41^ emissione del 26 maggio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato a MIKE BONGIORNO, nel centenario della nascita
41^ emissione del 26 maggio 2024, di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica ” le eccellenze italiane dello spettacolo” dedicato a MIKE BONGIORNO, nel centenario della nascita, dal valore indicato in B, corrispondente ad €1,25
- data emissione: 26 maggio 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo:40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.
- Grammatura:90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura: 250.020
- valore: tariffa B = €1,25
- colori: cinque
- bozzettista: Gaetano Ieluzzo
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ________
- Il francobollo: riproduce un ritratto di Mike Bongiorno, celebre showman italiano pioniere e protagonista della televisione in Italia; in alto, spicca la sua proverbiale “ALLEGRIA” con cui è entrato per oltre cinquant’anni nel cuore e nelle case degli italiani. Completano il francobollo la legenda “MIKE BONGIORNO” e le date “1924 – 2009”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
- nota: la fotografia di Mike Bongiorno è stata realizzata da Mario Dotti e riprodotta per gentile concessione della famiglia dell’autore.
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Mike Bongiorno, pseudonimo di Michael Nicholas Salvatore Bongiorno (New York, 26 maggio 1924 – Monte Carlo, 8 settembre 2009), è stato un conduttore televisivo, conduttore radiofonico con cittadinanza statunitense, considerato tra i padri fondatori della televisione in Italia insieme a Corrado e Raimondo Vianello.
È stato soprannominato il re dei quiz per aver condotto numerosi giochi a premi, tra cui Lascia o raddoppia?, Rischiatutto, Scommettiamo? e Flash per la Rai, e Superflash, Pentatlon, Telemike, Bis, La ruota della fortuna e altri, per Mediaset.
È al secondo posto per numero di edizioni presentate (11, di cui 5 consecutive) del Festival di Sanremo, dietro a Pippo Baudo.
Biografia
I primi anni e l’esperienza bellica
Michael Bongiorno nacque a New York il 26 maggio 1924 dalla torinese Enrica Carello (1894-1991) e dall’italo-statunitense Philip Bongiorno (1890-1971). Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia, al tempo frazione di Mezzojuso, in Sicilia, dove aveva una bottega. Suo padre fu un noto avvocato che intraprese anche una positiva carriera politica, arrivando a diventare presidente della potente associazione italo-statunitense Sons of Italy in America (Figli d’Italia in America) e a candidarsi a sindaco di New York, avendo come avversari Fiorello La Guardia e Generoso Pope. La madre era l’ultima di una famiglia di dodici figli, benestante e della buona borghesia torinese, in quanto il padre era proprietario di una ditta che produceva fanali per auto. Ancora bambino, Mickey, come era chiamato allora, a seguito della separazione dei genitori e della crisi del 1929, venne in Italia, a Torino, con la madre, andando a vivere a casa degli zii Giuseppina Carello, sorella della madre, e Nicolò Oneto di San Lorenzo, generale di origini nobili amatissimo da Mike, che in onore dello zio acquisito chiamerà Nicolò il suo secondogenito. Fin da giovane esternò la sua personalità estroversa e la volontà di diventare giornalista: grande appassionato di sport (fu sempre nota la sua passione per il calcio e per la Juventus), cominciò presto a lavorare per le pagine sportive di La Stampa come «galoppino». Durante la seconda guerra mondiale, dopo l’intervento delle truppe tedesche in appoggio al dittatore fascista Benito Mussolini nell’Italia settentrionale, fu costretto ad abbandonare gli studi (aveva conseguito la maturità soltanto nella seconda sessione, l’8 ottobre 1943, in quanto nella prima era risultato insufficiente in matematica e fisica) per rifugiarsi sulle Alpi. Decise così di entrare a far parte dei gruppi partigiani e, grazie alla sua conoscenza dell’inglese, fu impiegato in un’importante e pericolosa “staffetta”: doveva attraversare nel periodo invernale i contrafforti alpini innevati per portare in Svizzera, per conto della Resistenza, messaggi che permettevano le comunicazioni fra i partigiani italiani e gli Alleati di stanza nel Paese elvetico.
Nel corso di una di queste operazioni, nell’aprile 1944 a seguito di una delazione fu scoperto a Cravegna (in provincia di Novara, dal 1992 in provincia del Verbano-Cusio-Ossola): catturato dalla Gestapo, fu messo al muro insieme ad altri partigiani per essere fucilato, ma si salvò perché gli agenti tedeschi ritrovarono un pacchetto buttato da lui poco prima, contenente il suo passaporto statunitense. La cattura di un cittadino degli Stati Uniti meritava un approfondimento, inoltre il prigioniero poteva diventare una pedina di scambio per liberare soldati tedeschi prigionieri degli alleati. Mike fu quindi portato a Milano a San Vittore, dove fu rinchiuso per 7 mesi, di cui 2 in isolamento. Durante la prigionia incontrò Indro Montanelli che, nella sua biografia, ricorda come Bongiorno, quando entrambi erano in carcere, assistesse gli altri detenuti nello scambiarsi messaggi; ricorda inoltre che agì da intermediario nel proporre all’allora direttore di Il Giornale una collaborazione con il nascente telegiornale di Telemontecarlo. Dopo la detenzione in vari campi di concentramento in Germania, alla fine del 1944 fu deportato nel lager di Spittal an der Drau, in Carinzia (Austria), dove rimase fino a gennaio 1945. Fu liberato a febbraio, prima della fine del conflitto, grazie a uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania.
Gli esordi
Terminato il conflitto tornò a New York, dove riprese il giornalismo, anche grazie a un tesserino del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America che gli permetteva di lavorare ovunque, scrivendo su qualche rivista gratis, ma facendosi notare e ottenendo così alcuni incarichi importanti. Dopo una lunga gavetta e con un contratto precario, dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano di Generoso Pope, per il quale condusse il programma Voci e volti dall’Italia, e incominciò a fare servizi dagli Stati Uniti per l’EIAR, diventata Rai dal 1944: sul Radiocorriere era ancora chiamato Michele Bongiorno. Nel 1948 sposò a New York il soprano Rosalia Maresca (matrimonio che fu annullato nel 1952).
Dagli Stati Uniti, dopo aver fatto il tecnico, lo speaker, il programmatore radiofonico e il corrispondente per l’emittente Voice of America (dedita allora alla propaganda militare alleata), e per WHOM Radio di New York in lingua italiana di Generoso Pope, nel 1952 Bongiorno torna in Italia come inviato di WOV – seconda stazione radiofonica italoamericana di New York -,anche per realizzare alcuni documentari con intenti divulgativi o informativi su fatti e avvenimenti della ricostruzione del Paese, e gli viene presto proposto di collaborare a programmi sperimentali della televisione italiana.
Vittorio Veltroni, funzionario della Rai, sceglie Mike per offrirgli un contratto di collaborazione per il Radiogiornale. Allo scopo di eliminare il suo accento americano, lo invita a prendere lezioni di dizione da Maria Luisa Boncompagni.
Realizza servizi di colore e radiocronache sportive, soprattutto di pugilato.
Mike Bongiorno è il primo in Italia a intervistare il presidente degli Stati Uniti d’America Dwight D. Eisenhower, quindi, nel 1955/1956, presenta alla radio il programma a quiz Il motivo in maschera, con l’orchestra diretta da Lelio Luttazzi.
Sulla stessa falsariga, tra il 1967 e il 1970, Mike condurrà la trasmissione radiofonica preserale Ferma la musica!, con il complesso diretto inizialmente da Gorni Kramer e poi da Sauro Sili.
Con Corrado è stato il presentatore televisivo più popolare in Italia, motivo per cui entrambi vengono considerati fondamentali per la nascita della TV italiana. Nonostante Corrado fosse apparso prima nelle trasmissioni sperimentali della televisione di Stato, dalla Triennale di Milano, è stato proprio Mike Bongiorno a inaugurarne le emissioni ufficiali conducendo il programma Arrivi e partenze (per la regia di Antonello Falqui), programma in cui Mike aveva il compito di intervistare i VIP che arrivavano o partivano dall’aeroporto di Roma. Condusse poi alla radio la rubrica Fortunatissimo.
Il grande successo e i quiz televisivi
Nel 1955 recita nel film Il prezzo della gloria e in alcuni fotoromanzi, e subito dopo, il 19 novembre, dà il via al primo quiz della televisione italiana, Lascia o raddoppia? (versione italiana del quiz statunitense The $64,000 Question, o meglio del suo adattamento francese Quitte ou double?), contribuendo a far entrare il nuovo mezzo di comunicazione di massa nella cultura popolare di una nazione che, all’indomani della seconda guerra mondiale, stava subendo forti e radicali mutamenti.
Mike, insieme a Totò e ad Edy Campagnolo
Il programma ottiene subito un ottimo riscontro di pubblico e Mike diventa molto popolare, contribuendo all’aumento della vendita di televisori e del numero di spettatori: non tutti però potevano permettersi un televisore in casa, e allora, per vedere il programma, il giovedì sera la gente si riuniva in famiglia o nei bar, mentre i cinema, per non perdere pubblico, interrompevano la normale programmazione e proiettavano il quiz televisivo. Sulla scorta del successo della trasmissione, nel 1956 viene prodotta anche la commedia Totò lascia o raddoppia?, che vede protagonista l’attore e comico napoletano nel ruolo di un nobile decaduto che partecipa al programma come concorrente, con Mike Bongiorno nel ruolo di sé stesso.
Nel 1963 Umberto Eco (che era stato fra i compilatori di alcune domande di Lascia o raddoppia?), resosi conto della portata sociale, gli dedica il saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno (pubblicato in Diario minimo), nel quale la tecnica comunicativa del conduttore viene analizzata in maniera accademica. Umberto Eco rintracciava le radici profonde del successo di questo personaggio nella sua “mediocrità assoluta”, grazie alla quale «lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti». Il programma chiuse i battenti nel luglio del 1959. Dal 1960 al 1962 Bongiorno condusse il programma di successo Campanile sera, basato su giochi in piazza con due conduttori esterni: Enzo Tortora e inizialmente Renato Tagliani, poi sostituito da Enza Sampò.
Nel 1957 nasce un programma pubblicitario giornaliero a sketch che suscitò un interesse fuori dal comune: Carosello, dove Mike è protagonista di diversi filmati pubblicitari prestando il volto allo shampoo Dop (1957 e 1961, quest’ultimo insieme a Peppino Mazzullo); nel 1966 per il detersivo Dash della Procter & Gamble; nel 1970 e 1971 per la birra Dreher; dal 1974 al 1976 sale sul Cervino per sponsorizzare il marchio della grappa Bocchino.
Continua la sua carriera con Caccia al numero (1962), con la seguitissima trasmissione La fiera dei sogni e nel 1966 con Giochi in famiglia. Dal 1963 al 1967 conduce il Festival di Sanremo per cinque edizioni consecutive (in totale ha condotto ben undici edizioni del Festival, l’ultima nel 1997 con Valeria Marini e Piero Chiambretti).
L’11 ottobre 1968 si unisce in matrimonio a Parigi con la giornalista Annarita Torsello, dalla quale però si separerà nel 1970. Il 5 febbraio dello stesso anno, sul Secondo Programma, Mike dà i natali a un altro quiz di grande successo: il Rischiatutto, dove viene inaugurato in TV l’uso dell’elettronica e degli effetti speciali. Al suo fianco una giovanissima Sabina Ciuffini, la prima valletta “parlante” nella storia della TV. Il quiz durò cinque anni e raggiunse una media di 20 milioni di telespettatori. Dopo avere avuto varie fidanzate e due mogli, Mike si sposa per la terza volta il 13 marzo 1972 con Daniela Zuccoli, a Londra; da essa si separa temporaneamente il 29 settembre 1984, dopo che Novella 2000 ha scoperto che nel 1978 la Zuccoli si era sposata con un altro uomo a Las Vegas. Dalla Zuccoli ha avuto tre figli: Michele, Niccolò e Leonardo.
Nel 1975, concluso il Rischiatutto, Mike presenta il suo ottavo Festival di Sanremo, per poi lavorare per la televisione svizzera nella trasmissione Personaggi in fiera, nella quale il presentatore appare per la prima volta a colori quando la Rai non li aveva ancora adottati del tutto ma solo per eventi straordinari come i Giochi olimpici. Seguono i programmi Ieri e oggi (1976) e Scommettiamo?, quiz che attingeva nel suo meccanismo all’ippica e che durerà per tre edizioni dove nella prima era affiancato dalla valletta contestatrice Paola Manfrin poi da Patrizia Garganese. Nel 1979, per celebrare i 20 anni dalla sua chiusura, Mike ripropone Lascia o raddoppia? (25º anniversario), a colori e con la “cabina spaziale”; la valletta, Patricia Buffon, era la figlia di Lorenzo Buffon e di Edy Campagnoli, seconda valletta della trasmissione di quiz.
Il passaggio alla Fininvest
Il 9 ottobre 1977, al ristorante Club 44 di Milano, Mike Bongiorno incontra Silvio Berlusconi per discutere del suo futuro passaggio alla televisione dell’imprenditore lombardo. Ḕ uno dei primi grandi conduttori a lavorare con le televisioni private e contribuisce, con Berlusconi, alla nascita della televisione commerciale, che va ad arricchire il mondo della televisione, rompendo definitivamente il monopolio della Rai. Nel 1979 conduce, su Telemilano (che poi sarebbe divenuta Canale 5), prima la rassegna sportiva MilanInter Club e poi I sogni nel cassetto, un gioco a premi sponsorizzato e distribuito per la prima volta su un circuito di altre emittenti locali. Dal 27 novembre 1980 al 3 giugno 1982 conduce Flash, che introduce i sondaggi e che sarà l’ultima trasmissione condotta da Mike per la Rai. Dopodiché passerà definitivamente al nuovo gruppo Fininvest per condurre trasmissioni che gli saranno particolarmente congeniali. Il 5 ottobre 1981, su Canale 5, parte il gioco mattutino Bis, il 23 dicembre 1982 inizia anche Superflash, versione aggiornata del precedente Flash, in onda fino al 13 giugno 1985. Altri successi sono stati Pentatlon (dal 3 ottobre 1985 al 18 giugno 1987), Parole d’oro (1987-1988) e Telemike (dal 1º ottobre 1987 all’11 giugno 1992). Nel 1987 Mike diventa vicepresidente della Fininvest e nel 1990 vice presidente di Canale 5. Dal 5 marzo 1989 al 20 dicembre 2003 Mike conduce il più longevo dei suoi programmi, La ruota della fortuna, stabilendo il record di puntate condotte. Negli anni novanta continua la sua carriera con: Tutti x uno (1992-1993), C’era una volta il festival (1989-1990), Tris (dal 1º ottobre 1990 al 28 giugno 1991). Dal 1991 conduce Bravo, bravissimo, programma dedicato alle esibizioni canore di bambini, e dal 1994 al 2002 Viva Napoli, gara dedicata alla canzone partenopea nella quale viene affiancato nelle varie edizioni da Mara Venier, Massimo Lopez, Lello Arena, Loretta Goggi e Miriana Trevisan.
Nel 1993/1994 conduce Festival italiano su Canale 5, sulla falsariga del Festival di Sanremo, con Paola Barale (prima edizione) e Antonella Elia (seconda edizione). In seguito si dedica a La ruota mundial (1994), Ma l’amore sì (1996), Telemania (dall’11 dicembre 1996 al 25 febbraio 1997), L’albero delle stelle (1998) e I tre tenori (29 novembre 1998), tributo a lui, Corrado e Raimondo Vianello quali pionieri della televisione italiana messo in scena da Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana. Dall’ottobre 1994, inoltre, è ideatore insieme con la moglie Daniela del programma d’informazione commerciale di Italia 1 Grandi magazzini, del quale conduce la prima puntata cedendo poi il testimone a Marta Flavi, Paola Barale, Marco Predolin e Natalia Estrada.
Dal 5 marzo 1989 al 20 dicembre 2003 Mike conduce il più longevo dei suoi programmi, La ruota della fortuna, stabilendo il record di puntate condotte. Negli anni novanta continua la sua carriera con: Tutti x uno (1992-1993), C’era una volta il festival (1989-1990), Tris (dal 1º ottobre 1990 al 28 giugno 1991). Dal 1991 conduce Bravo, bravissimo, programma dedicato alle esibizioni canore di bambini, e dal 1994 al 2002 Viva Napoli, gara dedicata alla canzone partenopea nella quale viene affiancato nelle varie edizioni da Mara Venier, Massimo Lopez, Lello Arena, Loretta Goggi e Miriana Trevisan.
Nel 1996 fonda, con la moglie e i figli, la Bongiorno Production, casa di produzione che produce programmi come Bravo Bravissimo Club, Viva Napoli, Allegria!, Mezzogiorno di cuoco. L’anno successivo torna a presentare il festival di Sanremo. Nel 2000 conduce Momenti di gloria, insieme con Ellen Hidding, trasmissione in cui cantanti non professionisti potevano incarnare il proprio cantante preferito.
Ancora nel 2000 conduce su Canale 5, insieme con Antonella Elia, Qua la zampa!, trasmissione dedicata a cani, gatti e altri animali domestici. Nell’estate 2001 conduce il programma di Antonio Ricci Paperissima Sprint su Canale 5. In questo programma è affiancato da Antonella Mosetti e dal Gabibbo (il quale sarà spesso al centro di alcune gag con Mike).
Il 7 febbraio 2003 ha ottenuto la cittadinanza italiana, sebbene si sia sempre definito tale da sempre.
Il passaggio a Sky e le ultime apparizioni
Nelle ultime stagioni televisive, dopo la chiusura della celebre Ruota della fortuna, Bongiorno si dedica alla conduzione di due programmi di successo su Rete 4. Il primo fu Genius, dedicato ai bambini, andato in onda dal 6 novembre 2003 all’8 gennaio 2004 in prima serata e dal 2 febbraio 2004 al 21 aprile 2006 al pomeriggio; dal 4 maggio all’8 giugno 2006, dal 10 ottobre al 22 novembre 2006 e dal 5 aprile al 24 maggio 2007, conduce un altro telequiz, Il migliore, in cui varie categorie di persone si sfidano in domande di cultura generale. Nello stesso periodo ha formato una coppia affiatata insieme a Fiorello, esperienza incominciata a seguito di alcune imitazioni comiche su Mike dello showman siciliano a Viva Radio 2. Da quel momento Mike è spesso ospite di Fiorello in TV e radio, e insieme saranno anche testimonial di alcuni spot pubblicitari, che continueranno a essere messi in onda anche dopo la sua morte.
Il 20 settembre 2007 Mike torna in Rai per la conduzione della 68ª edizione di Miss Italia su Rai 1 insieme a Loretta Goggi. In autunno è insignito honoris causa della laurea specialistica in televisione, cinema e produzione multimediale presso la IULM di Milano. In tale occasione, il 14 dicembre, tiene una lectio magistralis di 40 minuti. Presso la stessa università gli viene dedicata un’aula, posta al quarto piano dell’edificio 1. Il 28 novembre viene intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta, raccontando la sua storia alla presenza di molti personaggi televisivi che gli erano stati a fianco durante la sua carriera.
Dal 14 aprile 2008 conduce L’offerta del mese su Mediashopping. Il 3 maggio 2009 viene intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai 3, lamentando di essere stato licenziato senza preavviso da Mediaset e di non esser più stato contattato da mesi da Silvio Berlusconi, né per il rinnovo del contratto, né per dei semplici saluti. Le sue ultime apparizioni televisive sono state come ospite, il 24 marzo 2009, nella seconda edizione su Raidue di X-Factor e come concorrente in due programmi di Sky Uno: Cash Taxi il 26 maggio 2009, giorno del suo 85º compleanno e Sei più bravo di un ragazzino di 5ª?, nella prima puntata vip della trasmissione, del 3 settembre 2009, meno di una settimana prima della morte del conduttore.
La morte e il funerale
Mike Bongiorno muore improvvisamente l’8 settembre 2009, all’età di 85 anni, per un infarto, in una suite dell’Hotel Metropole a Monte Carlo, dove si trovava in vacanza con la moglie Daniela. Le sue ultime parole sono state “Che bella, sembri tu quando prendi il sole”, commentando, mentre faceva colazione con la moglie, una foto di sua nipote nata da 2 giorni. Il Consiglio dei ministri decide per i funerali di Stato, celebrati dal vescovo ausiliare Erminio De Scalzi il 12 settembre 2009 nel duomo di Milano, alla presenza di svariate personalità della politica e dello spettacolo e di circa 10 000 persone. Mike viene tumulato nella tomba di famiglia, presso il cimitero di Dagnente. Il comune di Milano offre la disponibilità di una tumulazione nella cripta del famedio del cimitero monumentale di Milano, accanto ai più illustri cittadini milanesi, ma la famiglia non accetta. In occasione del primo anniversario della morte, la famiglia presenta la “Fondazione Mike Bongiorno”; le donazioni ricavate da essa verranno devolute per scopi benefici. Tra i progetti realizzati, il network Casa Allegria, una rete di luoghi per l’aggregazione per le fasce più fragili della società. Il 15 febbraio 2013, in occasione della quarta serata del Festival di Sanremo, viene inaugurata nella città ligure una statua che rende omaggio a Mike e presentato il progetto dal testimonial Pippo Baudo. L’8 settembre 2023 è stata inaugurata una targa davanti all’abitazione dove aveva vissuto, a Milano in via Giovanni da Procida; Inoltre il comune di Milano ha dedicato a Mike anche una via in zona Porta Nuova.
Il trafugamento della salma
l 25 gennaio 2011 la salma di Mike Bongiorno fu trafugata a opera di ignoti dal cimitero di Dagnente, dove si trovava tumulata dalla sua morte. Dopo numerosi arresti e interrogatori di persone che chiedevano un riscatto, risultate tutte mitomani ed estranee alla vicenda, il feretro viene ritrovato, ancora intatto, l’8 dicembre nei pressi delle sponde del fontanile Saretta, nella periferia della campagna del comune di Vittuone, vicino a Milano. I motivi del furto e i suoi autori sono tuttora ignoti e resta senza spiegazioni la totale assenza di richieste di riscatto. Per evitare un altro trafugamento, il giorno 12 dicembre, il corpo del presentatore venne cremato nel cimitero monumentale di Torino su decisione della moglie Daniela, in accordo con i figli, e le ceneri furono poi disperse nelle valli del Cervino in Valle d’Aosta. Nello stesso anno, sempre su decisione dei familiari, anche la salma di Enrica Carello, madre di Mike, fu riesumata dal cimitero di Dagnente e tumulata al cimitero monumentale di Torino nell’edicola di famiglia, dov’era situata in origine (articolo ed immagini estrapolate da Internet e Wikipedia).
Testo bollettino
La storia professionale di Mike Bongiorno coincide con i primi anni della storia della televisione ma anche con quella del nostro Paese dal secondo dopoguerra ai giorni nostri, i due piani si intrecciano e non si può parlare di Mike senza parlare degli accadimenti che hanno fatto l’Italia.
Mike è stato un grande comunicatore che è riuscito a fare 60 anni di carriera al vertice rimanendo puro, integro. Amante della sperimentazione e precursore dei tempi, ha creato, innovato e rivoluzionato il modo di fare televisione, il suo personalissimo stile ha influenzato molte generazioni di conduttori e viene ricordato con grande partecipazione ancora oggi.
Le origini siciliane, la sua infanzia nella New York degli anni Venti e Trenta, l’adolescenza a Torino negli anni difficili della Seconda guerra mondiale, il ritorno che ha significato la sua salvezza in America e l’esordio imprevisto in radio, e ancora i suoi innumerevoli programmi televisivi, le sue grandi passioni, soprattutto lo sport e l’amata montagna, entrata iconicamente nei suoi indimenticabili spot.
Attraverso i suoi occhi e la sua straordinaria vita avventurosa si può ripercorrere il filo di un racconto che non è solo quello della storia della televisione, ma anche del costume e della società italiana nel XX secolo.
Mike ha saputo entrare con sincerità, rispetto e professionalità nel cuore delle famiglie e delle case degli italiani. Si riunivano davvero tutti per guardarlo, giovani, vecchi e bambini. Mike era “uno di famiglia”, un “amico dei giorni migliori” come ha scritto la poetessa Alda Merini. Facendo una televisione pulita, non volgare, che “faceva” cultura, portava una speranza nelle case di tutti, e con i suoi quiz ha raccontato i costumi e i cambiamenti che hanno attraversato la nostra società per molti decenni.
Il suo è stato davvero un percorso unico e irripetibile. Ha voluto bene all’Italia, e l’Italia a lui. Alcuni dicono addirittura che ha “fatto gli Italiani”. Non esageriamo, ma forse ne è stato uno specchio, e diverse generazioni dal dopoguerra in poi si sono riconosciute in lui, nella sua sincera tensione a parlare di un avvenire sempre possibile, e della facoltà di andare “sempre più in alto”!
La sua vita è una vera e propria memoria collettiva degli Italiani, un percorso di vita di un uomo “normale” ma davvero straordinario, che ha sempre trovato la misura e la forza per poter dire nonostante tutto “Allegria!” a tutta l’Italia con convinzione e sincerità.
La moglie Daniela Zuccoli Bongiorno e i figli Michele, Nicolò, Leonardo
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