90^ emissione del 01 Ottobre 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica” le eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato alla PRIMA TRASMISSIONE TELEVISIVA, nel 70° anniversario
90^ emissione del 01 Ottobre 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica” le eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato alla PRIMA TRASMISSIONE TELEVISIVA, nel 70° anniversario, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1,25
- data emissione: 01 Ottobre 2024
- dentellatura: 9 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 48 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 200.004
- valore: tariffa B
- colori: tre
- bozzettista: a cura di Rai Direzione Comunicazione e ottimizzato dal Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _____
- Il francobollo: raffigura la sigla di apertura delle trasmissioni Tv Rai che mostra, sullo sfondo del cielo, un traliccio dove convergono alcune onde radiotelevisive; suggella la composizione un riquadro blu in cui si incastonano le lettere “T” e “V”, acronimo di televisione.Il francobollo prende spunto da grafiche d’epoca del designer e pubblicitario italiano Erberto Carboni.In alto, a sinistra, è riprodotto il logo realizzato dalla Rai per celebrare l’anniversario dei 100 anni della prima trasmissione radiofonica e i 70 anni della prima trasmissione televisiva. Completano il francobollo le legende “70 ANNI DI TELEVISIONE” e “RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
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Rai − Radiotelevisione italiana S.p.A., conosciuta come Rai, è la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiofonico e televisivo in Italia. È il primo polo televisivo in Italia e una delle più grandi aziende di comunicazione d’Europa, nonché il quinto gruppo televisivo del continente. Nata nel 1924 con il nome di Unione radiofonica italiana, divenne Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR) nel 1927, poi Radio Audizioni Italiane (RAI) nel 1944 e infine Rai − Radiotelevisione Italiana nel 1954.
1954-1970: la RAI diventa Radiotelevisione Italiana
L’avvio delle trasmissioni televisive
«La Rai − Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.»
(Milano, 3 gennaio 1954, ore 11. L’annuncio di Nicoletta Orsomando che sancisce la nascita della televisione pubblica in Italia.)
Alle ore 11:00 del 3 gennaio 1954, l’annunciatrice televisiva Nicoletta Orsomando diede ufficialmente avvio alle trasmissioni televisive regolari del Programma Nazionale (l’attuale Rai 1), leggendo un annuncio speciale in diretta dagli studi di Milano. Alle 14:30 dello stesso giorno, invece, andò in onda il primo programma televisivo in assoluto, Arrivi e partenze, condotto da Mike Bongiorno e Armando Pizzo. Alle 20:45, venne trasmessa la prima edizione regolare del telegiornale, diretto da Vittorio Veltroni e condotto da Riccardo Paladini. Infine, alle 23:15, andò in onda la prima puntata de La Domenica Sportiva, il programma più longevo della televisione italiana ancora oggi in onda. In quest’ultima trasmissione, condotta da Nicolò Carosio, furono mostrate le prime immagini di una partita, Inter-Palermo, che si era conclusa sul 4-0 per i nerazzurri; Sergio Brighenti, autore di una tripletta durante l’incontro, diventò il primo calciatore ospite del programma.
Come conseguenza dell’estensione della propria attività al settore televisivo, il 10 aprile 1954 la Radio Audizioni Italiane S.p.A. cambiò la denominazione sociale in Rai – Radiotelevisione Italiana S.p.A.
L’avvio delle trasmissioni televisive comportò, durante gli anni cinquanta, la costruzione della rete nazionale dei trasmettitori televisivi: ai già esistenti impianti di Torino-Eremo, Milano-Corso Sempione e Roma-Monte Mario si aggiunsero, nel 1953, i centri di Monte Penice, Portofino Vetta, Monte Peglia e Monte Serra, e nel 1954 Monte Venda, cosicché nel 1954 era coperto il 36% circa della popolazione. Nel 1955 venne aggiunto Monte Faito, e nel 1956 la rete venne completata con gli impianti di Monte Argentario, Monte Conero, Monte Nerone, Monte Vergine, Monte Caccia, Monte Sambuco, Monte Scuro, Gambarie, Monte Pellegrino, Monte Soro, Monte Limbara e Punta Badde Urbara.
Fra il 28 e il 29 aprile del 1955, si tenne la prima telecronaca di una seduta parlamentare, in occasione delle elezioni del Presidente della Repubblica che assegnarono l’incarico a Giovanni Gronchi. L’anno successivo, i VII Giochi olimpici invernali, disputatisi a Cortina d’Ampezzo, furono i primi a essere trasmessi a un’audience internazionale in Eurovisione. I diritti di trasmissione furono ceduti gratuitamente alla Rai, alla quale fu riconosciuto anche un rimborso spese di 10 milioni di lire per coprire i costi per portare le apparecchiature fino a Cortina.
Nel 1957, con un decennio di anticipo rispetto alla tempistica inizialmente prevista, tutto il territorio italiano fu coperto dal segnale televisivo. Il 3 febbraio la Rai iniziò a trasmettere messaggi pubblicitari in TV con Carosello, mentre il 19 dicembre a Roma venne inaugurato lo storico centro di produzione televisivo di via Teulada 66.
Il 25 novembre 1958, iniziarono le trasmissioni dei corsi di Telescuola, rivolti ai ragazzi impossibilitati a frequentare la scuola obbligatoria. A questo programma, nel 1960, si sarebbe affiancato Non è mai troppo tardi, rivolto invece agli adulti analfabeti e condotto dal maestro e pedagogista Alberto Manzi.
Nel dicembre 1958 prese il via anche il servizio di filodiffusione, in collaborazione con la SIP. Oltre ai tre canali radiofonici trasmetteva due canali di sola musica, uno di musica leggera e uno di musica classica (“Auditorium”) (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo Bollettino
La Rai rappresenta il patrimonio condiviso di un intero Paese: un flusso continuo di storie, cultura e innovazione che accompagna ogni passo dell’Italia. È la più grande realtà culturale nazionale, che unisce i cittadini attorno a una memoria collettiva nella quale tutti possono ritrovarsi e riconoscersi.
Fulvia Colombo annuncia l’avvio delle trasmissioni televisive della Rai la mattina del 3 gennaio 1954. Alla fine del ’54 la televisione raggiunge il 58% della popolazione; nel 1961 raggiungerà il 97% degli italiani. La televisione, battuta successivamente solo dalla Rete Internet, è il mezzo di comunicazione di massa che si è diffuso più velocemente nel panorama mediatico del Paese. La TV è entrata nelle case di tutti gli italiani portando con sé intrattenimento, cultura, informazione, sport e divulgazione scientifica, modellando e riflettendo tutti i principali cambiamenti sociali degli ultimi 70 anni. La televisione ha giocato un ruolo chiave nella creazione dell’identità nazionale e nell’evoluzione culturale e sociale del Paese.
Dare voce alla storia della radio e della tv italiane vuol dire raccontare l’autobiografia di una Nazione e custodirne la storia.
Nella memoria di molti italiani si legano alla Rai non solo suoni e ricordi di programmi televisivi indimenticabili, ma anche alcune forme e geometrie perfette e “fuori dal tempo”, ancora oggi attuali e bellissime: il primo logo della Rai, il monoscopio, la sigla d’inizio e di fine trasmissioni. Questi capolavori si devono al genio di Erberto Carboni, grafico, pubblicitario, architetto, designer, che collaborò con le più grandi aziende italiane e che alla Rai diede un contributo di creatività, identità e innovazione straordinarie.
I francobolli e le cartoline realizzati per il Centenario sono liberamente ispirati proprio all’eleganza e alla riconoscibilità della linea grafica ideata da Erberto Carboni, con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy siamo onorati di ricordare la sua figura con l’emissione speciale di questo francobollo per il settantesimo anniversario della prima trasmissione televisiva.
Auguro alla Rai e a tutti i dipendenti, di cui faccio parte, di continuare a perseguire la qualità assoluta in ogni ambito di competenza dell’Azienda, mantenendo l’eccellenza dei cento anni passati per almeno i prossimi cento anni!
Giampaolo Rossi
Amministratore Delegato Rai
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