141^ emissione del 06 Dicembre 2024, di n.1 francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del sapere” dedicato all’ARCHIVIO LUCE, nel centenario della fondazione

141^ emissione del 06 Dicembre 2024, di n.1 francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “le eccellenze del sapere” dedicato all’ARCHIVIO LUCE, nel centenario della fondazione, dal valore indicato con la lettera B, corrispondente ad €1,90

  • data emissione: 06 dicembre 2024
  • dentellatura: 11  effettuata con fustellatura.
  • dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
  • tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
  • Grammatura: 90 g/mq.
  • Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
  • Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
  • stampato: I.P.Z.S. Roma
  • tiratura : 250.020
  • valore tariffa: B=€1,25
  • colori: quattro
  • bozzettistaEmanuela L’Abate
  • num. catalogo francobolloMichel ______ YT _______ UNIF ______SASS _____
  • Il francobollo: raffigura, in primo piano, una lavoratrice specializzata intenta al controllo delle pellicole cinematografiche; sullo sfondo, un’immagine di un Cinemobile d’epoca conservata nell’Archivio Luce che detiene la memoria fotografica e audiovisiva del ‘900 italiano. In alto a sinistra, è riprodotto il logo del centenario dell’Istituto Luce. Completano il francobollo la legenda “ARCHIVIO LUCE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

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L’Istituto LUCE (L’Unione Cinematografica Educativa) è stata una società per azioni italiana, creata nel 1924 durante il ventennio fascista.

Logo dell’anniversario

Celebre per esser divenuta un potente strumento di propaganda del regime fascista, è la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo.

Storia

All’origine della fondazione dell’Istituto LUCE vi è una piccola impresa cinematografica privata promossa dal giornalista Luciano De Feo nell’intento di sviluppare l’educazione della popolazione italiana analfabeta attraverso le immagini (da qui l’acronimo LUCE, che significa L’Unione Cinematografica Educativa).

Il LUCE venne istituito da Benito Mussolini con qualità di ente morale di diritto pubblico con il regio decreto-legge n. 1985 del 5 novembre 1925, a sostituire la precedente Società Anonima L.U.C.E.

Nel luglio 1925 la Presidenza del Consiglio dei ministri dirama una circolare ai ministri dell’Interno, della Pubblica Istruzione, dell’Economia e delle Colonie, invitandoli a servirsi esclusivamente dell’organizzazione tecnica del LUCE a scopi educativi e propagandistici.

Nello statuto di fondazione del LUCE, la finalità dell’Istituto era volta alla «diffusione della cultura popolare e della istruzione generale per mezzo delle visioni cinematografiche, messe in commercio alle minime condizioni di vendita possibile, e distribuite a scopo di beneficenza e propaganda nazionale e patriottica».

Una macchina dell’epoca addetta alle riprese

Nel 1927 viene creato il cinegiornale Giornale LUCE, destinato a venire proiettato obbligatoriamente in tutti i cinema d’Italia prima della proiezione dei film. In Italia i Cinegiornali LUCE possono considerarsi antecedenti del telegiornale.

Nel 1935 l’Istituto LUCE dà vita all’Ente nazionale industrie cinematografiche (ENIC), entrando direttamente nella produzione cinematografica: uno dei primi film prodotti è il colossal Scipione l’Africano di Carmine Gallone. Nel 1936 il LUCE cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare al Ministero della cultura popolare; nello stesso anno si dà il via alla costruzione della nuova sede dell’Istituto accanto alle strutture di Cinecittà e del nascente Centro sperimentale di cinematografia.

A partire dal dopoguerra l’Istituto LUCE si occupa della produzione di numerosi documentari e di film, diretti, tra gli altri, da Pupi Avati, Marco Bellocchio, Claude Chabrol, Liliana Cavani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi ed Ettore Scola.

Sede

Nel 1937 viene inaugurata, nella zona del Quadraro – nell’attuale piazza Cinecittà – la sede dell’Istituto Nazionale LUCE. Il progetto iniziale, ideato dagli architetti Clemente e Andrea Busiri Vici e da Rodolfo Rustichelli, venne selezionato da una commissione composta dai presidenti dell’Istituto, dell’Opera Nazionale Combattenti, dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni, dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, e altri. Si tratta di un edificio a forma semicilindrica, attorniato da altri palazzi. Gli avancorpi contenevano le sale di sincronizzazione e i reparti fotografici; l’edificio centrale i laboratori tecnici e gli uffici della direzione generale, la presidenza, i magazzini deposito pellicole. Era presente poi un’autorimessa con 50 posti auto e la palazzina del dopolavoro. Il tutto, secondo un concetto moderno di campus poi ripreso, nell’immediato dopoguerra, da centri di produzione video e audio quali quello de La Settimana Incom e della RCA Italiana.

La prima sede dell’Istituto Nazionale LUCE

Pesantemente colpito da bombardamenti alla fine del conflitto, nonostante il suo profondo legame con la fase più alta del regime, si optò per la sua conservazione secondo un’ottica storica prima che politica, apportandovi modifiche con parziali abbattimenti di parti non centrali e aggiunte in linea con le nuove esigenze. È oggi sede del Municipio VII di Roma.

Eredità

L’Istituto, avente sede a Roma, partecipava inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche.

Nel 2009 la società viene fusa con Cinecittà Holding S.p.A., costituendo una società per azioni, Cinecittà Luce S.p.A., che nel 2011 diventa Istituto Luce Cinecittà.

A partire da luglio 2012, una vasta collezione di filmati (circa 30 000) è stata messa a disposizione del pubblico, grazie a un accordo con Google, attraverso un canale YouTube.

L’archivio dell’Istituto, in forma di mediateca, è stato spostato in via Tuscolana 1055.

Dal 1995 al 2001 l’Istituto venne presieduto dall’amministratore delegato Angelo Guglielmi, critico letterario e saggista. Riconoscimenti Nel 1993 l’Istituto Luce è stato insignito del Premio Brancati-Zafferana per la diffusione della cultura italiana nel mondo

Attualmente Cinecittà è la società pubblica che opera come braccio operativo del Ministero della Cultura, e una delle principali realtà del settore cinematografico, con una varietà di impegni e attività che si traducono nella più ampia missione di sostegno alla cinematografia e all’audiovisivo italiani.

Con l’approvazione nel luglio 2017 dell’acquisizione del ramo d’azienda di Cinecittà Studios, gli storici studi di Via Tuscolana sono ritornati sotto il controllo pubblico gestiti e coordinati da Cinecittà, che ne cura ampliamento e valorizzazione delle attività. Così, a fianco delle sue storiche competenze si unificano a quelle di Cinecittà le attività degli Studios: dalla gestione dei teatri di posa, alle costruzioni scenografiche, al lavoro di maestranze, passando per la post-produzione digitale, la conservazione delle opere (con un laboratorio destinato alla salvaguardia del nostro straordinario patrimonio filmico e archivistico); fino alla ricezione turistica, ad eventi e mostre, alla diffusione di prodotti con il marchio Cinecittà: un brand conosciuto in tutto il mondo. Per giungere al MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema, un grande innovativo spazio permanente che narra la storia dell’immaginario degli italiani nel XX e XXI secolo. Così da fare di Cinecittà un polo unico e internazionale in grado di unire tutta la filiera del cinema e dell’audiovisivo: dalla produzione alla promozione, alla formazione alla scoperta per tutti del mondo dello spettacolo.

Un ampliamento in piena sinergia con le storiche attività di sostegno e valorizzazione del cinema italiano assegnate al Luce: la distribuzione e promozione di opere prime e seconde di produzione italiana, un impegno fondamentale per l’intero comparto nazionale nella scoperta dei cineasti del futuro; la conservazione, valorizzazione e diffusione dell’ Archivio Storico dell’Istituto Luce – uno dei più ricchi al mondo, che continua a incrementarsi per divenire la memoria audiovisiva del ‘900 italiano e dell’area del Mediterraneo.

ARCHIVIO STORICO LUCE

Parte importante di Istituto Luce Cinecittà, L’Archivio Storico Luce è uno dei più ricchi al mondo, e continua a incrementarsi per divenire la memoria audiovisiva del ‘900 italiano e dell’area del Mediterraneo.  Un vasto patrimonio composto da fondi cinematografici, fotografici e documentari. A partire dalla produzione diretta di immagini fisse ed in movimento dal 1924 (anno della sua nascita) al 1962, a collezioni private e fondi audiovisivi acquisiti nel tempo. Un arco temporale che copre tutto il Novecento. Cinegiornali, documentari, repertori, fotografie, un archivio della contemporaneità. Un insieme di produzione documentaria che ben rappresenta il “secolo breve”.

Significativa è la produzione documentaristica, con titoli che traggono principalmente materia dall’Archivio Luce, e dalla possibilità che registi e curatori vi trovano per rileggere al presente, con pagine inedite, creative e rigorose, la Storia del Paese attraverso un secolo di immagini.

Nel 2013 il Fondo Cinegiornali e Fotografie dell’Istituto Nazionale L.U.C.E. è entrato, unico tra gli archivi audiovisivi italiani, nel prestigioso Registro Memory of the World dell’UNESCO  con la seguente motivazione: “La collezione costituisce un corpus documentario inimitabile per la comprensione del processo di formazione dei regimi totalitari, i meccanismi di creazione e sviluppo di materiale visivo e le condizioni di vita della società italiana. Si tratta di una fonte unica di informazioni sull’Italia negli anni del regime fascista, sul contesto internazionale del fascismo (tra cui l’Africa orientale e l’Albania, ma anche ben oltre le aree occupate dall’Italia durante il fascismo, soprattutto per quanto riguarda il periodo della Seconda Guerra Mondiale) e sulla società di massa negli anni Venti e Trenta del Novecento.” (articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e dal sito istituzionale e le immagini da Google).

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