con tutte le nostre linee di prodotti e, in particolare con le collezioni iconiche di Monocromo, Pigna Nature Flowers e PdiPigna, ispiriamo le persone, dai bambini agli adulti, a riscoprire, esprimere e raccontare la propria unicità, ogni giorno.
Nei decenni Pigna ha saputo rivoluzionare il mercato della cartotecnica ideando e sviluppando nuovi prodotti, entrati poi a pieno titolo nella storia collettiva. Da sempre il nostro obiettivo è quello di essere non solo un brand leader di mercato, ma anche un partner affidabile e di riferimento nella quotidianità di tutte le famiglie italiane.
Tra i nostri importanti traguardi, siamo orgogliosi di essere stati riconosciuti quale Marchio Storico. L’iconica “P” cerchiata, è stata infatti inserita nel Registro Speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, albo istituito dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con Unioncamere.
Ormai dal 2020 Pigna pubblica annualmente il Rapporto di Sostenibilità, con il quale racconta in modo completo e trasparente, i processi, i risultati e le strategie con cui si impegna nella tutela dell’ambiente e nello sviluppo sostenibile, focalizzandosi sul raggiungimento degli importanti obiettivi fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Oggi Pigna, che fa parte del Gruppo Buffetti, continua a investire sull’innovazione che le ha permesso di evolversi costantemente e di rispondere con successo alle sfide del mercato consolidando le radici che l’hanno resa, da 185 anni, un marchio storico e inconfondibile.
Dott. Rinaldo Ocleppo
Presidente Gruppo Buffetti S.p.A. e Dylog Italia S.p.A.
Dott. Massimo Fagioli
CEO e Presidente Cartiere Paolo Pigna S.p.A.
FONDERIA DI CAMPANE MARINELLI
La Pontificia fonderia di campane Marinelli è un’azienda metallurgica italiana a conduzione familiare, con sede ad Agnone (IS), specializzata nella fusione di campane. Di proprietà della famiglia Marinelli, che la gestisce da numerose generazioni, si distingue per essere la più antica fonderia e azienda familiare italiana e fra le più antiche del mondo.

La fonderia Marinelli ha fuso concerti di campane importanti, come ad esempio per il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, l’Abbazia di Montecassino, la cattedrale di Buenos Aires e la campana del Giubileo del 2000 (detta “Giovannea” perché commissionata da papa Giovanni Paolo II).
Storia delle campane di Agnone
Della fonderia Marinelli si hanno cenni storici già a partire dall’anno 1000 circa, periodo di grande sviluppo in Italia di chiese e cattedrali per la diffusione del culto cattolico.
Le prime campane ufficiali fuse dalla fonderia Marinelli risalgono al 1339, per opera del direttore Nicodemo Marinelli, detto “Campanarus“. Nei due secoli successivi, quando il Regno di Napoli passò nelle mani degli aragonesi, i Marinelli continuarono a fondere campane per le varie chiese e campanili che venivano edificati in tutta la penisola.
Nel 1924 il papa Pio XI conferì alla famiglia Marinelli l’onore di avvalersi dello stemma pontificio perché potessero rappresentarlo nel volto delle campane che continuavano a fondere copiosamente.
All’inizio del Novecento i Marinelli furono molto richiesti da varie chiese in tutta Italia, perché i vecchi impianti delle campane per l’oscillazione erano ormai obsoleti oppure gravemente danneggiati. Quando nel 1944 gli occupanti tedeschi nazisti giunsero anche in Abruzzo e in Molise, la fonderia fu chiusa e usata come quartier generale per le missioni di battaglia. Inoltre le campane che in quel periodo erano in fase di fusione furono distrutte dai nazisti e rifuse per creare dei cannoni.
Terminata la guerra, nel 1949 la fonderia Marinelli, tuttora famosa per la sua arte campanaria, divenne luogo di riferimento per la fondazione di nuove campane. Nel secondo dopoguerra i Marinelli costruirono il concerto di campane per la cattedrale abbaziale di Montecassino, distrutta dai bombardamenti degli americani, e così continuano a contribuire, ogni qualvolta venga costruita una nuova chiesa, fondendo le campane necessarie per nuovi concerti.
Nell’ambito delle celebrazioni per l’Anniversario dell’Unità d’Italia, nel 2013 la fonderia produsse tre “campane del dovere” per le tre più antiche scuole militari italiane: la Scuola militare “Nunziatella” di Napoli, la Scuola militare “Teulié” di Milano e l’Accademia militare di Modena

Struttura della fonderia
Fino agli inizi del Novecento la fonderia Marinelli era solo una bottega rettangolare larga e col soffitto molto basso, posta in mezzo ad una vasta distesa di erba incolta. Successivamente dopo la seconda guerra mondiale i Marinelli compirono alcuni lavori di ristrutturazione, allargando la bottega e creando delle enormi stanze dedicate alla collezione dei vecchi cimeli di famiglia. Di conseguenza quelle stanze diventarono un museo, visti i numerosi visitatori che giungevano da tutta l’Italia per vedere le opere della fonderia. Con la nomina di “patrimonio dell’umanità” da parte dell’UNESCO, la fonderia Marinelli oltre che bottega di creazione di campane, è diventata anche un museo attrezzato con diverse stanze da visita per le varie visite dei turisti. Anche la stanza dove si fondono le campane è visitabile.
La parte vecchia della bottega è rimasta quella di sempre, dove vi sono gli strumenti antichi artigianali per la fabbricazione delle campane, i vari canali di scolo del bronzo e dello stagno, e i numerosi forni. La parte invece dedicata al museo è preceduta da una stanzetta laterale per i souvenir e l’acquisto dei biglietti. Di conseguenza nelle nuove stanze per le visite turistiche, in ogni parte del loro muro sono affissi cartelli multilingue e teche di vetro in cui sono raccolti tutti frammenti delle vecchie campane andate distrutte o troppo rovinate per continuare a suonare. Al termine della visita, nella sala della fonderia, un esperto suona alcuni pezzi classici e l’inno “Ave Maria” battendo il martello su campane appese di diversa tonalità per commemorare il disastro avvenuto nel terremoto del Molise del 2002.
Fasi di creazione delle campane
Di solito la costruzione di campane è seguita dalle reti televisive molisane e abruzzesi. La fonderia ha ricevuto anche la visita di Alberto Angela, il conduttore del programma Ulisse – Il piacere della scoperta.
La creazione di una campana impiega qualche mese. Vi sono varie fasi di costruzione:
- Creazione dell'”anima”: si costruisce con dei mattoni il modello della campana, aiutandosi con uno strumento scorrevole in maniera circolare, fissato al centro della parte superiore del modello. L’oggetto, che è in legno, è molto simile alla maniglia che tiene serrato un mappamondo. Terminata la costruzione, la forma della campana viene cosparsa di argilla, sempre aiutandosi con lo strumento “maniglia” che permette, girando attorno alla forma, di rendere liscia la superficie fresca.
- Le cere e i disegni sulla superficie: seccata l’argilla, si crea il “mantello” della campana. Ora si bagna con della cera liquida la campana e di conseguenza, create le figure e le riproduzioni a scelta per decorare la faccia della campana, si applica il tutto sempre amalgamando della cera. Di conseguenza la campana decorata si ricopre con un altro strato di argilla.
- Forno nella campana e la colata del bronzo: terza ed ultima fase per la creazione di una campana. Creato ufficialmente il “mantello” e rivestito dell’argilla, rimane sopra la campana il foro del modello originale in mattoni. Dentro questo foro vengono calati dei tizzoni ardenti fino a ricoprire tutto l’interno vuoto della campana affinché la cera si sciolga e si crei definitivamente il “mantello” con le formine e i disegni sulla superficie della campana. Levato lo strato esteriore dell’argilla con le formine stampate sulla superficie, già suddiviso in due lati, viene rotto il “mantello” a colpi di martello, fino ad arrivare allo strato originario in mattoni. Rotto il mantello, si creerà uno spazio tra quella forma e le parti dello strato esteriore d’argilla: l’intercapedine. Riempito l’intercapedine col bronzo, si sarà creata la campana. Così, ricomposto il tutto e serrati i due lati dello strato esteriore d’argilla, la proto-campana viene calata in una cella sotterranea nella zona della bottega antica, dove rimane scoperta solo l’estremità con il foro centrale. Lì viene colato il bronzo fuso e lo stagno da un forno. Terminata l’operazione, la campana viene estratta e lo strato d’argilla esteriore distrutto. Rimane così la parte in bronzo, ossia la campana vera e propria, che spetta di essere collegata con la testa al ceppo mediante la fusione di altro metallo e di ricevere il battaglio che la fa suonare. Per constatare inoltre che la campana sia perfettamente funzionante e non incrinata, vengono convocati degli esperti che con un diapason verificano il livello di tonalità della campana (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Nel 1339 Nicodemo Marinelli anglonensis firma il documento di bronzo su cui si fonda la storia della famiglia artigiana più longeva al mondo: la campana su cui compaiono data, luogo e nome del primo antenato noto degli attuali campanari di Agnone. La loro stirpe, giunta alla 27ª generazione, attraversa la storia dal Medioevo ai giorni nostri immortalando nel metallo avvenimenti e protagonisti dei piccoli centri e d’Italia. Oggi la Fonderia Marinelli si fregia della sua peculiarità artigiana ma 100 anni fa era ritenuta una moderna industria in espansione e con la sua notorietà ed efficienza, insieme al prestigio e all’affidabilità di un’esperienza incomparabile, produceva opere raffinatissime la cui sonorità andava espandendosi nel mondo. Nel 1924, sulla scia risonante del magnifico concerto di campane del Santuario di Pompei su cui campeggia l’emblema di Pio XI, il Santo Pontefice concesse il Titolo Pontificio alla Ditta Marinelli “con facoltà d’innalzare lo stemma della stessa Santità Sua”. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy celebra il Centenariodel prezioso Titolo con l’emissione di un francobollo dedicato allo straordinario evento che, anticipando di poco l’apertura del Giubileo del 2025, esce esattamente 25 anni dopo quello dedicato alla grande Campana dei Giardini Vaticani, testimonial del Grande Giubileo del 2000.
Comm. Armando Marinelli
Cav. Uff. Pasquale Marinelli
DAMIANI S.p.a.
Damiani S.p.A. è un’azienda italiana di gioielleria con sede a Valenza, dove è stata fondata nel 1924 da Enrico Grassi Damiani. L’azienda è specializzata nella produzione di gioielli, che vengono realizzati nello stesso distretto orafo sin dalle sue origini.


L’azienda è tuttora gestita dai discendenti del fondatore. La famiglia ha una lunga storia a Valenza, con una presenza che risale a circa quattrocento anni fa. Il Comune ha intitolato la piazza dove si trova la sede centrale del gruppo a Damiano Grassi Damiani, dedicandogli una fontana, riconoscendo all’azienda un ruolo rappresentativo della città a livello internazionale
Storia
Gli esordi
Damiani è stata fondata nel 1924 a Valenza da Enrico Grassi Damiani. La sua esperienza come maestro orafo lo portò a realizzare gioielli per diverse famiglie dell’epoca.
Gli anni ’60 e ’70
Negli anni 1960, Damiano Grassi Damiani, figlio di Enrico, favorì lo sviluppo dell’azienda, concentrandosi sull’artigianato e sull’innovazione tecnica. Nel 1976, Damiani ricevette un Diamonds International Award per il bracciale Shark, disegnato da Gabriella, moglie di Damiano.
Gli anni ’80 e ’90
Negli anni ’80, Damiani iniziò a utilizzare testimonial noti nelle proprie campagne pubblicitarie. Nel 1996, dopo la scomparsa di Damiano, la gestione dell’azienda passò alla moglie Gabriella e ai figli Guido, Silvia e Giorgio Grassi Damiani. In questo periodo, l’azienda aprì le prime boutique in Italia e all’estero, inclusa una filiale in Giappone.
Dal 2000 a oggi
Negli anni 2000, Damiani lanciò nuove campagne pubblicitarie e si espanse a livello internazionale, con l’apertura di boutique monomarca in città come Parigi, Londra, Seul, Singapore, Dubai e Tokyo.
Nel 2020 Guido Grassi Damiani, presidente dell’azienda, è stato nominato Cavaliere del Lavoro per il suo contributo alla promozione del Made in Italy e l’impegno sociale. Nel 2024, per il suo centenario, l’azienda lancerà un’apposita collezione di prodotti e una mostra itinerante.
Prodotti
La gamma di gioielli di Damiani comprende bracciali, anelli, collane, orecchini e orologi. Le creazioni sono realizzate utilizzando diverse materie prime e con un’attenzione particolare al design (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Nel 2024 Damiani celebra un secolo di storia, una storia di famiglia, artigianalità, creatività e passione. Tutti valori che rendono l’Italia un Paese unico al mondo e che la famiglia Damiani da sempre custodisce e protegge.
Questo meraviglioso percorso inizia con Enrico Grassi Damiani che nel 1924 fonda l’azienda e ben presto, grazie alle proprie doti di maestro orafo, diventa punto di riferimento per il mondo della gioielleria tradizionale e per le famiglie nobili più altolocate, tra cui la famiglia reale italiana, che si affidano a lui per la creazione dei loro preziosi più esclusivi.
A Enrico succede il figlio Damiano, grande mente creativa, che intuisce l’esigenza di rinnovare la tradizione. Affiancato dalla moglie Gabriella, apre così la strada a un profondo cambiamento, caratterizzato da una spinta innovatrice che influenza il design dei gioielli.
Il testimone passa poi nelle mani dei tre figli – Guido, Silvia e Giorgio – che scelgono di proseguire con il percorso evolutivo della Maison. I tre fratelli interpretano la storia di eccellenza di Damiani con lo spirito innovatore che vi è connaturato. Rispetto per le tradizioni e per le generazioni passate, con uno sguardo sempre rivolto al futuro: è con questo spirito che la famiglia Damiani prosegue il suo straordinario percorso, mantenendo viva l’essenza del Made in Italy, pronta ad affascinare anche le future generazioni.
Guido, Silvia e Giorgio Damiani
PINEIDER
La Pineider viene fondata nel 1774 da Francesco Pineider nel cuore di Firenze, in Piazza della Signoria. Crea le prime lettere stampate personalizzate in Italia, attingendo dalla tradizione anglosassone e germanica. Nel 1870 Pineider apre una boutique a Roma per soddisfare le esigenze della Corte Reale, dei ministeri e delle ambasciate. Nel corso dell’Ottocento, Pineider diventa una tappa obbligata per i viaggiatori di tutto il mondo e viene scelta da intellettuali e politici, come Napoleone, Lord Byron e Stendhal, per il suo stile unico ed elevato. Nel 1900 Pineider è un punto di riferimento per politici, personaggi pubblici e celebrità come Rudolf Nureyev, Ridley Scott, Patrizio Bertelli, Luciano Pavarotti, Giorgio Armani ecc. Pineider importa dagli Stati Uniti le prime penne stilografiche dallo stile moderno, aggiungendo alla produzione la linea di inchiostri e introducendo la propria stilografica caratterizzata da un sistema di caricamento dell’inchiostro brevettato Pineider. Nel 2017 La famiglia Rovagnati acquisisce l’azienda e Pineider diventa un marchio di lifestyle incentrato su articoli di pelletteria, penne e cartoleria di alta qualità realizzati a mano. Pineider è stato scelto dal governo italiano come omaggio per i suoi eventi più importanti (notizie estrapolate dal sito istituzionale e le immagini da Google).


Logo dell’Azienda e un classico prodotto “fiore all’occhiello della PINEIDER”
Testo bollettino
Icona del lusso discreto e dell’artigianalità Made in Italy, Pineider è il primo brand di cartoleria della storia, fondato a Firenze nel 1774. Da 250 anni, Pineider rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo, mantenendo le sue radici fiorentine. Il francobollo celebra la storia di questo marchio, con il logo e il crest che riflettono i valori e l’eredità di Firenze. Una storia italiana composta da persone che hanno il sapere e la passione per la creazione ed è per questo che ogni prodotto Pineider è un testimone di questo valore eterno, un omaggio all’artigianalità che trascende le mode, preservando la nostra storia (Passato, Presente e Futuro) e l’identità di chi lo possiede.
Ufficio Marketing Pineider
BALMA, CAPODURI & C.
La Balma, Capoduri & C. è nata nel 1924 come azienda metalmeccanica specializzata in articoli di cancelleria e ufficio. Alcuni dei prodotti più famosi immessi sul mercato furono la cucitrice Zenith 548 e la colla bianca coccoina.


La cucitrice a punti metallici Zenith 548 fu introdotta nel 1948 e viene ad oggi considerata una delle più belle e funzionali cucitrici sul mercato. Realizzata interamente in metallo con un profilo che ricorda una balena, è estremamente funzionale e durevole e per questo nel 1954 ricevette una segnalazione d’onore nella prima edizione del “Compasso d’Oro”, la più alta onorificenza italiana nel campo del design.
Qualche anno dopo l’invenzione della cucitrice Zenith, l’azienda Balma, Capoduri & C. decide di avviare la produzione della Colla Coccoina, una pasta adesiva di colore bianco quasi commestibile grazie ai suoi componenti: fecola di patate e acqua, glicerina e olio di mandorla.
La storia centenaria
La storia, un prezioso patrimonio di esperienze, per Balma, Capoduri & C., è cominciata nel 1924.
I notevoli investimenti in macchinari e strutture rivelarono subito la decisa vocazione industriale di un’Azienda dove tutto – persino gli imballi in cartone e i contenitori in alluminio per uno dei suoi prodotti di maggior successo, la Coccoina – veniva progettato autonomamente e realizzato con attrezzature interne.
Via via si sono poi affermate nuove tecnologie (fino all’informatica ed all’automazione industriale), nuovi prodotti e nuove esigenze (su tutte il rispetto per l’ambiente); ma Balma, Capoduri & C.- forte dell’esperienza acquisita e fedele ad una filosofia imprenditoriale costantemente orientata al rinnovamento – ha sempre saputo tenere il passo dei tempi, talvolta persino anticipandoli: si pensi, per esempio, agli impianti pilota per ridurre l’inquinamento dentro e fuori la fabbrica, introdotti quando il problema ecologico ancora non aveva la rilevanza attuale (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Una “ZENITH” è per sempre e la stella è il simbolo perfetto del nostro marchio “ZENITH” e della sua qualità senza compromessi che punta allo Zenit.
“ZENITH” è una storia tutta italiana nata nel 1924 dall’incontro di due uomini, cui fa riferimento la ragione sociale Balma, Capoduri dell’Azienda, ove sono nate e sono state sviluppate le cucitrici e tutti gli articoli per ufficio e cancelleria a marchio “ZENITH”.
Balma, Capoduri nasce per iniziativa di Aldo Balma, portatore di idee e di progetti, e di Andrea Capoduri, imprenditore pronto a raccoglierle per investire in nuove iniziative.
A seguito dell’improvvisa scomparsa del padre Aldo, il figlio Giorgio Balma, ingegnere meccanico, nel 1957 ne raccoglie il testimone.
L’Azienda cresce e si sviluppa per tappe, la nuova sede viene completata nel 2010 con una superficie coperta di 22.000 m2 e con la realizzazione della palazzina uffici.
L’attuale Consiglio di Amministrazione è composto dal Presidente Alberto Alberti, dall’Amministratore Delegato Aldo Balma e dai consiglieri Gherardo Lenti Capoduri, Paolo Romagnoli e Filippo Isacco.
Alberto Alberti Aldo Balma
Presidente Amministratore Delegato
ERIDANIA ITALIA
Eridania Italia S.p.A. è un’azienda italiana, controllata interamente dalla cooperativa agricola francese Cristal Union, specializzata nella produzione e commercializzazione di zucchero da barbabietola.

Il marchio Eridania è stato riconosciuto nel 2021 come marchio storico di interesse nazionale dal Ministero dello sviluppo economico italiano.
Storia
Fondazione ed espansione
Nel 1899 fu fondata a Genova la Società Anonima Eridania Fabbrica di Zuccheri, con l’obiettivo di produrre e commercializzare zucchero e prodotti affini in Italia. L’ispirazione per la denominazione societaria derivò dal Po, noto anticamente come Eridano. La società fu fondata con un capitale sociale di 2,5 milioni di lire da 12 azionisti, prevalentemente banchieri, commercianti e imprenditori, tra cui il Banco di Sconto e Sete e la società anonima La Codigoro di Giovanni Battista Negrotto, divenuta proprietaria di un ampio terreno a Codigoro, in Emilia, dove era in avanzato stato di realizzazione uno zuccherificio ad opera della Società anonima agricola Cirio di Francesco Cirio. Lo zuccherificio di Codigoro entrò in funzione proprio nel 1899, pur affrontando un avvio piuttosto difficoltoso, dovuto sia all’inesperienza dei lavoratori che a diverse controversie con la ditta che aveva installato i macchinari e con la società La Codigoro; lo stabilimento infatti era in grado di lavorare 3000 quintali di barbabietole da zucchero al giorno, contro una resa inizialmente prevista di 5000 quintali.
Nonostante le difficoltà economiche la società inaugurò il 22 agosto 1900 un secondo stabilimento a Forlì, che consentì di chiudere un primo bilancio in positivo; contestualmente il consiglio di amministrazione elesse alla presidenza della società, ricoperta fin dalla fondazione dal dimissionario Davide Sancristoforo, l’imprenditore Giovanni Battista Figari, principale autore della ripresa economica di Eridania. Negli anni successivi la società si espanse considerevolmente, acquistando all’asta un terzo zuccherificio a Cecina e acquistando le azioni dello Zuccherificio Agricolo Ferrarese di Ferrara; la società partecipò inoltre nel 1904 alla costituzione dell’Unione Zuccheri, la prima associazione di categoria dell’industria saccarifera italiana, fondamentale per la stipula di accordi tra i vari protagonisti del settore.

Nel 1905 Eridania partecipò con cinque milioni di lire alla fondazione del Banco della Liguria e modificò poco dopo la denominazione in Eridania Società Industriale, per rimarcare l’intenzione di espandere i propri settori di attività. Fu così che nel gennaio 1906 fu fondata, con una partecipazione del 50%, la società anonima Cervisia per la produzione di birra, seguita nel febbraio dello stesso anno dalla società anonima Eternit per la produzione di pietra artificiale e poi dalla partecipazione al capitale sociale di numerose aziende, attive prevalentemente nella produzione di materiali da costruzione e nell’industria saccarifera (tra cui le società proprietarie di zuccherifici ad Ostiglia e Stanghella oltre che di diverse raffinerie). La floridità economica dell’azienda consentì di acquistare anche la maggioranza della Società Romana per la Fabbricazione degli Zuccheri di Max Bondi e Federico Schiaffino, proprietaria dello zuccherificio di Avezzano (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
La lunga storia di Eridania ha inizio a Genova. Era il 1899 quando 12 soci unirono le proprie forze per dar vita alla ‘Società Anonima Eridania Fabbrica di Zuccheri’ con un obiettivo ben preciso: far arrivare lo zucchero in tutta la penisola e addolcire la vita degli italiani, ogni giorno.
Un obiettivo che nel corso dei decenni Eridania ha perseguito con tenacia e dedizione, innovando non solo dal punto di vista dei prodotti offerti ai propri consumatori, ma anche dal punto di vista della comunicazione, elevando il concetto di zucchero da semplice commodity a prodotto diversificato per ogni esigenza di consumo.
Nel 2024 Eridania Italia S.p.A. raggiunge il prestigioso traguardo dei 125 anni di storia come leader del mercato italiano: un traguardo che si desidera celebrare ripercorrendo tutte le tappe che hanno contraddistinto questa importante storia e proiettandosi verso uno sviluppo futuro che ruota attorno a tematiche di grande attualità come nutrizione, salute e sostenibilità.
Alessio Bruschetta
Amministratore Delegato di Eridania Italia
PELLEGRINI S.p.a.
Testo bollettino
Fin dal 1924 Pellegrini S.p.A. aiuta le imprese a generare ed archiviare documenti.
Per farlo ha sempre cercato di interpretare e anticipare il progresso tecnologico: dalle macchine da scrivere all’electronic printing, al software di gestione documentale e di processo.
“Crediamo che in futuro la carta non sparirà del tutto dagli uffici, ma diventerà complementare al digitale: noi saremo sempre attenti a dare una nuova forma al patrimonio documentale delle imprese.
Perché nella vita di ogni azienda protagonista è ancora il documento, e lo sarà sempre.
Ormai da cento anni, la sua storia è la nostra storia”.
Sofia Pellegrini
Amministratore Delegato Pellegrini S.p.A.
COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA
Cooperativa Ceramica d’Imola è una delle più antiche e longeve Cooperative di Produzione e Lavoro d’Italia. Con sede direzionale e stabilimento a Imola, Cooperativa Ceramica d’Imola è un’azienda che produce pavimenti e rivestimenti in ceramica e grès porcellanato per uso privato e pubblico. Possiede 3 stabilimenti produttivi in cui sono impegnati 940 dipendenti, per una capacità produttiva di oltre 20.000.000 m² destinati all’edilizia residenziale.

Storia
La Cooperativa Ceramica d’Imola nasce con la cessione, il 22 giugno 1874, della fabbrica di stoviglie e maioliche, di proprietà di Giuseppe Bucci e del fratello Angelo, agli operai. Una cessione che muove dalla volontà di contribuire al “progresso dell’industria e al miglioramento economico dei lavoratori“. Un credo che viene anche sottoscritto e dichiarato da tutti i soci storici nel Patto di Fratellanza e nei vari statuti.
Fine 1800 – 1950
A fine 1800 la Cooperativa Ceramica d’Imola inaugura la Seziona Artistica, un laboratorio artigianale dedicato alla ricerca artistica e alla produzione di maioliche. In questa bottega vengono ancora oggi realizzate a mano le principali fasi della produzione ceramica: la foggiatura (tecnica che consente di lavorare al tornio un pezzo d’argilla), il colaggio (momento in cui l’argilla viene colata in appositi stampi), la decorazione (decoro dell’elemento ceramico attraverso colori, pennelli e spolveri).

I primi anni del XX secolo segnano l’ingresso nel mercato internazionale; conseguentemente la produzione di piastrelle diviene l’attività primaria. L’espansione del mercato di riferimento è testimoniata dalla partecipazione all’Esposizione di Torino del 1911, voluta dal Direttore artistico Gaetano Lodi, pittore originario di Crevalcore. In aumento anche gli stabilimenti produttivi: è di questi anni infatti il progetto di recupero architettonico di una vetreria convertita alla produzione di ceramica. Si tratta dell’edificio che ospita il Museo G. Bucci, la Sala Mostra e la Bottega della Cooperativa Ceramica d’Imola.
L’aumento della forza e della capacità produttiva vanno di pari passo a una crescente notorietà dell’azienda, che riceve la visita anche dal re Re d’Italia Vittorio Emanuele III, oltre che di altre personalità di spicco del mondo artistico italiano.
1960 – oggi
I decenni che vanno dalla metà del Novecento sino alla fine dello stesso sono contrassegnati da un costante sviluppo e da un incremento continuo della capacità produttiva, sino ad arrivare agli sviluppi degli anni novanta, che vedono il varo della sede attuale (in Via Vittorio Veneto 13 a Imola) e l’acquisizione di due nuove società: “I.C.F.” nel 1991 e “Leonardo 1502” nel 1993.
La Cooperativa Ceramica d’Imola entra negli anni duemila ampliando la propria gamma di produzione e con soluzioni tecnologiche d’avanguardia per rispondere alle esigenze dei mercati esteri in forte espansione (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
150 Anni di Cooperativa Ceramica d’Imola: un cuore antico, con una mente giovane.
Cooperativa Ceramica d’Imola non è stata costruita in un giorno ed ha attraversato tre secoli. La celebrazione del 150esimo anniversario della sua fondazione è quindi l’occasione perfetta per celebrare lo straordinario percorso di crescita e sviluppo che l’azienda ha tracciato e sta percorrendo dalla sua fondazione, nel 1874, ad oggi. Una lunga storia quella dell’azienda imolese, segnata da momenti storici, culturali, industriali differenti, ma anche dalla volontà di adattarsi e di cambiare, cercando sempre di guardare oltre e interpretare i cambiamenti necessari. Un viaggio costruito sul senso di appartenenza, sull’impegno, la laboriosità e la lungimiranza.
È a partire da questi orizzonti che Cooperativa Ceramica d’Imola continua a delineare e perseguire i suoi obiettivi per il futuro, forte delle basi gettate e della storia consolidata; per il Presidente Stefano Bolognesi “l’eredità che il passato ci lascia è un bene prezioso per noi oggi e lo sarà ancor di più per chi sarà parte di questo progetto d’azienda domani”.
Ufficio Marketing Cooperativa Ceramica d’Imola
AMARO LUCANO
L’Amaro Lucano è un liquore dolce amaro a base di erbe prodotto dalla Amaro Lucano S.p.A. a Pisticci Scalo, in provincia di Matera. Il motto dell’azienda, che appare nell’etichetta iscritto in una banda tenuta da un’aquila, è Lavoro e Onestà.


Storia
L’invenzione dell’amaro risale al 1894 ad opera di Pasquale Vena, proprietario dell’omonimo biscottificio nel paese di Pisticci e pasticciere che produceva l’amaro mescolando diverse erbe officinali.
Nel 1900, l’Amaro Lucano ottenne notorietà a livello nazionale, da quando i Vena divennero fornitori ufficiali della reale Casa Savoia, il cui stemma appare sull’etichetta.
L’azienda passò di mano nel 1937, alla morte del fondatore, ai figli Leonardo e Giuseppe Carmine Vena. Dopo il blocco della produzione durante la seconda guerra mondiale a causa della carenza di materie prime, negli anni ’50 l’azienda diventò una realtà industriale, raggiungendo una produzione di 117.000 litri. Nel 1965 viene aperto un nuovo stabilimento nella frazione di Pisticci Scalo. Negli anni settanta, l’azienda lanciò sul mercato altri prodotti sotto il nome di “Lucano” come le varietà al sambuca, limoncello e caffè, oltre a produrre cioccolatini a base di liquore.
Riconoscimenti
Nel 2014 l’Amaro Lucano ha ottenuto una medaglia d’oro al San Francisco World Spirits Competition, tre stelle al Superior Taste Award e una medaglia d’argento (medaglia d’oro per il Caffè Lucano) al Concours Mondial de Bruxelles.
Caratteristiche
L’amaro è un’infusione idroalcolica a base di erbe officinali e zucchero. Si presenta di colore caramello bruno, dal gusto dolce/amaro, con attualmente gradazione alcolica del 28%. Fino qualche anno fa la sua gradazione era del 30%. La ricetta completa con l’elenco di tutte le erbe e le dosi esatte rimane ancora segreta e la preparazione nella sua fase ultima è eseguita a porte chiuse dai membri della famiglia che portano avanti l’azienda.
Degustazione
Il liquore è utilizzato principalmente come digestivo, si può bere liscio, con ghiaccio o con una scorza di arancia. È altresì indicato come base per cocktail (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Nel 1894, nel retrobottega di un biscottificio a Pisticci, il Cavalier Pasquale Vena creò una miscela unica di erbe aromatiche, dando vita a un liquore dal gusto inconfondibile e raffinato.
Nasceva così l’Amaro Lucano, un prodotto inequivocabilmente contraddistinto da note agrumate e floreali che con il tempo ha saputo conquistare il cuore e il palato degli italiani, diventando un simbolo di eccellenza e autenticità. Oggi, a 130 anni dalla sua nascita, il Gruppo Lucano continua a essere guidato dalla famiglia Vena, con Pasquale Vena, nipote del fondatore, insieme alla moglie Rosistella e ai figli Leonardo, Francesco e Letizia. La tradizione, tramandata con passione di generazione in generazione, rende Amaro Lucano non solo un liquore, ma un vero e proprio simbolo di italianità nel mondo. Con un portafoglio che include ormai oltre 15 etichette, il Gruppo Lucano continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama mondiale dei liquori; una storia autentica di passione che ogni giorno viene raccontata all’interno dello spazio museale “Essenza Lucano”, inaugurato alla fine del 2019 a Pisticci, in Basilicata, l’altro nome della “Lucania”, lì dove tutto ha avuto origine.
Pasquale Vena
Presidente Gruppo Lucano
DE NIGRIS 1889
Maestri Acetieri dal 1889. Da oltre tre generazioni l’azienda si dedica con passione e sapienza alla produzione di aceto, alla continua ricerca del miglior prodotto possibile. Una storia che inizia più di 120 anni fa, quando Armando De Nigris inaugurò il primo acetificio, ottenendo subito importanti riconoscimenti dalla propria clientela.
Un successo poi consolidato negli anni successivi, quando furono portati i prodotti De Nigris sul mercato internazionale e venne ampliata la produzione al pregiato Balsamico.
Uno spirito innovativo che ancora oggi, grazie alla terza generazione di Maestri Acetieri, guida e permette di offrire ai nostri clienti prodotti d’eccellenza, apprezzati in tutto il mondo per la loro qualità e creatività. Dalla passione artigianale a una realtà di respiro internazionale, l’ azienda da sempre ha coltivato con lungimiranza il motto di famiglia: “I confini non esistono”. Dalle terre emiliane ai mercati oltreoceano, l’Aceto Balsamico di Modena si è imposto come il condimento italiano per eccellenza, riconosciuto in tutto il mondo (notizie estrapolate dal sito istituzionale e le immagini da Google).



Testo bollettino
De Nigris – Maestri acetieri dal 1889
Quest’anno celebriamo il 135° anniversario di De Nigris, riconosciuto dall’allora Ministero dello Sviluppo Economico come “Marchio Storico di Interesse Nazionale”, grazie al nostro impegno costante nel rimanere fedeli alle nostre radici e nel custodire la nostra ricca eredità. Abbiamo sempre valorizzato la nostra storia, trasformandola in un punto di forza che guida il progresso e la qualità, convinti che l’innovazione sia una tradizione che si rinnova costantemente.
La nostra storia ha inizio nel 1889, quando Armando de Nigris ha avviato la prima attività artigianale nel settore degli aceti e dei condimenti, ottenendo importanti riconoscimenti dai propri clienti in anni difficili. La vera svolta è, però, avvenuta con Marcello de Nigris, che ha industrializzato il processo attraverso il monitoraggio delle fermentazioni assistite. Pur non essendo un chimico e non avendo studi specifici, ha saputo comprendere e adottare la chimica industriale, integrandola nei processi artigianali. Oggi il gruppo De Nigris fermenta circa 20 milioni di litri di vino all’anno, utilizzati come base per i nostri aceti, tra cui l’Aceto Balsamico di Modena, che invecchia in una delle più grandi acetaie della provincia di Modena. A Carpi, la famiglia si dedica anche alla valorizzazione artistica di “Villa Grimelli”, residenza del 1700 di interesse nazionale, appartenuta al Prof. Geminiano Grimelli, il primo chimico a codificare scientificamente la composizione e le caratteristiche chimico-organolettiche dell’Aceto Balsamico. De Nigris ha inteso promuovere e proteggere questa eredità unica, diventando custode di un patrimonio irripetibile nel suo genere. Qui, “il bello, il buono e il ben fatto” trovano ispirazione per produrre ed esportare sapori in tutto il mondo da oltre cento anni.
Il motto di famiglia “I confini non esistono“, scolpito sotto un busto bronzeo del Fondatore, è da sempre la nostra mission, che ci ha permesso di essere innovativi nel nostro settore e di creare nuovi segmenti per nuovi consumi. La nostra “aquila” continua a rappresentare il nostro stile italiano nel mondo, aprendo nuovi mercati a un gusto tipicamente italiano. Siamo presenti in oltre 80 Paesi nel mondo, con l’85% della nostra produzione destinata all’esportazione, supportata da una comunicazione efficace e tangibile in Italia. De Nigris ha anche istituito il primo parco turistico dedicato ad un’eccellenza del Made in Italy, il “Balsamico Village”, che ogni anno attira migliaia di visitatori su un’area di 500.000 mq. Le nostre boutique monomarca “De Nigris 1889”, presenti nei centri storici e negli aeroporti delle principali città italiane, rinnovano il desiderio di italianità nel mondo.
Oggi Armando, Raffaele e Luca, terza generazione di imprenditori, si impegnano a integrare questi valori nel modello di governance, esplicitando nel nostro statuto la nostra vocazione e la nostra ragione d’essere, diventando una Società Benefit. Abbiamo protetto il purpose di Acetificio De Nigris nel nostro statuto, con finalità di impatto sulle persone della nostra comunità, sulla nostra filiera, sul benessere dei nostri consumatori e sull’ambiente che ci accoglie per consegnarlo alle generazioni future.
L’emissione di questo francobollo è un riconoscimento alla Comunità De Nigris, che, con passione e impegno, rende possibile la nostra crescita da 135 anni. Il Maestro Mimmo Paladino, padre della transavanguardia italiana, ha saputo tracciare con geniale intuizione l’evoluzione dei 135 anni di De Nigris, esprimendo sintesi e creatività, innovazione e cultura, passione per la bellezza, rispetto per la tradizione e audacia nell’esplorare nuovi territori. Oggi, con la quarta generazione, De Nigris si candida a rappresentare questi valori, con l’ambizione di guardare avanti per una visione a lungo termine, osservando il mondo con occhi attenti e visionari, permettendo a tutto il settore di prosperare per creare lavoro e occupazione. L’aquila di “De Nigris” nell’opera di Paladino non è solo una metafora di progresso e innovazione, ma oggi si impegna per il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del pianeta.
Come le viti che ogni anno rinnovano i loro tralci grazie alle radici ben piantate nel terreno, la nostra azienda vuole rinnovare la fiducia ai suoi consumatori, convinta che la storia appartenga a chi la costruisce.
Cav. del Lav. Armando de Nigris
Presidente del Gruppo “De Nigris 1889”
ELI LILLY ITALIA
Eli Lilly Italia, società farmaceutica italiana che unisce attenzione e cura con la capacità di scoperta per rendere disponibili medicine che migliorano la vita delle persone nel mondo. Tutto l’operato di Lilly è guidato da tre valori fondamentali consolidati: Integrità: Svolgiamo le nostre attività nel rispetto di tutte le leggi applicabili. Siamo onesti nei rapporti con i clienti, con i dipendenti, con gli azionisti, con i partner, con i fornitori, con i concorrenti e con le comunità per cui lavoriamo. Eccellenza: Perseguiamo l’innovazione farmaceutica, forniamo prodotti di alta qualità e ci adoperiamo per fornire risultati aziendali di livello superiore. Rispetto per le persone: Manteniamo un ambiente costruito sul rispetto reciproco, apertura e integrità individuale. Ci impegniamo a garantire il benessere di tutte le persone con cui abbiamo a che fare o che hanno a che fare con la nostra azienda: clienti, dipendenti, azionisti, partner, fornitori e comunità.


La scoperta è la nostra vocazione, lo spirito che ci ha definito sin dal giorno in cui Eli Lilly ha aperto le porte del nostro primo laboratorio. Dopo oltre 140 anni e con quasi 100 farmaci, continuiamo a ricercare la prossima grande scoperta e a scoprire ancora più modi per migliorare la vita delle persone di tutto il mondo. L’attività dell’affiliata italiana è iniziata nel 1959 a Sesto Fiorentino, Firenze, dove è nato un polo di produzione di primaria eccellenza. Nell’area di Sesto Fiorentino, che copre una superficie di 85.000 mq ed ha oltre 1.500 addetti, è stato realizzato uno dei più grandi stabilimenti a livello europeo per la produzione di farmaci da biotecnologia in Italia, destinato alla produzione di insulina da DNA ricombinante con un investimento complessivo nel sito che supera, negli ultimi vent’anni, i 750 milioni di euro. Il Sito esporta più del 95% della sua produzione in circa 60 paesi, europei ed extra-europei e raggiunge più di 7 milioni di pazienti nel mondo. Il Sito di produzione è approvato da molteplici enti regolatori inclusi European Medicine Agency (EMA) e Food and Drug Administration (FDA) (notizie estrapolate dal sito istituzionale e le immagini da Google).
TESTO BOLLETTINO
Dal giorno della sua fondazione nel 1876 a Indianapolis, Lilly ha segnato da pioniera tappe fondamentali della storia del progresso scientifico globale. Nel 1923 è stata la prima azienda al mondo a produrre l’insulina su larga scala e a mettere a disposizione di milioni di persone il vaccino contro la poliomielite nel 1955, cambiando le prospettive di salute pubblica globale grazie alla Scienza.
Nel 1959 Lilly avvia una partnership di eccellenza scientifica e industriale con l’Italia, insediando nel Paese uno dei più innovativi stabilimenti produttivi farmaceutici a livello globale nel territorio toscano di Sesto Fiorentino. Nei 65 anni di storia, il sito ha avuto una crescita costante, passando dagli 8.000 metri quadri iniziali agli oltre 85.000 attuali, garantendo opportunità terapeutiche a oltre 7 milioni di pazienti in più di 60 Paesi del mondo.
Il cuore pulsante di Lilly è la ricerca scientifica, che posiziona oggi l’azienda tra le prime al mondo per rapporto tra investimenti e fatturato e garantisce lo sviluppo costante di nuove soluzioni terapeutiche per rispondere a bisogni terapeutici ancora insoddisfatti.
Nel 2023, annunciando un nuovo piano di investimenti di oltre 750 milioni di euro, Lilly scrive un’altra pagina di storia con l’Italia, confermando fiducia e collaborazione con il Paese e portando il suo impegno negli ultimi 20 anni a oltre 1,5 miliardi di euro. Lilly vive oggi uno dei momenti più importanti della sua storia, con oltre 70 nuove potenziali opportunità di cura in via di sviluppo. L’Italia resta al centro della sua strategia futura.
Elias Khalil
Presidente e Amministratore Delegato Eli Lilly Italia, Europa centro-orientale e Israele











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