43 – 44^ emissione 2025 del 09.05.2025 di n.2 francobolli celebrativi di EUROPA 2025




43 – 44^ emissione 2025 del 09.05.2025 di n.2 francobolli celebrativi di EUROPA 2025, entrambi dal valore indicato con la lettera B Zona1, corrispondente ognuno ad €1,35

- data emissione: 09.05. 2025
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
- Grammatura: 90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 200.025
- valore tariffa: B Zona1= €1.35
- colori: cinque
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4566____
- Il francobollo: La vignetta riproduce: San Casciano dei Bagni: la statua di Apollo Arciere, statua in bronzo databile intorno al 100 a.C. che raffigura il dio in una posa particolare, in leggera torsione, quasi in un passo di danza, nell’atto di scoccare la freccia, tipologia che risulta estremamente rara se non unica nella statuaria antica. Completa il francobollo la legenda “APOLLO ARCIERE”, “SAN CASCIANO DEI BAGNI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”.
- nota: la statua di Apollo Arciere e la fotografia che la ritrae sono riprodotte per gentile concessione della Sovraintendenza BAP-SI del Comune di San Casciano dei Bagni e dell’autore Francesco Marsili.

- data emissione: 09.05. 2025
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
- Grammatura: 90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 200.025
- valore tariffa: B Zona1= €1.35
- colori: cinque
- bozzettista: a cura del Centro Filatelico dell’Officina Carte Valori e Produzioni Tradizionali dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A..
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _4567____
- Il francobollo: La vignetta riproduce: Parco Archeologico dell’Appia Antica: la statua-ritratto di un personaggio raffigurato come Ercole, opera in marmo di epoca romano-imperiale e di dimensioni appena maggiori del vero, ritrovata a Roma nel Parco Archeologico dell’Appia Antica nel gennaio del 2023; Completa il francobollo la legenda “STATUA RITRATTO IN VESTE DI ERCOLE”, “PARCO ARCHEOLOGICO DELL’APPIA ANTICA”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B ZONA 1”.
- Nota: la statua ritratto in veste di Ercole e la fotografia che la ritrae sono riprodotte per gentile concessione del Parco Archeologico dell’Appia Antica Ministero della Cultura


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La Comunità economica europea (CEE) è stata un’organizzazione di Stati europei istituita il 25 marzo 1957, contestualmente alla Comunità europea dell’energia atomica, mediante la sottoscrizione del Trattato di Roma, entrato in vigore il 1º gennaio 1958. Ad essa presero parte i sei Stati già appartenenti alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio, segnatamente Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Considerata la più importante delle tre Comunità europee, il Trattato di Maastricht del 1992 ne dispose la trasformazione in Comunità europea (CE), concepita alla stregua di “Primo pilastro” dell’azione dell’Unione europea (UE). Con l’adozione del Trattato di Lisbona il 1º dicembre 2009 essa, formalmente, non esiste più essendo stata assorbita dall’Unione europea.
Le Comunità europee
I Trattati di Roma del 1957 hanno sancito la costituzione della CEE, insieme alla Comunità europea dell’energia atomica (anche nota come Euratom). La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) era stata invece in precedenza istituita con il Trattato di Parigi del 1951.
La Comunità europea
È il nome che ha avuto la CEE (Comunità Economica Europea.) dall’entrata in vigore del Trattato di Maastricht (1º novembre 1993) fino all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1º dicembre 2009) che l’ha formalmente soppressa. La sigla della Comunità europea era CE. La contrazione del nome dell’organizzazione internazionale tramite l’eliminazione del termine “Economica” fu dovuta ad un chiaro intento di espansione delle competenze della Comunità, non più legata meramente all’aspetto economico, ma intesa in modo che potesse abbracciare, col tempo, molte e diverse discipline verso l’anelata – ma mai, finora, compiuta – unione politica.
La Comunità economica europea
La CEE aveva nei suoi obiettivi l’unione economica dei suoi membri (Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, e Germania Ovest), fino a portare ad un’eventuale unione politica. Lavorò per il libero movimento dei beni, dei servizi, dei lavoratori e dei capitali, per l’abolizione dei cartelli e per lo sviluppo di politiche congiunte e reciproche nel campo del lavoro dello stato sociale, dell’agricoltura, dei trasporti, del commercio estero.
Nel 1956 il Regno Unito propose che il Mercato Europeo Comune (MEC) fosse esteso in una più ampia area di libero scambio europea. Nel novembre 1958, però, la Francia mise il veto sulla creazione della nuova area, così il Regno Unito, insieme alla Svezia, si fecero promotori dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), concretizzatosi nel 1960, insieme ad altri paesi non membri della CEE come (Austria, Danimarca, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera e Regno Unito).
Dal 1973, con l’ingresso di Regno Unito, Irlanda e Danimarca nella CEE, EFTA e CEEA negoziarono una serie di accordi per assicurare uniformità nelle politiche economiche delle due organizzazioni, sfociata infine nell’accordo per lo Spazio economico europeo (SEE). Dal 1995 solo 4 membri che non sono entrati nell’UE rimangono nell’organizzazione.

Obiettivi e politiche
Secondo il Trattato di Maastricht, la Comunità europea ha l’obbligo di promuovere nell’insieme della Comunità:
- uno sviluppo armonico, equilibrato e sostenibile delle attività economiche
- un livello elevato di occupazione e di protezione sociale e pari opportunità tra donne e uomini
- una crescita duratura e non inflazionistica
- un elevato livello di competitività e di convergenza dei risultati economici
- un livello elevato di protezione e di miglioramento della qualità dell’ambiente, l’innalzamento del livello e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati membri
Per perseguire tale risultato, la CE elabora un insieme di politiche settoriali, in particolare in questi settori:
- Ambiente
- Consumatori e salute
- Cultura, istruzione e gioventù
- Occupazione e diritti sociali
- Economia, finanza e concorrenza
- Energia e risorse naturali
- Libertà, sicurezza e giustizia
- Politiche industriali e mercato interno
- Regioni e sviluppo locale
- Relazioni esterne e immigrazione
- Scienza e tecnologia
- Trasporti
L’Unione economica e monetaria (UEM) è considerata la politica di integrazione più avanzata all’interno del primo pilastro dell’UE.
Istituzioni
La CEE/CE è formata da quattro istituzioni principali:
- Assemblea, composta dai rappresentanti dei popoli degli Stati membri la cui elezione era a suffragio universale diretto.
- Consiglio, composto dai rappresentanti degli Stati membri. Il suo compito consisteva nel coordinare le politiche economiche generali degli Stati membri. Disponeva di un potere decisionale pari a un potere legislativo.
- Commissione, inizialmente composta da 9 membri scelti dai governi degli Stati membri in base alla loro competenza, era l’istituzione sopranazionale.
- Corte di giustizia, assicurava il rispetto del diritto nell’interpretazione e applicazione del Trattato.
Funzionamento
La CE rappresenta il primo pilastro dell’Unione Europea che è caratterizzato dal “Metodo comunitario” che ne definisce il modo di funzionamento istituzionale. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, il metodo funziona su una logica d’integrazione ed è caratterizzato da questi elementi:
- monopolio del diritto d’iniziativa della Commissione
- ricorso generalizzato al voto a maggioranza qualificata in sede di Consiglio.
- ruolo attivo del Parlamento europeo (pareri, proposte di emendamento, ecc.).
- uniformità di interpretazione del diritto comunitario a cura della Corte di giustizia.
Il metodo comunitario si contrappone al “Metodo intergovernativo”, funzionante nel secondo e nel terzo pilastro dell’UE.
Fonti del diritto comunitario
Le fonti del diritto comunitario derivanti dall’attività della Comunità europea possono produrre atti vincolanti e non vincolanti. Gli atti non vincolanti sono le raccomandazioni CE (ossia degli inviti rivolti agli stati membri ad assumere un certo comportamento) e i pareri (espressione del punto di vista di un organo europeo su una determinata questione). Quelli vincolanti sono invece i Regolamenti, le Direttive e le Decisioni.
Regolamenti CEE
Regolamenti hanno le caratteristiche tipiche delle leggi nell’ordinamento interno degli stati. Sono generali, ossia non sono rivolti a soggetti determinati, ma hanno la caratteristica della generalità e dell’astrattezza. Sono obbligatori, ossia, salvo diversa disposizione del Regolamento stesso, devono essere applicati nella loro totalità dagli stati membri. Il fatto che siano atti di applicabilità diretta implica che non sia necessario, e neppure ammesso, un atto dello stato che ne ordini l’esecuzione nell’ordinamento nazionale.
Direttive CEE
Una Direttiva è un atto normativo non generale, ma rivolto in particolare ad uno (o più) degli Stati membri. Pone allo Stato a cui è rivolta l’obbligo del raggiungimento di un determinato risultato o standard, lasciando discrezionalità agli organi nazionali in merito ai mezzi da utilizzare. Molto spesso, comunque, la Direttiva detta discipline particolareggiate e precise, al fine di limitare la totale discrezionalità dello Stato.
Decisioni CEE
Le Decisioni hanno le caratteristiche tipiche del procedimento amministrativo nell’ordinamento degli stati. Tutti gli elementi di una Decisione sono obbligatori e direttamente applicabili, come i Regolamenti ma, a differenza di questi ultimi, sono rivolti a specifici soggetti, come uno Stato membro o una persona giuridica.
Futuro
Un passo avanti nello sviluppo dell’UE, necessario per permettere il funzionamento dell’Unione a 27, si è avuto con l’adozione del Trattato di Lisbona, che è, oggettivamente, un regresso rispetto alla più avanzata Costituzione Europea.
Il Trattato di Lisbona, come la Costituzione europea, prevede l’abolizione formale dei tre pilastri e la “comunitarizzazione” del secondo e terzo pilastro che funzioneranno col Metodo comunitario, ad eccezione delle disposizioni in materia di difesa comune.
Il Trattato di Lisbona si distingue però dalla Costituzione europea per il meccanismo di opt-out nel 3° pilastro ottenuto dalla Gran Bretagna e dall’Irlanda, la precisazione del “carattere specifico” della PESC, il semplice rinvio alla Carta dei diritti fondamentali, rispetto alla quale Gran Bretagna e Polonia hanno ottenuto la facoltà di opt-out. Non si fa inoltre cenno ai “simboli” dell’Unione.
Tutte queste caratteristiche (e altre) rendono “meno europeistico” il Trattato di Lisbona che, comunque, unifica CE ed Euratom e apporta altre piccole migliorie, oltre ad essere indispensabile per il funzionamento dell’Unione.
Paesi dell’Unione europea
1º gennaio 1958: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi (6 membri)
- 1º gennaio 1973: Regno Unito, Danimarca e Irlanda (9 membri)
- 1º gennaio 1981: Grecia (10 membri)
- 1º gennaio 1986: Portogallo e Spagna (12 membri)
- 1º gennaio 1995: Austria, Svezia e Finlandia (15 membri)
- 1ºmaggio 2004: Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Rep. Ceca e Slovenia (25 membri)
- 1º gennaio 2007: Romania e Bulgaria (27 membri)
- 1º luglio 2013: Croazia (28 membri)
- 1º febbraio 2020 CET: uscita del Regno Unito (27 membri)
Testo bollettino
La statua-ritratto in formam Herculis è stata riportata alla luce alla fine del mese di gennaio 2023, nel corso di complessi lavori di riparazione di un impianto fognario che hanno previsto uno scavo in grande profondità nell’area del Parco Ardeatino, meglio noto a Roma come Parco Scott, a poche centinaia di metri dal tracciato dell’antica via Appia, tra I e II miglio. La scultura, in marmo pentelico e di dimensioni appena maggiori del vero, ritrae un personaggio raffigurato come Ercole, rappresentato nella sua nudità eroica e accompagnato dai caratteristici attributi, cioè la clava, la pelle di leone che copre la testa e le spalle, la faretra. La scoperta, del tutto inaspettata, è stata il frutto dell’ordinaria attività di sorveglianza archeologica esercitata dal Parco Archeologico dell’Appia Antica e le successive indagini hanno permesso di individuare, nell’area del ritrovamento, un contesto archeologico in uso tra II e IV sec. d.C. Il rinvenimento ha immediatamente suscitato l’interesse della comunità scientifica ma anche della cittadinanza e dei media con un’inaspettata diffusione in tutto il globo che possiamo a ragione definire virale e che si deve probabilmente all’iconografia stessa e all’ottimo stato di conservazione dell’opera o forse alle caratteristiche intrinseche del semidio, simbolo di forza e fragilità umana, che da sempre suscitano empatia e interesse.
Grazie ad uno straordinario impegno collettivo, a soli cento giorni dalla scoperta, dopo il completamento dei primi studi e restauri, è stato possibile esporre al pubblico la statua in forma di Ercole mentre dopo un anno appena dal rinvenimento ha visto la luce l’edizione integrale del manufatto sul prestigioso Bollettino di Archeologia on line, rivista della Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio curata dall’Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura.
A coronamento del virtuoso processo di studio e valorizzazione fin qui condotto si è concretizzato l’invito a presentare la statua nell’ambito dell’emissione dedicata al tema delle scoperte archeologiche nazionali per i francobolli celebrativi di Europa 2025, che è motivo di particolare soddisfazione per il nostro Istituto, nel cui territorio è avvenuto lo straordinario rinvenimento.
Simone Quilici
Direttore del Parco Archeologico dell’Appia Antica
Il sito archeologico del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni si sta ormai affermando come uno dei centri focali dell’archeologia italiana e internazionale, grazie non solo ai suoi straordinari ritrovamenti ma anche al ricchissimo contesto in cui questi sono inseriti. Frutto di un lavoro che va avanti dal 2019, il progetto vede il coinvolgimento di numerose istituzioni in forte sinergia tra di loro: Comune di San Casciano dei Bagni, Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo, Università per Stranieri di Siena, oltre alla stretta collaborazione con il MIC e la Regione Toscana. Da sempre ancorato alle proprie acque termominerali che scaturiscono copiose lungo la valle ai suoi piedi, il piccolo borgo di San Casciano dei Bagni vede il riemergere di un antico santuario prima etrusco e poi romano, votato alla cura e alla salvezza del corpo come dello spirito, alla devozione verso le divinità salvifiche, alla divinazione e al rapporto con il sacro in ogni sua forma. Dalla sua vasca sacra, colma di acqua calda e di argilla, emergono, come “ex voto” di bronzo, corpi di devoti malati e di divinità, come l’Apollo Arciere o la rappresentazione di “Flere Havens”, la “Fonte Calda”, o le oranti in atto di preghiera. Capolavori di arte etrusca e romana, cui si aggiungono rappresentazioni in bronzo di bambini, che insieme a iscrizioni, altari, migliaia di monete perfettamente conservate raccontano il mondo antico come mai avvenuto prima, nei momenti più intimi della richiesta della cura attraverso acque “miracolose” e pratiche mediche inaspettatamente complesse, o negli atti rituali, quotidiani, che scandivano la religiosità devota delle persone che frequentavano il santuario. Attraverso questo francobollo si celebra, dunque, l’iconicità e l’importanza dei Bronzi di San Casciano, ormai ambasciatori in tutto il mondo della ricchezza archeologica e culturale d’Italia.
Agnese Carletti
Sindaca di San Casciano dei Bagni e Presidente della Provincia di Siena
Emanuele Mariotti
Università per Stranieri di Siena, direttore dello scavo
Ada Salvi
Funzionaria di zona per la SABAP Siena, Grosseto e Arezzo
Jacopo Tabolli
Università per Stranieri di Siena, direttore scientifico del progetto


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