81^ emissione del 14 Settembre 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato alla LIS – LINGUA dei SEGNI ITALIANA
81^ emissione del 14 Settembre 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il Senso Civico” dedicato alla LIS – LINGUA dei SEGNI ITALIANA, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1.25
- data emissione: 14 Settembre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore: tariffa B = €1,25
- colori: tre
- bozzettista: Claudia Giusto
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ________
- Il francobollo: su un fondino di colore blu che caratterizza la Conferenza europea degli interpreti delle lingue dei segni che si terrà a Torino nei giorni 13, 14 e 15 settembre 2024, raffigura alcune mani che eseguono una serie di segni che nella lingua dei segni italiana traducono “INTERPRETE LIS”. Sullo sfondo, s’intravedono alcuni cerchi concentrici rappresentativi del volteggio delle mani che accompagna alcuni segni della Lingua dei Segni Italiana. Completano il francobollo le legende “LINGUA DEI SEGNI ITALIANA” e “INTERPRETE LIS”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
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La lingua dei segni Italiana, in acronimo LIS, è una lingua naturale veicolata attraverso il canale visivo-gestuale e utilizzata nel territorio italiano da parte dei componenti della comunità sorda segnante, che possono essere sordi o udenti, segnanti nativi o tardivi.
La Lingua dei Segni Italiana, la LIS, non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice morse o braille, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, ma con una struttura molto diversa che utilizza sia componenti manuali (es. la configurazione, la posizione, il movimento delle mani) che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc. Ha meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione nello spazio (i “dialetti”) e rappresenta un importante strumento di trasmissione culturale. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale, integro nelle persone sorde, e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione. I sordi non possono essere fluenti spontaneamente in lingua parlata quanto gli udenti, però possono essere fluenti in lingua dei segni in modo naturale e spontaneo; per molti sordi la lingua parlata rimane sempre una lingua straniera o seconda lingua.
La lingua dei segni consente al bambino sordo di sviluppare abilità linguistiche e intellettive prima dell’acquisizione della lingua parlata; all’adulto sordo permette di acquisire una maggiore consapevolezza della lingua vocale e dei valori della cultura di appartenenza. Non ultimo, la lingua dei segni consente alle persone sorde di comunicare anche in quei luoghi dove le condizioni esterne (ad esempio luce soffusa) non permettono un altro tipo di comunicazione: discoteche, clubs, bar, etc.
Storia
Ricerche linguistiche sulla lingua dei segni italiana si sono sviluppate da pochi decenni nonostante la lingua stessa sia esistita per secoli. Tutto ha inizio nel 1960, anno nel quale William C. Stokoe pubblica Sign Language Structure: An Outline of the Visual Communication System of the American Deaf.
Riconoscendo dapprima la natura linguistica della lingua dei segni, come pure un elemento sequenziale nella sua organizzazione, Stokoe la suddivide poi in unità minime: il suo contributo dà il via a una crescita esponenziale delle ricerche su tale lingua in ogni paese del mondo.
In Italia, solo verso gli anni Ottanta del XX secolo sorgeranno le prime ricerche linguistiche e scientifiche sulla lingua dei segni italiana.
Per la prima volta in 70 anni, nel 2020 il Festival di Sanremo è stato totalmente tradotto nella lingua dei segni, grazie a 15 performer che hanno riprodotto lo spettacolo in diretta in osservanza al contratto di Servizio RAI.
Linguistica
Essa si differenzia dalla lingua italiana parlata in quanto puramente e schiettamente visiva, con una propria struttura fonologica, morfologica e sintattica; per giunta, è particolarmente usata dalla comunità italiana dei sordi e dai figli di persone sorde.
Fonologia dei cheremi
La lingua dei segni italiana si compone di otto parametri formazionali (PF), equamente suddivisi in manuali e non manuali, e aventi ciascuno funzione distintiva: infatti, al pari dei fonemi di un sistema linguistico, consentono di identificare delle coppie minime.
A differenza della lingua italiana auditiva (o parlata), poggiante sull’ordine soggetto-verbo-oggetto (SVO), la lingua dei segni italiana presenta frequentemente l’ordine soggetto-oggetto-verbo (SOV), proprietà riscontrata anche in alcune lingue parlate (ad es. in latino, in basco e in giapponese).
Componenti manuali
- Configurazione/proforma
- Locazione (luogo di articolazione)
- Movimento (del segno: ‘contatto’ o ‘colpo’)
- Orientamento (del palmo o delle dita di una o entrambe le mani)
Componenti non manuali
- Sguardo
- Espressione facciale
- Labializzazione / gesto labiale
- Busto
Morfologia e sintassi
La lingua dei segni italiana è una lingua autentica dal punto di vista sociale, in quanto espressione naturale di una comunità: la comunità dei sordi italiani.
Inoltre, la si può considerare una lingua vera con una struttura e sintassi proprie; anche se differente dall’italiano, può avere incredibili similitudini con altre lingue orali: ad es. i verbi non si coniugano in base al tempo, ma devono concordare sia col soggetto (come in italiano) sia con l’oggetto dell’azione (come avviene in basco).
Per di più, esistono forme pronominali numeriche per indicare ‘noi due / voi due’ (come il duale del greco antico) e addirittura ‘noi cinque / voi quattro / loro tre’.
La concordanza di verbi, aggettivi e nomi non è fondata sul genere (maschile e femminile, come in italiano), bensì sulla posizione nello spazio in cui il segno viene realizzato.
Esistono diverse forme per il plurale normale e il plurale distributivo, distinzione sconosciuta alle lingue europee ma nota in lingue oceaniche.
Il tono della voce è sostituito dall’espressione del viso: c’è un’espressione per le domande dirette («vieni?», «studi matematica?»), una per domande complesse («quando vieni?», «cosa studi?», «perché piangi?»), una per gli imperativi («vieni!», «studia!»), e altre per indicare le frasi relative («il libro che ho comprato», «la ragazza con cui parlavi»).
Il segno di ogni lingua dei segni può essere scomposto in otto componenti essenziali: movimento, orientamento, configurazione, luogo (ossia le quattro componenti manuali del segno), e sguardo, espressione facciale, labializzazione / gesto labiale e busto (ossia le quattro componenti non manuali).
Si può quindi parlare di coppie minime facendo riferimento a due segni che differiscono soltanto in una delle componenti essenziali.
Rispetto ai parametri formazionali non manuali, si ritiene che le componenti orali, giacché solo a volte espresse da labializzazione simile al parlato, non appartengano propriamente alla lingua dei segni se non per aspetti secondari laddove il segno sia identificabile e pienamente intelligibile grazie alle altre componenti.
Si tratta dunque di un apporto delle lingue orali la cui influenza sulle lingue dei segni si manifesta a causa di un’educazione oppressiva che non permise — e talvolta anche oggi non permette — l’uso naturale della lingua dei segni ai sordi, con evidenti finalità di ‘integrazione’ (forzata e a senso unico): molti sordi usano segnare il verbo in ultima posizione (ad es. «bambino mamma lui-le-parla») quando comunicano in LIS; tuttavia nelle traduzioni televisive il verbo viene spesso messo in seconda posizione (a imitazione dell’italiano).
Un’alternativa alla LIS, utilizzata principalmente per scopi pratici, è la pseudo-lingua detta italiano segnato, ovvero l’uso dei segni con struttura grammaticale della lingua italiana;
Per giunta, alcune funzioni grammaticali (come la forma interrogativa) vengono espletate dalle espressioni facciali. Tuttavia, con un solo segno incorporante più elementi è possibile rappresentare intere frasi, o comunque loro parti consistenti e significative; esistono perciò segni particolari come i cosiddetti classificatori – i quali svolgono più funzioni.
Terminologia
È importante non far confusione fra termini solo in apparenza equivalenti quali lingua dei segni e linguaggio dei segni: in realtà il termine “linguaggio” — almeno secondo il De Mauro Paravia — indica in via generica «la capacità innata degli esseri umani di comunicare tra di loro in una o più lingue», a prescindere dal fatto che si usi la voce o il corpo per veicolare i messaggi di tale lingua.
Il termine “lingua” designa quindi un sottoinsieme ben specifico dei vari linguaggi (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e da Internet, le immagini da Google).
Testo bollettino
Il 13, 14 e 15 settembre 2024 a Torino sarà celebrata la Lingua dei Segni.
L’evento assume straordinaria importanza, considerato che il riconoscimento della LIS e delle relative figure professionali, avvenuto in Italia nel 2021, costituisce la base per una preziosa occasione di confronto e arricchimento con le altre realtà europee.
La conferenza offre l’opportunità di confronto di procedure di interpretariato e di strategie per lo sviluppo della professione mantenendo alto lo standard formativo e professionale dell’interprete di lingua dei segni.
L’ANIMU ospita e coordina la conferenza internazionale annuale EFSLI dal titolo “Qualified What next?”. ANIMU è l’Associazione Nazionale Interpreti di Lingua dei Segni, riconosciuta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ai sensi della legge 14/01/2013, n 4, EFSLI è il Forum Europeo degli Interpreti di Lingua dei Segni, cui aderiscono diverse associazioni nazionali e regionali e attualmente conta centinaia di membri.
Dott. Ignazio Salvatore Samannà
Project Contact
Dott.ssa Mariarosaria Marano
Presidente Nazionale ANIMU
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