15^ emissione del 06.03.2025, di un francobollo commemorativo di MICHELANGELO BUONARROTI, nel 550° anniversario della nascita

15^ emissione del 06.03.2025, di un francobollo commemorativo di MICHELANGELO BUONARROTI, nel 550° anniversario della nascita, dal valore indicato con la lettera B 50g, corrispondente ad €2,75

  • data emissione: 06 marzo 2025
  • dentellatura:  11 effettuata con fustellatura.
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
  • tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
  • Grammatura: 90 g/mq.
  • Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
  • Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura : 250.020
  • valore tariffa: B 50g
  • colori: tre
  • bozzettistaM. Capaccioli
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ______SASS __4536___
  • Il francobollo: riproduce, all’interno di un cerchio, un ritratto di Michelangelo Buonarroti ispirato ad un’opera pittorica attribuita a Marcello Venusti e conservata al Museo Casa Buonarroti di Firenze. Nel ritratto si incastona il logo realizzato in occasione del 550° anniversario della nascita di Michelangelo, caratterizzato da tre cerchi intrecciati con cui l’artista contrassegnava i marmi che sceglieva per le sue opere. Completano il francobollo la legenda “MICHELANGELO BUONARROTI”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B 50 g”.
  • nota: Il ritratto di Michelangelo ed il logo del 550° anniversario della nascita di Michelangelo sono riprodotti per gentile concessione dell’autore Marco Capaccioli e dell’azienda grafica C.D.&V. Srl Comunicazione di Firenze.

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Michelangelo Buonarroti, noto semplicemente come Michelangelo (Caprese, 6 marzo 1475 – Roma, 18 febbraio 1564), è stato un pittore, scultore, architetto e poeta italiano.

Ritratto Michelangelo Buonarroti

Soprannominato “Divin Artista” e definito “Artista universale”, fu protagonista del Rinascimento italiano, e già in vita fu riconosciuto dai suoi contemporanei come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Personalità tanto geniale quanto irrequieta, il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere dell’arte occidentale, fra cui si annoverano il David, il Mosè, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina, tutti considerati traguardi eccezionali dell’ingegno creativo.

Lo studio delle sue opere segnò le generazioni artistiche successive dando un forte impulso alla corrente del manierismo.

Biografia

Gioventù

Origini

Michelangelo Buonarroti nacque il 6 marzo 1475 a Caprese, in Valtiberina, vicino ad Arezzo, da Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni, podestà al Castello di Chiusi e di Caprese, e Francesca di Neri del Miniato del Sera. La famiglia era fiorentina, ma il padre si trovava nella cittadina per ricoprire la carica politica di podestà. Michelangelo era il secondogenito, su un totale di cinque figli della coppia.

Infanzia (1475-1487)

Già alla fine di marzo, terminata la carica semestrale di Ludovico Buonarroti, tornò presso Firenze, a Settignano, probabilmente alla poi detta Villa Michelangelo, dove il neonato venne affidato a una balia locale. Settignano era un paese di scalpellini, poiché vi si estraeva la pietra serena, da secoli utilizzata a Firenze nell’edilizia di pregio. Anche la balia di Michelangelo era figlia e moglie di scalpellini. Diventato un artista famoso, Michelangelo, spiegando perché preferiva la scultura alle altre arti, ricordava proprio questo affidamento, sostenendo di provenire da un paese di “scultori e scalpellini”, dove dalla balia aveva bevuto «latte impastato con la polvere di marmo».

Formazione presso il Ghirlandaio (1487-1488)

Nel 1487 Michelangelo finalmente approdò alla bottega di Domenico Ghirlandaio, artista fiorentino tra i più quotati dell’epoca.

Sicuro è invece che il giovane manifestò un forte interesse per i maestri alla base della scuola fiorentina, soprattutto Giotto e Masaccio, copiando direttamente i loro affreschi nelle cappelle di Santa Croce e nella Brancacci in Santa Maria del Carmine. Un esempio è il massiccio San Pietro da Masaccio, copia dal Pagamento del tributo.

Al giardino neoplatonico (1488-1490)

Michelangelo cominciò a frequentare il giardino di San Marco, una sorta di accademia artistica sostenuta economicamente da Lorenzo il Magnifico in una sua proprietà nel quartiere mediceo di Firenze. Qui si trovava una parte delle vaste collezioni di sculture antiche dei Medici, che i giovani talenti, ansiosi di migliorare nell’arte dello scolpire, potevano copiare, sorvegliati e aiutati dal vecchio scultore Bertoldo di Giovanni, allievo diretto di Donatello.

Conobbe inoltre i giovani rampolli di casa Medici, più o meno a lui coetanei, che diventarono negli anni successivi alcuni dei suoi principali committenti: Piero, Giovanni, poi papa Leone X, e Giulio, futuro Clemente VII.

Un altro fatto legato a quegli anni è la lite con Pietro Torrigiano, futuro scultore di buon livello. Tra i due non correva buon sangue e, una volta entrati in contrasto, durante un sopralluogo alla cappella Brancacci, finirono per azzuffarsi; ebbe la peggio Michelangelo, che incassò un pugno del rivale in pieno volto, rompendosi il naso e avendo deturpato per sempre il profilo. In seguito alla rissa, Lorenzo De Medici esiliò Pietro Torrigiano da Firenze.

Prime opere (1490-1492)

Al periodo del giardino e del soggiorno in casa Medici risalgono essenzialmente due opere, la Madonna della Scala (1491 circa) e la Battaglia dei Centauri, entrambe conservate nel museo di Casa Buonarroti a Firenze.

Michelangelo e Piero de’ Medici (1492-1494)

Nel 1492 morì Lorenzo il Magnifico. Non è chiaro se i suoi eredi, in particolare il primogenito Piero, mantennero l’ospitalità al giovane Buonarroti.

In questi anni Michelangelo scolpì il Crocifisso ligneo, realizzato come ringraziamento per il priore. Attribuito a questo periodo è anche il piccolo Crocifisso di legno di tiglio .

Il 20 gennaio 1494 su Firenze si abbatté una violenta nevicata e Piero fece chiamare Michelangelo per fare una statua di neve nel cortile di palazzo Medici. L’artista fece di nuovo un Ercole, che durò almeno otto giorni, sufficienti per fare apprezzare l’opera a tutta la città.

Il primo viaggio a Bologna (1494-1495)

Per Michelangelo si trattava del primo viaggio fuori Firenze, con una prima tappa a Venezia. Si diresse poi a Bologna, in cui venne accolto, trovando ospitalità e protezione, dal nobile Giovan Francesco Aldrovandi, molto vicino ai Bentivoglio che allora dominavano la città. Durante il soggiorno bolognese, durato circa un anno, l’artista si occupò, grazie all’intercessione del suo protettore, del completamento della prestigiosa Arca di san Domenico, a cui avevano già lavorato Nicola Pisano e Niccolò dell’Arca, che era morto da pochi mesi, in quel 1494. Scolpì così un San Procolo, un Angelo reggicandelabro e terminò il San Petronio iniziato da Niccolò.

Primo soggiorno romano (1496-1501)

Arrivo a Roma e il Bacco (1496-1497)

Michelangelo accettò senza indugio l’invito a Roma del cardinale, nonostante questi fosse nemico giurato dei Medici: di nuovo per convenienza voltava le spalle ai suoi protettori.

Arrivò a Roma il 25 giugno 1496. Il giorno stesso il cardinale mostrò a Michelangelo la sua manutenzione di sculture antiche, chiedendogli se se la sentiva di fare qualcosa di simile. Neppure dieci giorni dopo, l’artista iniziò a scolpire una statua a tutto tondo di un Bacco (oggi al Museo del Bargello), raffigurato come un adolescente in preda all’ebbrezza, in cui è già leggibile l’impatto con la statuaria classica: l’opera infatti presenta una resa naturalistica del corpo, con effetti illusivi e tattili simili a quelli della scultura ellenistica; inedita per l’epoca è l’espressività e l’elasticità delle forme, unite al tempo stesso con un’essenziale semplicità dei particolari. Ai piedi di Bacco scolpì un fauno che sta rubando qualche acino d’uva dalla mano del dio: questo gesto destò molta ammirazione in tutti gli scultori del tempo poiché il giovane sembra davvero mangiare dell’uva con grande realismo. Il Bacco è una delle poche opere perfettamente finite di Michelangelo e dal punto di vista tecnico segna il suo ingresso nella maturità artistica

. Pietà (1497-1499)

Grazie sempre all’intermediazione di Jacopo Galli, Michelangelo ricevette altre importanti commissioni in ambito ecclesiastico, tra cui forse la Madonna di Manchester, la tavola dipinta della Deposizione per Sant’Agostino, forse il perduto dipinto con le Stigmate di san Francesco per San Pietro in Montorio, e, soprattutto, una Pietà in marmo per la chiesa di Santa Petronilla, oggi nella Basilica di San Pietro.

Uno dei segreti di Michelangelo parte infatti dalla stessa materia delle sue statue, il marmo, che l’artista sceglie personalmente nelle cave di Carrara.

Agli inizi del 1500 Michelangelo rientra a Firenze come artista affermato e tutte le personalità di spicco della città (e della Toscana tutta) si contendono i suoi servigi.

Sono ani di grande fermento che vedno la realizzazione di lavori immortali come il Tondo Doni, il Tondo Pitti e l’abbozzo (andato perduto) per l’affresco de la Battaglia di Cascina, che però non fu mai realizzato.

L’opera più significativa di questo periodo però rimane il David, scolpito tra il 1501 ed il 1504 e ritenuto così bello da essere posto in Piazza della Signoria, il cuore della Firenze dell’epoca.

Nel 1505 però l’artista viene richiamato a Roma da papa Giulio II, il quale vuole commissionargli il proprio monumento funebre che però verrà realizzato solo molti anni dopo e con risultati molto inferiori rispetto ai progetti originali.

Il rapporto tra Michelangelo ed il Papa non sarà mai tutto rose e fiori, ma ciò non impedisce al Pontefice di affidare all’artista il monumentale compito di affrescare la Cappella Sistina in Vaticano.

La proposta, presentata nel 1508, è l’occasione per Michelangelo di cimentarsi in una disciplina, la pittura, che ha sempre messo in secondo piano e quindi accetta benché con qualche remora iniziale. Il lavoro richiede quasi cinque anni, ma consacra Michelangelo come uno dei geni più fulgidi dell’intera Storia dell’Arte mondiale!

Italia Michelangiolesca 1961

La carriera prosegue con importanti opere tra Roma e Firenze, ma nel 1534 ritorna nella Cappella Sistina su mandato del nuovo Papa Paolo III per affrescare anche la parete dietro l’altare: nasce il famosissimo Giudizio Universale, che però verrà completato solo nel 1541.

Il Giudizio Universale, per l’innovativo stile ed il modo in cui vengono raffigurati i personaggi appartenenti alla tradizione religiosa segnano una svolta nel mondo dell’arte e varranno a Michelangelo sperticate lodi e ferocissime critiche.

La vita di Michelangelo prosegue poi tra successi e tante altre opere indimenticabili (si tuffa anche in progetti architettonici e poetici) che lo innalzano al rango di artista senza tempo. Muore il 18 febbraio 1564, ormai quasi novantenne, tra commozione e grandi onori pubblici (articolo parzialmente estrapolato dai siti  Wikipedia e Focus Lunior e le immagini da Google).

 

Testo bollettino

Il 6 marzo 2025 ricorrono i 550 anni dalla Nascita del sommo Michelangelo Buonarroti (Caprese 1475-Roma 1564). Nelle celebrazioni curate da più Enti, tra cui il Comune di Caprese Michelangelo, anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy onora l’artista con un francobollo commemorativo.

Michelangelo pervenne a mete altissime come pittore, scultore, architetto e anche come poeta. Esplicò la sua opera tra Firenze, patria dei Buonarroti, e Roma, la sua seconda patria. Toccò vette da Genio nella Pietà di San Pietro, nel David, nelle Opere della Cappella Medici, negli Affreschi della Sistina, nel Mosè e nella Cupola di San Pietro.

Il padre suo Lodovico Buonarroti, fiorentino trentenne, assunse l’incarico di Potestà di Caprese e Chiusi, con residenza a Caprese, il giorno 30 settembre 1474. Era con lui la consorte diciottenne Francesca del Sera, allora incinta del secondo figlio. Lodovico e Francesca trascorsero 5 mesi nel Palazzo del Potestà e nel Castello di Caprese, finché “il dì 6 marzo 1475, in lunedì matina inanzi dì 4 o 5 ore, nacque Michelagnolo”. Due giorni dopo, il dì 8 marzo, fu battezzato nella Chiesa di San Giovanni Battista adiacente alle mura del Castello, alla presenza di 9 compari. Lodovico annotò con precisione la Nascita e il Battesimo, citando i nomi di tutti i compari, sopra un foglio dei suoi Ricordi, il cui testo si è conservato fino ad oggi. Il 31 marzo del 1475 terminò il mandato del Potestà che con la famiglia partì da Caprese per ritornare a Firenze. Gli studiosi ritengono che i 6 mesi trascorsi a Caprese ebbero qualche influenza sulla formazione di Michelangelo. Le forme aspre del colle dove nacque, i bellissimi panorami montuosi e collinari, l’aria estremamente sottile, la ricchezza di boschi e corsi d’acqua, l’alimentazione molto variegata e salubre, in cui spiccavano il pregiato marrone (oggi DOP) e la dolcissima farina di castagne, influirono certo positivamente sulla madre e sul nascituro.

Il Museo “Casa Natale di Michelangelo Buonarroti” ebbe origine nel 1875 (IV Centenario della Nascita), si formò negli anni 1964 (400° dalla Morte) – 1975 (V Centenario della Nascita) e si ampliò in seguito. Il cuore di questo è la Casa Natale (Palazzo del Potestà – XIV secolo). Ne sono organi complementari il Palazzo del Comune (XIV secolo), la Chiesa del Battesimo (XIII secolo) e il Castello (IX secolo). Da evidenziare al suo interno i pregiati calchi ottocenteschi delle sculture dell’artista, le opere in bronzo donate da grandi artisti del ‘900 e la preziosa collezione di Piccola Scultura Italiana (‘800 – ‘900).

Antonio Acquisti

Docente e Storico

Gabriele Fiori

Consigliere Comunale di Caprese Michelangelo

 

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