119-120 e 121^ emissione del 21 Novembre 2024, di n.3 francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ”le eccellenze del sapere” dedicati alla formazione dei giovani: UNIVERSITA’ degli Studi di NAPOLI “Federico II”, nel 800° anniversario della fondazione; UNIVERSITA’ degli Studi di TRIESTE, nel centenario della fondazione; UNIVERSITA’ degli Studi di FIRENZE, nel centenario della fondazione
119-120 e 121^ emissione del 21 Novembre 2024, di n.3 francobolli ordinari appartenenti alla serie tematica ”le eccellenze del sapere” dedicati alla formazione dei giovani: UNIVERSITA’ degli Studi di NAPOLI “Federico II”, nel 800° anniversario della fondazione; UNIVERSITA’ degli Studi di TRIESTE, nel centenario della fondazione; UNIVERSITA’ degli Studi di FIRENZE, nel centenario della fondazione, ognuno dal valore indicato in B, corrispondente ad €1,25
- data emissione: 21 Novembre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
- Grammatura: 90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B = €1,25
- colori: quattro
- bozzettista: Maria Carmela PERRINI
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _____
- Il francobollo: raffigura una prospettiva della facciata principale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” istituita il 5 giugno del 1224 dall’Imperatore del Sacro Romano Impero; in alto a destra, si staglia il logo dell’Ateneo. Completa il francobollo la legenda “800 ANNI DALLA FONDAZIONE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
- ata emissione: 21 Novembre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 30 x 40 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
- Grammatura: 90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B = €1,25
- colori: quadricromia
- bozzettista: Maria Carmela PERRINI
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _____
- Il francobollo: raffigura l’ingresso del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze che, nel 2024, celebra i 100 anni dalla sua fondazione; in alto, a sinistra, è riprodotto il logo istituzionale dell’Ateneo. Completa il francobollo la legenda la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
- ata emissione: 21 Novembre 2024
- dentellatura: 11 effettuata con fustellatura.
- dimensioni francobollo: 40 x 30 mm
- tipo di carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, con imbiancante ottico.
- Grammatura: 90 g/mq.
- Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq.
- Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco).
- stampato: I.P.Z.S. Roma
- tiratura : 250.020
- valore tariffa: B = €1,25
- colori: tre
- bozzettista: P. Russo
- num. catalogo francobollo: Michel ______ YT _______ UNIF ______SASS _____
- Il francobollo: riproduce, su uno sfondo che riprende i colori istituzionali del centenario dell’Università degli Studi di Trieste, una rivisitazione del logo dell’anniversario che raffigura, con un’illustrazione al tratto, l’edificio centrale dell’Ateneo alle cui spalle sorge, come un sole, il numero “100”, a indicare gli anni trascorsi dalla sua fondazione. Completa il francobollo la legenda “UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE DAL 1924”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.
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L’Università degli Studi di Napoli Federico II è un’università statale italiana fondata nel 1224, una delle più antiche università pubbliche del mondo.
Nata per volontà dall’Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia Federico II di Svevia che, il 5 giugno 1224, inviò da Siracusa una generalis lictera con la quale designò come sede dello Studium generale del regno la città partenopea. Con oltre 90 000 studenti (2022), è tra le più grandi università d’Europa.
Il motto dell’Università è Ad scientiarum haustum et seminarium doctrinarum, tratto dalla lettera circolare di Federico II di Svevia.
L’Università ha ospitato, nel corso della sua millenaria storia, alunni illustri, tra cui i Presidenti della Repubblica Italiana Enrico De Nicola, Giovanni Leone e Giorgio Napolitano.
Secondo il ranking CWUR (Center for World University Rankings), nel 2024 ha confermato la 6ª posizione tra gli atenei italiani, mentre si piazza al 253º posto su 20.966 nel ranking mondiale. Secondo un’analisi congiunta di U.S. News & World Report e Clarivate Analytics, l’Ateneo si posiziona al secondo posto nazionale per il corso di laurea in Ingegneria meccanica, preceduto soltanto dall’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e al terzo per il corso di laurea in Fisica, preceduto dalla succitata Sapienza e dall’Università di Pisa.
Da ottobre 2016, l’università ospita la Apple Developer Academy e dal 2018 il Cisco Digital Transformation Lab
Storia
Fondazione dello Studium
L’erezione dello Studium venne decretata dall’imperatore Federico II di Svevia il 5 giugno (il 5 luglio secondo talune fonti) 1224 tramite una lettera circolare (generalis lictera) inviata da Siracusa. Poiché fu creata per volere stesso dell’imperatore, l’Università di Napoli è considerata in assoluto la prima università laica in Europa di tipo statale (non fondata, cioè, da corporazioni, religiosi, ovvero da associazioni di intellettuali o di studenti, ma in forza di un pubblico provvedimento sovrano).
«Federico, per grazia di Dio imperatore dei Romani […] a tutti i fedeli del Regno di Sicilia che leggono la presente lettera. Col favore di Dio, […] desideriamo che in ogni parte del nostro Regno molti diventino savi e accorti attingendo alla fonte delle scienze e a un vivaio di saperi, […] Disponiamo perciò che nell’amenissima città di Napoli vengano insegnate le arti e coltivati gli studi connessi con ogni professione, così che i digiuni e gli affamati di sapere trovino nel nostro Regno di che soddisfare i propri desideri e non siano costretti, per ricercare la conoscenza, a peregrinare e a mendicare in terra straniera. […] Le condizioni che offriamo agli studenti sono queste: in primo luogo che nella detta città ci saranno dottori e maestri in ogni facoltà. Gli studenti, poi, da qualsiasi posto provengano, siano sicuri di soggiornare, stare e tornare non avendo a patire alcun danno tanto nella persona quanto nei propri beni. I migliori alloggi esistenti nella città saranno dati in affitto agli scolari dietro corresponsione di due once d’oro al massimo, e tale importo non sarà superiore. […] Saranno fatti prestiti agli studenti, in base alle loro necessità, da coloro che sono designati a ciò dietro consegna in pegno dei libri, che saranno restituiti provvisoriamente ricevendo la garanzia degli altri studenti. […]»
(Federico II di Svevia. Siracusa, 5 giugno 1224, XII indizione.)
Tramite la lettera circolare, l’Imperatore invitava in maniera perentoria tutti gli studenti a recarsi a Napoli prima del 29 settembre (ricorrenza di san Michele Arcangelo), data divenuta canonica per l’inizio degli anni accademici. Questa lettera è stata trasmessa dalla collezione delle lettere attribuite a Pier della Vigna, che fu primo ministro dell’imperatore. In un’epoca in cui gli studenti erano soliti pagare i propri docenti, nell’ateneo federiciano fin dalla sua fondazione i docenti erano retribuiti dall’imperatore; gli studenti erano protetti e tutelati, e quelli meritevoli potevano godere di prestiti d’onore e alloggi.
Due furono i motivi principali che spinsero l’imperatore all’edificazione dello Studium: in primo luogo la formazione esclusiva del personale amministrativo e burocratico della curia regis (la classe dirigente del regno) e, quindi, la preparazione dei giuristi che avrebbero aiutato il sovrano nella definizione dell’ordinamento statale e nell’esecuzione delle leggi. In secondo luogo, l’espresso interesse di agevolare i propri sudditi nella formazione culturale, emancipandosi ed evitando loro inutili e costosi viaggi all’estero.
La scelta della sede cadde sulla città di Napoli per motivi non solo culturali (la città aveva una lunga tradizione in merito, legata alla figura di Virgilio, che viene richiamata esplicitamente in un documento dell’epoca), ma anche per motivazioni geografiche ed economiche (gli scambi e i trasporti via mare, il clima mite e la posizione strategica all’interno del Regno furono, soprattutto, determinanti). Per l’organizzazione dello Studium ci si avvalse dell’opera di due eminenti giuristi campani: Pier della Vigna e Taddeo da Sessa.
Affinché la nuova università potesse competere con quelle più antiche, Federico II proibì ai cittadini del regno di frequentare università straniere, in particolare quella di Bologna, sotto la minaccia di sanzioni corporali e pecuniarie. Allo stesso tempo, istituzioni educative interne al regno non potevano offrire corsi nelle stesse discipline insegnate dall’Università di Napoli, causando la chiusura di diverse di queste scuole.
L’obiettivo politico-universitario di Federico II non si limitava alla formazione di funzionari adatti per il servizio statale, ma comprendeva anche la creazione di un’ampia élite intellettuale in grado di consolidare l’Impero sia attraverso elementi giuridici che tramite contributi culturali.
Lo Studium fu organizzato in modo originale, differente dal cosiddetto modello bolognese o parigino dell’università. Esso era un istituto chiuso, con regole molto rigide. Gli studenti e i professori avevano il divieto di uscire dalle sue mura. Questo tipo di organizzazione universitaria fu adottato anche in alcune università spagnole.
L’ubicazione originale dell’Università di Napoli rimane incerta, ma si ipotizza che fosse situata nella regione di Nido, accanto alla Chiesa di S. Marco ed al Monastero di Donna Romita. Durante il regno di Carlo I, furono introdotte diverse riforme nell’ordinamento dell’Università, incluso l’istituto del Giustiziere degli scolari e l’introduzione di nuovi titoli accademici. Le cattedre furono definite in modo più chiaro, diventando sei: Medicina, Diritto Canonico, Diritto Civile, Teologia, Grammatica e Logica.
Durante il regno di Carlo I d’Angiò, l’Università di Napoli vide la presenza di importanti figure come Andrea e Bartolomeo da Capua, Andrea Bonello, Filippo da Castrocoeli e S. Tommaso d’Aquino, quest’ultimo beneficiario di un sussidio mensile concesso dal Re. Anche altri come Giacomo Belvisio, Andrea d’Isernia ed Arnaldo di Villanova furono rinomati sotto il suo successore.
Tuttavia, i periodi di instabilità politica e la conquista spagnola portarono nuovamente turbamenti nell’Università. Ferdinando il Cattolico vendette l’ufficio di Giustiziere degli scolari alla città, e i Viceré abolirono i privilegi di esenzione degli studenti. Nonostante i tentativi di riforma, gli abusi persistettero e l’Università non riuscì a recuperare la sua fama.
Struttura
Ex-facoltà | Fondazione |
Giurisprudenza | 1224 |
Medicina e chirurgia | 1224 |
Economia | 1754 |
Matematica | 1754 |
Fisica | 1754 |
Scienze naturali | 1754 |
Biologia | 1754 |
Medicina veterinaria | 1797 |
Politecnico | 1811 |
Farmacia | 1865 |
Agraria | 1872 |
Architettura | 1928 |
Lingue e linguistica | 1961 |
Scienze politiche | 1972 |
L’ateneo federiciano è governato da un sistema tripartito: il rettore, che ha la rappresentanza legale, esercita le funzioni coordinamento delle attività didattiche e di ricerca ed emana i regolamenti; il senato accademico, organo che esercita la funzione di alta vigilanza sulla ricerca e la didattica, e il consiglio di amministrazione, organo di organizzazione finanziaria.
L’ateneo è costituito da scuole a cui aderiscono più dipartimenti sulla base di criteri di affinità culturale, didattica, scientifica e disciplinare; esse coordinano le attività didattiche comuni fra i dipartimenti che ne fanno parte.] L’ateneo si fonda su quattro scuole e ventisei dipartimenti, così strutturati:
- Scuola di medicina e chirurgia
- Dipartimento di farmacia
- Dipartimento di medicina clinica e chirurgia
- Dipartimento di medicina molecolare e biotecnologie mediche
- Dipartimento di neuroscienze e scienze riproduttive ed odontostomatologiche
- Dipartimento di sanità pubblica
- Dipartimento di scienze biomediche avanzate
- Dipartimento di scienze mediche traslazionali
- Scuola di agraria e medicina veterinaria
- Dipartimento di agraria
- Dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali
- Scuola delle scienze umane e sociali
- Dipartimento di economia, management, istituzioni
- Dipartimento di giurisprudenza
- Dipartimento di scienze economiche e statistiche
- Dipartimento di scienze sociali
- Dipartimento di scienze politiche
- Dipartimento di studi umanistici
- Scuola politecnica e delle scienze di base
- Dipartimento di architettura
- Dipartimento di biologia
- Dipartimento di fisica
- Dipartimento di ingegneria chimica, dei materiali e della produzione industriale
- Dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale
- Dipartimento di ingegneria elettrica e delle tecnologie dell’informazione
- Dipartimento di ingegneria industriale
- Dipartimento di matematica e applicazioni
- Dipartimento di scienze chimiche
- Dipartimento di scienze della terra, dell’ambiente e delle risorse
- Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura
(articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google)
L’Università degli Studi di Trieste è un’università statale italiana fondata nel 1924 come Regia Università degli Studi Economici e Commerciali. Prima ancora esisteva la Scuola Superiore di Commercio – Fondazione Revoltella, istituita nel 1877 in conformità alle volontà testamentarie del barone Pasquale Revoltella.
Storia
L’aspirazione a fare di Trieste sede universitaria, negli anni antecedenti alla prima guerra mondiale, fu al centro di acute tensioni fra la componente italiana della città e le autorità austriache, che rifiutarono ripetutamente di darvi seguito. Dopo l’annessione di Trieste all’Italia, la Scuola Superiore venne parificata, nel 1919, agli altri istituti superiori di commercio esistenti per divenire quindi Università, con regio decreto dell’8 agosto 1924, n. 1338. Nel 1938, con l’istituzione della facoltà di giurisprudenza, andata ad affiancare quella di Economia e Commercio, l’Ateneo assurge a Studium Generale, assumendo la denominazione di Regia Università degli Studi. Nello stesso anno, dopo la solenne posa della prima pietra, avvenuta il 19 settembre 1938 alla presenza del capo del governo, Benito Mussolini, inizia la costruzione della sede centrale dell’Ateneo in posizione dominante sul colle di Scoglietto, realizzata dalla impresa di costruzioni Ulisse Igliori di Roma, su progetto degli architetti Raffaello Fagnoni e Umberto Nordio.
Gli eventi bellici e le vicende del dopoguerra, con l’incerto destino della città, rallentarono, pur senza comprometterlo del tutto, lo sviluppo dell’Ateneo.
La facoltà di ingegneria, istituita con legge 8 agosto 1942, n. 1135, limitatamente alla sezione navale, poté essere organizzata su più corsi di laurea solo nell’immediato dopoguerra; nello stesso periodo, un ordine del 22 luglio 1946 del Governo Militare Alleato, che allora amministrava la città, istituiva la facoltà di scienze matematiche, Fisiche e Naturali, mentre un precedente provvedimento, di data 8 novembre 1945, aveva formalizzato la nascita della facoltà di lettere e filosofia, già deliberata nel settembre 1943, con autonoma determinazione del corpo accademico. Sempre sotto l’amministrazione militare anglo-americana, il 3 novembre 1950, veniva portato a termine, e inaugurato dal ministro Gonnella, l’edificio centrale di colle Scoglietto, ove si insediavano le facoltà di giurisprudenza, economia e scienze matematiche, fisiche e naturali.
Il ritorno a Trieste dell’amministrazione italiana, celebrato dall’Università con il conferimento della laurea honoris causa in Economia e Commercio al Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, il 4 novembre 1954, consentì l’avvio e la realizzazione di nuove consistenti opere edilizie attorno al corpo centrale dell’Università e l’istituzione di nuove facoltà (farmacia, magistero, medicina e chirurgia, e più tardi scienze politiche).
Ulteriore ampliamento derivò all’Ateneo dal d.P.R. 6 marzo 1978, n. 102, che parificava alle altre facoltà la Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori. Da ultimo, infine, venivano istituite le facoltà di psicologia, nel 1997, e di architettura, nel novembre 1998.
Struttura
L’Università degli Studi di Trieste è organizzata nei seguenti dieci dipartimenti:
- Clinico di scienze mediche, chirurgiche e della salute
- Fisica
- Ingegneria e architettura
- Matematica, informatica e geoscienze
- Scienze chimiche e farmaceutiche
- Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche
- Scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione
- Scienze politiche e sociali
- Scienze della vita
- Studi umanistici
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L’Università degli Studi di Firenze è una università statale italiana sita nell’omonima città e fondata nel 1321 come Studium Generale.
Storia
Il 25 maggio dell’anno 825 l’imperatore Lotario I promulga il capitolare di Corteolona che costituì le scuole imperiali, oltre a Pavia capitale del Regno d’Italia, anche Firenze ebbe la scuola di diritto, di retorica e arti liberali, ereditando la tradizione della scuola di diritto, fondata dall’imperatore romano Teodosio I; dalla sede di Firenze dipendevano gli studenti dell’allora Tuscia carolingia.
L’università di Firenze trae origine dallo Studium Generale istituito grazie a una delibera della Repubblica Fiorentina nel 1321. Ai suoi albori, presso lo studium s’insegnarono discipline quali giurisprudenza civile e canonica, letteratura e medicina; tuttavia nel 1324, dopo soli tre anni, fu costretto a cessare le attività. Gli insegnamenti ripresero nel 1349, grazie all’intercessione di papa Clemente VI, il quale concesse allo studium la possibilità di conferire diplomi regolari (privilegia maxima), oltre a stabilirvi la prima facoltà di teologia d’Italia.
Nel 1364, durante il regno dell’imperatore Carlo IV, l’ateneo fiorentino divenne università imperiale, la quale tuttavia, andò incontro negli anni successivi ad un’ulteriore interruzione delle attività didattiche. Nel 1387 furono promulgati dei nuovi statuti: fu istituita la prima cattedra di greco d’Europa e fu promosso lo sviluppo della medicina grazie ad una direttiva comunale che prevedeva la concessione di due cadaveri per gli studi anatomici.
Nel 1473, lo studium fu trasferito a Pisa, ad opera di Lorenzo il Magnifico, ed accorpato all’Università di Pisa, la quale divenne centro culturale di riferimento del Granducato di Toscana per volontà della stessa famiglia de’ Medici. A Firenze sopravvisse unicamente il collegio teologico con gli insegnamenti umanistici.
Carlo VIII ricondusse temporaneamente lo studium a Firenze tra il 1497 e il 1515, salvo poi esser trasferito nuovamente a Pisa con il ritorno dei Medici. I continui cambi di sede, non influirono ciononostante con le attività di studio e ricerca fiorentine, difatti durante il dominio di Cosimo I de’ Medici crebbe il numero delle cattedre e furono incentivati l’insegnamento e l’esercizio della medicina; in aggiunta, la ricerca scientifica e letteraria venivano portate avanti dalle accademie della Crusca e del Cimento. La diffusione della cultura attraverso tali “canali paralleli” rimase pressoché immutata a Firenze sino all’Unità d’Italia, allorquando nel 1859, il granduca Leopoldo II fu esiliato e gli insegnamenti furono unificati confluendo nell’Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento. L’anno seguente fu riconosciuto dallo stato italiano unitario il carattere universitario dell’istituto, benché soltanto nel 1924 un decreto ne sancì il riconoscimento ufficialmente quale università.
Struttura
L’università è organizzata nei seguenti dipartimenti:
- Architettura
- Biologia
- Chimica
- Fisica e astronomia
- Formazione, lingue, intercultura, letterature e psicologia
- Ingegneria civile e ambientale
- Ingegneria industriale
- Ingegneria dell’informazione
- Ingegneria gestionale
- Lettere e filosofia
- Matematica e informatica
- Medicina sperimentale e clinica
- Neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del bambino
- Scienze biomediche, sperimentali e cliniche
- Scienze per l’economia e l’impresa
- Scienze giuridiche
- Scienze politiche e sociali
- Scienze della salute
- Scienze della Terra
- Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali
- Statistica, informatica, applicazioni
- Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo
E vi si trovano le seguenti scuole:
- Agraria
- Architettura
- Economia e management
- Giurisprudenza
- Ingegneria
- Psicologia
- Scienze della salute umana
- Scienze matematiche, fisiche e naturali
- Scienze politiche
- Studi umanistici e della formazione
(articolo parzialmente estrapolato dal sito Wikipedia e le immagini da Google)
TESTO BOLLETTINO
UNIVERSITA’ DI NAPOLI
Fondata il 5 giugno 1224 dall’imperatore svevo a cui è intitolata, l’Università degli Studi di Napoli Federico II ha festeggiato i suoi 800 anni di storia. Un traguardo che riflette la sua eredità straordinaria che non riguarda solo l’istituzione, ma le persone che nel tempo hanno contribuito al suo prestigio: maestri di Diritto, di Lettere, di Scienze, di Medicina, le cui opere hanno reso l’Ateneo partenopeo uno dei più prestigiosi in Europa.
Nato come una delle prime istituzioni laiche e statali al Mondo, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente per il regno, sin dall’inizio lo ‘studium’ si distinse per la qualità dell’insegnamento e per l’innovativa visione culturale del suo fondatore.
L’Università degli Studi di Napoli Federico II, con oltre 800 anni di storia, si afferma come uno dei maggiori atenei a livello globale. Conta oltre trenta sedi e ventisei Dipartimenti, copre una vasta gamma di discipline, formando professionisti in settori che spaziano dalla medicina al diritto, dalle scienze all’architettura, fino alla letteratura, filosofia, economia, agraria, fisica, matematica e ingegneria.
I laureati dell’Università federiciana sono apprezzati per l’eccellenza della loro preparazione, e molti di loro occupano posizioni di rilievo a livello internazionale. L’Ateneo può vantare tra i suoi ex studenti ben tre Presidenti della Repubblica Italiana.
Prof. Matteo Lorito
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
UNIVERSITA’ DI TRIESTE
Nel 2024 ricorrono i 100 anni dall’istituzione dell’Università degli Studi di Trieste, fondata l’8 agosto del 1924 come “Regia Università degli Studi Economici e Commerciali di Trieste”. Un traguardo significativo e un’importante occasione per riflettere sul passato, guardare al presente e proiettarsi verso il futuro, evidenziando il ruolo cruciale dell’Ateneo nella formazione, nella ricerca e nella diffusione della conoscenza, sia a livello locale che internazionale.
Trieste, situata al confine tra diverse realtà linguistiche e culturali, ha sempre rappresentato un crocevia di idee. L’Università ha saputo valorizzare questa unicità, divenendo un punto di riferimento per la ricerca interdisciplinare e per il dialogo tra culture diverse. L’Ateneo, anche grazie al piano di attività costruito in occasione del Centenario, ha avvicinato ulteriormente la comunità accademica alle istituzioni locali, al mondo imprenditoriale e ai cittadini, rafforzando anche la propria vocazione internazionale.
Il messaggio del Centenario “Università degli Studi di Trieste. Realizza il futuro della conoscenza, da 100 anni” ben riassume la missione dell’Ateneo: formare studiosi e professionisti competenti per affrontare le sfide globali. L’Università guarda ai prossimi decenni con l’obiettivo di promuovere la curiosità, il pensiero critico e l’esplorazione di nuove frontiere.
Prof. Roberto Di Lenarda
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste
UNIVERSITA’ DI FIRENZE
Il portone monumentale del Rettorato in piazza San Marco introduce a un ampio androne, che immette ad un porticato e al grande scalone che porta all’Aula Magna: qui, alla fine dell’Ottocento, avevano sede le attività dell’Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento (1859), primo nucleo dell’Ateneo fiorentino (1924). Il maestoso edificio recupera idealmente le radici dello Studium medievale (1321): in quest’area, Niccolò da Uzzano, eminente esponente dell’oligarchia fiorentina, progettò di costruire, nel corso del Quattrocento, la Casa della Sapienza, per l’ospitalità degli studenti e forse per la didattica.
Un grande stemma in pietraforte, di ambito donatelliano, ha consegnato alla storia l’immagine di due putti, che sostengono le sue insegne nella adiacente via Cesare Battisti, già denominata Via della Sapienza.
A distanza di 100 anni dalla nascita dell’Università di Firenze, quel portale maestoso dà il senso della scelta e della libertà. È àdito, entrata, accesso simbolico al mondo e ai valori dell’Università. È una soglia, che presuppone un epistilio, un architrave, un elemento che garantisca supporto, impegno ed equilibrio, una trabeazione che rafforzi il senso dell’ascesa e di quell’«oltre», in cui si concentra idealmente il messaggio del centenario. È uno scorcio, che, allo stesso tempo, offre un’idea di profondità e promette uno sguardo su prospettive nuove.
Alessandra Petrucci
Rettrice Università degli Studi Firenze
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