71^ emissione del 24 luglio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato a Una Rotonda sul Mare: RIMINI
71^ emissione del 24 luglio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato a Una Rotonda sul Mare: RIMINI, dal valore indicato in B, corrispondente ad e1.25
- data emissione: 24 luglio 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore: tariffa B = €1,25
- colori: cinque
- bozzettista: Emanuela L’ABATE
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ________
- Il francobollo: raffigura una veduta di Piazza della Darsena di “Marina di Rimini” con l’attiguo porto turistico, tra i più belli e all’avanguardia di tutto il Mediterraneo. Completano il francobollo le legende “UNA ROTONDA SUL MARE” e “RIMINI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
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Rimini è un comune italiano di 150 504 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna.
Località di soggiorno estivo di rilevanza internazionale, con un litorale che si estende per 15 km lungo la costa dell’Alto Adriatico. Vanta una lunga tradizione turistica: nel 1873 vi fu infatti inaugurato il primo stabilimento balneare della riviera romagnola.
Colonia fondata dai Romani nel 268 a.C., per tutto il periodo della loro dominazione è stata nodo di comunicazione fra il nord e il sud della penisola e sul suo suolo gli imperatori romani eressero monumenti dei quali restano tracce importanti. È stata feudo dei Malatesta, e la corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta fu una delle più vivaci dell’epoca, ospitando artisti come Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Roberto Valturio, Matteo de’ Pasti conservando rilevanti opere del Rinascimento italiano.
Territorio
Rimini è il più grande comune della Valmarecchia, è situata sul mare Adriatico, all’estremità sud-orientale dell’Emilia-Romagna, a breve distanza dal Montefeltro e dalle Marche. Il territorio comunale si estende per 135,71 km² e confina con Bellaria-Igea Marina, San Mauro Pascoli e Santarcangelo di Romagna a Nord Ovest, Verucchio e Serravalle a Sud Ovest, Coriano a Sud e Riccione a Sud Est. Rimini occupa una posizione storicamente strategica, verso il vertice meridionale della pianura Padana.
Pur trovandosi ancora in pianura, è circondata a sud-ovest da basse e verdi colline, ai cui piedi si stende la città: Covignano (153 m), Vergiano (81 m), San Martino monte l’Abate (57 m) e San Lorenzo in Correggiano (60 m), coltivate a vigneti, oliveti e frutteti e dominate da ville signorili. Queste lievi ondulazioni, costituite in prevalenza da formazioni argillose e sabbiose, raccordano gradualmente gli ambiti di pianura, originati dai depositi fluviali del Marecchia e dell’Ausa, i due principali fiumi del riminese, a una serie di poggi più elevati che salgono verso l’Appennino romagnolo. Il fiume Marecchia scorre entro un letto ghiaioso molto ampio e, dopo aver ricevuto le acque del torrente Ausa, sfocia nell’Adriatico attraverso un deviatore tra S. Giuliano Mare e Rivabella, mentre il corso fluviale originario è utilizzato nel suo tratto a mare come porto canale. Il Marecchia, normalmente povero d’acqua, era soggetto a periodiche piene in grado di provocare spaventose inondazioni alla sua foce, dove il suo letto si restringeva in una strozzatura preceduta da numerose anse, e per questa ragione fu deviato a nord della città. Il torrente Ausa, che costituì per secoli il limite orientale di Rimini, venne allo stesso modo deviato nel secondo dopoguerra e il suo letto fu colmato e trasformato in parco urbano.
La fascia costiera, costituita da depositi marini recenti, è orlata da una spiaggia di sabbia fine, lunga 15 km e larga fino a 200 m, interrotta soltanto dalle foci dei corsi d’acqua e digradante molto lentamente verso il mare. Lungo il litorale corre un cordone sabbioso, o “falesia morta”, formato da fenomeni di ingressione marina verificatisi intorno al 4.000 a.C. e sfruttato dai Romani per l’impostazione del primo porto cittadino. Un tratto del cordone è conservato a nord di Rimini, tra Rivabella e Bellaria-Igea Marina, arretrato di circa 1300 metri rispetto alla linea di costa.
Il territorio riminese, per la sua posizione geografica e per i suoi caratteri climatici, è situato al confine tra la zona fitoclimatica mediterranea e la zona centroeuropea, e rappresenta quindi un ambiente di transizione sotto l’aspetto naturalistico. La flora del riminese è tradizionalmente compresa nella zona fitoclimatica del Lauretum, al punto di incontro tra la fascia mediterranea del leccio, che qui raggiunge il suo estremo settentrionale lungo la costa adriatica, la fascia sub-mediterranea calda dei querceti caducifogli di roverella e la fascia temperata della farnia, del carpino e del frassino
Simboli
Il Comune di Rimini ha come emblema uno scudo bipartito: nella prima metà sono raffigurati, su uno sfondo argenteo nella parte superiore ed un mare increspato in quella inferiore, l’Arco d’Augusto – in un’ipotetica ricostruzione del suo aspetto originario – e il Ponte di Tiberio, monumenti di grande valore identitario per la città. Nella seconda metà, di colore rosso, campeggia una croce guelfa rossa bordata d’argento. Approvato nel 1930, lo stemma cittadino è il risultato dell’unione di due emblemi preesistenti: quello del libero Comune medievale – così come risulta da alcuni sigilli – e la croce guelfa concessa alla città nel 1509 con la “bolla sipontina” dal pontefice Giulio II.
Architetture religiose
Rimini possiede numerose chiese di interesse storico e artistico, conventi e santuari, arricchiti da pregevoli opere d’arte, che testimoniano l’evoluzione dell’architettura e dell’arte attraverso i secoli.
In età romana la città aveva numerosi templi, dedicati a diverse divinità, dei quali non restano testimonianze significative, ad eccezione delle tracce di un antico tempio romano, rinvenute nella pieve di San Lorenzo in Monte, sul colle di Covignano.
La città, situata alla confluenza di strade consolari di grande traffico, con un porto importante in collegamento con l’Oriente, accolse molto presto la religione cristiana. Le prime testimonianze monumentali del Cristianesimo, tra cui la cattedrale di S. Colomba e la basilica di S. Gaudenzo, furono modificate nel corso dei secoli e distrutte nel periodo napoleonico.
Nel Medioevo sorsero i grandi conventi e le chiese di numerosi ordini religiosi, quali i Benedettini, gli Agostiniani, i Domenicani, i Francescani, i Carmelitani e i Serviti e la città si arricchì di santuari, oratori, celle e tempietti, alcuni dei quali costruiti a ricordo di eventi miracolosi. Tra gli edifici religiosi più importanti costruiti in epoca medievale si ricordano Sant’Agostino, San Francesco, San Giuliano, San Giovanni Battista, la chiesa dei Servi e la chiesa di San Domenico, non più esistente.
La chiesa gotica di San Francesco, già utilizzata come luogo di sepoltura dalla famiglia Malatesta, fu interamente trasformata nella prima metà del XV secolo da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel Tempio malatestiano, monumentale mausoleo del signore di Rimini, su progetto di Leon Battista Alberti.
Sui colli che circondano la città si trovano la chiesa di San Fortunato, la chiesa della Madonna delle Grazie e la pieve di San Lorenzo in Monte, di origini medievali e trasformate più volte nel corso dei secoli.
Nel Cinquecento furono costruiti la chiesa della Madonna della Colonnella e il Tempietto di Sant’Antonio da Padova. Nello stesso secolo furono rinnovate le chiese di S. Rita e di San Giuliano.
La città ebbe tra il XIV e il XVI secolo una fiorente comunità ebraica, che costruì tre sinagoghe, delle quali non rimane alcuna traccia. La più antica sinagoga è attestata già dal 1486, in Piazza Cavour; una seconda fu costruita nella contrada di Santa Colomba e una terza, detta “Sinagoga magna”, in via Cairoli.
Nel Settecento ordini e confraternite promossero il rinnovamento di tutti i principali edifici religiosi: sorse la chiesa del Suffragio e vennero trasformate, in forme grandiose ed eleganti, le chiese di Sant’Agostino, San Giovanni Battista, San Bernardino e la chiesa dei Servi. Gli interni furono decorati da opere di artisti riminesi ed emiliani quali Guido Cagnacci, il Guercino, Vittorio Maria Bigari e Antonio Trentanove. La chiesa di Santa Colomba fu cattedrale fino al 1798: il titolo fu prima trasferito alla chiesa di Sant’Agostino e, nel 1809, al Tempio malatestiano. Il patrimonio architettonico religioso fu profondamente segnato dalla soppressione degli ordini voluta da Napoleone e dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che inflissero danni gravissimi.
Architetture civili
Le architetture civili di Rimini comprendono numerosi edifici (palazzi, teatri, hotel storici, ville, villini) e altri monumenti (fontane, ponti, archi) che testimoniano la storia della città attraverso i secoli.
L’Arco d’Augusto e il ponte di Tiberio, monumenti di età romana imperiale, sono da almeno mille anni i simboli di Rimini, ammirati e celebrati, inclusi nello stemma civico fin dal X secolo e assunti a modello per l’architettura del Rinascimento. L’Arco d’Augusto, il più antico arco romano superstite e simbolo di Rimini, fu costruito nel 27 a.C. in onore dell’imperatore Augusto per celebrare il restauro delle più importanti strade consolari italiane. Il ponte di Tiberio, imponente costruzione a cinque arcate, fu costruito sotto Augusto a partire dal 14 d.C. e terminato nel 21 d.C. da Tiberio.
L’antica Porta Montanara fu costruita al tempo di Silla, nel I sec. a.C.; era uno dei quattro ingressi – insieme alle porte Romana, Gallica e Marina – di Ariminum.
I palazzi dell’Arengo e del Podestà, in piazza Cavour, furono costruiti rispettivamente nel 1204 e nel 1334 in stile gotico. Il grande complesso monumentale, sede del potere civile, delle assemblee cittadine e dell’amministrazione della giustizia fin dal Medioevo, fu trasformato nei secoli successivi e riportato alle forme originarie con lunghi restauri compiuti tra il 1919 e il 1925.
I palazzi nobiliari, caratterizzati da un classicismo composto e solenne, furono in gran parte costruiti tra il XVI e il XVIII secolo dai più importanti casati riminesi. Tra i più importanti figurano Palazzo Garampi, sede del municipio in piazza Cavour, Palazzo Gambalunga, sede della Biblioteca Gambalunghiana, Palazzo Buonadrata, sede della Cassa di Risparmio, Palazzo Cima, Palazzo Diotallevi, Palazzo Giovannini, Palazzo Massani, Palazzo Ricciardelli, Palazzo Ripa, Palazzo Zavagli.
Al XIX secolo risale Palazzo Ghetti, mentre del 1914 è il Palazzo della Cassa di Risparmio, costruito in piazza Luigi Ferrari come sede di rappresentanza della storica banca riminese.
Sul colle di Covignano e sugli altri poggi che circondano la città sorgono splendide ville signorili, sede di proprietari terrieri e residenze di rappresentanza, immerse nel verde di vigneti, oliveti e giardini formali di lecci e cipressi, tra cui Villa Des Vergers, Villa Mattioli, Villa Alvarado, Villa Bianchini, Villa Cantelli, Villa il Castellaccio e Castello Miramare.
Per molti secoli l’unica fontana monumentale della città, di fondamentale importanza in quanto fonte di approvvigionamento idrico, fu la fontana della Pigna, in piazza Cavour, affiancata dal “fontanone” dei cavalli nella stessa piazza. Nel 1928 fu costruita la fontana dei Quattro Cavalli a Marina Centro, a ornamento dei giardini del Kursaal.
L’antica pescheria e il faro, edifici storici della marineria, risalenti alla metà del Settecento, testimoniano la vitalità economica, imprenditoriale e marittima della città, che fu per lungo tempo uno dei principali porti pescherecci e commerciali dell’Adriatico.
Per la sua tradizione di località turistica, tra le più antiche in Italia, la città possiede inoltre numerosi esempi di architetture balneari, quali hotel, stabilimenti balneari e villini, tra cui il Grand Hotel, le palazzine Roma e Milano, i villini Solinas, Baldini, Recordati e Cacciaguerra, a Marina Centro.
Consacrato nel 1813, il cimitero monumentale di Rimini è il luogo di riposo finale di diverse figure di spicco associate a Rimini, tra cui Amintore Galli, Renzo Pasolini e Federico Fellini (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google).
Testo bollettino
Rimini deve la sua popolarità nel mondo al il suo mare e alla sua spiaggia, a cui generazioni di italiani e stranieri legano ricordi spensierati e grandi amori. Una città desiderata e immaginata perché vera, frutto di una storia iniziata 22 secoli fa: da antico crocevia dell’Impero Romano a capitale della cultura rinascimentale con la signoria dei Malatesta, fino a culla di grandi artisti ed intellettuali che, come il Maestro del Cinema Federico Fellini, hanno reso eterno nell’immaginario mondiale il fascino della città, Rimini porta con sé la ricchezza di questa eredità. Oggi, passeggiando fra l’arte e le tracce antiche della città, dall’Arco di Augusto al Tempio Malatestiano, si percepisce come Rimini stia continuando ad evolversi, ripensando se stessa ed i suoi spazi, mossa da quell’innata spinta all’accoglienza e all’incontro.
Così Rimini è cambiata e sta cambiando con i nuovi spazi culturali che hanno dato nuova vita ad antichi palazzi, come il Fellini Museum, ospitato tra il Castel Sismondo e il Palazzo del Fulgor, o i “Palazzi dell’Arte Rimini”, museo che ospita una collezione d’arte contemporanea nei medievali palazzi di Piazza Cavour, ed ancora l’ottocentesco Teatro Galli con i suoi grifoni dorati rinati dalle macerie della seconda guerra mondiale (Rimini è medaglia d’oro al valore civile).
È verso il mare che Rimini continua a volgere il suo sguardo con i 15 chilometri del nuovo lungomare, trasformato in un’oasi verde dedicata al relax, allo sport all’aria aperta e al divertimento. E proprio lungo il Parco del Mare, la Darsena, la “Rotonda sul Mare” che abbraccia il porto e l’Adriatico, rappresenta magnificamente la città, una Rimini capace di accogliere guardando al futuro.
Jamil Sadegholvaad
Sindaco di Rimini
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