69^ emissione del 21 luglio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato a Una Rotonda sul Mare: LIGNANO SABBIADORO

69^ emissione del 21 luglio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” il patrimonio naturale e paesaggistico” dedicato a Una Rotonda sul Mare: LIGNANO SABBIADORO, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1.25

  • data emissione: 21 luglio 2024
  • dentellatura:  11 effettuata con fustellatura.
  • dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
  • tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
  • Grammatura:90 g/mq.
  • Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
  • Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura : 250.020
  • valoretariffa B = €1,25
  • colori: cinque
  • bozzettistaEmanuela L’ABATE
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ________
  • Il francobollo: raffigura una veduta dall’alto del pontile del Faro Rosso di Lignano Sabbiadoro, un suggestivo punto panoramico tra la Laguna di Marano e il Mar Adriatico. Completano il francobollo le legende “UNA ROTONDA SUL MARE” e “LIGNANO SABBIADORO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

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Lignano Sabbiadoro, fino al 1959 frazione di Latisana, è un comune italiano di 6 831 abitanti dell’ente di decentramento regionale di Udine in Friuli-Venezia Giulia. Posta sull’Alto Adriatico, è una rinomata località balneare, nota per la sua alta vocazione turistica. Storica località Bandiera Blu da 35 anni (2024), detiene il record di vessilli ottenuti insieme alle località di Grado e Moneglia.

Storia

Lignano era già abitata ai tempi dei Romani che avevano costruito un presidio militare per il controllo della laguna, situazione che venne riconfermata anche nel Medioevo. Il nome era Lignanum. Non si sa da dove derivi il nome, ma si pensa da lupi essendo una zona frequentata dai lupi. Fino all’arrivo della Repubblica di Venezia la località contava 8 abitanti insediati sulla punta. Non era possibile accedere con i carri, ma solo a piedi lungo quella che divenne la nuova Statale (che a Lignano continua con il nome di via Tarvisio-via Latisana). L’antica via romana Via Crescenzia entrava invece su quello che diventerà corso Alisei – viale Centrale. Per accedere con carri era necessario raggiungere il villaggio con zattere attraversando tutta la laguna. La strada d’accesso costruita dai Romani non fu mai carrozzabile e neppure lastricata, rimase sempre come sentiero.

Collegata all’entroterra dalla strada regionale 354, Lignano ha sviluppato la sua vocazione turistica negli anni trenta del Novecento. I primi insediamenti alberghieri risalgono tuttavia all’inizio del 1900 quando la penisola non era raggiungibile via terra, ma solo in barca attraverso la laguna di Marano, rappresentando una delle più antiche stazioni balneari d’Italia. All’epoca la penisola lignanese era quasi interamente ricoperta da una foresta di pini e gli unici insediamenti rurali erano situati lungo il litorale della laguna.

Nel 1903 fu costruito il primo modesto impianto balneare, grazie ai finanziatori veneti Bregant, Poletti, Vighy e all’impresario Alessandro Toffano, e il primo albergo, per impulso di Angelo Marin, Mario Piani e Luigi Piani. Tuttavia, a causa della malaria, diffusa nelle paludi adiacenti alla penisola, lo sviluppo di Lignano si ebbe solo dopo le opere di bonifica dei territori malsani, effettuate nel corso degli anni venti. Nel 1926 fu aperta la prima strada comunale fra la località di Lignano e Latisana che permise la nascita di un primo nucleo abitativo (nel 1931 si contavano già alcune centinaia di residenti). Nell’anno 1935, con l’istituzione di un’Azienda di Soggiorno e Turismo, venne aggiunto il nome di Sabbiadoro a scopo promozionale.

Tre anni più tardi (1938) Lignano Sabbiadoro contava circa mille posti letto con un movimento turistico valutabile in oltre sessantamila presenze. Lo sviluppo vero e proprio della cittadina, iniziato a partire dal piano regolatore del 1936, fu frenato dallo scoppio della seconda guerra mondiale, ma riprese a ritmi sostenuti negli anni cinquanta. Nel 1953 l’architetto Marcello D’Olivo crea e sviluppa un originale progetto urbanistico per la rete viaria di quella che diventerà Lignano Pineta.

Nasce in quegli anni la celebre chiocciola che diverrà successivamente uno dei simboli della cittadina friulana. Nel 1951 la frazione di Lignano Sabbiadoro contava circa 1.200 abitanti. Alla fine di quello stesso decennio gli abitanti erano quasi raddoppiati. Divenne comune autonomo da quello di Latisana nel 1959.

Simboli

Lo stemma e il gonfalone di Lignano Sabbiadoro sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º luglio 1965.

«Troncato d’azzurro e d’oro, alla spirale di verde. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo troncato d’oro e d’azzurro.

Il Comune ha scelto di porre nel proprio stemma l’oro della spiaggia, l’azzurro del mare e la forma a spirale di Lignano Pineta progettata nel 1953 dall’architetto Marcello d’Olivo che attirò l’attenzione del mondo su Lignano e ne diventò il simbolo.

Stemma di Lignano Sabbiadoro

La Terrazza a Mare è un edificio, nato per scopi turistici e ricreativi, che si affaccia sul mare di Lignano Sabbiadoro.

Inaugurata nel 1972, l’edificio in stile neo-espressionista rappresenta un’icona della località balneare friulana.

Storia

Negli anni 1920 l’architetto Provino Valle realizzò la prima Terrazza a Mare di Lignano, in sostituzione dell’iniziale struttura di inizio Novecento disegnata dal veneziano Giovanni Antonio Vendrasco.

A seguito di un concorso d’architettura del 1962, l’attuale Terrazza a Mare venne progettata dagli architetti Marcello D’Olivo e Aldo Bernardis.

Panorama della spiaggia

Architettura

La struttura è caratterizzata da un molo con forme scultoree che plasmano una lunga passerella, parzialmente coperta e sospesa su pilotis chiaramente ispirata alla Marin Civic Center di Frank Lloyd Wright, che conduce ad un corpo binato e bianco, che ospita un bar e un ristorante, coperto da grandi volte che richiamano la forma di una conchiglia a ventaglio, ispirata alle architetture di Oscar Niemeyer e all’Opera House di Sydney di Jørn Utzon. Sul lato opposto, vi è un corpo accessorio di stampo surrealista a forma di tegola sovradimensionata, disegnata come un objet trouvé appoggiato sul molo.

Il belvedere che si protende ulteriormente verso il Mare Adriatico e in cui è collocato un piccolo faro di segnalazione consente una vista a 360 gradi.

Nella cultura

Nel 1988 è stato emesso un francobollo commemorativo che ritrae la Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro.

Francobollo del 1988

Testo bollettino

Senza le radici del passato non c’è futuro.
E il passato di questa città è caratterizzato da intuizioni e determinazione, da fatica e impegno per dare concretezza a idee e progetti.

Spesso Lignano Sabbiadoro viene definita “la città inventata” e sicuramente la sua doppia nascita ne è la rappresentazione migliore. La città balneare è nata 121 anni fa, dall’intuizione di un gruppo di persone partite da Marano Lagunare per fondare qui il primo stabilimento balneare. La città istituzionale è storia più recente, ma non per questo meno affascinante, legata a una rivolta pacifica che aveva come unico obiettivo l’autonomia. Motore propulsore di quella rivolta furono la voglia di indipendenza, la grande intraprendenza e la lungimiranza, anche in questo caso di un gruppo di persone, con il parroco in prima linea e poi albergatori e commercianti, il medico condotto e colui che di lì a poco sarebbe stato il primo sindaco.

Quest’anno ricorrono i 65 anni dall’approvazione della Legge 552 che riconobbe l’autonomia al Comune di Lignano Sabbiadoro, un’occasione per celebrare un territorio, non solamente un luogo in cui si vive, o si lavora, ma un prezioso “scrigno” che conserva la storia delle persone che lo hanno abitato, trasformato, fatto crescere. Un patrimonio immenso.

Laura Giorgi

Sindaco di Lignano Sabbiadoro

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